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TUTTE le moto di Valentino Rossi

Dalla Aprilia RS 125, fino alla Yamaha YZR-M1, passando per la Honda NSR 500 a due tempi e la RC-211V a cinque cilindri. Il campione di Tavullia ha sorvolato 26 anni di Motomondiale su queste icone

Valentino debutta a 17 anni nel Mondiale 125 con la Aprilia RS 125 del team AGV. La moto è simile a quella della squadra ufficiale e permette al pilota pesarese di mettersi subito in luce, grazie anche alla vittoria sul circuito di Brno, in Repubblica Ceca. Chiude il campionato al nono posto.

Rossi passa alla squadra Aprilia e guida la RS 125 ufficiale, sponsorizzata dalla birra Nastro Azzurro. Con la monocilindrica di Noale è subito amore: 11 vittorie nella stagione, un secondo e un terzo posto e quattro pole position. Inizia la leggenda di Valentino: è il suo primo titolo mondiale.

Sempre Aprilia, sempre RS, sempre Nastro Azzurro, ma questa volta il motore è un bicilindrico e la classe è la 250. È l’anno delle leggendarie battaglie con Capirossi. Dopo un inizio in salita, con due cadute nelle prime due gare, Rossi inanella una serie di ottimi risultati. Chiude secondo.

Quello tra Valentino Rossi e Aprilia è vero amore. Nel 1999 è l’unico pilota ufficiale della Casa di Noale e riesce a portare nove volte la bicilindrica RS 250 sul gradino più alto del podio. Vale ha 20 anni, è Campione del Mondo ed è pronto a passare alla classe regina, con la Honda NSR 500.

La Honda NSR 500 due tempi è una bella bestia da domare ma Valentino riesce a prendere subito confidenza con la moto, seguita dal tecnico Jeremy Burgess. La stagione del debutto nella classe regina si chiude con il secondo posto in campionato, dietro a Kenny Roberts JR.

Il main sponsor è ancora Nastro Azzurro, la moto è sempre la Honda NSR 500, con la quale Valentino ha instaurato uno splendido feeling: chiude la stagione con ben 11 vittorie e mettendosi in tasca il terzo titolo iridato, in tre differenti classi. Si chiude un’epoca: quella delle 500 2 tempi.

Motore 5 cilindri a V, 990 cc, oltre 200 cavalli di potenza e dimensioni lontane da quelle delle 500 utilizzate fino all’anno prima. Ma Valentino dimostra di essere un campione versatile. Domina il campionato con 11 vittorie e, a 23 anni, porta a casa il suo quarto titolo mondiale.

La cinque cilindri Honda è la moto da battere nel mondiale MotoGP e Valentino riesce ad interpretarla meglio di chiunque altro. Nove vittorie in questa stagione, e quinto titolo Mondiale. È l’anno del divorzio da Honda, che vuole dimostrare come non sia tutto merito del pilota pesarese.

Dal cinque cilindri a V della Honda, al quattro in linea della M1. Una moto nuova che, sulla carta, soffre di un notevole gap prestazionale rispetto alla Honda. Rossi riesce a colmarlo: nove vittorie e sesto titolo mondiale; è l’anno del celebre bacio sul cupolino, dopo la vittoria alla prima gara

Dopo il successo dell’anno precedente, Valentino e la M1 sono il binomio da battere. Ancora una volta, riesce a mettersi dietro tutti gli avversari con una stagione da vero dominatore. La quattro cilindri giapponese è prima sul traguardo per ben 11 volte. Settimo titolo mondiale.

Dopo due mondiali consecutivi, il sodalizio Rossi-Yamaha sembra imbattibile. Ma la stagione riserva qualche sorpresa, da subito: caduta alla prima gara, problemi al motore a Le Mans, feeling non sempre perfetto con i pneumatici. A fine anno Valentino è secondo, dietro a Hayden.

La quattro cilindri Yamaha, portata a 800 cc per regolamento, sembra subire l’equilibrio Honda e la straripante potenza Ducati. Valentino vince quattro GP, ma è terzo in campionato dietro a Stoner e Pedrosa. Per Vale si chiude il capitolo Michelin e si apre quello Bridgestone.

Il connubio Yamaha-Bridgestone dà i risultati sperati e Valentino riesce a contenere l’esuberanza del suo compagno di squadra Lorenzo (che corre con Michelin), Stoner e Pedrosa. Con una stagione ricca di vittorie, Valentino porta a casa il suo ottavo titolo iridato

Scatta il regime del monogomma Bridgstone e i risultati arrivano anche per il compagno di squadra Lorenzo, mentre Stoner accusa i primi problemi fisici che lo porteranno al ritiro definitivo. Il feeling con la M1 è alto e Valentino è l’uomo da battere. A 30 anni è iridato per la nona volta.

Il feeling con la M1 è alto e il campionato inizia in discesa, con la vittoria in Qatar. Alle prove del GP d’Italia, al Mugello, Rossi subisce un grave infortunio alla gamba che lo costringerà a restare lontano dalle gare per un mese. Chiude il campionato al terzo posto. Si chiude l’era Yamaha. Per ora.

Le aspettative sono alte ma Valentino e la Desmosedici con propulsore 4 cilindri a V non vanno d’accordo. Il pilota lamenta un comportamento troppo nervoso dell’avantreno e nel corso della stagione i risultati tardano ad arrivare. È l’anno della morte di Simoncelli, al GP della Malesia.

Si era già visto sul finale della stagione, ma con la GP12 il telaio a doppio trave in alluminio prende il posto della struttura in carbonio. Per regolamento, la cilindrata torna a 1.000 cc; per il binomio italiano i risultati non arrivano: sesto in campionato e divorzio a fine anno. Tornerà sulla Yamaha.

Dopo l’infelice biennio con Ducati, Valentino torna in sella alla YZR-M1 con cui stabilisce subito un buon feeling. Gli avversari sono più forti che mai, ma il Dottore riesce a combattere ad armi pari con il trio pestifero: Lorenzo, Màrquez e Pedrosa. Chiude però la stagione al quarto posto.
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La stagione comincia positivamente, grazie alla conquista del secondo posto in Qatar. Rossi c’è e la Yamaha YZR-M1 si conferma una delle moto più competitive. Il binomio Honda Màrquez, tuttavia, risulta imbattibile e il campionato si chiude con un secondo posto, dietro al fortissimo pilota catalano.

Rossi e la Yamaha sono in forma ma la stagione è una delle più controverse della carriera del pilota che, all’ultima gara, si gioca il tutto per tutto con il compagno Lorenzo. Parte ultimo, recupera 22 posizioni, giunge secondo in gara e in campionato. Una sconfitta dove c’è lo zampino di Marquez.

Arriva il software unico di gestione del motore e tornano i pneumatici Michelin, fornitore unico per la MotoGP. La stagione 2016 è ricca di buoni risultati, ma si conclude con un secondo posto in classifica, dietro al fortissimo binomio Honda-Màrquez e davanti a Lorenzo.


I risultati di Rossi in stagione sono altalenanti anche per un problema di consumo eccessivo dei pneumatici.A fermare Valentino pensa poi un infortunio in allenamento con la moto da enduro, che lo tiene lontano dalle gare per quasi un mese. Chiude il campionato al quinto posto.

La Yamaha YZR-M1 del 2018 sembra molto competitiva e pare che il problema di consumo eccessivo dei pneumatici e il conseguente calo di grip sia stato risolto. Anche per quest’anno, però, i risultati sono inferiori alle aspettative e Rossi chiude la stagione al quinto posto, senza vittorie.

Ancora sulla Yamaha, ancora in campo alla ricerca del decimo titolo mondiale. Dopo 23 stagioni nel mondiale e a due anni dall’ultima vittoria (Assen 2017), Valentino è di nuovo pronto a lottare. Il 16 febbraio ha compiuto 40 anni, ma i suoi giovani avversari non hanno smesso di temerlo.

Il 2020 è l'ultima stagione in cui Valentino Rossi corre nel team ufficiale Yamaha. Dopo il podio di Jerez, alla ripresa delle gare dopo lo stop imposto dalle conseguenze della pandemia, per Valentino sarà un campionato difficile sotto tutti i punti di vista, ma la motivazione a continuare resta alta anche alla fine del campionato. Rossi non molla mai!
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Nel 2021 Rossi è al via della sua ventiseiesima stagione nel Motomondiale sulla Yamaha del team Petronas al fianco di Franco Morbidelli. Per il campione di Tavullia dopo l'exploit nelle qualifiche in Qatar, la prima parte della stagione è al di sotto delle sue aspettative. Rossi però continua a lavorare per risolvere i suoi problemi e nel frattempo annuncia l'ingresso del suo team nella MotoGP con Ducati dal 2022. E lui cosa farà il prossimo anno? In piena estate al rientro dalla lunga pausa estiva, la risposta: annuncia che a fine stagione si concluderà la sua avventura nel Motomondiale... ma fino alla fine del campionato sarà al via determinato come sempre pronto a dare il massimo. Anche questo è Valentino Rossi!
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