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SBK, Donington: Sykes "king", Rea show. Trionfo Kawasaki

di Matt Cape il 24/05/2015 in Sbk

Tom imbattuto da tre stagioni sulla pista di casa. Jonathan lo lascia andare in gara1, poi rischia tutto nella seconda manche. Davies salva la giornata Ducati. Haslam e Giugliano opachi

SBK, Donington: Sykes "king", Rea show. Trionfo Kawasaki
Un digiuno durato 16 gare, poi una doppietta che vale una prova di forza. Un dolce risveglio per il campione del mondo del 2013, che piazza così ben 6 vittorie consecutive a Donington. Un record, con cui Tom affianca "king" Carl Forgarty, che rilancia le sue azioni dopo un avvio di stagione nettamente sotto tono. Invece eccolo qui il Sykes agguerrito, quello che firma anche il nuovo record della pista in gara (1:27.640), "barbuto" e incattivito. Pronto a fare sportellate pur di primeggiare davanti ai suoi tifosi. Due vittorie cercate e fortemente volute. Arrivate credendoci, mentre gli avversari gestivano situazioni diverse...

Primo fra tutti Rea, che dopo averle date-e-prese, in gara1, sceglie di mostrare la mano in segno di "prego si accomodi". Jonathan si accontenta, decide di non rischiare e di fare strategia, prendendosi la seconda piazza in attesa della manche pomeridiana. Peccato che in gara2, un quasi highside, un mezzo rodeo concluso con una manata di gas e una virgolona nera sull'asfalto, lo releghi nel traffico fin dalle prime battute. Quanto basta per mostrarci finalmente un Rea arrabbiato, pronto a guidare sporco, davvero al limite delle sue possibilità, pur di riprendersi la seconda piazza. Pur di gestire, amministrare, il vantaggio nel mondiale. Ci riesce, regalando ai tifosi uno show meraviglioso. Basterebbe quindi il solo duo Kawasaki per definire "tosta" e "maschia" questa Superbike in terra inglese. E invece ci sono anche gli altri protagonisti, che per nulla si risparmiano...

Parliamo di Davies, uno vero, che sta imparando l'italiano giusto per ribadire l'attaccamento totale alla maglia Ducati. Un professionista consapevole delle proprie forze e dei propri limiti, che intanto salva la giornata del box rosso, piazzandosi sul terzo gradino in entrambe le manche. Sempre al trotto, sempre pronto a risalire posizioni e puntare al massimo possibile. Concreto e quindi meritevole di grandi applausi.

Sotto tono invece Haslam e Giugliano. Detto che Leon è nuovamente alle prese con una serie di problemi fisici da non sottovalutare, firma comunque due partenze da primo della classe, complice una moto prima della classe. Ma la sostanza dell'Aprilia non basta quando l'affanno si fa pesante. Così il quarto posto in entrambe le gare è un bel premio di consolazione. Per oggi. Visto che con la RSV4 bisognerebbe/si potrebbe ambire stabilmente a qualcosa di più... Giugliano invece si ritira in gara1, per alcuni non meglio precisati problemi di gomme-assetto-feeling. Mentre in gara2 viene beffato in volata proprio da Haslam, tagliando il traguardo al 5° posto. L'attenuante per Davide è il non aver ancora recuperato dagli effetti dello stop forzato di inizio anno, ma certamente deve lavorare alla svelta per ritrovare il passo... almeno quello di Chaz.

Menzione d'onore per Badovini che in gara1 si prende invece il 5° posto con la BMW, beffando un Lowes galvanizzato dalla gara di casa. Rispettivamente 7° e 8° posto per Torres e Guintoli, in entrame le corse, a ribadire una situazione di stallo da cui per ora lo spagnolo e il francese non sembrano uscire. Ma il premio giornata nera lo vince Van Der Mark, che prende appunto la black flag in G1: per essere caduto, tornato ai box e ripartito. Ritirato poi anche in G2 per un problema ai freni. Facendo quindi peggio della Mv Agusta, che almeno piazza Camier 9° nella prima manche; anche se poi Leon si sdraia nella seconda. Allo stesso modo Baiocco chiude con un 10° e un ritiro.

Le domande ora sono: il risveglio di Sykes riaprirà il mondiale?

E soprattutto Giugliano riuscirà a battere le Kawasaki prima della fine della stagione?

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