Sbk
Fra caldo e polemiche il più veloce è Corti
Pagina principale
Giornata torrida e Superstock in pista. Il pilota lombardo del Team Alstare stabilisce il miglior tempo nella 1000 e Petrucci lo imita nella 600. Felice debutto di Badovini sull'Aprilia RSV4
Imola – Caldo feroce, pista nuova, polemiche. Questo il sunto del primo giorno di test ufficiali che il mondiale Superbike ha organizzato sul rinnovato circuito di Imola. La giornata d'esordio era riservata alle Superstock 1000 e 600, mentre mercoledì e giovedì sul tracciato del Santerno si misureranno solo le Superbike e Supersport.
Non sono comunque mancati i motivi d'interesse anche in presenza delle due categorie più "tranquille" (ma dove?) del mondiale delle derivate di serie.
Non sono comunque mancati i motivi d'interesse anche in presenza delle due categorie più "tranquille" (ma dove?) del mondiale delle derivate di serie.
Il principale è stato il debutto di Ayrton Badovini sulla Aprilia STK 1000. Il pilota piemontese, trasferitosi recentemente per amore in Romagna, rimasto a piedi in seguito alle disavventure finanziarie del Team PSG-1 col quale avrebbe dovuto disputare il mondiale SBK, ha avuto prima contatti con la KTM, poi con l'Aprilia, che oggi gli ha dato l'opportunità di saggiare le sue possibilità sulla sua V4.
Un solo giorno, ma pensiamo che pensiamo che per l'Aprilia sia bastato per convincersi di aver fatto la scelta giusta: Badovini è salito sulla V4 per la prima volta, si è scaldato e ha memorizzato i cambiamenti di Imola, quindi ha cominciato a spingere cercando di stabilire un feeling fra lui e questa nuova moto.
Un solo giorno, ma pensiamo che pensiamo che per l'Aprilia sia bastato per convincersi di aver fatto la scelta giusta: Badovini è salito sulla V4 per la prima volta, si è scaldato e ha memorizzato i cambiamenti di Imola, quindi ha cominciato a spingere cercando di stabilire un feeling fra lui e questa nuova moto.
Al termine della giornata, il suo è stato il settimo tempo assoluto in 1'54"410, decisamente apprezzabile se si considera che Sandi e Biaggi, che guidano le Aprilia RSV4 STK dall'inizio della stagione, non hanno fatto meglio rispettivamente di 1'56"0 e 1'57"1.
"E' solo il primo assaggio – ci ha detto Badovini – e non so se potrò contare su una seconda opportunità perché di questo non abbiamo ancora discusso. La moto è potente e stabile, anche troppo stabile: è molto caricata in avanti e non ci sono abituato. Ci sono molte cose da regolare per trovare il migliore assetto per il mio stile di guida, quindi il tempo ottenuto oggi non fa assolutamente testo: in realtà c'è abbondante margine di miglioramento".
Il più veloce della giornata è stato Claudio Corti, visibilmente soddisfatto alla fine del secondo turno cronometrato, che lo ha visto girare in 1'52"672, un tempo che fino a domani rimarrà il primato assoluto della pista motociclistica di Imola edizione 2009. Molto veloci anche i suoi due diretti avversari nel Mondiale: il francese Berger con la Honda Ten Kate e il belga Xavier Simeon con la Ducati 1198R. Gli si sono piazzati alle spalle rispettivamente a mezzo secondo e a un secondo.
Davide Giugliano, con la Suzuki-Celani che ha sostituito la MV ufficiale, dopo aver esordito al CIV domenica scorsa al Mugello con uno splendido secondo posto, oggi ha ottenuto il quinto tempo alle spalle di Michele Magnoni.
I piloti della STK 600 hanno girato insieme a quelli della categoria superiore. Il più veloce di tutti è stato Danilo Petrucci, che comincia ad essere tenuto d'occhio dal suo concittadino e talent scout Giampiero Sacchi, general manager delle corse alla Piaggio. Petrucci ha ottenuto un tempo gli avrebbe consentito di classificarsi all'undicesimo posto nella classifica delle STK 1000.
"E' solo il primo assaggio – ci ha detto Badovini – e non so se potrò contare su una seconda opportunità perché di questo non abbiamo ancora discusso. La moto è potente e stabile, anche troppo stabile: è molto caricata in avanti e non ci sono abituato. Ci sono molte cose da regolare per trovare il migliore assetto per il mio stile di guida, quindi il tempo ottenuto oggi non fa assolutamente testo: in realtà c'è abbondante margine di miglioramento".
Il più veloce della giornata è stato Claudio Corti, visibilmente soddisfatto alla fine del secondo turno cronometrato, che lo ha visto girare in 1'52"672, un tempo che fino a domani rimarrà il primato assoluto della pista motociclistica di Imola edizione 2009. Molto veloci anche i suoi due diretti avversari nel Mondiale: il francese Berger con la Honda Ten Kate e il belga Xavier Simeon con la Ducati 1198R. Gli si sono piazzati alle spalle rispettivamente a mezzo secondo e a un secondo.
Davide Giugliano, con la Suzuki-Celani che ha sostituito la MV ufficiale, dopo aver esordito al CIV domenica scorsa al Mugello con uno splendido secondo posto, oggi ha ottenuto il quinto tempo alle spalle di Michele Magnoni.
I piloti della STK 600 hanno girato insieme a quelli della categoria superiore. Il più veloce di tutti è stato Danilo Petrucci, che comincia ad essere tenuto d'occhio dal suo concittadino e talent scout Giampiero Sacchi, general manager delle corse alla Piaggio. Petrucci ha ottenuto un tempo gli avrebbe consentito di classificarsi all'undicesimo posto nella classifica delle STK 1000.
Le classifiche dei tempi STK 1000 e 600
STK 1000
1 71 Corti C. (ITA) Suzuki GSX-R 1000 K9 1'52.672
2 21 Berger M. (FRA) Honda CBR1000RR 1'53.133
3 19 Simeon X. (BEL) Ducati 1098R 1'53.597
4 119 Magnoni M. (ITA) Yamaha YZF R1 1'53.868
5 34 Giugliano D. (ITA) Suzuki GSX-R 1000 K9 1'54.268
6 29 Beretta D. (ITA) Ducati 1098R 1'54.372
7 81 Badovini A. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'54.410
8 8 Antonelli A. (ITA) Yamaha YZF R1 1'54.803
9 65 Baz L. (FRA) Yamaha YZF R1 1'55.434
10 20 Barrier S. (FRA) Yamaha YZF R1 1'55.789
11 23 Sandi F. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'56.051
12 12 Vivarelli N. (ITA) Honda CBR1000RR 1'56.292
13 41 Baroni L. (ITA) Yamaha YZF R1 1'56.428
14 117 Sacchetti D. (ITA) KTM RC8 R 1'57.112
15 14 Biaggi F. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'57.194
16 11 Tutusaus P. (ESP) KTM RC8 R 1'57.482
17 25 Black G. (GBR) Yamaha YZF R1 1'57.975
18 53 Lammert D. (GER) Suzuki GSX-R 1000 K9 2'02.085
STK 600
1 11 9 Petrucci D. (ITA) Yamaha YZF R6 1'55.982
2 5 Bussolotti M. (ITA) Yamaha YZF R6 1'57.611
3 47 La Marra E. (ITA) Honda CBR600RR 1'57.917
4 125 Farinelli R. (ITA) Yamaha YZF R6 1'58.552
5 4 Rea G. (GBR) Honda CBR600RR 1'58.574
6 111 Guarnoni J. (FRA) Yamaha YZF R6 1'58.765
7 89 Kerschbaumer S. (AUT) Yamaha YZF R6 1'59.083
8 191 Morelli N. (ITA) Honda CBR600RR 1'59.377
9 2 Cecchini R. (ITA) Honda CBR600RR 1'59.671
10 36 Chmielewski A. (POL) Yamaha YZF R6 2'00.772
11 132 Manfrinati D. (ITA) Honda CBR600RR 2'04.182
1 71 Corti C. (ITA) Suzuki GSX-R 1000 K9 1'52.672
2 21 Berger M. (FRA) Honda CBR1000RR 1'53.133
3 19 Simeon X. (BEL) Ducati 1098R 1'53.597
4 119 Magnoni M. (ITA) Yamaha YZF R1 1'53.868
5 34 Giugliano D. (ITA) Suzuki GSX-R 1000 K9 1'54.268
6 29 Beretta D. (ITA) Ducati 1098R 1'54.372
7 81 Badovini A. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'54.410
8 8 Antonelli A. (ITA) Yamaha YZF R1 1'54.803
9 65 Baz L. (FRA) Yamaha YZF R1 1'55.434
10 20 Barrier S. (FRA) Yamaha YZF R1 1'55.789
11 23 Sandi F. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'56.051
12 12 Vivarelli N. (ITA) Honda CBR1000RR 1'56.292
13 41 Baroni L. (ITA) Yamaha YZF R1 1'56.428
14 117 Sacchetti D. (ITA) KTM RC8 R 1'57.112
15 14 Biaggi F. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 1'57.194
16 11 Tutusaus P. (ESP) KTM RC8 R 1'57.482
17 25 Black G. (GBR) Yamaha YZF R1 1'57.975
18 53 Lammert D. (GER) Suzuki GSX-R 1000 K9 2'02.085
STK 600
1 11 9 Petrucci D. (ITA) Yamaha YZF R6 1'55.982
2 5 Bussolotti M. (ITA) Yamaha YZF R6 1'57.611
3 47 La Marra E. (ITA) Honda CBR600RR 1'57.917
4 125 Farinelli R. (ITA) Yamaha YZF R6 1'58.552
5 4 Rea G. (GBR) Honda CBR600RR 1'58.574
6 111 Guarnoni J. (FRA) Yamaha YZF R6 1'58.765
7 89 Kerschbaumer S. (AUT) Yamaha YZF R6 1'59.083
8 191 Morelli N. (ITA) Honda CBR600RR 1'59.377
9 2 Cecchini R. (ITA) Honda CBR600RR 1'59.671
10 36 Chmielewski A. (POL) Yamaha YZF R6 2'00.772
11 132 Manfrinati D. (ITA) Honda CBR600RR 2'04.182
Polemiche sulle modifiche
La nuova chicane di Imola non è proprio piaciuta a nessuno. Condanna drastica e irriferibile da parte del poleman della Superstock 1000, Claudio Corti, che non si è limitato a criticare aspramente la chicane, ma ha sottolineato come l'asfalto, in certi punti anche abbastanza pericolosi, come la discesa della Rivazza, sia quasi "vetrificato" e scivolosissimo per le moto, specie con temperature ambientali altissime come quelle che oggi si sono registrate a Imola.
La chicane effettivamente è un corto "7" che comporta una fortissima decelerazione, un "flip-flap" estremamente brusco e la successiva accelerazione in direzione del Tamburello. Il rischio, evidentissimo, è che tanti piloti, che sopraggiungono ad altissima velocità dalla Rivazza, la taglino regolarmente come accade alla prima variante di Monza; l'altro rischio è rappresentato dalla vicinanza col muretto del box, sormontato tra l'altro da vetrate montate su telai di lamiera zincata con spigoli vivi e quindi fonte di un ulteriore pericolo che si sarebbe potuto evitare, o quantomeno ridurre, facendo telai (per le vetrate del muretto) con spigoli arrotondati: niente di difficile e costoso, sarebbe bastato pensarci.
Un'altra polemica, obiettivamente giustificata, riguarda le postazioni di segnalazione dal box ai piloti in corsa. "Come faremo ad esporre le tabelle in modo che i piloti possano leggerle?" – era la domanda che circolava in tutti i box. Effettivamente una parte del muretto è a bordo pista, prima della chicane, ma non è pensabile che i piloti, impegnati in una difficile staccata e nella scelta di una traiettoria stretta e difficile, possano leggere le informazioni del team. Più avanti i piloti avrebbero la possibilità di leggere le tabelle, ma la conformazione della chicane allontana notevolmente – una ventina di metri – il muretto dalla pista, rendendo impossibile o molto difficile la comunicazione visiva.
La chicane effettivamente è un corto "7" che comporta una fortissima decelerazione, un "flip-flap" estremamente brusco e la successiva accelerazione in direzione del Tamburello. Il rischio, evidentissimo, è che tanti piloti, che sopraggiungono ad altissima velocità dalla Rivazza, la taglino regolarmente come accade alla prima variante di Monza; l'altro rischio è rappresentato dalla vicinanza col muretto del box, sormontato tra l'altro da vetrate montate su telai di lamiera zincata con spigoli vivi e quindi fonte di un ulteriore pericolo che si sarebbe potuto evitare, o quantomeno ridurre, facendo telai (per le vetrate del muretto) con spigoli arrotondati: niente di difficile e costoso, sarebbe bastato pensarci.
Un'altra polemica, obiettivamente giustificata, riguarda le postazioni di segnalazione dal box ai piloti in corsa. "Come faremo ad esporre le tabelle in modo che i piloti possano leggerle?" – era la domanda che circolava in tutti i box. Effettivamente una parte del muretto è a bordo pista, prima della chicane, ma non è pensabile che i piloti, impegnati in una difficile staccata e nella scelta di una traiettoria stretta e difficile, possano leggere le informazioni del team. Più avanti i piloti avrebbero la possibilità di leggere le tabelle, ma la conformazione della chicane allontana notevolmente – una ventina di metri – il muretto dalla pista, rendendo impossibile o molto difficile la comunicazione visiva.
Fonsi Nieto col Team DFX
Lo spagnolo Fonsi Nieto, recuperato dopo il GP d'Italia al mondiale Superbike dal Team Alstare, dal prossimo GP della Repubblica Ceca a Brno correrà in sella alla Ducati 1198 RS del Team DFX.
Conclusosi il suo temporaneo rapporto col Team di Batta, che ha recuperato Max Neukirchner infortunatosi a Monza, Nieto ha trovato subito un nuovo team e una moto competitiva, quella con cui Laconi ha colto risultati molto soddisfacenti – considerando che il DFX è un team privato – prima del grave incidente nel GP del Sudafrica.
Nieto affiancherà così Lorenzo Lanzi, potenziando notevolmente la squadra in vista della fase finale del campionato 2009.
Fonsi Nieto: "Sono molto contento di questa opportunità che mi permette di rientrare nel mondiale Superbike con una moto competitiva. Torno a guidare una Ducati dopo quattro anni, l'ultima volta risale infatti al 2005 con la 999 gestita dal Team Caracchi. Imola è una pista molto tecnica e difficile, per me è importante in questi due giorni riprendere confidenza con il bicilindrico per poter poi affrontare la gara di Brno con quanti più chilometri possibili sulle spalle. Per il momento il nostro programma non prevede altro, ma stiamo lavorando per concludere la stagione".
Daniele Carli (Team manager): "La collaborazione con Fonsi Nieto al momento prevede solo i test di Imola e la gara di Brno, il futuro è ancora tutto da decidere. Voglio sottolineare che lo spagnolo affiancherà Lorenzo Lanzi e quindi la mia squadra sarà presente in Repubblica Ceca con due piloti. Desideriamo tenere alto il vessillo del nostro gruppo e siamo convinti che con due guide del genere il Team DFX Corse possa tornare ad acquisire i risultati che merita".
Conclusosi il suo temporaneo rapporto col Team di Batta, che ha recuperato Max Neukirchner infortunatosi a Monza, Nieto ha trovato subito un nuovo team e una moto competitiva, quella con cui Laconi ha colto risultati molto soddisfacenti – considerando che il DFX è un team privato – prima del grave incidente nel GP del Sudafrica.
Nieto affiancherà così Lorenzo Lanzi, potenziando notevolmente la squadra in vista della fase finale del campionato 2009.
Fonsi Nieto: "Sono molto contento di questa opportunità che mi permette di rientrare nel mondiale Superbike con una moto competitiva. Torno a guidare una Ducati dopo quattro anni, l'ultima volta risale infatti al 2005 con la 999 gestita dal Team Caracchi. Imola è una pista molto tecnica e difficile, per me è importante in questi due giorni riprendere confidenza con il bicilindrico per poter poi affrontare la gara di Brno con quanti più chilometri possibili sulle spalle. Per il momento il nostro programma non prevede altro, ma stiamo lavorando per concludere la stagione".
Daniele Carli (Team manager): "La collaborazione con Fonsi Nieto al momento prevede solo i test di Imola e la gara di Brno, il futuro è ancora tutto da decidere. Voglio sottolineare che lo spagnolo affiancherà Lorenzo Lanzi e quindi la mia squadra sarà presente in Repubblica Ceca con due piloti. Desideriamo tenere alto il vessillo del nostro gruppo e siamo convinti che con due guide del genere il Team DFX Corse possa tornare ad acquisire i risultati che merita".