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SBK, Donington: Kawa-Sykes da poker

di Matt Cape
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Doppietta di Tom e bis di Baz, che taglia il traguardo ancora al 2° posto. Un trionfo per le Kawasaki, avvicinate solo dall'Aprilia di Guintoli, 3°. Giù dal podio le Ducati di Giugliano e Davies, davanti alle Honda di Rea e Haslam. Melandri 17°, dopo esser stato centrato da Lowes

SBK, Donington: Kawa-Sykes da poker
SBK, Donington: Kawa-Sykes da poker
Il campione è maturo. Anzi, è già una "vecchia volpe". Astuto conoscitore della sua Donington, Sykes frena gli entusiasmi venerdì e sabato, gestendo con strategia le incognite meteo. Tenendosi in tasca tutti i proiettili buoni per la caccia grossa della domenica. Intenzioni svelate nel warm up, concretizzate poi con due gare da maestro. Dove, nella seconda manche, ha gestito l'esuberanza degli avversari, prima di sferrare l'attacco decisivo. Quello che ora vale ben 185 punti in classifica! Stampando un poker da sogno, targato Kawasaki, con due vittorie e due doppiette, grazie al bis del 2° posto di Baz. Risultati che dimostrano tutto lo strapotere delle "verdone" nel mondiale delle derivate di serie. Aprilia? In difficoltà netta, apparentemente senza una direzione (che sia l'effetto della partenze dell'ing. Dall'Igna) anche se Guintoli trova poi il colpo di reni per il terzo posto. Cedendo però il passo nel giro iridato, dove proprio il connazionale Baz lo scavalca, a pari merito con Rea.
Detto che la Honda ha giocato abbastanza in difesa, in questa domenica dove la pioggia lascia spazio al sole. Dove le CBR1000RR portano a casa un 6° e 7° posto non troppo convincenti, complice un Haslam che in gara non ripete la buona prestazione della qualifica. Sono quindi le Ducati che si portano ai margini del podio, con Giugliano che si tiene e non inciampa più nell'errore di gara1. Ma forse si tiene troppo e si accontenta così dal quarto posto, consapevole di dover lavorare ancora molto sul fronte tecnico per colmare il gap dalla ZX-10R. La Panigale, però, sta comunque crescendo, come dimostra anche il solido 5° posto di Davies.

Invece, l'amarenza investe questa volta casa Suzuki e Melandri. Infatti è Lowes l'autore di un "lungo" al rampino, che coinvolge Marco, abbattendolo senza scampo. L'inglese è poi più lesto a tornare in sella, per chiudere la gara al 9° posto. Mentre il ravennate perde tempo con i commissari, e - quando riparte - poi è tardi per la rimonta. Dove il 17° posto finale ha ovviamente un sapore poco gradito a team e pilota, a cui urgerebbe un'immediata iniezione di fiducia nel box. Anche se i 97 punti raccolti da Melandri in classifica sono ormai ben poca cosa...
Infine, caduto anche Laverty, che chiude poi 13°, alle spalle di Canepa (11°) e Corti (12°). Anche se Niccolò si vede ancora una volta beffare dalla Kawasaki EVO di Salom, 10°. Sempre tenendo conto che al 9° posto si sarebbe piazzata l'ottima e interessantissima Bimota di Badovini, fuori classifica per ora, e che proprio all'ultima curva accusa il sorpasso di Elias (8°).

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