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Sbk
La Ducati brinda con un doppio Haga
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
il 05/04/2009 in Sbk
Due corse e un solo protagonista: il giapponese della "desmo", che impone il suo ritmo anche a Spies, caduto in una manche e secondo nell'altra. Grande Laconi, Biaggi in crisi d'aderenza
Valencia – "Sapevamo che la Ducati qui è velocissima, ma in prova ci era sembrato che il passo-gara di Haga fosse alla nostra portata – è stato il tranquillo commento di Silvano Galbusera, responsabile tecnico del Team Yamaha Europa al termine del GP di Spagna – Spies nella prima corsa ha tentato di tenere quel passo ed è caduto, poi in gara-2 è partito con la seconda moto, visto che la prima era distrutta.
La seconda non è mai uguale alla prima: lui ha tirato, ma poi si è reso conto che se non voleva rischiare un'altra caduta era meglio puntare al secondo posto. Va bene così".
Si stava abituando bene la Yamaha in questo inizio di stagione 2009, ma fortunatamente, per l'interesse della Superbike e anche per quello della Ducati, Haga ha ritrovato presto la strada per vincere. Tardozzi si rifiuta – a parole – di esultare "Perché il campionato è ancora lungo e può succedere di tutto", ma al termine di ciascuna gara di questo GP di Spagna è stato sempre il primo a baciare ed abbracciare tutti quelli che aveva intorno, con un'enfasi che la diceva lunga sul suo stress di pochi attimi prima.
Oggi comunque Haga era imprendibile e soprattutto era sicurissimo: guida pulita, liscia, costante ed estremamente redditizia. Sembrava addirittura che potesse fare di più, tanto lo faceva in apparente scioltezza. Ha finalmente demolito il vecchio record sul giro stabilito da Hodgson nel 2003 con le gomme specialissime della Michelin e non è stato tentato di esagerare quando, all'inizio di gara-2, Spies gli si era accodato. L'Haga che oggi guida la Ducati sembra maturato rispetto a quello – velocissimo ma capace anche di grossi errori – degli anni passati. Non ci interessa di chi sia il merito, ci accontentiamo di constatare il risultato. Eccellente. E giova ricordare anche i progressi di Michel Fabrizio, una volta secondo e una terzo. Ciò che ha fatto non basta ancora, ma il gap che lo separa dai grandi protagonisti è sempre più sottile.
Ci sono altri piloti e altri team che lasciano Valencia con un bilancio molto positivo: sono il DFX, che con Laconi, ha colto due risultati a dir poco entusiasmanti, considerato che si tratta di un team privato con mezzi molto limitati rispetto a quelli delle squadre ufficiali o "sottufficiali", e il Team Stiggy, che non si può considerare proprio "privato", visto che è uno di quelli nell'orbita della Honda Europa, ma che sta comunque facendo grandi cose al debutto in Superbike.
Chi non può dirsi soddisfatto di come è andata a Valencia è la Honda Ten Kate, che non è mai stata in lotta per la vittoria né in Superbike, né in Supersport, e che è stata sempre preceduta, nelle due categorie, dalla Honda Stiggy. Mentre l'Aprilia, arrivata alla Superpole dopo due giorni trionfali, e quindi carica d'entusiasmo e di ottimismo, ha conosciuto una delusione cocente a causa di sopravvenuti e non ben individuati problemi di aderenza e di vibrazioni denunciati dal pilota, incapace da quel momento di guidare allo stesso livello delle sessioni di prove libere e ufficiali in cui aveva primeggiato.
All'Aprilia è mancato inoltre ogni possibile riscontro col secondo pilota, Nakano, caduto all'inizio del secondo turno di prove ufficiali a causa di una perdita d'olio del motore che gli è costata la frattura della clavicola sinistra. E' stato operato nella serata di sabato, l'intervento è perfettamente riuscito e il giapponese potrebbe essere nuovamente in sella già da Assen. I medici avrebbero voluto impedire di correre anche a Shane Byrne, afflitto da una brutta infezione a un ginocchio, dolorosa e curata con forti dosi di medicinali. L'inglese del Team Sterilgarda però ha insistito, ha sofferto, ed ha colto due risultati più che soddisfacenti in relazioni alle condizioni fisiche in cui ha gareggiato.
Oggi comunque Haga era imprendibile e soprattutto era sicurissimo: guida pulita, liscia, costante ed estremamente redditizia. Sembrava addirittura che potesse fare di più, tanto lo faceva in apparente scioltezza. Ha finalmente demolito il vecchio record sul giro stabilito da Hodgson nel 2003 con le gomme specialissime della Michelin e non è stato tentato di esagerare quando, all'inizio di gara-2, Spies gli si era accodato. L'Haga che oggi guida la Ducati sembra maturato rispetto a quello – velocissimo ma capace anche di grossi errori – degli anni passati. Non ci interessa di chi sia il merito, ci accontentiamo di constatare il risultato. Eccellente. E giova ricordare anche i progressi di Michel Fabrizio, una volta secondo e una terzo. Ciò che ha fatto non basta ancora, ma il gap che lo separa dai grandi protagonisti è sempre più sottile.
Ci sono altri piloti e altri team che lasciano Valencia con un bilancio molto positivo: sono il DFX, che con Laconi, ha colto due risultati a dir poco entusiasmanti, considerato che si tratta di un team privato con mezzi molto limitati rispetto a quelli delle squadre ufficiali o "sottufficiali", e il Team Stiggy, che non si può considerare proprio "privato", visto che è uno di quelli nell'orbita della Honda Europa, ma che sta comunque facendo grandi cose al debutto in Superbike.
Chi non può dirsi soddisfatto di come è andata a Valencia è la Honda Ten Kate, che non è mai stata in lotta per la vittoria né in Superbike, né in Supersport, e che è stata sempre preceduta, nelle due categorie, dalla Honda Stiggy. Mentre l'Aprilia, arrivata alla Superpole dopo due giorni trionfali, e quindi carica d'entusiasmo e di ottimismo, ha conosciuto una delusione cocente a causa di sopravvenuti e non ben individuati problemi di aderenza e di vibrazioni denunciati dal pilota, incapace da quel momento di guidare allo stesso livello delle sessioni di prove libere e ufficiali in cui aveva primeggiato.
All'Aprilia è mancato inoltre ogni possibile riscontro col secondo pilota, Nakano, caduto all'inizio del secondo turno di prove ufficiali a causa di una perdita d'olio del motore che gli è costata la frattura della clavicola sinistra. E' stato operato nella serata di sabato, l'intervento è perfettamente riuscito e il giapponese potrebbe essere nuovamente in sella già da Assen. I medici avrebbero voluto impedire di correre anche a Shane Byrne, afflitto da una brutta infezione a un ginocchio, dolorosa e curata con forti dosi di medicinali. L'inglese del Team Sterilgarda però ha insistito, ha sofferto, ed ha colto due risultati più che soddisfacenti in relazioni alle condizioni fisiche in cui ha gareggiato.
Valencia – Haga scatta al comando seguito da Laconi, Neukirchner e Spies; nel corso del primo giro Neukirchner passa Laconi, cade Rea e Corser si insedia al quarto posto, ma dopo poche curve scivola ed è fuori gara. Alla fine del secondo giro in 1" ci sono Haga, che sta sforzandosi di allungare su Neukirchner, che a sua volta precede Laconi e Spies attaccato da Kagayama. Cade anche Carlos Checa: a questo punto, a gara appena iniziata, la Honda Ten Kate può contare solo su Kiyonari, che occupa la quindicesima posizione. Decisamente meglio va invece la Honda Stiggy, con Haslam settimo a 4"5 e Hopkins tredicesimo a 8"6 preceduto di pochi decimi da Biaggi.
Haga aumenta il ritmo, stabilisce il nuovo primato sul giro battendo quello "storico" di Hodgson che resisteva dal 2003 e porta il suo vantaggio su Neukirchner a 2". All'ottavo passaggio Fabrizio corona il suo inseguimento col sorpasso di Laconi e la conquista del quarto posto, mentre Spies è a ruota di Neukirchner e si prepara ad attaccarlo per strappargli il secondo. Non ci riuscirà: ancora un giro, e l'americano scivola e distrugge la sua magnifica Yamaha nello spazio di fuga.
Haga a questo punto deve solo amministrare il consistente vantaggio: 3"4 su Neukirchner e 4"3 sul compagno di squadra Fabrizio. Quarto è Kagayama che deve guardarsi dal sempre combattivo Laconi, che lo supera al tredicesimo giro con una staccata magistrale. Sesto è Haslam seguito da Sykes con la Yamaha superstite, poi viene Byrne che ha Biaggi a ruota, quindi Parkes, Hopkins, Kiyonari e Xaus.
La gara ora è piuttosto monotona, ma è prevedibile per il finale un duello acceso fra Neukirchner e Fabrizio per il secondo posto, mentre Laconi ha consolidato il quarto, visto che Kagayama è alle prese con Haslam che lo attacca ad ogni curva.
A due giri dalla fine Fabrizio passa Neukirchner e Haslam fa lo stesso con Kagayama, ma il pubblico guarda soprattutto l'azione di forza di Laconi, che ha ripreso Fabrizio e Neukirchner ed è chiaramente intenzionato ad inserirsi nel duello per il secondo posto. Inizia l'ultimo giro e Haga se ne va tranquillo a cogliere il frutto della sua fatica; alle sue spalle non c'è l'attesa volata e Fabrizio completa quindi il successo della Ducati, mentre il terzo posto va a Neukirchner di un soffio su Laconi. Quinto è Haslam, autore di un'eccellente gara, davanti a Kagayama, Sykes, Biaggi e all'ottimo Byrne, che corre nonostante la penalizzazione di una forte infezione ad un ginocchio. Decimo posto per Parkes che precede Hopkins, Kiyonari e Xaus. Badovini, diciassettesimo, vince in volata il duello con Scassa, suo vecchio avversario nella STK 1000.
Il mistero Aprilia permane. O è il mistero Biaggi? Difficile capirlo. Nel comunicato diramato dalla Casa veneta alla fine della Superpole Biaggi aveva affermato che assieme al team avrebbe cercato durante il warm-up l'origine del "male oscuro" che lo aveva frenato dopo due giorni da protagonista. Il risultato del warm-up, con Biaggi solo diciassettesimo, deludeva le attese. La gara, del tutto incolore, non ha svelato l'arcano.
Haga aumenta il ritmo, stabilisce il nuovo primato sul giro battendo quello "storico" di Hodgson che resisteva dal 2003 e porta il suo vantaggio su Neukirchner a 2". All'ottavo passaggio Fabrizio corona il suo inseguimento col sorpasso di Laconi e la conquista del quarto posto, mentre Spies è a ruota di Neukirchner e si prepara ad attaccarlo per strappargli il secondo. Non ci riuscirà: ancora un giro, e l'americano scivola e distrugge la sua magnifica Yamaha nello spazio di fuga.
Haga a questo punto deve solo amministrare il consistente vantaggio: 3"4 su Neukirchner e 4"3 sul compagno di squadra Fabrizio. Quarto è Kagayama che deve guardarsi dal sempre combattivo Laconi, che lo supera al tredicesimo giro con una staccata magistrale. Sesto è Haslam seguito da Sykes con la Yamaha superstite, poi viene Byrne che ha Biaggi a ruota, quindi Parkes, Hopkins, Kiyonari e Xaus.
La gara ora è piuttosto monotona, ma è prevedibile per il finale un duello acceso fra Neukirchner e Fabrizio per il secondo posto, mentre Laconi ha consolidato il quarto, visto che Kagayama è alle prese con Haslam che lo attacca ad ogni curva.
A due giri dalla fine Fabrizio passa Neukirchner e Haslam fa lo stesso con Kagayama, ma il pubblico guarda soprattutto l'azione di forza di Laconi, che ha ripreso Fabrizio e Neukirchner ed è chiaramente intenzionato ad inserirsi nel duello per il secondo posto. Inizia l'ultimo giro e Haga se ne va tranquillo a cogliere il frutto della sua fatica; alle sue spalle non c'è l'attesa volata e Fabrizio completa quindi il successo della Ducati, mentre il terzo posto va a Neukirchner di un soffio su Laconi. Quinto è Haslam, autore di un'eccellente gara, davanti a Kagayama, Sykes, Biaggi e all'ottimo Byrne, che corre nonostante la penalizzazione di una forte infezione ad un ginocchio. Decimo posto per Parkes che precede Hopkins, Kiyonari e Xaus. Badovini, diciassettesimo, vince in volata il duello con Scassa, suo vecchio avversario nella STK 1000.
Il mistero Aprilia permane. O è il mistero Biaggi? Difficile capirlo. Nel comunicato diramato dalla Casa veneta alla fine della Superpole Biaggi aveva affermato che assieme al team avrebbe cercato durante il warm-up l'origine del "male oscuro" che lo aveva frenato dopo due giorni da protagonista. Il risultato del warm-up, con Biaggi solo diciassettesimo, deludeva le attese. La gara, del tutto incolore, non ha svelato l'arcano.
1
N.Haga
Ducati 1098R
2 M.Fabrizio Ducati 1098R 3.677
3 M.Neukirchner Suzuki GSX-R 1000 K9 3.959
4 R. Laconi Ducati 1098R 4.210
5 L. Haslam Honda CBR1000RR 13.824
6 Y. Kagayama Suzuki GSX-R 1000 K9 14.562
7 T. Sykes Yamaha YZF R1 15.155
8 M.Biaggi Aprilia RSV4 Factory 16.316
9 S. Byrne Ducati 1098R 20.361
10 B. Parkes Kawasaki ZX 10R 23.878
11 J. Hopkins Honda CBR1000RR 30.902
12 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 31.298
13 R. Xaus BMW S1000 RR 32.660
14 M.Tamada Kawasaki ZX 10R 42.156
15 T. Hill Honda CBR1000RR 43.040
16 K. Muggeridge Suzuki GSX-R 1000 K9 45.204
17 A. Badovini Kawasaki ZX 10R 52.023
18 L. Scassa Kawasaki ZX 10R 52.474
19 D.Salom Kawasaki ZX 10R 55.775
20 M.Baiocco Kawasaki ZX 10R 56.202
2 M.Fabrizio Ducati 1098R 3.677
3 M.Neukirchner Suzuki GSX-R 1000 K9 3.959
4 R. Laconi Ducati 1098R 4.210
5 L. Haslam Honda CBR1000RR 13.824
6 Y. Kagayama Suzuki GSX-R 1000 K9 14.562
7 T. Sykes Yamaha YZF R1 15.155
8 M.Biaggi Aprilia RSV4 Factory 16.316
9 S. Byrne Ducati 1098R 20.361
10 B. Parkes Kawasaki ZX 10R 23.878
11 J. Hopkins Honda CBR1000RR 30.902
12 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 31.298
13 R. Xaus BMW S1000 RR 32.660
14 M.Tamada Kawasaki ZX 10R 42.156
15 T. Hill Honda CBR1000RR 43.040
16 K. Muggeridge Suzuki GSX-R 1000 K9 45.204
17 A. Badovini Kawasaki ZX 10R 52.023
18 L. Scassa Kawasaki ZX 10R 52.474
19 D.Salom Kawasaki ZX 10R 55.775
20 M.Baiocco Kawasaki ZX 10R 56.202
Valencia – Neukirchner questa volta ha veramente fretta, s'invola al via e cerca subito di staccare il gruppone, guidato da Fabrizio che precede Haga e Laconi. Anche Spies ha fretta e comincia il suo inseguimento superando Laconi e lanciandosi a caccia dei due ducatisti. Biaggi è diciassettesimo e per ora ha solo la soddisfazione del primato di velocità in rettilineo: 298 km/h.
Haga impiega un po' di tempo a liberarsi di Fabrizio, poi aumenta il ritmo, stabilisce il nuovo primato della pista e in men che non si dica è a ruota di Neukirchner, il cui tentativo di fuga a questo punto appare fallito.
Al quarto giro Haga attacca il tedesco della Suzuki e lo fa accomodare dietro la sua Ducati. Adesso è lui a cercare di mettere spazio fra sé e gli avversari, anche perché Spies spinge davvero e, dopo aver superato Fabrizio è già all'attacco di Neukirchner. Laconi resiste in quinta posizione concedendosi il lusso di precedere, con la sua privata Ducati-DFX, gente di grosso calibro e di grossi mezzi, come Kagayama, Carlos Checa, Haslam, Hopkins, Rea, Corser, Sykes e Biaggi.
Al sesto giro Haga ha imposto il suo ritmo e guida con 1"3 su Spies che ha avuto ragione di Fabrizio. Tre giri più tardi il vantaggio di Haga su Spies sale a 2"5, a dimostrazione che il giapponese ha ben in mano la situazione. Nello stesso giro, Biaggi ha uno scontro ravvicinato con Sykes: l'inglese chiude una traiettoria precedendo l'italiano che stava cercando di inserirsi: i due si toccano e l'avantreno dell'Aprilia sbanda pericolosamente, ma la caduta è evitata.
Il principale motivo di interesse a questo punto è dato dalla grinta straordinaria di Regis Laconi, che vede la possibilità di salire sul podio dopo aver agganciato il terzo in classifica, Michel Fabrizio.
Al quindicesimo giro Haga conduce con ampio margine su Spies, seguito a distanza da Fabrizio che è tenuto sotto pressione da Laconi. Quinto è Haslam in grande giornata, che si è liberato di Neukirchner. Settimo è Checa che ha alle spalle un gruppo che si dà battaglia, composto da Hopkins, Sykes, Biaggi e Kiyonari. Per non farsi raggiungere da questi scatenati, Checa accelera, prende Neukirchner e glli strappa il sesto posto.
A quattro giri dalla fine anche Byrne si accoda al gruppo dei pretendenti all'ottavo posto, ora guidato da Biaggi dopo aver vinto il duello prima con Sykes, poi con Hopkins. L'ultimo giro è trionfale per Haga, che si volta indietro a cercare gli avversari, vede solo Spies in lontananza e si prepara a celebrare con una degna impennata la doppietta spagnola. Niente da fare per Laconi: Fabrizio tiene duro, lo controlla fino in fondo e il terzo posto è suo, anche se il quarto di Laconi è davvero un grande risultato per il francese e per il suo team.
Ottimo anche il quinto posto di Haslam, che premia l'impegno suo e del suo team, esordiente in Superbike, ma già davanti – e non una volta sola – al mostro sacro Ten Kate nel duello in famiglia Honda.
Haga impiega un po' di tempo a liberarsi di Fabrizio, poi aumenta il ritmo, stabilisce il nuovo primato della pista e in men che non si dica è a ruota di Neukirchner, il cui tentativo di fuga a questo punto appare fallito.
Al quarto giro Haga attacca il tedesco della Suzuki e lo fa accomodare dietro la sua Ducati. Adesso è lui a cercare di mettere spazio fra sé e gli avversari, anche perché Spies spinge davvero e, dopo aver superato Fabrizio è già all'attacco di Neukirchner. Laconi resiste in quinta posizione concedendosi il lusso di precedere, con la sua privata Ducati-DFX, gente di grosso calibro e di grossi mezzi, come Kagayama, Carlos Checa, Haslam, Hopkins, Rea, Corser, Sykes e Biaggi.
Al sesto giro Haga ha imposto il suo ritmo e guida con 1"3 su Spies che ha avuto ragione di Fabrizio. Tre giri più tardi il vantaggio di Haga su Spies sale a 2"5, a dimostrazione che il giapponese ha ben in mano la situazione. Nello stesso giro, Biaggi ha uno scontro ravvicinato con Sykes: l'inglese chiude una traiettoria precedendo l'italiano che stava cercando di inserirsi: i due si toccano e l'avantreno dell'Aprilia sbanda pericolosamente, ma la caduta è evitata.
Il principale motivo di interesse a questo punto è dato dalla grinta straordinaria di Regis Laconi, che vede la possibilità di salire sul podio dopo aver agganciato il terzo in classifica, Michel Fabrizio.
Al quindicesimo giro Haga conduce con ampio margine su Spies, seguito a distanza da Fabrizio che è tenuto sotto pressione da Laconi. Quinto è Haslam in grande giornata, che si è liberato di Neukirchner. Settimo è Checa che ha alle spalle un gruppo che si dà battaglia, composto da Hopkins, Sykes, Biaggi e Kiyonari. Per non farsi raggiungere da questi scatenati, Checa accelera, prende Neukirchner e glli strappa il sesto posto.
A quattro giri dalla fine anche Byrne si accoda al gruppo dei pretendenti all'ottavo posto, ora guidato da Biaggi dopo aver vinto il duello prima con Sykes, poi con Hopkins. L'ultimo giro è trionfale per Haga, che si volta indietro a cercare gli avversari, vede solo Spies in lontananza e si prepara a celebrare con una degna impennata la doppietta spagnola. Niente da fare per Laconi: Fabrizio tiene duro, lo controlla fino in fondo e il terzo posto è suo, anche se il quarto di Laconi è davvero un grande risultato per il francese e per il suo team.
Ottimo anche il quinto posto di Haslam, che premia l'impegno suo e del suo team, esordiente in Superbike, ma già davanti – e non una volta sola – al mostro sacro Ten Kate nel duello in famiglia Honda.
1
N.Haga
Ducati 1098R
2 B. Spies Yamaha YZF R1 5.105
3 M.Fabrizio Ducati 1098R 6.386
4 R. Laconi Ducati 1098R 6.573
5 L. Haslam Honda CBR1000RR 14.075
6 C. Checa Honda CBR1000RR 17.333
7 M.Neukirchner Suzuki GSX-R 1000 K9 19.207
8 M.Biaggi Aprilia RSV4 Factory 20.697
9 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 21.015
10 T. Sykes Yamaha YZF R1 22.581
11 S. Byrne Ducati 1098R 22.604
12 J. Hopkins Honda CBR1000RR 23.952
13 J. Rea Honda CBR1000RR 29.082
14 J. Smrz Ducati 1098R 29.277
15 T. Corser BMW S1000 RR 32.384
16 R. Xaus BMW S1000 RR 35.125
17 B. Parkes Kawasaki ZX 10R 38.344
18 B. Roberts Ducati 1098R 39.161
19 K. Muggeridge Suzuki GSX-R 1000 K9 39.374
20 D. Checa Yamaha YZF R1 49.904
21 D.Salom Kawasaki ZX 10R 52.631
22 T. Hill Honda CBR1000RR 52.966
23 V. Iannuzzo Honda CBR1000RR 53.196
24 L. Scassa Kawasaki ZX 10R 53.491
25 R. Resch Suzuki GSX-R 1000 K9 1'19.946
2 B. Spies Yamaha YZF R1 5.105
3 M.Fabrizio Ducati 1098R 6.386
4 R. Laconi Ducati 1098R 6.573
5 L. Haslam Honda CBR1000RR 14.075
6 C. Checa Honda CBR1000RR 17.333
7 M.Neukirchner Suzuki GSX-R 1000 K9 19.207
8 M.Biaggi Aprilia RSV4 Factory 20.697
9 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 21.015
10 T. Sykes Yamaha YZF R1 22.581
11 S. Byrne Ducati 1098R 22.604
12 J. Hopkins Honda CBR1000RR 23.952
13 J. Rea Honda CBR1000RR 29.082
14 J. Smrz Ducati 1098R 29.277
15 T. Corser BMW S1000 RR 32.384
16 R. Xaus BMW S1000 RR 35.125
17 B. Parkes Kawasaki ZX 10R 38.344
18 B. Roberts Ducati 1098R 39.161
19 K. Muggeridge Suzuki GSX-R 1000 K9 39.374
20 D. Checa Yamaha YZF R1 49.904
21 D.Salom Kawasaki ZX 10R 52.631
22 T. Hill Honda CBR1000RR 52.966
23 V. Iannuzzo Honda CBR1000RR 53.196
24 L. Scassa Kawasaki ZX 10R 53.491
25 R. Resch Suzuki GSX-R 1000 K9 1'19.946
Valencia – Quando prendono il via le Supersport il cielo di Valencia è completamente coperto ed ha iniziato a piovere. Per qualcuno è una pessima notizia, ma evidentemente non per Pirro, che al secondo giro è in testa alla corsa. Purtroppo non lo è nemmeno per Crutchlow, autore della pole con un formidabile 1'35"8, che arrivando da dietro passa un avversario dopo l'altro e si piazza al secondo posto davanti a Pirro, già superato anche da Lascorz, il pilota di Casa che con la Kawasaki nelle prove era stato l'unico a dare del filo da torcere all'inglese della Yamaha.
Smette di piovere e l'asfalto comincia subito ad asciugarsi. I tempi scendono considerevolmente e la situazione di testa muta: Crutchlow passa a condurre seguito a ruota da West. Terzo, a 1"2, è Sofuoglu davanti a Pirro, Lagrive, Aitchison, Fujiwara, Nannelli, Vizziello, Veneman e Lascorz, che arretra progressivamente e appare in grossa difficoltà.
Al nono giro un determinatissimo West strappa il comando a Crutchlow, ma entrambi sono sotto tiro da parte di Sofuoglu, che ha ridotto il distacco dal leader a soli sette decimi. Un giro più tardi Crutchlow stabilisce il nuovo primato della pista per la SS e torna in testa senza potersi liberare di West e Sofuoglu. Per il quarto posto, battaglia grande fra Pirro, Lagrive, Aitchison e Fujiwara.
Il primato sul giro cambia mano nel volgere di una tornata. questa volta se lo prende West, che sembra aver cambiato marcia, supera Crutchlow e allunga guadagnando otto decimi sull'inglese, mentre Sofuoglu non regge il ritmo e perde terreno. La lotta per la vittoria è avvincente: West guida magnificamente senza sbavature sfruttando tutta la pista, ma Crutchlow non demorde, rischia grosso, sbanda continuamente e in questo modo riesce a tenere il passo del rivale con un ritardo attorno al mezzo secondo. Sofuoglu li guarda a una distanza di 2"5, tranquillo per il suo terzo posto, visto che Aitchison, quarto, lo segue a 5" precedendo Fujiwara, Lagrive e Pirro. Vizziello è nono e Roccoli tredicesimo davanti a uno sbiaditissimo Pitt. Nannelli e McCoy, con le Triumph del team ParkinGO sono entrambi fuori per problemi tecnici.
All'inizio dell'ultimo giro Crutchlow attacca West in fondo al rettilineo e lo supera in staccata. West non reagisce e gli si accoda. L'inglese guida al limite e quasi oltre e West non trova nessun corridoio, per quanto stretto, per infilarsi. Il pilota della Yamaha resiste fino in fondo e taglia il traguardo per primo con 17 centesimi di vantaggio su West. Sofuoglu è terzo in relax e Aitchison quarto. Buono il settimo posto di Pirro, che vince con ampio margine il confronto interno ai piloti italiani.
Al nono giro un determinatissimo West strappa il comando a Crutchlow, ma entrambi sono sotto tiro da parte di Sofuoglu, che ha ridotto il distacco dal leader a soli sette decimi. Un giro più tardi Crutchlow stabilisce il nuovo primato della pista per la SS e torna in testa senza potersi liberare di West e Sofuoglu. Per il quarto posto, battaglia grande fra Pirro, Lagrive, Aitchison e Fujiwara.
Il primato sul giro cambia mano nel volgere di una tornata. questa volta se lo prende West, che sembra aver cambiato marcia, supera Crutchlow e allunga guadagnando otto decimi sull'inglese, mentre Sofuoglu non regge il ritmo e perde terreno. La lotta per la vittoria è avvincente: West guida magnificamente senza sbavature sfruttando tutta la pista, ma Crutchlow non demorde, rischia grosso, sbanda continuamente e in questo modo riesce a tenere il passo del rivale con un ritardo attorno al mezzo secondo. Sofuoglu li guarda a una distanza di 2"5, tranquillo per il suo terzo posto, visto che Aitchison, quarto, lo segue a 5" precedendo Fujiwara, Lagrive e Pirro. Vizziello è nono e Roccoli tredicesimo davanti a uno sbiaditissimo Pitt. Nannelli e McCoy, con le Triumph del team ParkinGO sono entrambi fuori per problemi tecnici.
All'inizio dell'ultimo giro Crutchlow attacca West in fondo al rettilineo e lo supera in staccata. West non reagisce e gli si accoda. L'inglese guida al limite e quasi oltre e West non trova nessun corridoio, per quanto stretto, per infilarsi. Il pilota della Yamaha resiste fino in fondo e taglia il traguardo per primo con 17 centesimi di vantaggio su West. Sofuoglu è terzo in relax e Aitchison quarto. Buono il settimo posto di Pirro, che vince con ampio margine il confronto interno ai piloti italiani.
1
C.Crutchlow
Yamaha YZF R6
2 A. West Honda CBR600RR 0.171
3 K. Sofuoglu Honda CBR600RR 8.408
4 M.Aitchison Honda CBR600RR 12.421
5 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 16.529
6 M.Lagrive Honda CBR600RR 19.242
7 M.Pirro Yamaha YZF R6 26.124
8 B. Veneman Suzuki GSX-R600 34.525
9 E. Laverty Honda CBR600RR 35.436
10 F. Foret Yamaha YZF R6 38.337
11 G.Vizziello Honda CBR600RR 39.759
12 R.Harms Honda CBR600RR 39.970
13 A. Pitt Honda CBR600RR 50.532
14 M.Roccoli Honda CBR600RR 51.506
15 T. Pradita Yamaha YZF R6 1'02.755
16 P. Vostárek Honda CBR600RR 1'12.275
17 A. Vos Honda CBR600RR 1'24.237
18 M.Praia Honda CBR600RR 1'31.250
2 A. West Honda CBR600RR 0.171
3 K. Sofuoglu Honda CBR600RR 8.408
4 M.Aitchison Honda CBR600RR 12.421
5 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 16.529
6 M.Lagrive Honda CBR600RR 19.242
7 M.Pirro Yamaha YZF R6 26.124
8 B. Veneman Suzuki GSX-R600 34.525
9 E. Laverty Honda CBR600RR 35.436
10 F. Foret Yamaha YZF R6 38.337
11 G.Vizziello Honda CBR600RR 39.759
12 R.Harms Honda CBR600RR 39.970
13 A. Pitt Honda CBR600RR 50.532
14 M.Roccoli Honda CBR600RR 51.506
15 T. Pradita Yamaha YZF R6 1'02.755
16 P. Vostárek Honda CBR600RR 1'12.275
17 A. Vos Honda CBR600RR 1'24.237
18 M.Praia Honda CBR600RR 1'31.250
Valencia – Scatta fulmineo Claudio Corti con la Suzuki Alstare, seguito da Barrier, Berger, Foret e Giugliano. Un contatto obbliga Schouten ad allungarsi nello spazio di fuga, cade, ma rientra immediatamente. Corti mantiene il comando, ma già al secondo giro gli sono a ridosso Fores e Berger in forte progressione, Giugliano invece – partito in pole con la MV – scala al settimo posto, superato da Magnoni.
Al quarto giro Giugliano si ferma al box, per lui la gara è già finita.
Intanto si fa notare Simeon, che arrivando da dietro ha raggiunto il gruppo dei primi. il belga della Ducati supera prima Barrier, poi Berger e al sesto giro si porta in terza posizione a 1"3 da Corti, che continua a tenere il comando con molta autorevolezza. Ancora un giro, e Simeon passa al secondo posto ai danni di Fores, ma il sorpasso gli costa qualche decimo e ora Corti è a 1"7.
Nel corso dell'ottava tornata cade Napoleone, senza conseguenze, e Simeon si avvicina a Corti limando tre decimi al suo distacco. Cade anche Barrier e con lui esce di gara uno dei protagonisti della corsa.
A tre giri dal termine sembra chiaro che Corti ha il pieno controllo, infatti Simeon ha mollato e accusa un ritardo superiore ai 2", mentre terzo è Berger a 6".
Le ultime battute non riservano sorprese: il binomio Corti-Suzuki chiude una corsa condotta con evidentissima superiorità e Simeon e Berger si accontentano di occupare nell'ordine gli altri due gradini del podio. Abissali i distacchi dal quarto – Fores – in giù e l'unico motivo di interesse in questo lungo plotone di piloti sgranati è la volata per il sesto posto fra Beretta e Jezek, vinta dall'italiano della Ducati.
Intanto si fa notare Simeon, che arrivando da dietro ha raggiunto il gruppo dei primi. il belga della Ducati supera prima Barrier, poi Berger e al sesto giro si porta in terza posizione a 1"3 da Corti, che continua a tenere il comando con molta autorevolezza. Ancora un giro, e Simeon passa al secondo posto ai danni di Fores, ma il sorpasso gli costa qualche decimo e ora Corti è a 1"7.
Nel corso dell'ottava tornata cade Napoleone, senza conseguenze, e Simeon si avvicina a Corti limando tre decimi al suo distacco. Cade anche Barrier e con lui esce di gara uno dei protagonisti della corsa.
A tre giri dal termine sembra chiaro che Corti ha il pieno controllo, infatti Simeon ha mollato e accusa un ritardo superiore ai 2", mentre terzo è Berger a 6".
Le ultime battute non riservano sorprese: il binomio Corti-Suzuki chiude una corsa condotta con evidentissima superiorità e Simeon e Berger si accontentano di occupare nell'ordine gli altri due gradini del podio. Abissali i distacchi dal quarto – Fores – in giù e l'unico motivo di interesse in questo lungo plotone di piloti sgranati è la volata per il sesto posto fra Beretta e Jezek, vinta dall'italiano della Ducati.
1
C. Corti
Suzuki GSX-R 1000 K9
2 X. Simeon Ducati 1098R 4.939
3 M.Berger Honda CBR1000RR 7.339
4 J. Fores Kawasaki ZX 10R 11.388
5 B. Burrell Honda CBR1000RR 15.167
6 D. Beretta Ducati 1098R 16.927
7 O.Jezek Honda CBR1000RR 17.129
8 M.Magnoni Yamaha YZF R1 17.855
9 I. Ortega Kawasaki ZX 10R 27.934
10 A. Antonelli Yamaha YZF R1 28.101
11 R.Mähr Suzuki GSX-R 1000 K9 29.031
12 M.Savary Honda CBR1000RR 29.418
13 T. Bridewell Yamaha YZF R1 42.639
14 N. Pouhair Yamaha YZF R1 43.580
15 D. Lammert Suzuki GSX-R 1000 K9 48.918
16 M.Lussiana Yamaha YZF R1 51.384
17 D. De Boer Yamaha YZF R1 52.590
18 D. Sacchetti KTM RC8 R 53.445
19 R. Schouten Yamaha YZF R1 55.472
20 P. Tutusaus KTM RC8 R 56.456
21 N.Rosso Yamaha YZF R1 57.086
22 P. Bjork Honda CBR1000RR 57.095
23 P. Thiriet Honda CBR1000RR 59.182
24 D. Andric TrasimenoYamaha YZF R1 1'00.038
2 X. Simeon Ducati 1098R 4.939
3 M.Berger Honda CBR1000RR 7.339
4 J. Fores Kawasaki ZX 10R 11.388
5 B. Burrell Honda CBR1000RR 15.167
6 D. Beretta Ducati 1098R 16.927
7 O.Jezek Honda CBR1000RR 17.129
8 M.Magnoni Yamaha YZF R1 17.855
9 I. Ortega Kawasaki ZX 10R 27.934
10 A. Antonelli Yamaha YZF R1 28.101
11 R.Mähr Suzuki GSX-R 1000 K9 29.031
12 M.Savary Honda CBR1000RR 29.418
13 T. Bridewell Yamaha YZF R1 42.639
14 N. Pouhair Yamaha YZF R1 43.580
15 D. Lammert Suzuki GSX-R 1000 K9 48.918
16 M.Lussiana Yamaha YZF R1 51.384
17 D. De Boer Yamaha YZF R1 52.590
18 D. Sacchetti KTM RC8 R 53.445
19 R. Schouten Yamaha YZF R1 55.472
20 P. Tutusaus KTM RC8 R 56.456
21 N.Rosso Yamaha YZF R1 57.086
22 P. Bjork Honda CBR1000RR 57.095
23 P. Thiriet Honda CBR1000RR 59.182
24 D. Andric TrasimenoYamaha YZF R1 1'00.038
Valencia – Undici giri di gara, undici volte primo Danilo Petrucci. Come da pronostico, il ternano si è aggiudicato il GP di Spagna del campionato europeo Superstock 600 senza doversi impegnare in duelli e scaramucce. E' partito in testa, ha assunto un ritmo velocissimo, lo ha mantenuto per tutto l'arco di gara e alla fine ha tagliato per primo il traguardo con 4" sul più vicino avversario, il belga Lonbois. Gino Rea con la Honda Ten Kate si è piazzato al terzo posto strappandolo all'ultimo giro a Bussolotti.
1
D. Petrucci
Yamaha YZF R6
2 V. Lonbois Yamaha YZF R6 3.923
3 G.Rea Honda CBR600RR 4.871
4 M.Bussolotti Yamaha YZF R6 5.108
5 J. Guarnoni Yamaha YZF R6 9.444
6 J. Litjens Yamaha YZF R6 14.817
7 S. Kerschbaumearut Yamaha YZF R6 16.528
8 B. Guittet Honda CBR600RR 16.743
9 A. Chmielewski Yamaha YZF R6 16.995
10 D. Lombardi Kawasaki ZX-6R 17.224
11 N. Calero Kawasaki ZX-6R 35.794
12 C. Von Gunten Suzuki GSX-R600 42.308
13 D. Manfrinati Honda CBR600RR 47.218
14 R. Cecchini Honda CBR600RR 47.449
2 V. Lonbois Yamaha YZF R6 3.923
3 G.Rea Honda CBR600RR 4.871
4 M.Bussolotti Yamaha YZF R6 5.108
5 J. Guarnoni Yamaha YZF R6 9.444
6 J. Litjens Yamaha YZF R6 14.817
7 S. Kerschbaumearut Yamaha YZF R6 16.528
8 B. Guittet Honda CBR600RR 16.743
9 A. Chmielewski Yamaha YZF R6 16.995
10 D. Lombardi Kawasaki ZX-6R 17.224
11 N. Calero Kawasaki ZX-6R 35.794
12 C. Von Gunten Suzuki GSX-R600 42.308
13 D. Manfrinati Honda CBR600RR 47.218
14 R. Cecchini Honda CBR600RR 47.449
La Ducati brinda con un doppio Haga
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