Sbk
SBK Laguna Seca: soluzioni... morbide
Pagina principale
Questo fine settimana il Mondiale SBK corre su una delle piste più spettacolari del calendario: il tracciato statunitense di Laguna Seca, uno dei più difficili per sorpassare, con elevati sbalzi di temperatura… ma Pirelli ha già le "soluzioni" pronte
Il Mondiale SBK questo fine settimana correrà su un tracciato leggendario: Laguna Seca. Il Mazda Raceway Laguna Seca, questo il nome completo del circuito statunitense, ha quasi sessant’anni di attività alle spalle essendo stato costruito nel 1957.
Questo tracciato, lungo 3610 metri e largo 15 metri con 7 curve a sinistra e 4 a destra, si sviluppa sul fianco di una collina a 250 metri sul livello del mare ma solo a partire dal 1988, grazie alla realizzazione della sezione compresa tra la curva 2 e la curva 5, raggiunge la lunghezza minima richiesta dalla FIM per l’omologazione.
Il rettilineo più lungo misura 453 metri con senso di percorrenza antiorario e il pilota in pole position che parte sul lato destro della pista. In tempi più recenti, tra il 2005 e il 2006, alcune parti del tracciato hanno subito delle modifiche non per cambiare il disegno del tracciato, rimasto invariato a parte il piccolo intervento al dosso che precede il Cavatappi, ma per ampliare le vie di fuga, sostituire i cordoli, allargare il rettilineo di principale, spostare alcune protezioni, al fine di renderlo più sicuro.
Quello di Laguna Seca è senza dubbio un circuito in cui sorpassare è molto difficile perché i punti in cui possono essere effettuati sorpassi sono relativamente pochi. La sua configurazione ricca di saliscendi e parti veloci alternate ad altre più lente lo rende un circuito particolarmente affascinante, inoltre la sua particolare posizione su una collina non lontano dal mare, offre grandi sbalzi di temperatura dell’asfalto tra le sessioni mattutine e quelle del pomeriggio, motivo per cui in passato di solito si portavano per il posteriore sia soluzioni SC0 che SC1. Grazie al lavoro fatto da Pirelli al fine di migliorare il range di utilizzo della SC0, quest’anno i piloti avranno a disposizione solo soluzioni morbide in grado di performare bene anche in caso di temperature non così elevate.
Tra le variabili che possono giocare un ruolo importante è giusto ricordare che solitamente il venerdì la pista può essere sporca a causa della presenza di sabbia riportata e che nelle prime ore del mattino è possibile trovare un po’ di foschia per via della posizione del circuito su una collina non lontano dal mare.
Analizzando più nel dettaglio le sezioni del circuito non ci si può esimere dal citare il famoso “Cavatappi”, ovvero la parte di circuito compresa tra le curve 8 e 8° e composta da una chicane situata in cima alla collina che si snoda su un dosso ripido e viene percorsa ad 80 km/h circa. In questo breve passaggio moto e pneumatici sono chiamati a rapidi cambi di direzione in contropendenza che stressano in particolare lo pneumatico anteriore così come, allo stesso modo, i frequenti trasferimenti di carico possono infastidire il grip dello pneumatico posteriore. Altro punto abbastanza impegnativo è il corto rettilineo del traguardo che presenta due leggeri cambi di direzione dove viene raggiunta la velocità massima di circa 270 km/h, mentre una buona percorrenza con il giusto supporto degli pneumatici delle curve 3 e 4 verso destra permette di ottenere un buon tempo sul giro.
Tra le variabili che possono giocare un ruolo importante è giusto ricordare che solitamente il venerdì la pista può essere sporca a causa della presenza di sabbia riportata e che nelle prime ore del mattino è possibile trovare un po’ di foschia per via della posizione del circuito su una collina non lontano dal mare.
Analizzando più nel dettaglio le sezioni del circuito non ci si può esimere dal citare il famoso “Cavatappi”, ovvero la parte di circuito compresa tra le curve 8 e 8° e composta da una chicane situata in cima alla collina che si snoda su un dosso ripido e viene percorsa ad 80 km/h circa. In questo breve passaggio moto e pneumatici sono chiamati a rapidi cambi di direzione in contropendenza che stressano in particolare lo pneumatico anteriore così come, allo stesso modo, i frequenti trasferimenti di carico possono infastidire il grip dello pneumatico posteriore. Altro punto abbastanza impegnativo è il corto rettilineo del traguardo che presenta due leggeri cambi di direzione dove viene raggiunta la velocità massima di circa 270 km/h, mentre una buona percorrenza con il giusto supporto degli pneumatici delle curve 3 e 4 verso destra permette di ottenere un buon tempo sul giro.
Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team) arriva a Laguna Seca con la prima posizione in classifica ed un bottino di 375 punti in Campionato, ben 133 in più del suo diretto inseguitore, il compagno di squadra Tom Sykes, cosa che gli permetterà sicuramente di affrontare il weekend in modo più rilassato rispetto ai suoi rivali potendo gestire un così grande vantaggio. Il nordirlandese fino a questo momento ha fatto una stagione praticamente perfetta andando a vincere undici gare sulle sedici disputate e ottenendo cinque secondi posti nelle restanti gare. Alle sue spalle, oltre al già citato Sykes che ha vinto quest’anno tre gare, ci sono Leon Haslam con l’Aprilia e il ducatista Chaz Davies, entrambi con un solo successo in gara ottenuto nella stagione in corso. Per quanto riguarda la classifica costruttori Kawasaki, grazie alle 14 vittorie e ai 24 podi ottenuti dai suoi piloti, è saldamente al comando con 390 punti seguita a distanza da Ducati a quota 268.
Le soluzioni Pirelli
In occasione di questo round oltreoceano Pirelli porterà in pista un totale di 1435 pneumatici, tutti destinati ai piloti della classe Superbike, gli unici a correre a Laguna Seca. Ogni pilota potrà contare su 28 pneumatici anteriori e 29 posteriori, fermo restando che per regolamento non potrà utilizzarne più di 24 (10 anteriori e 14 posteriori) per tutto il weekend di gara (da venerdì a domenica).
Due soluzioni da asciutto per l'anteriore e altrettante per il posteriore ai quali si affiancano come da consuetudine pneumatici intermedi e da bagnato e lo pneumatico posteriore da qualifica, uno per pilota, destinato ad essere utilizzato nella sola Superpole di sabato.
All'anteriore la SC1 di sviluppo S1699, che ha debuttato con successo ad Aragón nel 2014 e quest'anno è stata portata in tutti i round perchè offre un maggior sostegno nell'approccio alle curve a favore di una migliore precisione di guida, e la SC2 di gamma, ottimale per temperature esterne elevate perché garantisce solidità e supporto alla fascia battistrada.
Al posteriore la SC0 di gamma, che offre massima improntabilità su asfalti lisci e massimo sviluppo di trazione alle alte temperature oltre alla più elevata stabilità al decadimento termico delle prestazioni, e la SC0 di sviluppo T0611, che ha debuttato a Imola ed è stata utilizzata anche a Portimão e Misano. Quest'ultima utilizza una mescola molto morbida in grado di offrire un livello di grip molto alto se utilizzata con temperature elevate.
All'anteriore la SC1 di sviluppo S1699, che ha debuttato con successo ad Aragón nel 2014 e quest'anno è stata portata in tutti i round perchè offre un maggior sostegno nell'approccio alle curve a favore di una migliore precisione di guida, e la SC2 di gamma, ottimale per temperature esterne elevate perché garantisce solidità e supporto alla fascia battistrada.
Al posteriore la SC0 di gamma, che offre massima improntabilità su asfalti lisci e massimo sviluppo di trazione alle alte temperature oltre alla più elevata stabilità al decadimento termico delle prestazioni, e la SC0 di sviluppo T0611, che ha debuttato a Imola ed è stata utilizzata anche a Portimão e Misano. Quest'ultima utilizza una mescola molto morbida in grado di offrire un livello di grip molto alto se utilizzata con temperature elevate.