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L'antipatico “incidente” di Canepa
Un video del 2013 mostra una litigata fra due piloti, conclusasi con la caduta di uno dei due. Per quel fatto Niccolò Canepa è stato citato davanti al Giudice di Pace. Non sappiamo altro, ma la rete non aspetta, e il pilota ha dovuto chiudere i suoi profili social
Che diavolo è successo a Niccolò Canepa? Sul web è rivolta contro il pilota ligure, per un filmato di due anni fa, nel quale lo si vede avere un alterco in pista con un altro pilota, dargli una manata e centrare la leva del freno anteriore, provocandone la caduta.
I fatti risalgono al settembre del 2013, la vittima si chiama Davide Cappato, e sembra sia un semplice amatore, che quel giorno girava al Mugello. Nella caduta Cappato ha riportato la frattura della clavicola; e per questo ha citato Canepa davanti al Giudice di Pace. Con l'accusa di lesioni personali colpose, si presume pretenda un risarcimento.
A vedere il filmato il gesto di Canepa appare sconsiderato, soprattutto pensando che chi lo compie è un pilota della Superbike Mondiale, non un novellino inesperto. Ed è chiaro che è andata fin troppo bene, perché dietro sopraggiungeva un altro pilota che per un pelo non ha investito Cappato e non è caduto a sua volta.
Però il nostro ragionamento si ferma qui. I processi si fanno nei tribunali e non su Internet. E sin troppo spesso in rete assistiamo a ondate di sdegno collettivo che portano alla lapidazione virtuale di qualcuno, senza minimamente approfondire come siano andate realmente le cose.
L'udienza è fissata per il 30 settembre prossimo. Nel frattempo Canepa, che ha temporaneamente chiuso i suoi profili Facebook e Twitter pieni di insulti, preferisce non entrare nello specifico episodio; pur ribadendo la sua fiducia nella giustizia e la sua tranquillità che la verità verrà a galla nelle sedi competenti. In precedenza aveva già affermato che si trattava di un gesto assolutamente involontario e non mirato alla leva del freno.
Clicca qui per il video dell'incidente.
A vedere il filmato il gesto di Canepa appare sconsiderato, soprattutto pensando che chi lo compie è un pilota della Superbike Mondiale, non un novellino inesperto. Ed è chiaro che è andata fin troppo bene, perché dietro sopraggiungeva un altro pilota che per un pelo non ha investito Cappato e non è caduto a sua volta.
Però il nostro ragionamento si ferma qui. I processi si fanno nei tribunali e non su Internet. E sin troppo spesso in rete assistiamo a ondate di sdegno collettivo che portano alla lapidazione virtuale di qualcuno, senza minimamente approfondire come siano andate realmente le cose.
L'udienza è fissata per il 30 settembre prossimo. Nel frattempo Canepa, che ha temporaneamente chiuso i suoi profili Facebook e Twitter pieni di insulti, preferisce non entrare nello specifico episodio; pur ribadendo la sua fiducia nella giustizia e la sua tranquillità che la verità verrà a galla nelle sedi competenti. In precedenza aveva già affermato che si trattava di un gesto assolutamente involontario e non mirato alla leva del freno.
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