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SBK Magny Cours Q1: Sykes come da copione
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L'inglese non tradisce le aspettative ma Checa è stato un osso duro sino alla fine. Terzo uno stoico Melandri davanti a Giugliano. Max Biaggi è settimo, dietro al rivale Michel Fabrizio…
Magny Cours - L'ultimo atto del Campionato del Mondo Superbike 2012 è iniziato con le news inerenti all'acquisizione da parte di Dorna Motorsport del pacchetto legato all'iride delle moto di serie. L'atmosfera, anche se riscaldata da un sole decisamente inusuale da queste parti, è un misto di attesa per la festa che si andrà tra poco a vivere e l'incertezza di un domani tutto da scrivere. Per ora limitiamoci a far parlare il cronometro e tentare una prima lettura delle prove ufficiali.
La Honda di Rea, scesa in pista con la nuova livrea ed i fari adesivi come sarà obbligatorio a partire dal prossimo anno, ha monopolizzato il turno di libere del mattino davanti a Guintoli e Camier. Max Biaggi, come è giusto che sia, ha controllato l'operato dei colleghi rinunciando di prendere rischi inutili. Nel pomeriggio, gioco forza, le cose sono cambiate e tutto è tornato più o meno nella norma con gli usuali protagonisti lì davanti. Chi non ha niente da perdere ha giocato il tutto per tutto per lasciare un segno importante nell'ultimo atto di un film ricco di colpi di scena. Sykes, ha scalato subito la vetta ma i mastini in sella alle Ducati non gli hanno dato tregua.
La Honda di Rea, scesa in pista con la nuova livrea ed i fari adesivi come sarà obbligatorio a partire dal prossimo anno, ha monopolizzato il turno di libere del mattino davanti a Guintoli e Camier. Max Biaggi, come è giusto che sia, ha controllato l'operato dei colleghi rinunciando di prendere rischi inutili. Nel pomeriggio, gioco forza, le cose sono cambiate e tutto è tornato più o meno nella norma con gli usuali protagonisti lì davanti. Chi non ha niente da perdere ha giocato il tutto per tutto per lasciare un segno importante nell'ultimo atto di un film ricco di colpi di scena. Sykes, ha scalato subito la vetta ma i mastini in sella alle Ducati non gli hanno dato tregua.
Il confronto sul filo dei decimi contro Carlos Checa è stato vinto nell'ultimo minuto e mezzo a disposizione ribadendo una gerarchia che premia la Kawasaki come moto imbattibile nelle prove. L'ormai ex iridato ha dunque finito in scia e davanti a Marco Melandri che non si è risparmiato pur scendendo in pista in condizioni fisiche quanto meno difficili. Il ravennate ha cercato di centellinare le uscite staccando comunque un ottimo terzo crono che niente toglie al sogno impossibile di staccare il numero uno alla fine delle due manche di domenica. Quarto Davide Giugliano, a confermare l'ottimo feeling dei bicilindrici su questo tracciato.
Quinto tempo di Rea, che giusto quest'oggi ha saputo che la parentesi in Moto GP è destinata a concludersi visto il probabile rientro di Casey Stoner a Motegi. Ottimo sesto crono per Fabrizio che ha bruciato di un'inezia Max Biaggi. Come sempre è il passo gara del penta campione del mondo ad impressionare, una media sulla distanza che inizia a fare paura. E' rientrato nei ranghi Guintoli dopo un ottimo avvio così come non ha impressionato Loris Baz che sulla pista di casa aspirava a qualcosa di più del quindicesimo tempo.
L'esordio di Claudio Corti con la Kawasaki del Team Pedercini non è stato dei migliori. Il pilota lombardo, che per avere la possibilità di correre questa gara con la ZX10R ha rinunciato ad una Kawasaki ufficiale in Supersport, è stato terz'ultimo. Per il momento è dentro la Superpole anche Davies che nelle libere del mattino ha effettuato solo mezzo giro prima di vedere andare arrosto il motore della sua Aprilia. Fuori per il momento Hopkins, Aoyama, Corti, Lundh e Brignola
L'esordio di Claudio Corti con la Kawasaki del Team Pedercini non è stato dei migliori. Il pilota lombardo, che per avere la possibilità di correre questa gara con la ZX10R ha rinunciato ad una Kawasaki ufficiale in Supersport, è stato terz'ultimo. Per il momento è dentro la Superpole anche Davies che nelle libere del mattino ha effettuato solo mezzo giro prima di vedere andare arrosto il motore della sua Aprilia. Fuori per il momento Hopkins, Aoyama, Corti, Lundh e Brignola
Sbk Q1: i tempi
1. Sykes (Kawasaki) 1'38.200 alla media di 161.707 km/h;
2. Checa (Ducati) 1'38.648;
3. Melandri (BMW) 1'38.742;
4. Giugliano (Ducati) 1'38.962;
5. Rea (Honda) 1'39.014;
6. Fabrizio (BMW) 1'39.139;
7. Biaggi (Aprilia) 1'39.144;
8. Haslam (BMW) 1'39.149;
9. Guintoli (Ducati) 1'39.186;
10. Camier (Suzuki) 1'39.285;
11. Laverty (Aprilia) 1'39.382;
12. Badovini (BMW) 1'39.530;
13. Zanetti (Ducati) 1'39.709;
14. Berger (Ducati) 1'39.842;
15. Baz (Kawasaki) 1'39.945;
16. Davies (Aprilia) 1'40.084;
17. Hopkins (Suzuki) 1'40.538;
18. Aoyama (Honda) 1'40.631;
19. Corti (Kawasaki) 1'40.860;
20. Lundh (Kawasaki) 1'41.535;
21. Brignola (BMW) 1'42.990.
2. Checa (Ducati) 1'38.648;
3. Melandri (BMW) 1'38.742;
4. Giugliano (Ducati) 1'38.962;
5. Rea (Honda) 1'39.014;
6. Fabrizio (BMW) 1'39.139;
7. Biaggi (Aprilia) 1'39.144;
8. Haslam (BMW) 1'39.149;
9. Guintoli (Ducati) 1'39.186;
10. Camier (Suzuki) 1'39.285;
11. Laverty (Aprilia) 1'39.382;
12. Badovini (BMW) 1'39.530;
13. Zanetti (Ducati) 1'39.709;
14. Berger (Ducati) 1'39.842;
15. Baz (Kawasaki) 1'39.945;
16. Davies (Aprilia) 1'40.084;
17. Hopkins (Suzuki) 1'40.538;
18. Aoyama (Honda) 1'40.631;
19. Corti (Kawasaki) 1'40.860;
20. Lundh (Kawasaki) 1'41.535;
21. Brignola (BMW) 1'42.990.