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Portimao: Spies o Haga?

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Due campioni, due gare per definire chi potrà fregiarsi del titolo iridato 2009. Sarà un duello tremendo. Non perdetevelo

L'unica cosa certa è che entrambi ce la metteranno tutta. Spies per poter dire – magari anche solo a se stesso – "Sono arrivato, non mi conosceva nessuno e li ho bastonati tutti"; Haga per agguantare quel titolo che troppe volte gli è sfuggito per un soffio e per dimostrare al mondo di valere almeno quanto il campione del Texas.
I giapponesi non si arrendono facilmente e se c'è qualcuno che ben lo sa sono gli americani. Quasi vent'anni dopo la fine della guerra alcuni soldati dell'imperatore vagavano ancora nella jungla pronti a sparare al nemico che non c'era più e Noriyuki Haga, pur se un po' imbastardito da tanti anni di vita nel Vecchio Continente, è comunque un giapponese di razza. Vedere Norik in azione a Portimao sarà un vero spettacolo, e guai a chi gli si parerà davanti finché non sarà a contatto "fisico" con Spies. Dopodiché sarà battaglia senza esclusione di colpi.
Noi la vediamo così. Altri pensano invece che "Texas Terror" vincerà gare e titolo pressoché indisturbato, dall'alto di una superiorità il cui obiettivo riconoscimento si è guadagnato sul campo.
In ogni caso le possibilità sono queste: se Spies vince entrambe le corse e Haga è due volte secondo, il totale per entrambi sale a 476 punti e il titolo va a Spies per il maggior numero di vittorie. Se invece Haga vincesse una manche con Spies secondo, il giapponese avrebbe il titolo quasi in pugno perché nell'altra, anche con Spies vincitore, gli basterebbe un quinto posto per chiudere il campionato con un punto di vantaggio.
Con una simile premessa, il Gran Premio del Portogallo, sul circuito di Portimao, si apre all'insegna dell'incertezza assoluta e, se il tempo non sarà pessimo, c'è da aspettarsi una vera e propria invasione di motociclisti portoghesi (non come si intende questa parola all'italiana) e spagnoli. Ma c'è anche da immaginare l'enorme stress a cui saranno sottoposti i due team: Ducati Xerox e Yamaha Sterilgarda, fin dal primo giro delle prove libere di venerdì. Uno stress che tutti i meccanici sono abituati normalmente a sopportare, ma che in questo caso tocca l'apice e va anche oltre. In effetti ci occupiamo troppo poco di loro, protagonisti silenziosi ai quali i campioni strillati a titoli cubitali sui giornali e in TV devono molta parte della loro fama e delle loro vittorie. Colmeremo questo gap. E' una promessa.
Dopo questa divagazione, torniamo a Portimao per cercare di capire chi potrebbe tentare di rompere le uova nei panieri di Haga e di Spies. Innanzitutto Jonathan Rea, che dopo le sue due prime vittorie in Superbike è diventato ancor più combattivo, quasi cattivo come si è visto a Magny Cours. Anzi possiamo dire che se si ripetesse ciò che è successo in Francia, con un paio di clamorosi errori dell'irlandese di Ten Kate nel gruppo dei primi, questa volta qualcuno potrebbe giocarsi il titolo per causa sua, ma siamo convinti che non succederà perché Rea, pur giovanissimo, è un professionista maturo e intelligente che sa mettere a frutto le lezioni.
Poi c'è Biaggi, un altro possibile "arbitro" del duello fra i due che lottano per l'iride. Dalla sua, il romano ha una partenza normalmente fulminea e una caparbietà in corsa che rende difficilissimo sorpassarlo, come ha sperimentato Haga in Gara-1 a Magny Cours. Lui e l'Aprilia V4 potrebbero davvero essere gli arbitri del campionato, e di una cosa si può essere certi: da parte di Max non ci saranno regali per nessuno.
Ci siamo dimenticati di Fabrizio? No. Ma non sappiamo che cosa aspettarci da lui. Può vincere, può spalleggiare Haga facendo da tappo a Spies se capiterà l'occasione, può fare un sacco di cose. Ma le farà? Ce lo siamo chiesti dopo le due deludenti gare in Francia: un contrasto troppo acceso rispetto alla gara vinta a Imola, per non chiedersi il perché.
E' in pieno bollore il mercato piloti ed ogni giorno si ricevono notizie sulla composizione delle squadre per il campionato 2010.
La Yamaha ha già annunciato che sulla R1 ufficiale correranno James Toseland e Cal Crutchlow, decisamente una bella coppia che rende difficilissimo qualsiasi pronostico sul ruolo di primo e secondo di squadra. Lo deciderà la pista.
Grandi novità anche alla Kawasaki, che ha già rivelato la composizione del suo team ufficiale per l'anno prossimo: nientemeno che Chris Vermeulen e Tom Sykes. Vermeulen è un pilota di prima grandezza, un ex campione del mondo SS, uno che conosce benissimo il mondo in cui rientra, ma è anche un pilota che non si può mettere in sella a una moto da piazzamenti. Accanto allo sforzo economico fatto per assicurarsi una prima guida tanto valida (ma anche Sykes, non più oscurato da Spies, potrebbe rivelarsi in modo sorprendente) la Kawasaki dovrà quindi compiere uno sforzo anche superiore per mettere in mano ai suoi piloti una ZX-10R vincente.
La Suzuki Alstare perde Neuchirkner che è accolto a braccia aperte dalla Honda Ten Kate, non senza polemica, perché l'annuncio della squadra olandese è stato preceduto da un duro comunicato dell'Alstare relativamente alla defezione imprevista del pilota tedesco, che aveva disertato un appuntamento con Batta per definire l'eventuale rinnovo del contratto per il prossimo anno. Ma Batta si è consolato presto "acquistando" due bei piloti: il francese Guintoli, che debutterà già a Portimao in sella alla GSX-R 1000 e l'inglese Leon Haslam, uno che ha già dimostrato di poter andare sul podio quando le condizioni lo permettono.
Neukirchner nel Team Ten Kate prenderà il posto di Carlos Checa, che dall'Olanda scende in Italia e dalla Honda passa alla Ducati. Lo spagnolo correrà per i colori del Team Althea, che dopo anni di fedeltà alla Casa di Tokyo ha deciso di schierarsi al via con la 1198R.
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