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Sbk : Addio Yamaha e la SBK trema

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Un'ombra offusca il futuro del campionato riservato alle moto di serie. Ducati nel 2010, ora è la marca dei tre diapason ad abbandonare..quante ne resteranno?

Laurens Klein Koerkamp (Yamaha Motor Europe Racing Manager) con a dx Andrea Dosoli
Lo staff tecnico di Laverty
Sarà un'estate amara per i tanti appassionati della Superbike. A sorpresa, e alla fine di un week end positivo a Silverstone con ambedue i propri piloti andati a podio sia in gara 1 che in gara 2,la notizie della resa, dell'incredibile getto di spugna in nome della crisi che ha coinvolto il mercato delle due ruote in Europa: la Yamaha chiude il team ufficiale!
Molto più di una doccia fredda, anche se nei piani alti "qualcuno" pare ne fosse informato, per le conseguenze che questa inaspettata decisione potrebbe portare a tutto il circus delle derivate di serie. Dopo il ritiro del Team interno Ducati avvenuto a fine 2010, un altro terremoto si abbatte su uno dei campionati più spettacolari in assoluto a livello internazionale. La notizia, tenuta rigorosamente nascosta sino a questa mattina, era stata anticipata dai vertici della marca dei tre diapason ad Andrea Dosoli, nuovo responsabile della squadra impegnata quest'anno in SBK al posto di Maio Meregalli passato in Moto Gp con Ben Spies.
Raggiunto a telefono il dinamico manager lombardo (del quale potrete leggere un'approfondita intervista nel prossimo numero di Dueruote) ha fatto trasparire tutta l'amarezza per una sofferta decisione presa dai vertici dell'azienda a fronte della grossa crisi economica che ha coinvolto tutto il settore due ruote nel nostro continente. Andrea ha avuto parole di elogio per i ragazzi che hanno dimostrato attaccamento e professionalità alla maglia, ai piloti Marco Melandri ed Eugene Laverty che stanno regalando bellissime pagine di sport ed a tutti coloro che hanno lavorato per rendere grande il nome Yamaha nel mondo.
Il futuro ora cambierà, per forza, e pur cercando di essere positivi ed ottimisti, non possiamo far finta di niente e qualcosa di serio lo temiamo davvero. Non saranno certo due moto in meno a determinare il tracollo della Superbike, ma queste decisioni difficilmente non portano a cascata ulteriori conseguenze. Come avete potuto leggere nel nostro portale, difficilmente la Suzuki, e con essa Francesco Batta, sarà al via nel 2012. Sul capitolo Kawasaki c'è la nebbia più impenetrabile ora che dal dinamico manager belga è arrivata la netta smentita di passare ad indossare abbigliamento "verde", la Honda poi, pur non presente ha nel Ten Kate la compagine di riferimento, una squadra che sta forse passando il momento più buio da quando è impegnato nel mondiale…ci spingiamo oltre?
Ok..da fonti certe sappiamo che Bernhard Gobmeier (Direttore BMW Motorrad Motorsport) non ne può più di una situazione al limite del grottesco con il Team partner Alpha Racing (quello che gestisce in modo scandaloso i mezzi ufficiali oltre ad Haslam e Corser). Il contratto, che pare di ferro, sembrerebbe valido ancora per un anno a fronte di una penale salatissima qualora vi fossero rinunce anticipate. Come si sa però si fanno i contratto per disfarli ed un accomodamento, tra persone di buone volontà, si trova sempre. Risultato: c'è un team privato che lavora con le stesse moto allo stato dell'arte, si passa tutto a loro e tanti saluti.
A fronte di questo pensate che Aprilia rimarrebbe contro…nessuno? Dal 2012 la Dorna potrà usare motori derivate dalla serie e queste non sono illazioni, ma certezze…un'ultima pesante riflessione che giriamo ai nostri fidati lettori chiedendo pure a loro un commento scevro da interessi di bottega o zeppo di commenti volgari. La crisi economica che attanaglia tutto l'occidente non è debellata per niente, anzi, stiamo forse entrando, e non uscendo, nella fase più critica.
Due campionati del mondo come la Moto GP e la Superbike non possono esistere senza il supporto determinante di grandi sponsor, quindi uno dei due, contando le mosse che sono state fatte dalla Dorna (vedesi moto 2 con motori tutti uguali, la nuova moto 3 sulla carta ancora affrontabile con budget umani) è destinato a soccombere. Senza visibilità nessuno investe e preferisce destinare i contributi ad altri sport. Il "salotto buono" (a volte però mortalmente noioso) ha un'attenzione da parte della TV che noi ci sogniamo..senza offesa ovviamente per i colleghi che portano avanti il lavoro al massimo delle loro possibilità…morale?
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