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SBK – Sepang: Hayden domina sotto la pioggia
Nicky Hayden ha dominato gara 2 della Superbike sulla bagnatissima pista malese. Dietro di lui un grande Davide Giugliano, autore di una magnifica rimonta e del giro veloce in gara. Terzo Jonathan Rea, davanti al rivale Chaz Davies. Solo ottavo Tom Sykes
La pioggia ha sparigliato le carte sulla pista malese di Sepang, ed ha calato il jolly di Nicky Hayden. L'alfiere della Honda, campione del mondo MotoGP nel 2006 e passato quest'anno in Superbike, ha dominato dal primo all'ultimo giro, con un'autorità inaspettata.
Sulla linea di partenza i piloti erano tutti molto critici sulla scelta di correre: troppa acqua sulla pista, con grandi problemi di visibilità per chi si fosse trovato a seguire gli altri. E poi, aquaplaning e spinning in rettilineo. Oltre al fatto che, non avendo mai provato sull'acqua, le regolazioni delle sospensioni erano state fatte a intuito, senza alcun riferimento.
Una lotteria, per certi versi, dalla quale è uscito Hayden. L'americano indubbiamente sa guidare sull'acqua, ma sicuramente ha avuto una squadra capace di dargli una moto ben a punto. Ci ha messo poche curve “Kentucky Kid” per portarsi in testa, quindi ha iniziato a guidare con grande aggressività, quasi come fosse sull'asciutto, e portando il distacco sugli altri a oltre 4 secondi.
Sulla linea di partenza i piloti erano tutti molto critici sulla scelta di correre: troppa acqua sulla pista, con grandi problemi di visibilità per chi si fosse trovato a seguire gli altri. E poi, aquaplaning e spinning in rettilineo. Oltre al fatto che, non avendo mai provato sull'acqua, le regolazioni delle sospensioni erano state fatte a intuito, senza alcun riferimento.
Una lotteria, per certi versi, dalla quale è uscito Hayden. L'americano indubbiamente sa guidare sull'acqua, ma sicuramente ha avuto una squadra capace di dargli una moto ben a punto. Ci ha messo poche curve “Kentucky Kid” per portarsi in testa, quindi ha iniziato a guidare con grande aggressività, quasi come fosse sull'asciutto, e portando il distacco sugli altri a oltre 4 secondi.
Il brivido è arrivato nel finale, quando Davide Giugliano, liberatori degli avversari, ha segnato il giro veloce della gara (2'16”716) ed ha ricucito il distacco da Hayden fino a un solo secondo. A quel punto però mancava solo un giro e l'americano, allertato dai box, ha dato il massimo, controllando Davide.
Dunque Giugliano ha fatto un gran gara, e non ci avesse messo più di qualche giro a superare il compagno di squadra Chaz Davies, probabilmente avrebbe lottato per la vittoria. Normale il timore di combinare un guaio, soprattutto vivendo in casa Ducati e avendo ben presente quanto successo in MotoGP fra gli altri due piloti della casa bolognese. Così, Davide ha aspettato tantissimo per passare Davies, e, ironia del caso, quando lo ha fatto, in maniera pulitissima, si è comunque rischiato il contatto fra i due.
Chaz Davies dal canto suo è stato velocissimo per tutta la gara, arrivando alla seconda posizione quando ha superato Johnny Rea; anche se per poche curve. Sul finale però, proprio Rea lo ha risuperato, riagguantando il terzo posto e relegandolo dietro.
Il campione del mondo della Kawasaki è stato molto aggressivo nelle prime curve, quando ha superato all'esterno il compagno di squadra, Tom Sykes, e andando a provvisoriamente in testa. Poi però ha fatto il calcolatore. Ha capito che Hayden ne aveva molto di più. Ed ha riflettuto sicuramente sul fatto che l'americano non aveva nulla da perdere. Lui invece, Jonathan, è in testa al mondiale, e vuole restarci. Così ha guidato sulle uova. E solo all'ultimo, quando ha visto che era possibile, si è impegnato per risuperare l'avversario diretto, Chaz Davies, aumentando ancora un po' il suo vantaggio in classifica.
Non è andata bene invece per Tom Sykes, che nel warm up, sull'asciutto, aveva confermato di essere probabilmente il pilota più in palla, dopo la vittoria di ieri; ma che sul bagnato si è un po' perso, fino a chiudere 8°.
Dunque Giugliano ha fatto un gran gara, e non ci avesse messo più di qualche giro a superare il compagno di squadra Chaz Davies, probabilmente avrebbe lottato per la vittoria. Normale il timore di combinare un guaio, soprattutto vivendo in casa Ducati e avendo ben presente quanto successo in MotoGP fra gli altri due piloti della casa bolognese. Così, Davide ha aspettato tantissimo per passare Davies, e, ironia del caso, quando lo ha fatto, in maniera pulitissima, si è comunque rischiato il contatto fra i due.
Chaz Davies dal canto suo è stato velocissimo per tutta la gara, arrivando alla seconda posizione quando ha superato Johnny Rea; anche se per poche curve. Sul finale però, proprio Rea lo ha risuperato, riagguantando il terzo posto e relegandolo dietro.
Il campione del mondo della Kawasaki è stato molto aggressivo nelle prime curve, quando ha superato all'esterno il compagno di squadra, Tom Sykes, e andando a provvisoriamente in testa. Poi però ha fatto il calcolatore. Ha capito che Hayden ne aveva molto di più. Ed ha riflettuto sicuramente sul fatto che l'americano non aveva nulla da perdere. Lui invece, Jonathan, è in testa al mondiale, e vuole restarci. Così ha guidato sulle uova. E solo all'ultimo, quando ha visto che era possibile, si è impegnato per risuperare l'avversario diretto, Chaz Davies, aumentando ancora un po' il suo vantaggio in classifica.
Non è andata bene invece per Tom Sykes, che nel warm up, sull'asciutto, aveva confermato di essere probabilmente il pilota più in palla, dopo la vittoria di ieri; ma che sul bagnato si è un po' perso, fino a chiudere 8°.
Per una Kawasaki ufficiale che arranca, ce n'è una privata che vola! È quella del team privato di Pedercini, guidata da Anthony West, che dopo una gara con il coltello fra i denti ha chiuso quinto, con un solo centesimo di vantaggio sull'olandese della Honda Michael Van Der Mark. Ottimo settimo Alex De Angelis, con l'Aprilia, davanti al già citato Sykes. Quindi Leon Camier con la MV e Markus Reiterberger con la BMW.
Lorenzo Savadori, con la seconda Aprilia del Team Iodaracing, ha chiuso 14°, 16° Gianluca Vizziello (Kawasaki) e 17° Luca Scassa (Ducati).
Caduto a quattro giri dalla fine, quando era lontano dal gruppo dei primi, Alex Lowes, che si era fatto vedere nelle posizioni di testa nel primo giro. La sua era l'unica Yamaha in gara, visto che Sylvain Guintoli non ha preso il via per i postumi della caduta di Imola.
La classifica mondiale vede ora Jonathan Rea al comando con 257 punti su Chaz Davies a quota 215 (42). Terzo è Tom Sykes (187). Quindi Michael Van Der Mark (125), Davide Giugliano (118), Nicky Hayden (115), Jordi Torres (103).
Il Campionato Mondiale Superbike torna fra quindici giorni a Donington (UK).
Qui la classifica completa della gara di oggi.
Lorenzo Savadori, con la seconda Aprilia del Team Iodaracing, ha chiuso 14°, 16° Gianluca Vizziello (Kawasaki) e 17° Luca Scassa (Ducati).
Caduto a quattro giri dalla fine, quando era lontano dal gruppo dei primi, Alex Lowes, che si era fatto vedere nelle posizioni di testa nel primo giro. La sua era l'unica Yamaha in gara, visto che Sylvain Guintoli non ha preso il via per i postumi della caduta di Imola.
La classifica mondiale vede ora Jonathan Rea al comando con 257 punti su Chaz Davies a quota 215 (42). Terzo è Tom Sykes (187). Quindi Michael Van Der Mark (125), Davide Giugliano (118), Nicky Hayden (115), Jordi Torres (103).
Il Campionato Mondiale Superbike torna fra quindici giorni a Donington (UK).
Qui la classifica completa della gara di oggi.