Accessori
Casco in termoplastica: quale scegliere?
Si fa presto a dire termoplastica: ogni materiale usato ha caratteristiche e componenti differenti. E non tutti sono uguali. Ecco una guida per orientarsi durante l’acquisto
Certe volte dire che la calotta esterna di un casco è fatta in termoplastica viene visto come una “diminuzione” per i produttori di questo tipo di accessorio. Ma tra i vari materiali plastici è facile, per il consumatore finale, venire a capo di qualcosa. Quali sono le differenze tra i composti della calotta esterna? In questa guida vi spieghiamo tutto quel che c’è da sapere per orientarsi al momento dell’acquisto.
La famiglia dei termoplastici
Tutto quello che può essere modellato a seguito di trasformazione legata a fusione è definito termoplastico. Si tratta di una macrocategoria che raccoglie materiali diversi, dal polipropilene (quello usato per i recipienti dell’acqua, per indenderci) fino al policarbonato. I materiali termoplastici che, per caratteristiche tecniche e meccaniche, vengono usati nella produzione di caschi sono fondamentalmente due. Da un lato c’è l’ABS, usato per i caschi di fascia media, dall’altro il policarbonato che ha caratteristiche meccaniche superiori all’ABS. Per i prodotti di fascia bassa invece viene usato il SAN (che è un ABS con basso contenuto di butadiene).
Differenze e peculiarità
Quali sono le differenze tra i due? In linea generale, il policarbonato costa di più e pesa di più dell’ABS. Inoltre il policarbonato va stabilizzato ai raggi ultravioletti (mentre l’ABS non ha bisogno di questa lavorazione) e si vernicia con maggiore difficoltà rispetto all’ABS. Inoltre esistono i cosiddetti materiali blended, ossia miscelati. Si tratta di termoplastiche ottenute da una miscela (in composizione variabile) di policarbonato e ABS.
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