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SBK "Fattore Imola"
Su una pista che lo ha già visto trionfare, Rea arriva in testa al mondiale galvanizzato dalla doppietta di Assen. Ripetersi è alla sua portata, ma dovrà farsi strada fra le Ducati di Davies e Giugliano, senza contare Sykes che di certo ci proverà ancora. Occhi puntati su Savadori, che con l’Aprilia tenterà l’assalto al primo podio stagionale
Mettendo a segno un’altra doppietta, ad Assen Jonathan Rea non ha solo ribadito il suo talento, ma ha evidenziato ancora una volta che lui con la Kawasaki ha qualcosa in più. In ogni condizione. Quel qualcosa che pare proiettarlo verso la conquista del secondo titolo in SBK dopo soli quattro round.
Ora poi arriva Imola, pista mitica e difficile dove lo scorso anno Rea conquistò due vittorie (un risultato ottenuto anche nel 2014 con la Honda), piegando in entrambe le manche il compagno Tom Sykes. Tom quest’anno sembra soffrire ancora di più il confronto con il nordirlandese, e l’errore in Gara1 ad Assen seguito dall’incomprensione con il team nel cambio gomme in Gara2 non hanno certo giovato al suo morale. Ma Sykes non ha certo ammainato la bandiera. E c’è da scommetterci che già dal primo turno del venerdì tornerà a martellare giri record.
Capitolo Ducati. Dopo i successi di Aragon, ad Assen la Panigale evoluta ha impensierito meno del previsto; ma sulla pista di casa Ducati Chaz Davies, oggi secondo in campionato, sfrutterà il fattore campo per cercare di non far fuggire il campione del mondo, e il compagno Giugliano non sarà da meno. Davide ha bisogno di un risultato per sbloccarsi e tornare a sorridere, dopo aver masticato amaro nelle ultime prove. Il potenziale c’è e anche per lui il fattore Imola conterà, i bei ricordi aiuteranno: qui lo scorso anno incominciò la sua stagione dopo l’infortunio in Australia nei test precampionato, con un terzo posto in Gara1. Chi ha degli ottimi ricordi del tracciato sulle Rive del Santerno è Lorenzo Savadori. Qui nel 2015 in STK1000 vinse la gara e quest’anno, al debutto in SBK, il campione della STK, forte dei progressi nelle precedenti gare con l’Aprilia, potrebbe agguantare il podio. Sarà il debutto a Imola per Nicky Hayden: l’ex campione della MotoGP ad Assen è salito per la prima volta sul podio, ma deve ancora trovare il ritmo per stare costantemente nel gruppo di testa e una pista inedita non lo aiuterà. Nel team Honda oggi il riferimento è sempre più Michael van der Mark, l’olandese che due settimane fa sulla pista di casa, spinto anche dall’affetto dei suoi tifosi, ha dimostrato di avere i numeri per tenere testa a tutti e guida una CBR “rivitalizzata” che quest’anno ha ritrovato il gusto di salire sul podio.
Capitolo Ducati. Dopo i successi di Aragon, ad Assen la Panigale evoluta ha impensierito meno del previsto; ma sulla pista di casa Ducati Chaz Davies, oggi secondo in campionato, sfrutterà il fattore campo per cercare di non far fuggire il campione del mondo, e il compagno Giugliano non sarà da meno. Davide ha bisogno di un risultato per sbloccarsi e tornare a sorridere, dopo aver masticato amaro nelle ultime prove. Il potenziale c’è e anche per lui il fattore Imola conterà, i bei ricordi aiuteranno: qui lo scorso anno incominciò la sua stagione dopo l’infortunio in Australia nei test precampionato, con un terzo posto in Gara1. Chi ha degli ottimi ricordi del tracciato sulle Rive del Santerno è Lorenzo Savadori. Qui nel 2015 in STK1000 vinse la gara e quest’anno, al debutto in SBK, il campione della STK, forte dei progressi nelle precedenti gare con l’Aprilia, potrebbe agguantare il podio. Sarà il debutto a Imola per Nicky Hayden: l’ex campione della MotoGP ad Assen è salito per la prima volta sul podio, ma deve ancora trovare il ritmo per stare costantemente nel gruppo di testa e una pista inedita non lo aiuterà. Nel team Honda oggi il riferimento è sempre più Michael van der Mark, l’olandese che due settimane fa sulla pista di casa, spinto anche dall’affetto dei suoi tifosi, ha dimostrato di avere i numeri per tenere testa a tutti e guida una CBR “rivitalizzata” che quest’anno ha ritrovato il gusto di salire sul podio.
Per una Honda che sale c’è una Yamaha che cresce. La nuova R1 nelle qualifiche ha dimostrato di essere da prima fila, ora lo sforzo del team e di Alex Lowes e Sylvain Guintoli è cercare di non perdere il treno in gara. Il miglior interprete BMW si conferma Jordi Torres, il rookie 2015 che proprio a Imola lo scorso anno sali sul podio.
Passi in avanti anche per Joshua Brookes, che con l’altra S 1000 RR del team Milwaukee ad Assen ha provato a vincere. Imola è pista Ducati, ma un occhio di riguardo merita la MV Agusta che in quest’avvio di stagione tolti i problemi tecnici può contare sulla tenacia di Leon Camier in grado di portare la F4 nella top ten.
Passi in avanti anche per Joshua Brookes, che con l’altra S 1000 RR del team Milwaukee ad Assen ha provato a vincere. Imola è pista Ducati, ma un occhio di riguardo merita la MV Agusta che in quest’avvio di stagione tolti i problemi tecnici può contare sulla tenacia di Leon Camier in grado di portare la F4 nella top ten.