Sbk
SBK, Misano: Sykes senza rivali in gara1
Tom massacra la concorrenza, facendo gara in solitaria. Baz conferma la bontà delle prestazioni della Kawasaki in riviera, chiudendo al 2° posto. Melandri tiene alta la bandiera Aprilia, 3°. Male Giugliano, 8°
Non aveva intenzione di scherzare, e non ha scherzato con nessuno. Al via di gara1, Sykes è partito come un razzo, ha gestito il momentaneo guizzo di Elias che si è portato al comando per un pugno di curve, per passarlo agile e dare subito il via ad una vera fuga. Una manche in solitaria per rimettere le cose a posto. Per esorcizzare i fantasmi della Malesia, per non pensare al polso dolorante. Una "passeggiata" furibonda, con Baz 2°, ma distante, per sicurezza, dietro a +5". Un podio tutto verde, che mostra una supremazia che fa paura agli avversari.
Lo spiega Melandri, che parte male, pasticciando, per poi riprendersi e andare a segnare un terzo posto coraggioso, che vale come un successo morale. Marco è consapevole dello stra-potere delle ZX-10R, ma ci mette del suo per contenere il gap (+6.4!) e resistere all'arrivo di un Davies in forma alternante con la Ducati.
Il ravennate intanto fa meglio del collega francese, che resta in quinta piazza, ora a -27 dal diretto rivale nel mondiale. Guintoli fa ancora una volta una gara sotto tono, bravo ugualmente a portare a casa il possibile, senza sprecare. Sua specialità. E' invece una gara "matta" quella di Elias, che appunto parte a cannone, ma si perde con errori e svarioni. Poi ritrova concentrazione e chiude 6°, tirandosi dietro Rea - con una Honda in palese difficoltà - che nel finale beffa un Giugliano mai davvero efficace. La Panigale sembra soffrire i cambi di temperatura, pagando pegno sul passo di gara, con la consapevolezza del pilota. Da rivedere nella seconda manche...
Il ravennate intanto fa meglio del collega francese, che resta in quinta piazza, ora a -27 dal diretto rivale nel mondiale. Guintoli fa ancora una volta una gara sotto tono, bravo ugualmente a portare a casa il possibile, senza sprecare. Sua specialità. E' invece una gara "matta" quella di Elias, che appunto parte a cannone, ma si perde con errori e svarioni. Poi ritrova concentrazione e chiude 6°, tirandosi dietro Rea - con una Honda in palese difficoltà - che nel finale beffa un Giugliano mai davvero efficace. La Panigale sembra soffrire i cambi di temperatura, pagando pegno sul passo di gara, con la consapevolezza del pilota. Da rivedere nella seconda manche...