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SBK, Misano: Sykes ci prova, Rea brilla. Biaggi regala un sogno

Tom fantastico in gara1, crolla nella 2. Così Jonathan vola a grandi passi verso il titolo. Max 6° con orgoglio

SBK, Misano: Sykes ci prova, Rea brilla. Biaggi regala un sogno
SBK, Misano: Sykes ci prova, Rea brilla. Biaggi regala un sogno
di Stefano Borzacchiello
L'ottavo round della SBK entrerà nella storia. Max Biaggi, a più di due anni dal suo ritiro, ha fatto un'impresa unica rimettendosi in gioco dopo aver lasciato il mondiale Superbike da numero uno. Per una gara, gli altri, anche i vincitori Sykes e Rea, hanno dovuto farsi da parte. Il campione romano ha preso tutto. O quasi. Ha fatto show con la diretta TV: qualcosa che nessun altro pilota aveva mai fatto! Ma sopratutto ha dimostrato al mondo, ancora una volta, il suo talento che il tempo non ha intaccato. Non ha vinto Max e non è salito sul podio. Ma resta l'impresa. Qui a Misano Biaggi ha fatto parlare, sognare i suoi tifosi e... non è finita! Lo rivedremo a Sepang. Pronto a fare ancora rumore e magari a dare un'altra zampata. Max is back, stay tuned...
di Matt Cape
Per dare un senso al weekend di Misano bisogna partire da una domanda doverosa: cosa vi aspettavate da Max Biaggi? Meglio, peggio? Oppure esattamente quello che si è visto nelle due manche?
A 44 anni due sesti posti non possono essere considerati oggettivamente una delusione. Al contrario un risultato diverso sarebbe stato da considerarsi un mezzo miracolo. Un jolly da albo d'oro dello sport agonistico mondiale, che non capita certo di frequente. Anche se lo stesso Max ammette che gli sarebbe piaciuto fare qualcosina di più, arrivando a sottolineare che addirittura una scivolata sarebbe potuta servire per capire meglio il limite. Roba da campioni senza paura, che a caldo ragionano a 20.000 giri pur di capire come migliorare una prestazione già eccezionale di suo. Spiegando poi con lucidità le difficoltà di entrare subito nel ritmo di gara e nell'affrontare il corpo-a-corpo della lotta. Il bicchiere del romano resta per questo mezzo pieno, visto il coraggio della sfida e i risultati, appunto. L'aver tenuto il passo dei migliori (a 4 millesimi dal giro veloce di Rea), in scia ad Haslam in gara1, battendo Torres in gara2 e aver preso la scia di Sykes nella volata finale. Un film, un dato oggettivo per misurare ancora una volta il Biaggi-Campione. Senza dimenticare che il Max-commentatore, è quello che è stato capace di diventare il vero sole della riviera, accentrando su di lui tutti i riflettori e le telecamere. E allo stesso modo diventando l'incubo inaspettato per tutto il gruppetto degli avversari.

Eccezione fatta per Rea, unico rider rimasto concentrato sulla propria stagione. Bravo a non farsi spaventare dal non-avversario per il titolo. Per Jonathan (G1: 2°, G2: 1°) 375 punti e il mondiale prenotato. Apparentemente Sykes (G1: 1°, G2: 5°) ha provato a fare lo stesso, ma riuscendoci solo a metà. Crollato nella seconda manche, alle prese con usura gomme, sfortuna, caldo e chi più ne ha più ne metta. Hanno fatto meglio Giugliano (G1: , G2: 2°) e Haslam (G1: 5°, G2: 3°) che invece si sono presi la rivincita nei confronti di Max, precedendolo quando era davvero importante: in gara, sempre. Cosa fatta anche da Davies (G1: 3°, G2: 4°), che ha messo in pista una bella dose di coraggio, firmando sorpassi da brivido al curvone del Carro. Mentre ha mostrato grandi limiti proprio Torres (G1: out, G2: 7°) caduto prima, e battuto poi dal Numero 3. Della serie l'alievo deve farne di strada per battere il maestro... E' invece un capolavoro la domenica di Pirro, 8° fisso. Generoso nel salire sulla Superbike lasciata libera dall'infortunato Scassa, trasformandosi da tester/tappabuchi a protagonista di due grandi gare. Applausi anche per Badovini che ha portato ancora una volta la BMW nelle posizioni alte della classifica (G1: 7°, G2: 11°) quando si è presentata l'occasione. Notte fonda invece per i ragazzi di Honda, con Guintoli (9° in entrambe le manche) incredibilmente fuori misura in gara1 nel contatto con Biaggi.

Notevole anche la performanche di Cluzel (vincitore) e Zanetti (3°), sul podio della Supersport con una MV Agusta sempre più protagonista di questo mondiale. Orgoglio tricolore come Savadori, trionfatore della Stock1000, sul podio con De Rosa e Tamburini, marcati fino all'ultimo da Calia.

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