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SBK, Jerez: zampata di Baz in Superpole
Il francese firma il secondo centro stagionale in qualifica, precedendo Giugliano e Sykes. Beffato Melandri, in seconda fila con Guintoli
Sarà forse per la tranquillità di avere ottime possibilità di riconfermarsi campione, ma nel weekend di rientro dalle vacanze, Tom Sykes è partito un po' sotto tono. Certo, terzo in griglia a Jerez non è affatto male, ma dal re della Superpole ci si aspettava di più. Soprattutto dopo il rinnovo che lo lega alla Kawasaki per altri due anni. Invece, per ora l'inglese temporeggia, forse aspettando di vedere che aria tirerà in gara. Di fatto consapevole che i diretti rivali sono lontani, nelle retrovie, relativamente in difficoltà. Peccato che poi, quella pole finita nelle mani dell'altro uomo in verde, lo infastidisca un po'.
Anche perché il secondo centro in qualifica di Baz è un segnale. L'ennesimo, che il francese manda alla Kawasaki. Loris non vuole essere un gregario, non ci sta e lo dimostra in pista. Si sente maturo per puntare alla vittoria e in gara potrebbe essere il primo vero rivale del campionissimo che gli siede accanto nel box.
Tra i due "litiganti", intanto Giugliano gode. Secondo nonostante una Ducati che sul passo non è ancora al top. Al solito Davide ci mette del suo e compensa il gap tecnico di polso e di coraggio. Cosa che non riesce a Davies, 7° con 9 decimi di ritardo, in terza fila. In mezzo ci sono le Aprilia di Melandri e Guintoli, con Laverty a fare da outsider con una Suzuki sempre molto consistente sul giro secco. Anche se Marco poi è un po' deluso da una prestazione sotto alle attese. Infatti il ravennate aveva dominato le libere del mattino, mostrando un gran bel passo per la gara. Perdendosi però poi in fase di qualifica, non azzeccando il giro buono al momento giusto. Distratto - dice lui - da Barrier, finito a terra proprio davanti all'Aprilia del numero 33. Appannato anche Guintoli, in lotta con il setting per tutto il giorno, ma comunque solo a 55 millesimi dal compagno di marca.
E' infine Haslam che prova a tenere alta la bandiera di casa Honda, con una CBR1000RR lontana +1.040 dalla vetta, in ottava piazza. Efficace nel tenere dietro solo Lowes e un Rea distratto dal mercato e da un futuro ancora incerto.
Tra i due "litiganti", intanto Giugliano gode. Secondo nonostante una Ducati che sul passo non è ancora al top. Al solito Davide ci mette del suo e compensa il gap tecnico di polso e di coraggio. Cosa che non riesce a Davies, 7° con 9 decimi di ritardo, in terza fila. In mezzo ci sono le Aprilia di Melandri e Guintoli, con Laverty a fare da outsider con una Suzuki sempre molto consistente sul giro secco. Anche se Marco poi è un po' deluso da una prestazione sotto alle attese. Infatti il ravennate aveva dominato le libere del mattino, mostrando un gran bel passo per la gara. Perdendosi però poi in fase di qualifica, non azzeccando il giro buono al momento giusto. Distratto - dice lui - da Barrier, finito a terra proprio davanti all'Aprilia del numero 33. Appannato anche Guintoli, in lotta con il setting per tutto il giorno, ma comunque solo a 55 millesimi dal compagno di marca.
E' infine Haslam che prova a tenere alta la bandiera di casa Honda, con una CBR1000RR lontana +1.040 dalla vetta, in ottava piazza. Efficace nel tenere dietro solo Lowes e un Rea distratto dal mercato e da un futuro ancora incerto.