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SBK, Nicky Hayden: "Do sempre il massimo!"
Chiusa la pagina della MotoGP, Kentucky Kid ha abbracciato con l'entusiasmo di sempre una nuova sfida in SBK, sempre con la Honda. Obiettivi, speranze e ricordi di Nicky Hayden alla vigilia dei test di Jerez
Dalle SBK Nicky Hayden era partito alla grande all’inizio degli anni duemila, alle SBK è tornato quest’anno. Nel mezzo la lunga avventura in MotoGP di cui è stato campione del Mondo nel 2006 con la Honda. Ma questo è il passato, ora Kentucky Kid volta pagina e si prepara ad affrontare una nuova sfida: diventare il primo pilota americano capace di vincere in entrambi i campionati. Impresa non facile.
Per riuscirci, Hayden ha scelto di rimanere legato alla Honda, che si dice dovrebbe mettere in pista una nuova supersportiva nel 2017. Intanto Nicky si prepara per affrontare con la stessa voglia di un “rookie” la stagione 2016. Le premesse per far bene ci sono, come lui stesso ci ha raccontato la scorsa settimana quando lo abbiamo incontrato ad EICMA.
“Alla prima uscita in pista la Honda CBR mi è piaciuta molto, è stata davvero una bella esperienza! Mi sono davvero divertito. Purtroppo il meteo non ci ha aiutato e non abbiamo potuto girare tantissimo soprattutto il primo giorno, però abbiamo già iniziato il nostro lavoro di messa a punto. La SBK è completamente diversa dalla MotoGP, ma tredici anni fa correvo in Superbike: quindi penso che il feeling arriverà presto e mi tornerà in mente in fretta cosa vuol dire essere su una derivata dalla serie”.
Passando dalle gomme Bridgestone in MotoGP alle Pirelli in SBK, hai fatto fatica ad adattarti?
“Le Pirelli sono molto diverse, anche il telaio della CBR ha reazioni differenti rispetto a quelle della RC1000V e il risultato è che… la moto si muove molto di più. Cosa che può essere divertente in alcuni punti, mentre in altri bisogna farci l'abitudine perché servirebbe più stabilità; poi il motore non è così potente. Insomma, sto prendendo le misure a una diversa moto da corsa, devo capire cosa migliorare e come raggiungere la messa a punto in fretta senza pensare troppo alle differenze con la MotoGP”. Qual è il tuo obiettivo per la prima gara in SBK?
“Non voglio fare previsioni prima di aver fatto ancora un po' di test e di aver visto come va. Sappiamo che non sarà facile, la Kawasaki va davvero forte e con la nostra moto quest'anno dobbiamo fare molto, soprattutto cercare di migliorare il motore se vogliamo essere competitivi”.
Come hai trovato il paddock della SBK?
“Mah, tutti dicono che sia un ambiente più intimo e familiare, ma sinceramente io sono qui per fare il mio lavoro quindi non è che l’abbia per ora vissuto molto... certo, sembra che la maggior parte delle persone sia un pochino più easy, un po' più rilassata; ma non posso dirti molto di più, perché non ci ho passato ancora tempo sufficiente”.
“Alla prima uscita in pista la Honda CBR mi è piaciuta molto, è stata davvero una bella esperienza! Mi sono davvero divertito. Purtroppo il meteo non ci ha aiutato e non abbiamo potuto girare tantissimo soprattutto il primo giorno, però abbiamo già iniziato il nostro lavoro di messa a punto. La SBK è completamente diversa dalla MotoGP, ma tredici anni fa correvo in Superbike: quindi penso che il feeling arriverà presto e mi tornerà in mente in fretta cosa vuol dire essere su una derivata dalla serie”.
Passando dalle gomme Bridgestone in MotoGP alle Pirelli in SBK, hai fatto fatica ad adattarti?
“Le Pirelli sono molto diverse, anche il telaio della CBR ha reazioni differenti rispetto a quelle della RC1000V e il risultato è che… la moto si muove molto di più. Cosa che può essere divertente in alcuni punti, mentre in altri bisogna farci l'abitudine perché servirebbe più stabilità; poi il motore non è così potente. Insomma, sto prendendo le misure a una diversa moto da corsa, devo capire cosa migliorare e come raggiungere la messa a punto in fretta senza pensare troppo alle differenze con la MotoGP”. Qual è il tuo obiettivo per la prima gara in SBK?
“Non voglio fare previsioni prima di aver fatto ancora un po' di test e di aver visto come va. Sappiamo che non sarà facile, la Kawasaki va davvero forte e con la nostra moto quest'anno dobbiamo fare molto, soprattutto cercare di migliorare il motore se vogliamo essere competitivi”.
Come hai trovato il paddock della SBK?
“Mah, tutti dicono che sia un ambiente più intimo e familiare, ma sinceramente io sono qui per fare il mio lavoro quindi non è che l’abbia per ora vissuto molto... certo, sembra che la maggior parte delle persone sia un pochino più easy, un po' più rilassata; ma non posso dirti molto di più, perché non ci ho passato ancora tempo sufficiente”.