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Sbk Moscow Raceway Q1: Giugliano davanti a tutti

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Exploit Ducati che piazza anche Checa e Guintoli nella virtuale prima fila. Quarto Melandri alle prese con il chattering. In difficoltà le Aprilia con Biaggi tredicesimo e Laverty addirittura fuori dai fatidici sedici posti per la Superpole

Davide Giugliano autore della momentanea pole position
Sylvain Guintoli, la terza Ducati sulle quattro in prima fila
Mosca – La Ducati è tornata padrona della scena! Sul corto e nervoso tracciato del Moscow Raceway gli alfieri del Team Althea hanno dettato legge. Davide Giugliano, confermando quanto detto durante i test, si è trovato a meraviglia su questa pista da lui stessa definita "vecchio stile" dove grinta, fantasia e guida "rude" fanno la differenza. Il romano ha spinto di brutto anche perché il futuro meteo è tutto un'incognita ed il rischio di rimanere fuori dalle Superqualifiche, seppur moderato dal numero di partenti inferiore alla norma, un'eventualità sempre possibile.
Davide è riuscito a tenere testa ancora una volta al suo caposquadra, Carlos Checa, ma i top rider di Borgo Panigale hanno fatto la differenza camminando ambedue di gran carriera. Davide si è reso protagonista di un'incomprensione con Melandri, per altro subito chiarita, quando le traiettorie si sono incrociate durante due giri al rallenty per il romano. Che sia un pista favorevole ai twins è un dato di fatto confermato dall'eccellente risultato di gruppo per la casa italiana. Sylvain Guintoli pur rimediando a sette decimi dal leader, ha chiuso terzo davanti al primo dei pluricilindrici, Marco Melandri. Il ravennate ha chiarito senza ombra di dubbio quali possono essere i problemi per le quattro cilindri che nel misto stretto non riescono ad essere incisive come dovrebbero. Marco ha optato anche per rapporti molto corti e ravvicinati ma senza risultato.
Il giro buono è venuto fuori con la gomma soft, una prestazione eccellente sul giro secco ma difficilmente replicabile con la R347 più dura. Con questa, che sembra essere il miglior compromesso possibile per durata e grip, il chattering torna a farsi sentire negandogli la possibilità di lottare per il vertice della classifica. Inglesi più in ombra con Davies quinto e Sykes sesto ma se il primo ha solo sbagliato il momento per entrare in pista, per il secondo valgono le stesse considerazioni fatte per la BMW. Eccellente prestazione di Lorenzo Zanetti, settimo, anche lui galvanizzato dalla guidabilità della 1098 su questo tracciato. Il bresciano è apparso rinfrancato e molto più consapevole delle sue possibilità, un ottimo viatico per cercare di confermare il posto in squadra. Sorpresa in positivo per Aoyama!
Il giapponese non si era mai visti così avanti, ottavo, ma la mancanza di curvoni veloci lo ha forse aiutato facendolo uscire dalla crisi . In difficoltà Rea, decimo, Canepa undicesimo,che corre con un doloroso strappo alla spalla destra rimediato nei test, e Loris Baz che al mattino si è reso protagonista di una spettacolare caduta. Andato in terra in fondo al rettilineo è entrato in collisione con Camier che gli era dietro ad un soffio. Per fortuna nessun problema fisico ma le moto sono uscite decisamente malconce.
Mancano dai quartieri alti le Aprilia ufficiali. Max già al mattino ha dovuto lottare con la messa a punto della sua RSV4 nel pomeriggio un problema al cambio lo ha costretto poi a passare metà turno in attesa. Tra l'altro il penta campione del mondo, dopo il black out tecnico è rientrato ai box a spinta ma in contromano, una manovra non consentita che gli ha procurato un richiamo dalla race direction. Se il romano, sistemato il delicato componente è poi comunque riuscito a chiudere in tredicesima posizione, non è andata altrettanto bene a Laverty, suo compagno di squadra.
Eugene ha bruciato una bobina e gli interventi tecnici effettuati per ovviare al problema gli hanno concesso solo poche tornate. Il nervosismo e la tensione per cercare di fare il tempo hanno poi fatto il resto. Se domani mattina dovesse piovere, l'alfiere nord irlandese sarebbe fuori dalla Superpole. Rimane nuvoloso il cielo in casa BMW Italia. Badovini e Fabrizio, più o meno con gli stessi crono, sono molto indietro nel computo dei tempi.
1. Giugliano (Ducati) 1'35.074 alla media di 148.848 km/h; 2. Checa (Ducati) 1'35.284; 3. Guintoli (Ducati) 1'35.751; 4. Melandri (BMW) 1'35.772; 5. Davies (Aprilia) 1'35.828; 6. Sykes (Kawasaki) 1'35.905; 7. Zanetti (Ducati) 1'35.980; 8. Aoyama (Honda) 1'35.988; 9. Haslam (BMW) 1'36.039; 10. Rea (Honda) 1'36.061; 11. Canepa (Ducati) 1'36.143; 12. Baz (Kawasaki) 1'36.174; 13. Biaggi (Aprilia) 1'36.236; 14. Hopkins (Suzuki) 1'36.293; 15. Badovini (BMW) 1'36.326; 16. Fabrizio (BMW) 1'36.442; 17. Laverty (Aprilia) 1'36.470; 18. Camier (Suzuki) 1'36.533; 19. Salom (Kawasaki) 1'36.911; 20. Lundh (Kawasaki) 1'38.163; 21. McFadden (Kawasaki) 1'38.372.
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