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Sbk Portimao: Storia di un week end di ordinaria follia

di Luca Sordi, foto Alex Photo il 16/10/2011 in Sbk

Melandri chiude da leader il ciclo Yamaha, Checa fa pace con Ducati e rimane in Althea, Corser lascia e la Superbike vive!

Sbk Portimao: Storia di un week end di ordinaria follia
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Non poteva essere un normale week end di gare perché troppi erano gli interrogativi in corso, è venuta fuori una tre giorni da infarto tra conferme e smentite, anatemi e pianti, strali e scuse. Questo pazza Portimao rimarrà probabilmente nel cuore di tutti per la "querelle" Checa/Ducati/Althea, mentre si dimenticherà magari che Yamaha qua ha chiuso la sua storia legata a tante vittorie di tappa con la gioia di un solo titolo iridato o che Troy Corser ha appeso il casco al chiodo passando da pilota professionista a collaudatore ufficiale in casa BMW.
Una volta tanto lasciamo perdere le statistiche e rimaniamo sul piano emozionale che è quello che contraddistingue la Superbike e la nostra vena di appassionati d'altri tempi. Checa ha vissuto un incubo, la squadra per un istante ha rischiato di distruggersi, i fan Ducatisti hanno gridato allo scandalo ma poi tutto è finito nel migliore dei modi…si fa per dire. Siamo i primi a gioire di questa marcia indietro da parte della casa di Borgo Panigale ma l'accordo trovato oltre la zona Cesarini, oltre i tempi supplementari, oltre il più normale buon senso, ha lasciato un segno non proprio da esibire con orgoglio. Diciamola tutta, bastava poco per gestire le cose in maniera più elegante ed invece lo spettacolo offerto non è servito a nessuno, né al team, né a Genesio Bevilacqua, né tanto meno alla Ducati.
Carlos ha salvato tutto ponendo una condizione fondamentale per rimanere in sella al Twins di Borgo Panigale: o con il team Althea con contratto con la casa madre o niente. Solo una telefonata di Stefano Domenicali (questa mattina ad Alberto Vergani, manager di Carlos) ha stoppato il clamoroso passaggio del neo campione del mondo tra le braccia del Team BMW Motorrad Italia. Sembra, perché i termini alla fine non si sapranno mai, che l'accordo poi sia giunto velocissimo accogliendo le richieste fatte tanto tempo fa…perché aspettare così tanto? Perché fomentare una bolgia mediatica quando se ne poteva fare a meno?Mistero, ma l'abbraccio con i tecnici a fine gara 2 e gli occhi velati di lacrime di Checa durante l'intervista hanno spazzato via tutto il resto.
Carlos ha rifiutato in modo categorico il passaggio nel Team Effenbert, se Ducati doveva essere allora si confermava il pacchetto, aiutando in questo modo anche il gruppo che l'ha portato al vertice, altrimenti fine dei giochi. Una dimostrazione di fiducia ed attaccamento alla maglia degno di un cavaliere d'altri tempi. Marco Melandri ha chiuso questo suo primo anno di Superbike con la bellezza di 4 vittorie, 15 podi, 1 Superpole e tre giri veloci conquistando la piazza d'onore nell'anno d'oro di Checa e la Ducati…mica male!
Laverty non è stato da meno dimostrando di essere ormai pronto al grande salto nel mondo dei grandi. A parte gara 1, in quella successiva è stato a lungo davanti facendo salire sempre più il rammarico nella squadra Yamaha che vede abbandonare un progetto bellissimo e foriere di grandi soddisfazioni alla fine di un anno estremamente positivo. Rea ha raddrizzato una stagione durissima per i colori olandesi Ten Kate ed i due podi hanno evidenziato che il pilota è completamente recuperato e che il mezzo tecnico 2012, rivisto e con una tecnica più evoluta, punterà senza mezzi termini al titolo iridato.
Rimangono tante altre realtà che unite tutte insieme concorrono al grande spettacolo chiamato Superbike. A fronte di importanti conferme, Guintoli ha surclassato Smrz, suo compagno di squadra conquistando il diritto ad una riconferma oppure ad una chance targata Suzuki per il 2012 con il Team Crescent, si affacciano nuove realtà come il Team ParkinGO che abbandona la Supersport ed abbraccia la Superbike in sella alla Ducati e con Chaz Davies, o nuove sfide che vedranno impegnato Michel Fabrizio con la BMW S1000RR gestita dalla squadra di Serafino Foti. Limitiamoci per ora a condividere il messaggio che Max Biaggi ha fatto dipingere sul proprio casco: NEXT TARGET 2012… che la Superbike continui con la stessa identica volontà che ha dimostrato anche nei periodi più difficili contando su persone determinate ma mosse dalla passione.
Sbk Portimao: Storia di un week end di ordinaria follia
Melandri davanti a Laverty, Rea e Checa
Probabilmente è l'ultima volta che abbiamo visto le Yamaha in pista, consoliamoci dunque con questo start di gare due che ha messo i lampi blu in grande evidenza. Laverty, dopo aver confermato la stessa scelta di pneumatici (mescola dura al posteriore), seguito in questo anche da Melandri (che aveva optato per una morbida in gara 1) ha fatto la differenza portandosi subito davanti a tutti. Le schermaglie, anche dure, tra Marco e Jonny Rea non hanno impaurito Checa che si è messo tranquillo alle loro spalle per controllare la situazione.
In difficoltà Guintoli che in questa manche non è apparso grintoso come in quella precedente, mentre nel gruppo degli inseguitori abbiamo poi trovato il resto dei migliori con Biaggi nono ai ferri corti con Lascorz, Badovini e Camier. Al primo terzo di gara conclusa, gli alfieri della marca dei tre diapason hanno fatto l'andatura ma Rea e Checa, pur non portando affondi decisivi, sono rimasti ad un tiro di schioppo. A metà prova le cose si sono assestate con un passo gara non particolarmente veloce con i primi quattro in rigorosa fila indiana, Guintoli leggermente distaccato e tutti gli altri a debita distanza.
Un fatto inusuale contando come la Superbike ci ha abituato ma per diversi passaggi non ci sono stati sorpassi, come se, consapevoli ognuno dell'estrema precarietà nell'usura degli pneumatici, nessuno abbia voluto prendere in mano le redini della situazione. Lo spettacolo è rimasto nei quartieri bassi della classifica con il bel confronto per l'ultimo posto a disposizione in zona punti tra Haslam, Fabrizio e Giugliano. Senza clamore siamo arrivati a tre giri dalla fine per segnalare un sorpasso importante, quello di Melandri sul compagno di squadra che è passato in questo modo a condurre per la prima volta dall'inizio della prova.
Checa, che è andato controcorrente cambiando gomma sul posteriore optando per la morbida, a differenza di tutti gli altri, non ha retto gli assalti conclusivi concludendo quarto mentre Rea si è giocato il tutto per tutto nei giri conclusivi. Un errore, commesso nella parte alta del tracciato poteva condannarlo inesorabilmente ma l'inglese, recuperata la migliore traiettoria,ha salvato il salvabile garantendo alla Honda il gradino più basso del podio. Laverty ha fatto sua la piazza d'onore ma ciò non è stato sufficiente per garantirsi il terzo posto in campionato. Il ritiro in gara 1 è stato letale e pur avendo lo stesso score in campionato di Biaggi, per la discriminante sui risultati, ha finito quarto.
Il duello tutto Ducati l'ha vinto il campione del mondo terminando quarto davanti a Guintoli. A fine gara è esplosa la gioia con la conferma di un accordo che sembrava ormai del tutto saltato…Team Althea + Carlos Checa + Ducati come prima e più di prima..
1 Melandri M. (ITA) Yamaha YZF R1 38'11.326 (158,723 kph)
2 Laverty E. (IRL) Yamaha YZF R1 1.075
3 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 1.363
4 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 2.648
5 Guintoli S. (FRA) Ducati 1098R 3.355
6 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 4.709
7 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 6.514
8 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-10R 14.441
9 Badovini A. (ITA) BMW S1000 RR 19.128
10 Berger M. (FRA) Ducati 1098R 25.527
11 Haga N. (JPN) Aprilia RSV4 Factory 26.400
12 Giugliano D. (ITA) Ducati 1098R 26.646
13 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 26.963
14 Fabrizio M. (ITA) Suzuki GSX-R1000 30.209
15 Haslam L. (GBR) BMW S1000 RR 30.951
16 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 31.057
17 Muggeridge K. (AUS) Honda CBR1000RR 57.941
18 Waters J. (AUS) Suzuki GSX-R1000 58.577
19 Fores J. (ESP) BMW S1000 RR 1'04.011
20 Aitchison M. (AUS) Kawasaki ZX-10R 1'04.397
Sbk Portimao: Storia di un week end di ordinaria follia
Carlos Checa leader in gara 1
Nel fine settimana di passione in casa Althea l'ultima scarica di adrenalina subito dopo i warm up. Il motore della moto di Checa ha accusato un problema ed i tecnici hanno fatto il solito miracolo sostituendo il propulsore giusto in tempo prima del via di gara 1. Ad ok del semaforo Rea è partito bene passando a condurre la gara ma è stato Guintoli a fare la differenza. Il francese non si è fatto problemi ed ha infilato alla staccata in fondo al rettilineo lì'inglese passando a condurre.
Spavento per Laverty che dopo un contato con Checa ha pericolosamente imboccato la via di fuga al primo tornantino, ma l'inglese probabilmente ha avuto un problema tecnico che ha imposto subito dopo il rientro ai box. La gialla Ducati Effenbert ha retto il recupero degli altri mentre Biaggi, partito molto indietro in griglia, si è reso protagonista di un eccellente recupero. Melandri insieme a Checa e Rea nel frattempo hanno formato un piccolo gruppetto che ha scavato un solco sul grosso del gruppo capitanato da Lascorz, Sykes ed Haslam. Max nel frattempo non ha tenuto conto del dolore al piede ed il confronto con Leon si è misurato ad altissimi livelli.
A chiusura del settimo passaggio derapata da antologia per Checa nell'ultimo curvone ha rischiato di essere lanciato in orbita dopo aver perso il posteriore della sua Ducati. Lo spagnolo comunque non si è spaventato più di tanto e martellando di brutto è riuscito a superare Melandri e Rea al dodicesimo passaggio. Le Ducati hanno fatto il buono ed il cattivo tempo e la volenterosa rincorsa del neo campione del mondo ha in qualche modo preparato un rush finale contro Guintoli in deciso calo sul finale. Davvero buona la prova di Berger. Nella gara di congedo con il suo team ed ancora alla ricerca di un mezzo per il 2012, Maxime si è permesso il lusso di superare anche Haga ed Haslam portandosi al quindicesimo passaggio in settima posizione.
Melandri nel 17° passaggio ha fatto un dritto che non solo ha permesso a Lascorz di superarlo ma anche di far avvicinare tantissimo Max Biaggi. Marco probabilmente con le gomme out non ha retto al forcing del romano cedendo poco dopo la posizione al rivale. A due giri dalla fine Carlos è dilagato anche perché Guintoli ha finito le gomme mentre Biaggi ha coronato una gara tutta in rimonta acciuffando la quarta piazza a due giri dal termine. L'iberico ha vinto con la rabbia di colui che ha subito un torto e la gioia manifestata sotto la bandiera a scacchi ne è una conferma. Checa è salito a quota 19 vittorie nel ranking mondiale preparandosi a lasciare la Ducati con lo sguardo fiero davanti a sé. Guintoli ha fotocopiato il risultato di gara 2 del Nurburgring e Rea è tornato a podio dopo il doppio stop di Magny Cours.
1 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 38'13.293 (158,587 kph)
2 Guintoli S. (FRA) Ducati 1098R 2.860
3 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 8.481
4 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 11.963
5 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-10R 13.333
6 Melandri M. (ITA) Yamaha YZF R1 18.960
7 Berger M. (FRA) Ducati 1098R 20.489
8 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX-10R 25.320
9 Haslam L. (GBR) BMW S1000 RR 26.695
10 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 26.801
11 Fabrizio M. (ITA) Suzuki GSX-R1000 27.115
12 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 28.563
13 Badovini A. (ITA) BMW S1000 RR 31.765
14 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 31.822
15 Haga N. (JPN) Aprilia RSV4 Factory 31.866
16 Giugliano D. (ITA) Ducati 1098R 47.694
17 Aitchison M. (AUS) Kawasaki ZX-10R 47.737
18 Muggeridge K. (AUS) Honda CBR1000RR 1'06.213
19 Laverty E. (IRL) Yamaha YZF R1
20 Barragan S. (ESP) Kawasaki ZX-10R
21 Waters J. (AUS) Suzuki GSX-R1000

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