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Sbk
Silverstone: Crutchlow vince la battaglia d'Inghilterra
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
il 01/08/2010 in Sbk
Due vittorie cristalline del pilota della Yamaha, che in entrambe le gare si è lasciato "tirare" da Rea per poi superarlo e vincere d'autorità. Haslam nella corsa di casa recupera solo 8 punti su Biaggi
Silverstone: Crutchlow vince la battaglia d'Inghilterra
Silverstone – Due corse, un solo protagonista: Cal Crutchlow. Ma anche due giorni di prove dominati dallo stesso pilota inglese che in questa occasione non ha lasciato spazio a nessuno, evidenziando una superiorità che solo altri grandi campioni hanno saputo esibire prima di lui.
Crutchlow ha rotto l'incantesimo che quest'anno aveva costretto la Yamaha ad accontentarsi sempre delle posizioni di rincalzo. Ha fatto tirare un grosso sospiro a tutti i componenti di quel team che – abituato alle vittorie in serie di Spies lo scorso anno – stava soffrendo una demoralizzante crisi d'astinenza.
"Sapevamo che Crutchlow era un pilota vincente – commenta il team manager Meregalli – ma per un motivo o per l'altro il risultato eclatante non voleva venire. Qui si sono uniti diversi fattori a favore, primo fra tutti la carica che il pubblico di casa dà sempre al pilota locale, regalandogli inevitabilmente due decimi di secondo, poi una moto che non ha dato problemi, infine la sua voglia di vincere, e alla fine ne è uscita la combinazione vincente. Adesso si tratta di vincere anche senza il pubblico amico, ma intanto abbiamo rotto il ghiaccio".
Rea ha provato due volte a imbastire una fuga: il pubblico di casa valeva anche per lui, infatti il pilota della Honda ha corso da campione, ma il trascinarsi in scia Crutchlow per undici giri in Gara-1 e quindici giri in Gara-2 lo ha sfiancato entrambe le volte: una volta superato, non ha avuto più la forza di reagire. Avrebbe fatto meglio a lasciarsi passare prima mettendo sotto pressione l'avversario? Forse, ma è difficile fare affermazioni di questo genere. Ciò che conta è il risultato, e il risultato oggi ha dato ragione a Crutchlow.
Rea ha provato due volte a imbastire una fuga: il pubblico di casa valeva anche per lui, infatti il pilota della Honda ha corso da campione, ma il trascinarsi in scia Crutchlow per undici giri in Gara-1 e quindici giri in Gara-2 lo ha sfiancato entrambe le volte: una volta superato, non ha avuto più la forza di reagire. Avrebbe fatto meglio a lasciarsi passare prima mettendo sotto pressione l'avversario? Forse, ma è difficile fare affermazioni di questo genere. Ciò che conta è il risultato, e il risultato oggi ha dato ragione a Crutchlow.
Biaggi ha corso in difesa. O almeno così è sembrato. "L'impressione – gli abbiamo detto a fine GP – è che avessi del margine, ma che ti fossi imposto di non sfruttarlo per attaccare". "Neanche per sogno – ha ribattuto Max – se a volte ero più veloce, altre meno, è dipeso solo dal fatto che correvo in un gruppo. Il problema invece erano le buche dell'asfalto: queste moto sono ormai potentissime e sfruttarle al massimo è molto difficile e rischioso se l'asfalto non è perfetto; un paio di volte sono stato lì lì per volar via, così sono stato costretto a puntare al miglior risultato possibile evitando una caduta".
Una tattica scelta in pista e non a tavolino, dunque. Una tattica che alla fine si è rivelata azzeccata, visto che comunque ha portato a casa 21 punti e il suo unico avversario in campionato, Leon Haslam, solo 8 più di lui. Il che significa che Max lascia l'Inghilterra e se ne va in vacanza con famiglia sapendo che quando si presenterà ai cancelli del Nurburgring per il prossimo GP avrà ancora 60 punti di vantaggio sull'inglese della Suzuki.
Haslam poteva fare di più? Forse, ma Rea e Crutchlow oggi non sono mai sembrati alla sua portata. Il terzo posto in Gara-1 è un risultato più che apprezzabile; il quarto in Gara-2 un po' meno.
Giornata da dimenticare per tutti i piloti in sella a una Ducati. In Gara-1 Fabrizio nelle prime battute aveva dato l'impressione di potersi addirittura battere per la vittoria, ma poi problemi di grip lo hanno costretto ad accettare come oro il quarto posto. In Gara-2 si è presentato con assetto modificato per "aiutare" la gomma posteriore, ma non è servito a nulla. Anzi, a sentire il pilota, la stabilità è peggiorata. Si è fermato una prima volta per cambiare la gomma, ma neanche questo è servito e allora è arrivato lo stop definitivo.
Problemi di grip anche per Checa e Byrne e pure per i due piloti della BMW. "In prova non ne avevamo avuti – afferma Davide Tardozzi – e in Gara-1 sono invece emersi a sorpresa. Abbiamo cambiato qualcosa e in questo modo anche il comportamento della moto è cambiato. Xaus ci ha messo un po' a trovare il giusto feeling, ma quando c'è riuscito, si è messo a girare come i primi anche se era ormai tagliato fuori; Corser invece ha creduto di averlo trovato subito e si è fidato un po' troppo, tanto da cadere. Peccato perché un podio con quel passo sarebbe stato alla sua portata".
Soddisfazione enorme, comunque, in Casa BMW, per la conquista del titolo Superstock 1000 al primo anno di partecipazione e con punteggio pieno. "Sono particolarmente soddisfatto – ha detto Tardozzi – perché ho visto che Badovini ha rifiutato di vincere cercando il massimo risultato col minimo sforzo. Oggi avrebbe potuto scegliere di correre in tutta sicurezza, invece ha voluto vincere e ce l'ha fatta. Una vittoria che vale il doppio".
Haslam poteva fare di più? Forse, ma Rea e Crutchlow oggi non sono mai sembrati alla sua portata. Il terzo posto in Gara-1 è un risultato più che apprezzabile; il quarto in Gara-2 un po' meno.
Giornata da dimenticare per tutti i piloti in sella a una Ducati. In Gara-1 Fabrizio nelle prime battute aveva dato l'impressione di potersi addirittura battere per la vittoria, ma poi problemi di grip lo hanno costretto ad accettare come oro il quarto posto. In Gara-2 si è presentato con assetto modificato per "aiutare" la gomma posteriore, ma non è servito a nulla. Anzi, a sentire il pilota, la stabilità è peggiorata. Si è fermato una prima volta per cambiare la gomma, ma neanche questo è servito e allora è arrivato lo stop definitivo.
Problemi di grip anche per Checa e Byrne e pure per i due piloti della BMW. "In prova non ne avevamo avuti – afferma Davide Tardozzi – e in Gara-1 sono invece emersi a sorpresa. Abbiamo cambiato qualcosa e in questo modo anche il comportamento della moto è cambiato. Xaus ci ha messo un po' a trovare il giusto feeling, ma quando c'è riuscito, si è messo a girare come i primi anche se era ormai tagliato fuori; Corser invece ha creduto di averlo trovato subito e si è fidato un po' troppo, tanto da cadere. Peccato perché un podio con quel passo sarebbe stato alla sua portata".
Soddisfazione enorme, comunque, in Casa BMW, per la conquista del titolo Superstock 1000 al primo anno di partecipazione e con punteggio pieno. "Sono particolarmente soddisfatto – ha detto Tardozzi – perché ho visto che Badovini ha rifiutato di vincere cercando il massimo risultato col minimo sforzo. Oggi avrebbe potuto scegliere di correre in tutta sicurezza, invece ha voluto vincere e ce l'ha fatta. Una vittoria che vale il doppio".
Silverstone – Jonathan Rea fila via come un missile dalla linea di partenza, seguito da Crutchlow, Biaggi, Fabrizio, Corser e Haslam. Sei marche diverse una a ruota dell'altra. E questo è solo l'inizio...
Rea spinge, ma Crutchlow spinge ancora più di lui, lo raggiunge, i due guadagnano 3-4 lunghezze sugli altri, provano insieme la fuga, ma Biaggi non è d'accordo e ancor meno lo è Fabrizio, che al termine del primo giro supera il pilota dell'Aprilia e si pone alla guida del gruppo degli inseguitori.
Inizia il terzo giro e la situazione è immutata: Rea conduce con grande sicurezza, mentre Crutchlow sembra al limite. Probabilmente è solo un'impressione... Fabrizio è terzo e recupera qualche decimo, mentre Biaggi è sesto, superato nell'ordine da Haslam e Corser. Il leader del mondiale sta per essere raggiunto anche da Toseland e Camier, che girano mediamente mezzo secondo più veloci di lui.
La corsa ristagna e il motivo di maggior interesse, giunti al settimo giro, è la rimonta di Haslam, che ha agganciato Fabrizio, mentre Biaggi, attaccato da Toseland, reagisce riaprendo la manetta e tornando sui tempi dei primi. Il romano insiste e torna davanti a Corser, mentre Haslam supera Fabrizio e Camier ha ragione di Toseland.
Queste le prime dieci posizioni a metà gara: Rea primo con Crutchlow a ruota; Haslam in recupero a 1"8, poi Fabrizio a 2"4, Biaggi a 7"4 con Camier che gli fa pressione, Toseland vicinissimo, Checa, Corser e Byrne.
Al decimo giro Toseland recupera la sesta posizione ai danni di Camier e Haslam si avvicina di altri due decimi alla coppia di testa. Non ha scelta l'inglese della Suzuki: deve provare a vincere ad ogni costo.
Ancora un giro, e Haslam lima altri due decimi: è l'unico in pista a girare ancora sotto 2'06", ma nel frattempo nel mirino di Haslam non c'è più Crutchlow bensì Rea, visto che la Yamaha è balzata al comando e sembra in grado di allontanarsi, tanto che in una sola tornata guadagna 6 decimi su Rea girando anche lui in 2'05" "basso". Tre inglesi ai primi tre posti. C'era da aspettarselo. Fabrizio è il primo degli "stranieri" al quarto posto e quinto è Camier, che non si è posto limiti ed ha superato Biaggi. Toseland è settimo davanti alla coppia Althea, Checa e Byrne, poi vengono Corser in costante arretramento, Neukirchner, Haga e Lanzi.
Biaggi, punto nel vivo, si rimette alle spalle Camier che però non lo molla. Haslam invece non sembra aver più nulla da spendere e tiene il terzo posto dopo essersi fatto staccare nuovamente da Rea, che dal canto ha lasciato andare Crutchlow, solo al comando con 1"7 sul pilota della Honda.
A tre giri dal termine, Checa attacca Toseland e lo supera strappandogli il settimo posto. Il traguardo è alle porte: Crutchlow non se lo lascia sfuggire e regala alla Yamaha la prima – sognatissima – vittoria del 2010 e anche la sua prima in Superbike. Rea è secondo a 1"6 e il podio è completato da Haslam, che precede Fabrizio e Biaggi. La fatica di Haslam porta, col quinto posto del suo avversario diretto nella corsa al titolo, una ricompensa molto magra: cinque punti.
Rea spinge, ma Crutchlow spinge ancora più di lui, lo raggiunge, i due guadagnano 3-4 lunghezze sugli altri, provano insieme la fuga, ma Biaggi non è d'accordo e ancor meno lo è Fabrizio, che al termine del primo giro supera il pilota dell'Aprilia e si pone alla guida del gruppo degli inseguitori.
Inizia il terzo giro e la situazione è immutata: Rea conduce con grande sicurezza, mentre Crutchlow sembra al limite. Probabilmente è solo un'impressione... Fabrizio è terzo e recupera qualche decimo, mentre Biaggi è sesto, superato nell'ordine da Haslam e Corser. Il leader del mondiale sta per essere raggiunto anche da Toseland e Camier, che girano mediamente mezzo secondo più veloci di lui.
La corsa ristagna e il motivo di maggior interesse, giunti al settimo giro, è la rimonta di Haslam, che ha agganciato Fabrizio, mentre Biaggi, attaccato da Toseland, reagisce riaprendo la manetta e tornando sui tempi dei primi. Il romano insiste e torna davanti a Corser, mentre Haslam supera Fabrizio e Camier ha ragione di Toseland.
Queste le prime dieci posizioni a metà gara: Rea primo con Crutchlow a ruota; Haslam in recupero a 1"8, poi Fabrizio a 2"4, Biaggi a 7"4 con Camier che gli fa pressione, Toseland vicinissimo, Checa, Corser e Byrne.
Al decimo giro Toseland recupera la sesta posizione ai danni di Camier e Haslam si avvicina di altri due decimi alla coppia di testa. Non ha scelta l'inglese della Suzuki: deve provare a vincere ad ogni costo.
Ancora un giro, e Haslam lima altri due decimi: è l'unico in pista a girare ancora sotto 2'06", ma nel frattempo nel mirino di Haslam non c'è più Crutchlow bensì Rea, visto che la Yamaha è balzata al comando e sembra in grado di allontanarsi, tanto che in una sola tornata guadagna 6 decimi su Rea girando anche lui in 2'05" "basso". Tre inglesi ai primi tre posti. C'era da aspettarselo. Fabrizio è il primo degli "stranieri" al quarto posto e quinto è Camier, che non si è posto limiti ed ha superato Biaggi. Toseland è settimo davanti alla coppia Althea, Checa e Byrne, poi vengono Corser in costante arretramento, Neukirchner, Haga e Lanzi.
Biaggi, punto nel vivo, si rimette alle spalle Camier che però non lo molla. Haslam invece non sembra aver più nulla da spendere e tiene il terzo posto dopo essersi fatto staccare nuovamente da Rea, che dal canto ha lasciato andare Crutchlow, solo al comando con 1"7 sul pilota della Honda.
A tre giri dal termine, Checa attacca Toseland e lo supera strappandogli il settimo posto. Il traguardo è alle porte: Crutchlow non se lo lascia sfuggire e regala alla Yamaha la prima – sognatissima – vittoria del 2010 e anche la sua prima in Superbike. Rea è secondo a 1"6 e il podio è completato da Haslam, che precede Fabrizio e Biaggi. La fatica di Haslam porta, col quinto posto del suo avversario diretto nella corsa al titolo, una ricompensa molto magra: cinque punti.
1 35 Crutchlow C. (GBR) Yamaha YZF R1 37'47.851 (168,64 kph)
2 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 1.621
3 91 Haslam L. (GBR) Suzuki GSX-R1000 11.433
4 84 Fabrizio M. (ITA) Ducati 1098R 15.874
5 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 17.085
6 2 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 17.532
7 7 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 18.250
8 52 Toseland J. (GBR) Yamaha YZF R1 18.938
9 67 Byrne S. (GBR) Ducati 1098R 22.997
10 11 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 25.830
11 76 Neukirchner M. (GER) Honda CBR1000RR 30.972
12 50 Guintoli S. (FRA) Suzuki GSX-R1000 31.808
13 96 Smrz J. (CZE) Aprilia RSV4 Factory 32.193
14 41 Haga N. (JPN) Ducati 1098R 33.206
15 57 Lanzi L. (ITA) Ducati 1098R 34.207
16 25 Brookes J. (AUS) Honda CBR1000RR 35.939
17 111 Xaus R. (ESP) BMW S1000 RR 38.282
18 66 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX 10R 39.923
19 87 Yanagawa A. (JPN) Kawasaki ZX 10R 1'21.620
20 46 Bridewell T. (GBR) Honda CBR1000RR 1'21.678
21 8 Kiyonari R. (JPN) Honda CBR1000RR 1'21.793
2 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 1.621
3 91 Haslam L. (GBR) Suzuki GSX-R1000 11.433
4 84 Fabrizio M. (ITA) Ducati 1098R 15.874
5 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 17.085
6 2 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 17.532
7 7 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 18.250
8 52 Toseland J. (GBR) Yamaha YZF R1 18.938
9 67 Byrne S. (GBR) Ducati 1098R 22.997
10 11 Corser T. (AUS) BMW S1000 RR 25.830
11 76 Neukirchner M. (GER) Honda CBR1000RR 30.972
12 50 Guintoli S. (FRA) Suzuki GSX-R1000 31.808
13 96 Smrz J. (CZE) Aprilia RSV4 Factory 32.193
14 41 Haga N. (JPN) Ducati 1098R 33.206
15 57 Lanzi L. (ITA) Ducati 1098R 34.207
16 25 Brookes J. (AUS) Honda CBR1000RR 35.939
17 111 Xaus R. (ESP) BMW S1000 RR 38.282
18 66 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX 10R 39.923
19 87 Yanagawa A. (JPN) Kawasaki ZX 10R 1'21.620
20 46 Bridewell T. (GBR) Honda CBR1000RR 1'21.678
21 8 Kiyonari R. (JPN) Honda CBR1000RR 1'21.793
Silverstone – Rea, Crutchlow, Biaggi, Haslam. Questi i più rapidi in partenza. E come nella prima manche, Rea tenta di scappare, ma Crutchlow lo tallona. Biaggi è attaccato da Corser, che lo supera approfittando di uno sbandieramento dell'amteriore dell'Aprilia, ma pochi istanti dopo l'australiano della BMW scivola, vola nello spazio di fuga ed è fuori gara.
Alla fine del secondo giro Rea transita al comando con Crutchlow in scia. Terzo è Haslam che ha superato Biaggi. Seguono Toseland, Fabrizio, Smrz, Camier, Byrne, Guintoli, Haga, Sykes e Checa. Al terzo giro Smrz commette un errore e arretra dal settimo al nono posto. Al quarto, Toseland e Camier scavalcano Fabrizio e si portano in scia a Biaggi che a sua volta si è ricongiunto ad Haslam.
I primi due, là davanti, conducono una corsa privata che è la fotocopia di Gara-1. Si attende il momento in cui Crutchlow deciderà di passare e andarsene...
Haslam non sembra avere alcuna possibilità di inserirsi nel duello per la vittoria, anzi deve contenere l'aggressività di Biaggi al quale si è accodato Camier, mentre Toseland, dopo lo sprazzo iniziale, va a elastico.
A metà gara Camier accende i postbruciatori e passa in terza posizione mettendosi alle spalle prima Biaggi, poi anche Haslam, Fabrizio invece si ferma al box per imprecisati problemi tecnici.
La situazione all'undicesimo dei diciotto giri in programma è la seguente: Rea e Crutchlow in marcia trionfale girano con lo stesso tempo: 2'06" "basso"; Camier è terzo a 6"2 con 1 di vantaggio su Haslam e Biaggi che devono nuovamente difendersi da Toseland. Settima è la prima Ducati, quella di Byrne, ottavo Guintoli davanti a Smrz, Checa e Haga. Un giro più tardi Byrne porta via a Biaggi il sesto posto.
A tre giri dal termine Crutchlow rompe gli indugi e passa a condurre: rischia di volare a causa di una grossa sbandata, ma si riprende e conserva il vantaggio, guadagnando presto quasi un secondo su Rea. Alle spalle dei primi due si è accesa intanto una bagarre altamente spettacolare: al terzo posto ritorna Haslam, poi ancora Camier, entrambi disturbati da un Toseland tornato aggressivo, poi ci sono Biaggi e Byrne pronti ad approfittare di qualsiasi errore di chi li precede.
Dopo la resa di Rea, Crutchlow non ha nessun problema ad ottenere la seconda vittoria della giornata e Rea è altrettanto tranquillo secondo. Anche Camier giunge al traguardo finale in totale solitudine al terzo posto, mentre la volata per il quarto vede Haslam e Toseland sgomitare fino agli ultimi centimetri, con Toseland costretto a uscire a velocità pazzesca sull'erba cercando inutilmente di sopravanzare il pilota della Suzuki. Settimo si piazza Guintoli dopo aver raggiunto e superato Byrne.
Alla fine del secondo giro Rea transita al comando con Crutchlow in scia. Terzo è Haslam che ha superato Biaggi. Seguono Toseland, Fabrizio, Smrz, Camier, Byrne, Guintoli, Haga, Sykes e Checa. Al terzo giro Smrz commette un errore e arretra dal settimo al nono posto. Al quarto, Toseland e Camier scavalcano Fabrizio e si portano in scia a Biaggi che a sua volta si è ricongiunto ad Haslam.
I primi due, là davanti, conducono una corsa privata che è la fotocopia di Gara-1. Si attende il momento in cui Crutchlow deciderà di passare e andarsene...
Haslam non sembra avere alcuna possibilità di inserirsi nel duello per la vittoria, anzi deve contenere l'aggressività di Biaggi al quale si è accodato Camier, mentre Toseland, dopo lo sprazzo iniziale, va a elastico.
A metà gara Camier accende i postbruciatori e passa in terza posizione mettendosi alle spalle prima Biaggi, poi anche Haslam, Fabrizio invece si ferma al box per imprecisati problemi tecnici.
La situazione all'undicesimo dei diciotto giri in programma è la seguente: Rea e Crutchlow in marcia trionfale girano con lo stesso tempo: 2'06" "basso"; Camier è terzo a 6"2 con 1 di vantaggio su Haslam e Biaggi che devono nuovamente difendersi da Toseland. Settima è la prima Ducati, quella di Byrne, ottavo Guintoli davanti a Smrz, Checa e Haga. Un giro più tardi Byrne porta via a Biaggi il sesto posto.
A tre giri dal termine Crutchlow rompe gli indugi e passa a condurre: rischia di volare a causa di una grossa sbandata, ma si riprende e conserva il vantaggio, guadagnando presto quasi un secondo su Rea. Alle spalle dei primi due si è accesa intanto una bagarre altamente spettacolare: al terzo posto ritorna Haslam, poi ancora Camier, entrambi disturbati da un Toseland tornato aggressivo, poi ci sono Biaggi e Byrne pronti ad approfittare di qualsiasi errore di chi li precede.
Dopo la resa di Rea, Crutchlow non ha nessun problema ad ottenere la seconda vittoria della giornata e Rea è altrettanto tranquillo secondo. Anche Camier giunge al traguardo finale in totale solitudine al terzo posto, mentre la volata per il quarto vede Haslam e Toseland sgomitare fino agli ultimi centimetri, con Toseland costretto a uscire a velocità pazzesca sull'erba cercando inutilmente di sopravanzare il pilota della Suzuki. Settimo si piazza Guintoli dopo aver raggiunto e superato Byrne.
1 35 Crutchlow C. (GBR) Yamaha YZF R1 37'48.348 (168,603 kph)
2 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 2.070
3 2 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 8.834
4 91 Haslam L. (GBR) Suzuki GSX-R1000 13.232
5 52 Toseland J. (GBR) Yamaha YZF R1 13.258
6 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 13.568
7 50 Guintoli S. (FRA) Suzuki GSX-R1000 13.963
8 67 Byrne S. (GBR) Ducati 1098R 14.432
9 96 Smrz J. (CZE) Aprilia RSV4 Factory 16.399
10 7 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 19.874
11 111 Xaus R. (ESP) BMW S1000 RR 26.268
12 25 Brookes J. (AUS) Honda CBR1000RR 28.003
13 41 Haga N. (JPN) Ducati 1098R 28.550
14 66 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX 10R 30.117
15 57 Lanzi L. (ITA) Ducati 1098R 30.415
16 8 Kiyonari R. (JPN) Honda CBR1000RR 58.607
17 95 Hayden R. (USA) Kawasaki ZX 10R 1'03.157
18 46 Bridewell T. (GBR) Honda CBR1000RR 1'03.298
19 87 Yanagawa A. (JPN) Kawasaki ZX 10R 1'20.285
20 15 Baiocco M. (ITA) Kawasaki ZX 10R 1'20.419
2 65 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 2.070
3 2 Camier L. (GBR) Aprilia RSV4 Factory 8.834
4 91 Haslam L. (GBR) Suzuki GSX-R1000 13.232
5 52 Toseland J. (GBR) Yamaha YZF R1 13.258
6 3 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 13.568
7 50 Guintoli S. (FRA) Suzuki GSX-R1000 13.963
8 67 Byrne S. (GBR) Ducati 1098R 14.432
9 96 Smrz J. (CZE) Aprilia RSV4 Factory 16.399
10 7 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 19.874
11 111 Xaus R. (ESP) BMW S1000 RR 26.268
12 25 Brookes J. (AUS) Honda CBR1000RR 28.003
13 41 Haga N. (JPN) Ducati 1098R 28.550
14 66 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX 10R 30.117
15 57 Lanzi L. (ITA) Ducati 1098R 30.415
16 8 Kiyonari R. (JPN) Honda CBR1000RR 58.607
17 95 Hayden R. (USA) Kawasaki ZX 10R 1'03.157
18 46 Bridewell T. (GBR) Honda CBR1000RR 1'03.298
19 87 Yanagawa A. (JPN) Kawasaki ZX 10R 1'20.285
20 15 Baiocco M. (ITA) Kawasaki ZX 10R 1'20.419
Silverstone: Crutchlow vince la battaglia d'Inghilterra
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