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SBK: a Valencia "la bella"

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Grande rivincita in Spagna dopo i primi due GP del Mondiale. Biaggi e Haslam contro la coalizione Ducati. E le due Yamaha, che non possono più sbagliare

Biaggi e Haslam in duello a Portimao
C'è un pilota che negli ultimi due anni a Valencia ha vinto tre delle quattro manche disputate. Si chiama Noriyuki Haga e se nel 2008 si è imposto in Gara-2 con la Yamaha R1, nel 2009 ha realizzato una splendida doppietta con la Ducati.
Il binomio Haga-Ducati è reduce da un GP del Portogallo decisamente sottotono. Il fatto che anche Michel Fabrizio abbia fornito nello stesso GP un rendimento molto inferiore alle attese ha indotto molti a pensare che la moto più titolata della SBK stia attraversando un momento difficile, o addirittura abbia raggiunto e superato il suo limite di sviluppo, avviando l'inesorabile declino del bicilindrico. Ma questa è una tesi che si scontra con la classifica generale stilata dopo i primi due eventi (4 gare) del mondiale 2010. Vi si legge che al vertice c'è sì una quattro cilindri giapponese, la Suzuki Alstare di Leon Haslam, seguita dall'Aprilia RSV4 di Max Biaggi, ma al terzo, quarto e quinto posto ci sono tre Ducati, rispettivamente di Checa, Fabrizio e Haga, che tengono ancora a rispettosa distanza un nugolo di piloti ufficiali con altrettante e velocissime quadricilindriche.
Parliamo un momento della Ducati di Checa. Si tratta di una moto semiufficiale, nel senso che il Team Althea è "satellite" del Team Xerox e gode quindi di alcuni privilegi rispetto ai semplici privati. Non è facile quantificare il reale divario tecnico fra ufficiale e semi-ufficiale, ma la prima per definizione dovrebbe avere qualcosa in più. Ebbene, Checa ha vinto in Australia e in Portogallo ha tenuto il passo dei più scatenati in Gara-2 mantenendosi nella rosa dei potenziali vincitori fino all'ultimo giro e tagliando il traguardo staccato di 1" esatto, col giro più veloce della manche. E la Ducati non va? Pensate un po' se andasse...
E aggiungo che Checa a Valencia corre in casa e ha già dimostrato con la Honda, nel 2008, di avere un passo fortissimo, più che negli altri circuiti del campionato. Oggi è su una moto con cui evidentemente si trova meglio che con la Honda, quindi tutto combina per fargli fare un GP di Spagna coi fiocchi. Io fra i favoriti lo inserirei d'autorità.
La Ducati quindi ha diversi ottimi cavalli su cui puntare: Haga, Fabrizio e Checa, ma anche Byrne e vogliamo metterci pure Lanzi, che qui vinse con la desmo privata nel 2008. A loro volta questi piloti possono certamente contare sui cavalli di razza che nel motore della loro 1198 abbondano ancora.
Ovviamente non sarà un compito facile il loro, ma quest'anno nessun pilota può permettersi di nutrire una simile speranza. Credete che per Haslam o Biaggi sia stato un giochetto? L'inglese della Suzuki in Australia una l'ha vinta al photofinish per 4 millesimi, l'altra l'ha persa in volata; l'italiano dell'Aprilia ha ottenuto sì una splendida doppietta in Portogallo, ma stringendo i denti tanto da illividire le mandibole: 0"20 è stato il vantaggio con cui ha battuto Haslam in Gara-1, 0"19 è stato il margine con cui si è ripetuto in Gara-2.
Resta il fatto che chi ha iniziato il campionato con un primo e tre secondi posti nelle prime quattro gare, nelle prossime due ha diritto quantomeno ai favori del pronostico, anche perché la Suzuki al Ricardo Tormo lo scorso anno con Neukirchner si piazzò terza in Gara-1 e due anni fa il tedesco con la GSX-R dovette rinunciare a vincere solo perché fu abbattuto da Checa in vista del traguardo.
Biaggi in SBK ha colto il suo miglior risultato a Valencia con un secondo posto sulla Suzuki nel 2007, dopodiché ha fatto registrare solo piazzamenti lontani dal podio. A suo vantaggio in questa occasione giocano però due fattori: la carica derivante dalle due recenti vittorie e l'assodata competitività dell'Aprilia, che almeno a Portimao ha dimostrato platealmente di poter tenere il passo delle migliori concorrenti nel tratto misto della pista e di surclassarle in rettilineo. Già lo scorso anno comunque il binomio Biaggi-Aprilia aveva ottenuto il miglior tempo nel primo turno di prove ufficiali girando con un ritmo che poi, per tutta la durata del GP, ed escludendo la Superpole, era stato superato solo da Spies e Laconi.
Se dovessimo basarci solamente sui due GP che hanno preceduto Valencia, pensando al podio potremmo anche chiudere qui l'articolo, magari inserendo tra i papabili Jonathan Rea e la sua Honda Ten Kate. In realtà la situazione è abbastanza diversa da quella che i due soli eventi fin qui disputati presentano: in particolare ci si aspetta il ritorno delle due Yamaha di Toseland e Crutchlow, che a questo punto non possono più sbagliare o temporeggiare, visto che accusano entrambi già 60 punti di distacco da Haslam.
Una buona prova, magari sorprendente, ci si aspetta anche dalle due BMW, che a Portimao sono apparse concretamente in crescita e che possono contare su due piloti molto motivati su questo circuito: Xaus perché è a casa sua, Corser, perché con cinque vittorie all'attivo al Ricardo Tormo, qui non ha certamente nulla da imparare.
Mancheranno invece ancora i due australiani Chris Vermeulen e Broc Parkes, non ancora ripresisi dalle rovinose cadute in cui sono incorsi nel primo GP stagionale. Il Team italiano Echo-CRS sostituirà Parkes a Valencia sulla sua Honda col valido sudafricano Sheridan Morais.
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