Sbk
Dosoli all'attacco con la BMW!
Il nuovo manager della squadra ufficiale tra riflessioni, progetti e sogni
Andrea Dosoli abbiamo imparato a conoscerlo durante la stagione 2011 quando, chiamato dalla Yamaha a sostituire una persona del calibro di Maio Meregalli, è arrivato in Superbike insieme a Marco Melandri. Milanese, persona concreta e senza tanti fronzoli, incarna alla perfezione il doppio ruolo di manager e sportivo. Si è fattole ossa in G.p. ed in molti si sono chiesti se poteva avere un futuro nelle derivate di serie, dove è tutto diverso tranne la logica finale: vincere.
Andrea ha gestito al meglio delle sue possibilità la squadra della marca dei tre diapason, è riuscito a contenere e dare tutta la serenità a Melandri senza far mancare niente, a livello tecnico ed umano, alla più grande rivelazione del mondiale appena concluso:Eugene Laverty. I risultati hanno parlato più di ogni altra cosa promuovendolo con il massimo dei voti. Eravamo vicino a lui al momento delle prime incredibili indiscrezioni in merito al ritiro della Yamaha, abbiamo visto con quanta grinta ha cercato di tenere unito un gruppo che, gioca forza, non poteva avere più le stesse motivazioni, ed ha tenuto "botta" , lavorando, ve lo possiamo garantire, con la massima diplomazia ma anche con la dovuta forza, con la casa madre per cercare uno sbocco diverso alla resa delle armi.
Andrea ha gestito al meglio delle sue possibilità la squadra della marca dei tre diapason, è riuscito a contenere e dare tutta la serenità a Melandri senza far mancare niente, a livello tecnico ed umano, alla più grande rivelazione del mondiale appena concluso:Eugene Laverty. I risultati hanno parlato più di ogni altra cosa promuovendolo con il massimo dei voti. Eravamo vicino a lui al momento delle prime incredibili indiscrezioni in merito al ritiro della Yamaha, abbiamo visto con quanta grinta ha cercato di tenere unito un gruppo che, gioca forza, non poteva avere più le stesse motivazioni, ed ha tenuto "botta" , lavorando, ve lo possiamo garantire, con la massima diplomazia ma anche con la dovuta forza, con la casa madre per cercare uno sbocco diverso alla resa delle armi.
Non c'è riuscito, ma non per colpa sua. Il tourbillon di fine stagione non poteva che coinvolgerlo visto che, dopo solo un anno, si è trovato di nuovo a piedi nel cercare un altro sbocco alla propria carriera. Un pizzico di fortuna, sì ci vuole anche quella, e Dosoli era disponibile al momento della rivoluzione targata BMW, dopo anni di "dilettantesca" gestione da parte di altri personaggi. Come sappiamo Marco ha scelto la S1000RR, Monaco (che ha peccato di superbia ed incapacità nel non voler credere e dare fiducia ad un uomo come Davide Tardozzi) aveva bisogno di una persona nuova, affamata di vittorie e con una immensa voglia di riscatto. Sappiamo come è andata a finire ed il 2012 per Andrea è forse l'esame più difficile in "quasi" 40 anni di vita.
Ha preferito tenere un profilo basso in queste settimane e per la prima volta, tramite l'ufficio stampa della casa madre, si è fatto sentire nella classica intervista prima del via.
"Essere il responsabile della strategia Superbike è una sfida impegnativa ma foriera di grandi soddisfazioni – ha detto Dosoli – Abbiamo un grande potenziale tecnico da sviluppare, due piloti che sono tra i migliori in assoluto ed un'azienda che crede in questa iniziativa. Far parte di BMW Motorrad Motosport è molto di più di un semplice incarico è sentirsi parte integrante di un progetto di altissimo profilo. Mi sono avvicinato al gruppo in punta di piedi per capire quali problematiche hanno potuto vanificare lo sforzo di tre anni di un brand quale quello di BMW. Posso dire di avere trovato delle isole tecniche altamente competitive e professionali, ma senza il collante necessario per lavorare in gruppo.
Mancano gli automatismi affinchè il lavoro possa procedere seguendo un indirizzo comune in cui tutti si ritrovano e tutti collaborino al meglio. Ci impegneremo in questo senso e sono sicuro che i risultati arriveranno, l'equipe è quanto di meglio si possa avere. Il mio è un ruolo difficile ed impegnativo ma spero di essere quel collante per tenere unito il gruppo risolvendo, con quanta più celerità possibile, ogni problematica tecnica e sportiva. Non sarà facile, ma tutti ci dobbiamo credere e riusciremo nel nostro intento, ne sono sicuro.
Ha preferito tenere un profilo basso in queste settimane e per la prima volta, tramite l'ufficio stampa della casa madre, si è fatto sentire nella classica intervista prima del via.
"Essere il responsabile della strategia Superbike è una sfida impegnativa ma foriera di grandi soddisfazioni – ha detto Dosoli – Abbiamo un grande potenziale tecnico da sviluppare, due piloti che sono tra i migliori in assoluto ed un'azienda che crede in questa iniziativa. Far parte di BMW Motorrad Motosport è molto di più di un semplice incarico è sentirsi parte integrante di un progetto di altissimo profilo. Mi sono avvicinato al gruppo in punta di piedi per capire quali problematiche hanno potuto vanificare lo sforzo di tre anni di un brand quale quello di BMW. Posso dire di avere trovato delle isole tecniche altamente competitive e professionali, ma senza il collante necessario per lavorare in gruppo.
Mancano gli automatismi affinchè il lavoro possa procedere seguendo un indirizzo comune in cui tutti si ritrovano e tutti collaborino al meglio. Ci impegneremo in questo senso e sono sicuro che i risultati arriveranno, l'equipe è quanto di meglio si possa avere. Il mio è un ruolo difficile ed impegnativo ma spero di essere quel collante per tenere unito il gruppo risolvendo, con quanta più celerità possibile, ogni problematica tecnica e sportiva. Non sarà facile, ma tutti ci dobbiamo credere e riusciremo nel nostro intento, ne sono sicuro.
La nostra moto non è stata sfruttata al 100% - ha proseguito Dosoli – e dobbiamo procedere step by step risolvendo i tanti piccoli problemi che ancora ci sono. Posso sbilanciarmi nel dire che sino dall'Australia possiamo essere in grado di lottare per la top five della classifica, ma vogliamo lottare per il gradino più alto del podio, sempre e per tutta la stagione. I piloti lo sanno e sono in pieno accordo con noi. Abbiamo parlato con loro e sanno benissimo che richiediamo il 100% come impegno, nella guida, nello sviluppo, nel lavoro, non ci possiamo accontentare di meno. Mi ritengo una persona onesta, seria e motivata, ho abbracciato questo progetto perché ci credo non per altri tornaconti personali."
Per finire tre richieste per trasformare i sogni in realtà "Avendo a disposizione tre opzioni vorrei: 1) andare a letto la sera sapendo che ognuno di noi ha dato il 100% per la squadra, 2)vorrei dare ad ambedue i nostri piloti la gioia di portare la BMW sul gradino più alto del podio, 3)pensare che questo non sia un progetto a scadenza ma l'inizio di una fase nuova che porti ambiziosamente molto, molto più in alto nel futuro." Buon lavoro Andrea.
Per finire tre richieste per trasformare i sogni in realtà "Avendo a disposizione tre opzioni vorrei: 1) andare a letto la sera sapendo che ognuno di noi ha dato il 100% per la squadra, 2)vorrei dare ad ambedue i nostri piloti la gioia di portare la BMW sul gradino più alto del podio, 3)pensare che questo non sia un progetto a scadenza ma l'inizio di una fase nuova che porti ambiziosamente molto, molto più in alto nel futuro." Buon lavoro Andrea.