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Superbike, Mosca tragica: Andrea Antonelli è morto
Il perugino, classe 1988, è stato investito da Lorenzo Zanetti durante il primo giro della Supersport sotto il diluvio. La SBK cancella Gara 2. La prima manche, vinta da Melandri, si era già conclusa al limite della sicurezza dopo tante cadute
In Gara 1, Marco Melandri (BMW Motorrad Goldbet) torna sul primo gradino del podio al termine di una corsa difficile e conclusa al limite della sicurezza sotto la bandiera a scacchi. Per il ravennate è la terza vittoria stagionale, che lo porta a -32 da Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team), di nuovo al comando della classifica provvisoria.
La pioggia, inizialmente solo in alcuni settori del tracciato, ha giocato un ruolo fondamentale nella corsa odierna, portando all'applicazione della modalità flag-to-flag introdotta in questa stagione. Melandri, insieme ad altri piloti nelle prime posizioni, ha fatto ritorno ai box per un cambio gomme a conclusione del ventesimo giro. Impossibile restare in pista con le mescole da asciutto. Grazie all'ottimo lavoro del box BMW durante il pit-stop, Marco è così riuscito a colmare il gap che lo separava dal compagno di squadra Chaz Davies, conquistando la prima posizione e tagliando il traguardo in solitaria. Il gallese che aveva condotto in testa la maggior parte della gara, si è dovuto quindi accontentare del 2° posto.
Ottima anche la prestazione di Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare), che ha portato la 1199 Panigale R al primo podio della sua storia, giocandosi tutto nel finale di gara. Dove l'ex Campione della STK1000 si è trovato particolarmente a suo agio sull'asfalto completamente allagato del Moscow Raceway.
Sylvain Guintoli ha stretto i denti, chiudendo in sesta posizione dietro a Michel Fabrizio (Red Devils Aprilia), nonostante la clavicola destra lussata ed un bel rischio preso nella prima metà della corsa.
Ancora un problema tecnico, il secondo, per Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) costretto al ritiro dopo che la sua Ninja ZX-10R che si è fermata nel corso del 4° giro con il motore che ha preso fuoco. Tante le cadute che hanno caratterizzato la gara: Carlos Checa (Team Ducati Astare) e Jules Cluzel (FIXI Crescent Suzuki) sono scivolati subito, imitati pochi giri dopo da Davide Giugliano (Althea Racing Aprilia). Poi ancora Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) e Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) sono finiti nelle vie di fuga, perdendo il controllo e cadendo rovinosamente. Stessa sorte per Lorenzo Savadori (Team Pedercini Kawasaki) e Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic BMW).
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