Sbk
Superbike, Misano: Biaggi "ironman". Sykes pole da record, Giugliano c'è
Qualifica tirata e spettacolare, da cui Max esce con un dignitoso 5° tempo. Haslam 2° e Rea 4°...
L'OPINIONE di Stefano Borzacchiello
Max is back. Il ritorno di Max ha dato una bella scossa al paddock della SBK. Ci voleva, serviva davvero a questo mondo? Intanto l'ha data. Rivederlo nel suo box circondato dai suoi uomini ha catalizzato l'attenzione. Qui tutti gli obbiettivi son puntati sulla Aprilia numero 3. La sua impresa passerà alla storia, ma i piloti della SBK dopo il venerdì hanno alzato la testa. Nella Superpole Sykes, Haslam, uno stoico Giugliano e il leader Rea, hanno messo le loro moto davanti alla Aprilia tricolore. Perché va bene un giorno, ma poi... Così si alza ancora di più l'interesse per le gare! Max si è preparato alla perfezione e ha fatto vedere di avere un grande passo, ma la gara e i suoi ritmi restano una grande sfida... che cosa ci riserveranno?
Max is back. Il ritorno di Max ha dato una bella scossa al paddock della SBK. Ci voleva, serviva davvero a questo mondo? Intanto l'ha data. Rivederlo nel suo box circondato dai suoi uomini ha catalizzato l'attenzione. Qui tutti gli obbiettivi son puntati sulla Aprilia numero 3. La sua impresa passerà alla storia, ma i piloti della SBK dopo il venerdì hanno alzato la testa. Nella Superpole Sykes, Haslam, uno stoico Giugliano e il leader Rea, hanno messo le loro moto davanti alla Aprilia tricolore. Perché va bene un giorno, ma poi... Così si alza ancora di più l'interesse per le gare! Max si è preparato alla perfezione e ha fatto vedere di avere un grande passo, ma la gara e i suoi ritmi restano una grande sfida... che cosa ci riserveranno?
LA GRIGLIA di Matt Cape
E' Tom Sykes che piazza la zampata decisiva, nel weekend dove la pressione è più alta. Dopo aver lottato con risultati a singhiozzo, e con la sfortuna, ecco che qui l'inglese ritrova il piglio del campione. Guarda caso proprio quando in pista torna il suo rivale preferito. E' quindi un mix di determinazione e orgoglio che genera il giro matto in 1:34.214. Pole e record in un colpo solo, giusto per dimostrare che Tom non si arrende e qui ha voglia di giocarsela. Una prestazione che costringe tutti gli avversari a scoprire le carte e tirare fuori i propri migliori repertori agonistici. Basta vedere il sorriso di Haslam, 2° per 2 decimi, per capire quanto lo sollevi il fatto di aver tenuto testa al blasonato campione. Sono invece 12 i millesimi che distanziano l'Aprilia di Leon dalla Ducati di Giugliano. Detto che Davide zoppica e ha dolori praticamente ovunque, la sua prima fila, questo terzo posto, lo gratificano per quella grande voglia di lottare che si porta sempre dietro. Ironia della sorte, Rea apre la seconda linea per 17 millesimi e ruba il quarto a posto a Max. Appen un +0.04 che testimonia il livello teso della sfida. Tutti lì, vicini, con l'unico obiettivo: battere Biaggi. Il Corsaro qui veste di bianco, buttandosi nella mischia per togliersi uno sfizio. Già, ma girare a +0.249 dal record non è solo un passatempo, un gioco. Max è qui per regalare spettacolo, ma sotto la visiera c'è sempre il campione del mondo. Attento ai dettagli, pronto a lavorare nel box come se ci fosse ancora un titolo in palio per lui. Fuori classifica, eppure temuto. Riferimento, di fatto, per tanti piloti: come Torres che chiude in sesta piazza dopo averlo studiato a lungo. La terza fila vede invece Lowes, Badovini e Guintoli. Ovvero Suzuki, BMW e Honda, per una griglia multimarca che colora griglia e paddock. Anche se di fatto, per sfidare Aprilia e Kawasaki, solo Ducati sembra averne il potenziale per infilarsi. I 9 decimi presi da Pirro sono invece la dimostrazione del coraggio e della dedizione di Michele. Meno fortunati infine Davies, alle prese con noie tecniche, e Baiocco, 12°.
E' Tom Sykes che piazza la zampata decisiva, nel weekend dove la pressione è più alta. Dopo aver lottato con risultati a singhiozzo, e con la sfortuna, ecco che qui l'inglese ritrova il piglio del campione. Guarda caso proprio quando in pista torna il suo rivale preferito. E' quindi un mix di determinazione e orgoglio che genera il giro matto in 1:34.214. Pole e record in un colpo solo, giusto per dimostrare che Tom non si arrende e qui ha voglia di giocarsela. Una prestazione che costringe tutti gli avversari a scoprire le carte e tirare fuori i propri migliori repertori agonistici. Basta vedere il sorriso di Haslam, 2° per 2 decimi, per capire quanto lo sollevi il fatto di aver tenuto testa al blasonato campione. Sono invece 12 i millesimi che distanziano l'Aprilia di Leon dalla Ducati di Giugliano. Detto che Davide zoppica e ha dolori praticamente ovunque, la sua prima fila, questo terzo posto, lo gratificano per quella grande voglia di lottare che si porta sempre dietro. Ironia della sorte, Rea apre la seconda linea per 17 millesimi e ruba il quarto a posto a Max. Appen un +0.04 che testimonia il livello teso della sfida. Tutti lì, vicini, con l'unico obiettivo: battere Biaggi. Il Corsaro qui veste di bianco, buttandosi nella mischia per togliersi uno sfizio. Già, ma girare a +0.249 dal record non è solo un passatempo, un gioco. Max è qui per regalare spettacolo, ma sotto la visiera c'è sempre il campione del mondo. Attento ai dettagli, pronto a lavorare nel box come se ci fosse ancora un titolo in palio per lui. Fuori classifica, eppure temuto. Riferimento, di fatto, per tanti piloti: come Torres che chiude in sesta piazza dopo averlo studiato a lungo. La terza fila vede invece Lowes, Badovini e Guintoli. Ovvero Suzuki, BMW e Honda, per una griglia multimarca che colora griglia e paddock. Anche se di fatto, per sfidare Aprilia e Kawasaki, solo Ducati sembra averne il potenziale per infilarsi. I 9 decimi presi da Pirro sono invece la dimostrazione del coraggio e della dedizione di Michele. Meno fortunati infine Davies, alle prese con noie tecniche, e Baiocco, 12°.