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Bayliss: "Tornerei a correre"

Il nostro Mastic a Motodays è rimasto entusiasta per la simpatia e l'umanità del campione australiano che nonostante abbia ufficialmente chiuso con le corse ammette una grande nostalgia...

Il nostro Riccardo Matesic con il grandissimo Troy Bayliss. Clicca sull'immagine per ingrandire la foto
Troy Bayliss accarezza la "sua" Ducati 1198
Il pubblico è pressato intorno al palco. Tutti attendono con trepidazione l'incontro con Troy Bayliss, che proprio io dovrò condurre. Troy è un po' in ritardo. In mattinata aveva chiesto di rientrare in albergo per riposarsi, visto che accusa il cambiamento di fuso orario.
Avrei voluto preparare meglio questo incontro, ma a parte due chiacchiere fatte nell'hospitality dell'organizzazione due ore prima, si va alla cieca.
Abbiamo previsto un servizio di traduzione, per rendere più agile la chiacchierata, ma all'ultimo Troy decide di parlare in italiano.
Il tempo di isistemargli il microfono e di metterci d'accordo. "Ti faccio chiamare dal pubblico. Quando li senti vieni su". Mi fa un sorriso e alza il pollice. Torno sul palco, piglio il microfono e il pubblico reagisce subito. Scattano l'applauso e il coro: Troy! Troy! Troy!
Quando Bayliss sale sul palco il fragore è assordante. "Troy – gli chiedo - siamo a febbraio, si sono svolti i primi test, tu sei il campione del mondo in carica.
Ma… non ci sei! Allora è vero che ti sei ritirato?".
"Si. Sono contento di quello che ho avuto. Di quello che ho fatto. Sono stato una persona e un pilota fortunato. Mi sono preso grosse soddisfazioni e da qui in poi sarebbe stato facile iniziare la parabola discendente. Mi ritiro da campione".
Iniziano a girare le foto con il computer. Si vede un Bayliss giovanissimo. E lui parte a commentare le sue prime gare, le moto che si rompevano, le vittorie e le cadute. Poi si passa al Mondiale, e arriva la foto della sua vittoria con la Desmosedici, nell'ultima gara di MotoGP del 2006, a Valencia, dove corse come wild card.
"Questo per me è un ricordo fantastico. Ero andato a correre quella gara quasi per gioco. Doveva essere un divertimento. Invece mi sono trovato tanto a mio agio che ho vinto. Bellissimo".
Si va avanti e scorrono foto di successi. Fino all'ultima: il suo passaggio sul traguardo, con i meccanici che gli espongono la tabella "2008 World Champion".
"Beh, questo è il mio ultimo titolo. Sono felice ovviamente, anche se volevo vincere a Vallelunga. Ma un piccolo errorino me lo ha impedito".
Il pubblico non se ne accorge, ma Troy si è emozionato. Torniamo a sederci sul divano, e qualcuno chiede se farà la sfida con Valentino Rossi. Troy è una persona molto affabile e gentile, ma è un pilota. E dà una risposta da vero duro: "Io Valentino l'ho già incontrato a Valencia nel 2006, e ho vinto io. A me sta bene così. Sono a posto!".
Scatta una risata. E uno dei tanti applausi per il campione dal volto umano. Gli ricordo che due giorni prima, quando è salito sulla sua moto allo stand Ducati, mentre l'autografava gli è scesa una lacrima.
"È che ho ancora voglia di correre. Mi piacerebbe".
Ma è vero che dopo la doppia vittoria di Portimao hai pensato di fare ancora un'altra stagione?
"No, già il 2008 è stata una stagione aggiunta quando si pensava al ritiro. Adesso basta". Poi, pungolato ancora un po' sbotta: "Magari sto fermo un anno e nel 2010 torno!".
L'ha detto! Chissà se lo farà davvero.
Si chiacchiera ancora un po'. Dice che la SBK in futuro magari sarà ancora migliore senza di lui. Si schernisce, e promette di andare a vedere il GP d'Australia per salutare gli amici. Lo guardo, ha gli occhi rossi, mi rendo conto che è stanco. E sta qui a parlare in italiano solo perché è una persona gentile. Così chiedo l'ennesimo applauso e chiudo.
Ora tocca a lui. Inizia a firmare autografi. La folla lo assale, ma lui non si scompone. Fa foto con tutti, si lascia tirare per le braccia, abbraccia i bambini.
Un'ora dopo nel camerino lo ringrazio, gli dico che mi sono divertito molto. Mi risponde in inglese: "Ci vediamo domani allora!". E se ne torna in albergo.
Bayliss sul podio dopo la vittoria ad Hockenaim con la Ducati 996 in SBK
Bayliss trionfa con la Ducati 999
Il trionfo in MotoGP a Valencia nel 2006
Troy Bayliss taglia il traguardo e conquista il titolo della SBK
Nel 2001 per Bayliss il primo titolo nella SBK
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