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Sbk
Biaggi e Laverty alla riscossa
di Luca Sordi, foto Alex Photo
il 07/02/2012 in Sbk
Presentato a Milano il Racing Team Aprilia WSBK. Lo show room del Gruppo Piaggio è stato preso d'assalto da media e tifosi di Biaggi e Laverty
Biaggi e Laverty alla riscossa
Il 2012 rappresenta un doppio obiettivo: si punta al titolo 100 come Gruppo Piaggio ed al 50°dell'Aprilia (al momento siamo fermi a quota 99 per il primo e 49 per il secondo), un programma asciutto, chiaro e ambizioso. L'atmosfera che si è percepita nella show room di Via Broletto a Milano, luogo della presentazione del Team Aprilia Racing WSBK, è quella dei tempi migliori con i media di stampa, TV ed il vertice di Aprilia Racing, capitanato da Leo Mercanti, immancabilmente presenti.
Il mondiale delle derivate di serie è strategico per l'azienda di Noale ed è l'unico dove la marca veneta è impegnata direttamente in forma ufficiale. La validità tecnica della RSV4, la potenzialità umana di un gruppo forte ed in larga parte rinnovato ed il talento dei migliori piloti disponibili sul mercato, fanno guardare lontano, accentrano l'attenzione non solo della stampa internazionale, ma anche dei vari competitors commerciali in tutto il mondo.
Il mondiale delle derivate di serie è strategico per l'azienda di Noale ed è l'unico dove la marca veneta è impegnata direttamente in forma ufficiale. La validità tecnica della RSV4, la potenzialità umana di un gruppo forte ed in larga parte rinnovato ed il talento dei migliori piloti disponibili sul mercato, fanno guardare lontano, accentrano l'attenzione non solo della stampa internazionale, ma anche dei vari competitors commerciali in tutto il mondo.
La passione e l'entusiasmo da sempre profuso da questa azienda ha portato in un arco di tempo strettissimo alla conquista di un palmares di vittorie incredibilmente ampio oltre al conseguente sviluppo tecnologico garantito dall'esperienza sportiva in gran parte positivamente ricaduto sul prodotto di serie. E' un Mercanti entusiasta quello che abbiamo visto, così come un Dell'Igna consapevole delle difficoltà ma in grado di valutare al meglio il prezioso valore di questa sfida.
"Siamo convinti che non sarà per niente facile tentare il bis dopo ciò che abbiamo conquistato nel 2010,- così ha esordito il responsabile tecnico del progetto Superbike - ma Aprilia è una grande azienda dove la tecnologia è espressione anche di passione ed inventiva, di un tragitto fatto di strade nuove da percorrere per raggiungere un risultato ancora più grande. Abbiamo lavorato tantissimo in questo inverno rivoluzionando tutto in seno al team, con l'arrivo di piloti e tecnici nuovi,oltre ad un generale sviluppo di ciclistica ed elettronica al nostro mezzo. Siamo pronti ad affrontare questa sfida!"
"Siamo convinti che non sarà per niente facile tentare il bis dopo ciò che abbiamo conquistato nel 2010,- così ha esordito il responsabile tecnico del progetto Superbike - ma Aprilia è una grande azienda dove la tecnologia è espressione anche di passione ed inventiva, di un tragitto fatto di strade nuove da percorrere per raggiungere un risultato ancora più grande. Abbiamo lavorato tantissimo in questo inverno rivoluzionando tutto in seno al team, con l'arrivo di piloti e tecnici nuovi,oltre ad un generale sviluppo di ciclistica ed elettronica al nostro mezzo. Siamo pronti ad affrontare questa sfida!"
Eugene Laverty è stato il primo a parlare ed è rimasto fedele al suo ruolo di persona modesta e timida, calibrando le parole senza fare proclami ma catalizzando l'attenzione di tutti con la determinazione del suo sguardo.
"E' una enorme opportunità quella che mi è stata offerta e sono consapevole che la sfida è grande e impegnativa. La moto mi piace e sono stati sufficienti pochi accorgimenti per sentirla subito mia. I test fatti a Portimao sono stati molto buoni e sono fiducioso per il campionato. Penso al titolo è ovvio ma realisticamente sarei contentissimo di rimanere costantemente nei primi cinque, con il livello di questa Superbike sarebbe un risultato strepitoso."
Il Max Biaggi che abbiamo visto a Milano è una persona consapevole del ruolo che ha in questo momento in seno all'Aprilia. Pilota di riferimento, uno tra i più grandi di tutti i tempi, il romano, che compirà 41 primavere il prossimo Giugno, sa che lo splendido stato di forma è conseguente ad una vita regolamentata da un regime di assoluta attenzione su tutto, che gli permette tuttora di non avere timore della naturale arroganza di tanti giovani concorrenti.
"Il 2011 è andato male, poche storie, una stagione nera durante la quale si sono sommati tanti fattori negativi che hanno praticamente tarpato le ali alla nostra squadra. L'infortunio subito in Germania ha poi fatto il resto. Questo sarà l'anno della verifica definitiva, il progetto RSV4 è forse all'apice e ci saranno al massimo due anni ancora, compreso questo, per giocarsi il tutto per tutto. Io sono pronto, mi sono allenato al massimo delle mie possibilità e sono tranquillo e motivato… non posso essere altrimenti anche perché a 41 anni bisogna cercare di concretizzare tutto nell'immediato, il futuro infatti non è illimitato."
"E' una enorme opportunità quella che mi è stata offerta e sono consapevole che la sfida è grande e impegnativa. La moto mi piace e sono stati sufficienti pochi accorgimenti per sentirla subito mia. I test fatti a Portimao sono stati molto buoni e sono fiducioso per il campionato. Penso al titolo è ovvio ma realisticamente sarei contentissimo di rimanere costantemente nei primi cinque, con il livello di questa Superbike sarebbe un risultato strepitoso."
Il Max Biaggi che abbiamo visto a Milano è una persona consapevole del ruolo che ha in questo momento in seno all'Aprilia. Pilota di riferimento, uno tra i più grandi di tutti i tempi, il romano, che compirà 41 primavere il prossimo Giugno, sa che lo splendido stato di forma è conseguente ad una vita regolamentata da un regime di assoluta attenzione su tutto, che gli permette tuttora di non avere timore della naturale arroganza di tanti giovani concorrenti.
"Il 2011 è andato male, poche storie, una stagione nera durante la quale si sono sommati tanti fattori negativi che hanno praticamente tarpato le ali alla nostra squadra. L'infortunio subito in Germania ha poi fatto il resto. Questo sarà l'anno della verifica definitiva, il progetto RSV4 è forse all'apice e ci saranno al massimo due anni ancora, compreso questo, per giocarsi il tutto per tutto. Io sono pronto, mi sono allenato al massimo delle mie possibilità e sono tranquillo e motivato… non posso essere altrimenti anche perché a 41 anni bisogna cercare di concretizzare tutto nell'immediato, il futuro infatti non è illimitato."
Come abbiamo detto nel pezzo di apertura è un Max Biaggi al top della forma, sereno e con una grande voglia di ricominciare quello con cui abbiamo parlato a Milano.
Max come si può arrivare a quota 41 anni ed essere ancora favoriti per un titolo difficilissimo come quello della Superbike?
"Bisogna anche pensare che io ho iniziato tardi rispetto a tanti altri per cui non sono arrivato a questa età con un lunghissimo passato. Questo mi ha permesso di dosare al meglio le mie forze e di continuare a farlo nel tempo con la stessa determinazione. Sarò sincero, è dura ma è uno sforzo piacevole perché mi fa sentire bene."
La passata stagione è stata difficile, uno dei tanti motivi che ti hanno in qualche modo tarpato le ali sono stati gli pneumatici. Pensi che la Pirelli porterà del nuovo materiale? Sono state fatte richieste in tal senso?
"Purtroppo non credo che ci saranno grandi stravolgimenti anche perché come sai dal 2013 ci saranno solo cerchi da 17 pollici per cui non penso proprio che venga fatto sviluppo su misure buone solo per questa stagione. La mia squadra ha lavorato tantissimo con la ciclistica e l'elettronica, dobbiamo essere più bravi nello sfruttare ciò che abbiamo"
Ricominci da zero con un gruppo nuovo, una bella sfida…
"In effetti il grosso del lavoro iniziale sarà costituire il gruppo, amalgamare la nostra conoscenza, capire i caratteri e gestire gli inevitabili momenti di tensione. Con il team che è andato via ci capivamo al volo, sono sicuro che sarà così anche con i ragazzi nuovi e di Aligi Deganello poi ho una grandissima stima. L'umanità di ognuno per il bene di tutti."
Onestamente, che limiti temporali ti dai? Vedremo ancora Max Biaggi a lungo?
"Oddio la cosa è delicata, posso dirti, in completa sincerità, che in questo momento ho una serenità ed uno stato di forma vicino al 100%. Un mondiale è durissimo e la concentrazione richiesta è assoluta, per ora non faccio conti alla rovescia, mi sento bene, mi piace correre e lo faccio…benino non credi?"
Ma tu, scommetteresti un euro su Biaggi?
"Un euro?? Dai, io scommetterei di più, molto di più, ma non chiedermi quanto!"
Max come si può arrivare a quota 41 anni ed essere ancora favoriti per un titolo difficilissimo come quello della Superbike?
"Bisogna anche pensare che io ho iniziato tardi rispetto a tanti altri per cui non sono arrivato a questa età con un lunghissimo passato. Questo mi ha permesso di dosare al meglio le mie forze e di continuare a farlo nel tempo con la stessa determinazione. Sarò sincero, è dura ma è uno sforzo piacevole perché mi fa sentire bene."
La passata stagione è stata difficile, uno dei tanti motivi che ti hanno in qualche modo tarpato le ali sono stati gli pneumatici. Pensi che la Pirelli porterà del nuovo materiale? Sono state fatte richieste in tal senso?
"Purtroppo non credo che ci saranno grandi stravolgimenti anche perché come sai dal 2013 ci saranno solo cerchi da 17 pollici per cui non penso proprio che venga fatto sviluppo su misure buone solo per questa stagione. La mia squadra ha lavorato tantissimo con la ciclistica e l'elettronica, dobbiamo essere più bravi nello sfruttare ciò che abbiamo"
Ricominci da zero con un gruppo nuovo, una bella sfida…
"In effetti il grosso del lavoro iniziale sarà costituire il gruppo, amalgamare la nostra conoscenza, capire i caratteri e gestire gli inevitabili momenti di tensione. Con il team che è andato via ci capivamo al volo, sono sicuro che sarà così anche con i ragazzi nuovi e di Aligi Deganello poi ho una grandissima stima. L'umanità di ognuno per il bene di tutti."
Onestamente, che limiti temporali ti dai? Vedremo ancora Max Biaggi a lungo?
"Oddio la cosa è delicata, posso dirti, in completa sincerità, che in questo momento ho una serenità ed uno stato di forma vicino al 100%. Un mondiale è durissimo e la concentrazione richiesta è assoluta, per ora non faccio conti alla rovescia, mi sento bene, mi piace correre e lo faccio…benino non credi?"
Ma tu, scommetteresti un euro su Biaggi?
"Un euro?? Dai, io scommetterei di più, molto di più, ma non chiedermi quanto!"
Spenti i riflettori abbiamo avuto la possibilità di avvicinare i protagonisti di questa giornata. Partiamo da Eugene Laverty.
Eugene la passata stagione hai sorpreso tutti vincendo su di un tracciato difficile come quello di Monza. Ripetersi non sarà facile…
"Il 2011 è andato oltre le mie più rosee aspettative anche se alla luce di una riflessione più attenta potevamo fare ancora meglio. Ho pagato l'inesperienza con la Superbike commettendo errori che in talune occasioni mi hanno danneggiato ma la squadra è stata fantastica,strepitosa in ogni occasione e con una professionalità altissima." Ricordi del Team Yamaha? "Tanti e positivi, una bella esperienza che meritava un futuro. Non fa niente, il nuovo gruppo è fortissimo, non potevo sperare in niente di meglio."
E' la seconda squadra italiana nella quale corri, ti piace il nostro metodo di lavoro ed in generale la nostra filosofia di vita?
"In Aprilia sono stato accolto benissimo, a livello umano è davvero una grande serenità contare su persone dotate di così grande passione. Ho potuto portare con me il mio tecnico di fiducia (Marcus Eschembacher ndr.)che è inglese e con il quale ho ormai un rapporto consolidato da tempo. Gli altri tecnici sono comunque bravissimi, credo che in breve tempo riusciremo a formare un gruppo affiatato e vincente. In Italia il tifo è altissimo ed il pubblico sa essere sportivo trasmettendo un calore incredibile…a Monza è stato incredibile…"
Quale risultato ti aspetti per questo 2012?
"Sarà un campionato molto difficile e combattuto. In Superbike il livello è altissimo e le prestazioni sono più o meno equivalenti, una sfida incredibile da affrontare…diciamo che sarà importante essere consistenti puntando sulla costanza di risultati. Vorrei essere spesso a podio e sono sicuro di averne le possibilità…certo che con Max al fianco sarà ancora più difficile."
"Il 2011 è andato oltre le mie più rosee aspettative anche se alla luce di una riflessione più attenta potevamo fare ancora meglio. Ho pagato l'inesperienza con la Superbike commettendo errori che in talune occasioni mi hanno danneggiato ma la squadra è stata fantastica,strepitosa in ogni occasione e con una professionalità altissima." Ricordi del Team Yamaha? "Tanti e positivi, una bella esperienza che meritava un futuro. Non fa niente, il nuovo gruppo è fortissimo, non potevo sperare in niente di meglio."
E' la seconda squadra italiana nella quale corri, ti piace il nostro metodo di lavoro ed in generale la nostra filosofia di vita?
"In Aprilia sono stato accolto benissimo, a livello umano è davvero una grande serenità contare su persone dotate di così grande passione. Ho potuto portare con me il mio tecnico di fiducia (Marcus Eschembacher ndr.)che è inglese e con il quale ho ormai un rapporto consolidato da tempo. Gli altri tecnici sono comunque bravissimi, credo che in breve tempo riusciremo a formare un gruppo affiatato e vincente. In Italia il tifo è altissimo ed il pubblico sa essere sportivo trasmettendo un calore incredibile…a Monza è stato incredibile…"
Quale risultato ti aspetti per questo 2012?
"Sarà un campionato molto difficile e combattuto. In Superbike il livello è altissimo e le prestazioni sono più o meno equivalenti, una sfida incredibile da affrontare…diciamo che sarà importante essere consistenti puntando sulla costanza di risultati. Vorrei essere spesso a podio e sono sicuro di averne le possibilità…certo che con Max al fianco sarà ancora più difficile."
Con l'Ing Dall'Igna è bello parlare perché si può andare diretti sui problemi senza tanti fronzoli e ricevere sempre e comunque una risposta franca e sincera.
Ingegnere ma 6 chili faranno la differenza o è come ha detto Max è solo un gioco di marketing e non cambia niente?
"Quella moto nasce già con sei chili in più rispetto a quella che ha corso la passata stagione, e sono straconvinto che non sono quelli che riportano le cose in pari…assolutamente! E' inutile poi che si lamentino, guarda caso le Ducati sono quelle che hanno girato meno di tutti sino ad oggi, se avessero così paura di perdere l'equilibrio trovato stai certo che di chilometri ne avrebbero percorsi a migliaia…"
Sappiamo che sei geloso del tuo lavoro ma qualcosa ci puoi dire sulle moto?Cosa è stato fatto?
"Non mi piace parlare troppo della nostra tecnica, posso dirti che abbiamo focalizzato tutta l'attenzione sulla ciclistica per la ricerca di nuovi assetti e siamo andati avanti con l'elettronica. E' bene che la gente si ricordi che in Aprilia facciamo tutto noi, software e hardware, è difficile ma l'impegno paga…diciamo che siamo contenti delle novità che abbiamo pensato. Sino a Monza saranno fondamentali ciclistica ed elettronica, da lì in poi ci sarà uno step di motore in più, prima non avrebbe senso, non ci manca la potenza"
Onestamente ci aspettavamo qualche RSV4 in più ed invece oltre alle vostre sarà al via solo quella di Chaz Davies. E' una moto factory standard o è una 2012 ufficiale?
"Te lo dico una volta per tutte: la moto di Chaz Davies è la stessa di Biaggi e Laverty, non ci sono differenze. Durante la stagione ovviamente ci saranno delle modifiche che verranno implementate in tempi diversi ma le moto saranno ufficiali. Abbiamo del nostro personale nel team ParkinGo proprio per garantire la massima equità di trattamento tecnico. Avere un mezzo ufficiale come il nostro costa,niente da dire ma è pur sempre una cifra ragionevole. Sono tempi duri per tutti purtroppo.."
Viene da dire che siete la squadra più forte…
"Mai dare niente per scontato, certo ci riteniamo pienamente in lizza per il titolo, ma gli avversari sono tanti e terribilmente agguerriti. Abbiamo un pacchetto che ritengo tra i migliori in assoluto, piloti, moto ed uomini…non abbiamo più il tricolore sulle carene, speriamo di farlo sventolare tante volte sul podio!"
Ingegnere ma 6 chili faranno la differenza o è come ha detto Max è solo un gioco di marketing e non cambia niente?
"Quella moto nasce già con sei chili in più rispetto a quella che ha corso la passata stagione, e sono straconvinto che non sono quelli che riportano le cose in pari…assolutamente! E' inutile poi che si lamentino, guarda caso le Ducati sono quelle che hanno girato meno di tutti sino ad oggi, se avessero così paura di perdere l'equilibrio trovato stai certo che di chilometri ne avrebbero percorsi a migliaia…"
Sappiamo che sei geloso del tuo lavoro ma qualcosa ci puoi dire sulle moto?Cosa è stato fatto?
"Non mi piace parlare troppo della nostra tecnica, posso dirti che abbiamo focalizzato tutta l'attenzione sulla ciclistica per la ricerca di nuovi assetti e siamo andati avanti con l'elettronica. E' bene che la gente si ricordi che in Aprilia facciamo tutto noi, software e hardware, è difficile ma l'impegno paga…diciamo che siamo contenti delle novità che abbiamo pensato. Sino a Monza saranno fondamentali ciclistica ed elettronica, da lì in poi ci sarà uno step di motore in più, prima non avrebbe senso, non ci manca la potenza"
Onestamente ci aspettavamo qualche RSV4 in più ed invece oltre alle vostre sarà al via solo quella di Chaz Davies. E' una moto factory standard o è una 2012 ufficiale?
"Te lo dico una volta per tutte: la moto di Chaz Davies è la stessa di Biaggi e Laverty, non ci sono differenze. Durante la stagione ovviamente ci saranno delle modifiche che verranno implementate in tempi diversi ma le moto saranno ufficiali. Abbiamo del nostro personale nel team ParkinGo proprio per garantire la massima equità di trattamento tecnico. Avere un mezzo ufficiale come il nostro costa,niente da dire ma è pur sempre una cifra ragionevole. Sono tempi duri per tutti purtroppo.."
Viene da dire che siete la squadra più forte…
"Mai dare niente per scontato, certo ci riteniamo pienamente in lizza per il titolo, ma gli avversari sono tanti e terribilmente agguerriti. Abbiamo un pacchetto che ritengo tra i migliori in assoluto, piloti, moto ed uomini…non abbiamo più il tricolore sulle carene, speriamo di farlo sventolare tante volte sul podio!"
Quando si è trattato di sostituire un uomo dell'esperienza di Giovanni Sandi non crediamo sia stato facile. Ci sono tante componenti da tenere conto nello scegliere una persona che deve interagire tra pilota ed ingegneri con grande preparazione tecnica, senza per questo dimenticare di essere amico fidato e consigliere.
Quando si riesce ad unire tutto questo si instaura un clima che va oltre tutto consolidando affetti e legami forti. Aligi Deganello era il capotecnico di Marco Simoncelli e seppur già legato con Fausto Gresini e Michele Pirro per continuare in CRT, ha preferito cambiare tutto e ricominciare con moto e pilota nuovo.
"Ciò che è successo l'anno scorso va oltre la passione e lo sport, solo noi che abbiamo vissuto quei momenti possiamo dire di comprendere una legge della vita che spesso è ingrata e ingiusta. Avevo già dato l'ok a Fausto ma non stavo bene, mi sentivo come se qualcosa in me si fosse rotto e gli ho chiesto un anno sabbatico, per capire e capirmi. Quando mi ha telefonato Gigi mi è sembrato un segno del destino e dopo averne parlato con Paolo (il papà di Marco ndr.)ho preso subito la decisione… nel box ci sarà la moto nr.58 al via (quella di Laverty), mi fa piacere pensare che ci sia il Sic dietro tutto questo"
Tanti, tantissimi anni in Gp, ora vieni in Superbike cosa ti aspetti dall'ambiente?
"A parte la presenza spot con Marco ad Imola nel 2009, la Superbike per me non è del tutto nuova visto che nel '96 collaboravo con il Team GIO.CA.MOTO a quei tempi diretto da Stefano Caracchi (con Foti e Casoli come piloti ndr.). Tornarci ora sarà bellissimo perché avrò la possibilità di lavorare con un fuoriclasse in una struttura al top, quindi migliori premesse non potrebbero esserci. Penso che sarà importante anche tornare a vivere il paddock in maniera più umana, con un contatto con il pubblico più vero, in Gp questo è ormai precluso da tempo."
Come pensi di confrontarti con un Max? Come tutti i leader, ha un carattere forte…
"Penso che dovremo avere la pazienza e la voglia di ascoltarci a vicenda dopo di che tutto verrà di conseguenza. Non posso fare miracoli ma credo di poter essere d'aiuto a Max, la stima che mi ha dimostrato sino dai primissimi minuti passati insieme è la migliore base di partenza possibile."
Quanto tempo ti dai per entrare a regime?
"…non c'è tempo, non c'è tempo, a Phillip Island dobbiamo iniziare subito con il piede giusto!"
Quando si riesce ad unire tutto questo si instaura un clima che va oltre tutto consolidando affetti e legami forti. Aligi Deganello era il capotecnico di Marco Simoncelli e seppur già legato con Fausto Gresini e Michele Pirro per continuare in CRT, ha preferito cambiare tutto e ricominciare con moto e pilota nuovo.
"Ciò che è successo l'anno scorso va oltre la passione e lo sport, solo noi che abbiamo vissuto quei momenti possiamo dire di comprendere una legge della vita che spesso è ingrata e ingiusta. Avevo già dato l'ok a Fausto ma non stavo bene, mi sentivo come se qualcosa in me si fosse rotto e gli ho chiesto un anno sabbatico, per capire e capirmi. Quando mi ha telefonato Gigi mi è sembrato un segno del destino e dopo averne parlato con Paolo (il papà di Marco ndr.)ho preso subito la decisione… nel box ci sarà la moto nr.58 al via (quella di Laverty), mi fa piacere pensare che ci sia il Sic dietro tutto questo"
Tanti, tantissimi anni in Gp, ora vieni in Superbike cosa ti aspetti dall'ambiente?
"A parte la presenza spot con Marco ad Imola nel 2009, la Superbike per me non è del tutto nuova visto che nel '96 collaboravo con il Team GIO.CA.MOTO a quei tempi diretto da Stefano Caracchi (con Foti e Casoli come piloti ndr.). Tornarci ora sarà bellissimo perché avrò la possibilità di lavorare con un fuoriclasse in una struttura al top, quindi migliori premesse non potrebbero esserci. Penso che sarà importante anche tornare a vivere il paddock in maniera più umana, con un contatto con il pubblico più vero, in Gp questo è ormai precluso da tempo."
Come pensi di confrontarti con un Max? Come tutti i leader, ha un carattere forte…
"Penso che dovremo avere la pazienza e la voglia di ascoltarci a vicenda dopo di che tutto verrà di conseguenza. Non posso fare miracoli ma credo di poter essere d'aiuto a Max, la stima che mi ha dimostrato sino dai primissimi minuti passati insieme è la migliore base di partenza possibile."
Quanto tempo ti dai per entrare a regime?
"…non c'è tempo, non c'è tempo, a Phillip Island dobbiamo iniziare subito con il piede giusto!"
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