ADV
Sbk
Bayliss e Haga vincono tutto
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
il 05/10/2008 in Sbk
Gara-1: vince il giapponese e l'australiano accetta un terzo posto in cambio del terzo titolo iridato. Gara-2: senza più nulla da perdere, il campionissimo della Ducati batte l'asso della Yamaha. Iridato in anticipo anche Pitt nella SS
Magny Cours – Vento, pioggia e freddo hanno tentato in tutti i modi di rovinare qusto GP di Francia, ma non ce l'hanno fatta. Vento e freddo hanno dovuto sopportare gli stoici motard arrivati nel cuore della Francia per godersi lo spettacolo – certamente meno dei 78.000 dichiarati dall'organizzazione, ma tanti lo stesso – ma ne è valsa senz'altro la pena: gare eccitanti, duelli accesi e due titoli mondiali assegnati in anticipo di un gran premio, entrambi a piloti australiani, Andrew Pitt, per la seconda volta nella Supersport, e Troy Bayliss, per la terza volta nella Superbike.
Bayliss ha avuto uno scatto felino in entrambe le gare, ma nella prima, quando si è accorto che non sarebbe riuscito a staccare Haga, ha provato a giocarsi egualmente la corsa standogli attaccato alla ruota per un po', poi ha deciso di mollare: bastava mantenersi nelle primissime posizioni, con Corser alle spalle, per vincere quel terzo titolo con cui siglare la sua grandissima carriera. Anche il suo orgoglio, la sua indomabile voglia di vincere, hanno in quel frangente ceduto alla razionalità di un calcolo comunque così importante.
Anche perché si è visto subito che l'Haga di Magny Cours era lo stesso pilota determinatissimo autore della doppietta di Vallelunga, e nemmeno un super-Bayliss avrebbe potuto domarlo senza prendere grossi rischi.
Così ha accettato un terzo posto in cambio di un terzo titolo. Fatto. Troy ha gioito, si è fatto abbracciare un po' da tutti, ha stretto centinaia e centinaia di mani, ha risposto alle telefonate dei privilegiati che hanno il suo numero, poi si è rimesso tuta, casco, stivali e guanti, è risalito in sella alla 1098 F08 e si è schierato al secondo via del GP di Francia da campione in carica. E da campione ha vinto – ormai senza più vincoli razionali, senza nulla da perdere – una corsa che Haga ha cercato fino all'ultimo di far sua, senza il minimo rispetto per chi era appena stato incoronato per la terza volta re della Superbike. O forse invece all'ultimo giro, quando ancora avrebbe potuto – forse – recuperare quei cinque-sei metri che lo separavano da Bayliss e dalla seconda vittoria, il giapponese ha invece avuto un barlume di rispetto per quel campionissimo che proprio lui sostituirà l'anno prossimo in sella alla Ducati e non ha costretto se stesso e l'avversario a un duello oltre il limite. Difficile dirlo. Ma va bene, benissimo così.
Questa l'essenza delle due corse della Superbike, che hanno avuto altri protagonisti, posti in ombra dalla grandezza dei primi due. Ma bella, combattutissima è stata anche la corsa delle Supersport, che purtroppo è stata parzialmente rovinata dalla caduta di tre primattori che avrebbero senz'altro conteso a Pitt la vittoria e, nel caso di Rea e Parkes, anche il titolo. Invece l'australiano, dopo la banale caduta di Vallelunga, ha condotto una gara all'altezza della sua esperienza e del suo talento e la vittoria lo ha premiato due volte: corsa e campionato.
Infine la Superstock 1000, il terzo campionato mondiale della FGSport, spesso il più avvincente per competitivtà delle moto e per grinta dei piloti. Ha vinto Smrz, che ieri aveva colto una pole che molti avevano giudicato sospetta, in quanto ottenuta stabilendo un tempo eccezionale in un solo giro, mentre in tutti gli altri era rimasto abbondantemente sopra. I dubbi sono svaniti al termine della corsa, vinta di forza e con una condotta di gara da campione. Peccato che Brendan Roberts abbia rotto il cambio della sua Ducati all'ultimo giro, rinunciando così a punti preziosi per il campionato. Era arrivato a Magny Cours come leader della classifica iridata e si prepara per l'ultima gara della stagione da quarto, con tre piloti fortissimi davanti: Simeon, Polita e Berger nell'ordine. La STK 1000 di Portimao sarà una corsa memorabile. Preparate il Valium...
Magny Cours – Lunghissimi preparativi, come sempre, poi il giro di riscaldamento e alla fine tutti allineati ai rispettivi posti sulla griglia di partenza. Come partirà Biaggi, che è in terza fila? Parte come un missile Bayliss e pur essendo arretrato di alcuni metri per il terzo posto in griglia, alla prima curva è già largamente in testa davanti a Nieto e Haga. Partito benissimo anche Biaggi, che dal tredicesimo si è proiettato subito al sesto posto.
Mezzo giro appena, e "quei due" sono già a darsi battaglia. Naturalmente "quei due" sono Bayliss e Haga, anzi Haga e Bayliss, visto che il giapponese non ha nessuna intenzione di giocare a rimpiattino dietro a Bayliss e lo supera portandosi al comando. Terzo è Nieto, a ruota dell'australiano della Ducati, e quarto Checa, che precede Neukirchner, Corser e Fabrizio. Biaggi è arretrato all'ottavo posto, davantia Xaus.
All'inizio del quinto giro Haga è primo con mezzo secondo su Bayliss che si è liberato di Nieto, superato anche da Checa. Quinto è Fabrizio in bella rimonta e autore del giro più veloce; il romano il giro dopo supera Nieto con un bellissimo sorpasso all'interno ed è quarto, mentre Neukirchner pasticcia e si fa passare da Corser e da Biaggi. Al sesto giro le posizioni sono invariate nei piani alti della classifica, ma si evidenzia la rimonta di Carlos Checa, primo a scendere sotto 1'40" e in deciso avicinamento a Bayliss che lo precede di 1". L'impressione è che Haga abbia del margine, Bayliss sia al limite e Checa possa raggiungerlo. Difatti Haga allunga e Checa punta chiaramente su Bayliss, che gira più piano dei suoi inseguitori facilitandone il ricongiungimento. Intanto si ritira Lanzi.
Novità importante al dodicesimo giro: Fabrizio raggiunge Checa, lo attacca e lo supera portandosi alle spalle di Bayliss, pronto a dargli man forte per il titolo tanto atteso. Checa ha evidentemente qualche problema perché cede poco dopo anche a Nieto. Intanto Biaggi ha superato Corser ed occupa la sesta posizione, mentre il compagno di squadra, Ruben Xaus, rientra al box.
Haga senza Bayliss attaccato sembra nudo, ma oggi il suo rivale sta evidentemente controllando la situazione per non cadere nell'errore "o tutto, o niente" di Vallelunga. E Fabrizio gli guarda le spalle da un Nieto più combattivo del solito. Si assiste intanto a una grande rimonta di Rolfo, partito anche questa volta molto male, ma risalito prepotentemente fino alla soglia dei "top ten". Il suo impegno però è vanificato dalla rottura del motore della sua Honda, che comincia a fumare azzurro e lo costringe alla resa al diciassettesimo giro.
Nel frattempo Nieto ha vinto la resistenza di Fabrizio e portatosi in terza posizione, si avvicina a Bayliss, agganciandogli la ruota, mentre Fabrizio commette un errore e rovina una bella gara con una spettacolare ma innocua caduta.
Bayliss si arrende subito: o non ne ha più da spendere nel motore, o ha deciso, una volta nella vita, di fare il ragioniere. Con un terzo posto è campione del mondo, e non lo si può certamente biasimare. Gli ultimi giri scorrono "tranquilli": Haga tglia il traguardo in solitudine con 6"2 su Nieto e 6"8 su Bayliss, che appena passato il traguardo si produce in un burnout di gioia, mentre i meccanici della Ducati esultano e Davide Tardozzi abbraccia Fabrizio. Al quarto posto, ad appena quattro decimi da Bayliss, si piazza Biaggi, che con una gara regolare e veloce ha conseguito un risultato apprezzabile mettendosi alle spalle Neukirchner, Corser e Checa.
A fine corsa una previsione: col titolo in tasca, il Bayliss di Gara-2 sarà un altro. Scommettiamo?
Mezzo giro appena, e "quei due" sono già a darsi battaglia. Naturalmente "quei due" sono Bayliss e Haga, anzi Haga e Bayliss, visto che il giapponese non ha nessuna intenzione di giocare a rimpiattino dietro a Bayliss e lo supera portandosi al comando. Terzo è Nieto, a ruota dell'australiano della Ducati, e quarto Checa, che precede Neukirchner, Corser e Fabrizio. Biaggi è arretrato all'ottavo posto, davantia Xaus.
All'inizio del quinto giro Haga è primo con mezzo secondo su Bayliss che si è liberato di Nieto, superato anche da Checa. Quinto è Fabrizio in bella rimonta e autore del giro più veloce; il romano il giro dopo supera Nieto con un bellissimo sorpasso all'interno ed è quarto, mentre Neukirchner pasticcia e si fa passare da Corser e da Biaggi. Al sesto giro le posizioni sono invariate nei piani alti della classifica, ma si evidenzia la rimonta di Carlos Checa, primo a scendere sotto 1'40" e in deciso avicinamento a Bayliss che lo precede di 1". L'impressione è che Haga abbia del margine, Bayliss sia al limite e Checa possa raggiungerlo. Difatti Haga allunga e Checa punta chiaramente su Bayliss, che gira più piano dei suoi inseguitori facilitandone il ricongiungimento. Intanto si ritira Lanzi.
Novità importante al dodicesimo giro: Fabrizio raggiunge Checa, lo attacca e lo supera portandosi alle spalle di Bayliss, pronto a dargli man forte per il titolo tanto atteso. Checa ha evidentemente qualche problema perché cede poco dopo anche a Nieto. Intanto Biaggi ha superato Corser ed occupa la sesta posizione, mentre il compagno di squadra, Ruben Xaus, rientra al box.
Haga senza Bayliss attaccato sembra nudo, ma oggi il suo rivale sta evidentemente controllando la situazione per non cadere nell'errore "o tutto, o niente" di Vallelunga. E Fabrizio gli guarda le spalle da un Nieto più combattivo del solito. Si assiste intanto a una grande rimonta di Rolfo, partito anche questa volta molto male, ma risalito prepotentemente fino alla soglia dei "top ten". Il suo impegno però è vanificato dalla rottura del motore della sua Honda, che comincia a fumare azzurro e lo costringe alla resa al diciassettesimo giro.
Nel frattempo Nieto ha vinto la resistenza di Fabrizio e portatosi in terza posizione, si avvicina a Bayliss, agganciandogli la ruota, mentre Fabrizio commette un errore e rovina una bella gara con una spettacolare ma innocua caduta.
Bayliss si arrende subito: o non ne ha più da spendere nel motore, o ha deciso, una volta nella vita, di fare il ragioniere. Con un terzo posto è campione del mondo, e non lo si può certamente biasimare. Gli ultimi giri scorrono "tranquilli": Haga tglia il traguardo in solitudine con 6"2 su Nieto e 6"8 su Bayliss, che appena passato il traguardo si produce in un burnout di gioia, mentre i meccanici della Ducati esultano e Davide Tardozzi abbraccia Fabrizio. Al quarto posto, ad appena quattro decimi da Bayliss, si piazza Biaggi, che con una gara regolare e veloce ha conseguito un risultato apprezzabile mettendosi alle spalle Neukirchner, Corser e Checa.
A fine corsa una previsione: col titolo in tasca, il Bayliss di Gara-2 sarà un altro. Scommettiamo?
1
N.
Haga
Yamaha
YZF-R1
2 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 6.223
3 T. Bayliss Ducati 1098 F08 6.875
4 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 7.237
5 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 8.925
6 T. Corser Yamaha YZF-R1 10.714
7 C. Checa Honda CBR1000RR 16.176
8 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 22.661
9 K. Sofuoglu Honda CBR1000RR 27.224
10 G. Lavilla Honda CBR1000RR 31.300
11 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 35.558
12 K. Muggeridge Honda CBR1000RR 35.774
13 S. Gimbert Yamaha YZF-R1 36.078
14 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 36.289
15 C. Walker Honda CBR1000RR 40.472
16 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 40.497
17 M. Bauer Honda CBR1000RR 43.350
18 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 54.263
19 S. Aoyama Honda CBR1000RR 54.382
20 I. Silva Honda CBR1000RR 54.513
2 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 6.223
3 T. Bayliss Ducati 1098 F08 6.875
4 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 7.237
5 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 8.925
6 T. Corser Yamaha YZF-R1 10.714
7 C. Checa Honda CBR1000RR 16.176
8 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 22.661
9 K. Sofuoglu Honda CBR1000RR 27.224
10 G. Lavilla Honda CBR1000RR 31.300
11 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 35.558
12 K. Muggeridge Honda CBR1000RR 35.774
13 S. Gimbert Yamaha YZF-R1 36.078
14 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 36.289
15 C. Walker Honda CBR1000RR 40.472
16 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 40.497
17 M. Bauer Honda CBR1000RR 43.350
18 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 54.263
19 S. Aoyama Honda CBR1000RR 54.382
20 I. Silva Honda CBR1000RR 54.513
Magny Cours – Anche questa volta Bayliss scatta in testa bruciando Haga e Nieto e come in Gara-1, quando si conclude il primo giro, Haga lo ha già infilato con la consueta irruenza. Al secondo passaggio i due sono già soli; il terzo, Nieto, ha un distacco di 1"3, Checa e Corser sono già oltre i 2", poi viene Rolfo che precede Xaus, Fabrizio, Neukirchner e Biaggi.
Bayliss e Haga sono i soli ad essere scesi sotto 1'40" nei primi giri, così dopo sei passaggi il terzo in classifica, Corser, è a 2"7. Ma comincia a piovere in qualche tratto del circuito e i tempi salgono di un paio di secondi: c'è un attimo di sconcerto, e ne approfitta Bayliss per tornare al comando, mentre Haga arretra al terzo posto alle spalle di Corser che si è ricongiunto ai primi due. Quarto è Checa, a 1"2 da Bayliss, quinto è Xaus e sesto Nieto, che precede Neukirchner, Biaggi, Fabrizio, Rolfo, Kagayama e Lanzi. Al decimo giro Bayliss guida la corsa e Haga è secondo con Corser a ruota; sul finire della tornata, Haga attacca e torna al comando. I tempi sono tornati sull'1'40" "basso", il che significa che il pericolo di pioggia per ora è svanito e l'asfalto è rimasto asciutto.
Haga guida con la massima determinazione e nei giri seguenti riesce a guadagnare un certo margine su Bayliss. Al quindicesimo passaggio il suo vantaggio sfiora il secondo, e un altro secondo separa Bayliss da Corser che occupa la terza posizione con 1"5 su Checa. Quinto è Xaus che sta per essere raggiunto da Biaggi, che, come al solito, gira con gli stessi tempi dei primi dopo aver accumulato però un distacco di 11" nella prima metà della gara. Fabrizio invece manifesta qualche problema, visto che dalle prime posizioni è arretrato al tredicesimo posto, superato anche da Rolfo, Lanzi e Lavilla.
Ma Bayliss non si arrende: dopo essersi concesso un "riposino" riprende a spingere e in breve è nuovamente a ridosso di Haga: la vittoria è ancora in discussione. Al diciannovesimo giro Bayliss si prepara con cura, allarga la traiettoria, affianca all'esterno Haga ed è così nella posizione migliore per infilarlo all'interno nella curva successiva, ma è troppo veloce e in uscita Haga deve cedere ancora ad Haga il primo posto. Ripete il "giochetto" due giri più tardi e stavolta gli riesce: primo Bayliss, secondo Haga. Ora è lui a cercare di andarsene, e in effetti guadagna un paio di lunghezze.
Inizia l'ultimo giro e le due lunghezze diventano cinque – sei – sette: Bayliss è scatenato e Haga si rassegna al secondo posto. Il campione del mondo ha imposto la sua legge. L'avevamo detto, no?
Terzo è Corser a 2"9 e quarto Checa a 7". Xaus vince il duello con Biaggi per il quinto posto, con la scusante, per il romano, di una brutta sportellata che lo spagnolo poteva certo risparmiarsi, ma che testimonia una volta di più la brutta ruggine che esiste fra i due. Kagayama è settimo e primo dei piloti della Suzuki, che arrivano in fila dietro di lui. Apprezzabili il decimo posto di Rolfo e l'undicesimo di Lanzi, ma anche il diciassettesimo di Badovini, ancora una volta il migliore dei piloti della Kawasaki.
Bayliss e Haga sono i soli ad essere scesi sotto 1'40" nei primi giri, così dopo sei passaggi il terzo in classifica, Corser, è a 2"7. Ma comincia a piovere in qualche tratto del circuito e i tempi salgono di un paio di secondi: c'è un attimo di sconcerto, e ne approfitta Bayliss per tornare al comando, mentre Haga arretra al terzo posto alle spalle di Corser che si è ricongiunto ai primi due. Quarto è Checa, a 1"2 da Bayliss, quinto è Xaus e sesto Nieto, che precede Neukirchner, Biaggi, Fabrizio, Rolfo, Kagayama e Lanzi. Al decimo giro Bayliss guida la corsa e Haga è secondo con Corser a ruota; sul finire della tornata, Haga attacca e torna al comando. I tempi sono tornati sull'1'40" "basso", il che significa che il pericolo di pioggia per ora è svanito e l'asfalto è rimasto asciutto.
Haga guida con la massima determinazione e nei giri seguenti riesce a guadagnare un certo margine su Bayliss. Al quindicesimo passaggio il suo vantaggio sfiora il secondo, e un altro secondo separa Bayliss da Corser che occupa la terza posizione con 1"5 su Checa. Quinto è Xaus che sta per essere raggiunto da Biaggi, che, come al solito, gira con gli stessi tempi dei primi dopo aver accumulato però un distacco di 11" nella prima metà della gara. Fabrizio invece manifesta qualche problema, visto che dalle prime posizioni è arretrato al tredicesimo posto, superato anche da Rolfo, Lanzi e Lavilla.
Ma Bayliss non si arrende: dopo essersi concesso un "riposino" riprende a spingere e in breve è nuovamente a ridosso di Haga: la vittoria è ancora in discussione. Al diciannovesimo giro Bayliss si prepara con cura, allarga la traiettoria, affianca all'esterno Haga ed è così nella posizione migliore per infilarlo all'interno nella curva successiva, ma è troppo veloce e in uscita Haga deve cedere ancora ad Haga il primo posto. Ripete il "giochetto" due giri più tardi e stavolta gli riesce: primo Bayliss, secondo Haga. Ora è lui a cercare di andarsene, e in effetti guadagna un paio di lunghezze.
Inizia l'ultimo giro e le due lunghezze diventano cinque – sei – sette: Bayliss è scatenato e Haga si rassegna al secondo posto. Il campione del mondo ha imposto la sua legge. L'avevamo detto, no?
Terzo è Corser a 2"9 e quarto Checa a 7". Xaus vince il duello con Biaggi per il quinto posto, con la scusante, per il romano, di una brutta sportellata che lo spagnolo poteva certo risparmiarsi, ma che testimonia una volta di più la brutta ruggine che esiste fra i due. Kagayama è settimo e primo dei piloti della Suzuki, che arrivano in fila dietro di lui. Apprezzabili il decimo posto di Rolfo e l'undicesimo di Lanzi, ma anche il diciassettesimo di Badovini, ancora una volta il migliore dei piloti della Kawasaki.
1
T.
Bayliss
Ducati
1098 F08
2 N. Haga Yamaha YZF-R1 0.909
3 T. Corser Yamaha YZF-R1 2.966
4 C. Checa Honda CBR1000RR 7.175
5 R. Xaus Ducati 1098 RS 08 12.822
6 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 13.004
7 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 18.876
8 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 19.512
9 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 19.627
10 R. Rolfo Honda CBR1000RR 21.425
11 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 25.133
12 G. Lavilla Honda CBR1000RR 30.538
13 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 35.334
14 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 38.453
15 C. Walker Honda CBR1000RR 40.008
16 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 40.802
17 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 46.941
18 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 50.172
19 K. Sofuoglu Honda CBR1000RR 58.616
20 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 1'00.422
21 I. Silva Honda CBR1000RR 1'02.852
22 S. Aoyama Honda CBR1000RR 1'21.378
23 V. Iannuzzo Kawasaki ZX-10R 1'32.289
2 N. Haga Yamaha YZF-R1 0.909
3 T. Corser Yamaha YZF-R1 2.966
4 C. Checa Honda CBR1000RR 7.175
5 R. Xaus Ducati 1098 RS 08 12.822
6 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 13.004
7 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 18.876
8 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 19.512
9 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 19.627
10 R. Rolfo Honda CBR1000RR 21.425
11 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 25.133
12 G. Lavilla Honda CBR1000RR 30.538
13 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 35.334
14 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 38.453
15 C. Walker Honda CBR1000RR 40.008
16 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 40.802
17 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 46.941
18 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 50.172
19 K. Sofuoglu Honda CBR1000RR 58.616
20 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 1'00.422
21 I. Silva Honda CBR1000RR 1'02.852
22 S. Aoyama Honda CBR1000RR 1'21.378
23 V. Iannuzzo Kawasaki ZX-10R 1'32.289
Magny Cours – Pitt e Rea, questione in famiglia. Per la vittoria e per il titolo. Pitt e Rea primo e secondo al via; primo e secondo, incollati, alla fine del primo giro. Poi Veneman, Van Keymeulen, Lascorz, Harms, Parkes, Roccoli, Brookes e Vizziello. Al terzo giro cade Lascorz e Van Keymeulen trascina il gruppo per agganciare la ruota di Veneman, in terza posizione a mezzo secondo dai primi due. L'aria si arroventa a partire dal quinto giro, quando Veneman attacca con decisione Rea e lo supera portandosi al secondo posto. Ancora un giro e supera anche Pitt guadagnando il comando. Lo spazio in cui operano i primi quattro (ora il quarto è Parkes, che ha passato Van Keymeulen) è decisamente strettissimo e bisogna farsi largo coi gomiti. Veneman resiste in testa guadagnando anche qualche lunghezza, mentre Pitt e Rea faticano molto a tenersi dietro Parkes, a sua volta seguito da Van Keymeulen, Harms e Brookes.
Al nono giro il fattaccio: Rea, Harms e Parkes sono coinvolti in un contatto e cadono. Pitt a questo punto fa un affondo e riconquista il comando ai danni di Veneman. Rea, rialzatosi immediatamente e dopo essersi accorto che stava per raccogliere da terra la Yamaha di Parkes, risale sulla sua Honda e torna in gara rientrando al sedicesimo posto.
Poco oltre metà corsa Pitt è ancora al comando dopo aver domato un'ulteriore sfuriata di Veneman che mantiene il secondo posto insidiatogli da Brookes e da Van Keymeulen. I primi quattro sono in otto decimi di secondo. Seguono Lagrive a 1"6 e il trio italiano: Roccoli, Nannelli e Vizziello, quest'ultimo attaccato da Hayes e Holland.
La gara si trascina stancamente verso il gran finale: Pitt sembra avere qualcosa in più da giocare, ma fra Veneman e Brookes l'incertezza è totale: i due si sfiorano ad ogni curva e non c'è dubbio che non molleranno fino all'ultimo traguardo.
Un giro alla fine: Pitt ha tre lunghezze su Veneman, dietro al quale Brookes cerca disperatamente e inutilmente una strada per passare. Veneman non sbaglia nulla e il secondo posto è il suo, mentre Brookes salva in volata il terzo dall'attacco di Lagrive, che nelle battute finali ha avuto ragione di Van Keymeulen.
Andrew Pitt vince ed è campione del mondo Supersport 2009.
Al nono giro il fattaccio: Rea, Harms e Parkes sono coinvolti in un contatto e cadono. Pitt a questo punto fa un affondo e riconquista il comando ai danni di Veneman. Rea, rialzatosi immediatamente e dopo essersi accorto che stava per raccogliere da terra la Yamaha di Parkes, risale sulla sua Honda e torna in gara rientrando al sedicesimo posto.
Poco oltre metà corsa Pitt è ancora al comando dopo aver domato un'ulteriore sfuriata di Veneman che mantiene il secondo posto insidiatogli da Brookes e da Van Keymeulen. I primi quattro sono in otto decimi di secondo. Seguono Lagrive a 1"6 e il trio italiano: Roccoli, Nannelli e Vizziello, quest'ultimo attaccato da Hayes e Holland.
La gara si trascina stancamente verso il gran finale: Pitt sembra avere qualcosa in più da giocare, ma fra Veneman e Brookes l'incertezza è totale: i due si sfiorano ad ogni curva e non c'è dubbio che non molleranno fino all'ultimo traguardo.
Un giro alla fine: Pitt ha tre lunghezze su Veneman, dietro al quale Brookes cerca disperatamente e inutilmente una strada per passare. Veneman non sbaglia nulla e il secondo posto è il suo, mentre Brookes salva in volata il terzo dall'attacco di Lagrive, che nelle battute finali ha avuto ragione di Van Keymeulen.
Andrew Pitt vince ed è campione del mondo Supersport 2009.
1
A.
Pitt
Honda
CBR600RR
2 B. Veneman Suzuki GSX-R600 1.250
3 J. Brookes Honda CBR600RR 1.514
4 M. Lagrive Honda CBR600RR 1.685
5 D. Van Keymeulen Suzuki GSX-R600 5.075
6 M. Roccoli Yamaha YZF-R6 13.171
7 G. Nannelli Honda CBR600RR 13.386
8 F. Foret Yamaha YZF-R6 19.563
9 J. Hayes Honda CBR600RR 19.677
10 J. Rea Honda CBR600RR 21.686
11 G. Vizziello Honda CBR600RR 22.599
12 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 24.967
13 P. Vostárek Honda CBR600RR 28.888
14 I. Clementi Triumph 675 29.351
15 R. Harms Honda CBR600RR 38.000
16 C. Martin Kawasaki ZX-6R 40.934
17 D. Salom Yamaha YZF-R6 43.876
18 J. Günther Honda CBR600RR 46.230
19 B. Nemeth Honda CBR600RR 58.762
20 D. Perret Honda CBR600RR 59.258
21 R. Holland Honda CBR600RR 1'01.131
22 S. Barragan Honda CBR600RR 1'14.306
2 B. Veneman Suzuki GSX-R600 1.250
3 J. Brookes Honda CBR600RR 1.514
4 M. Lagrive Honda CBR600RR 1.685
5 D. Van Keymeulen Suzuki GSX-R600 5.075
6 M. Roccoli Yamaha YZF-R6 13.171
7 G. Nannelli Honda CBR600RR 13.386
8 F. Foret Yamaha YZF-R6 19.563
9 J. Hayes Honda CBR600RR 19.677
10 J. Rea Honda CBR600RR 21.686
11 G. Vizziello Honda CBR600RR 22.599
12 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 24.967
13 P. Vostárek Honda CBR600RR 28.888
14 I. Clementi Triumph 675 29.351
15 R. Harms Honda CBR600RR 38.000
16 C. Martin Kawasaki ZX-6R 40.934
17 D. Salom Yamaha YZF-R6 43.876
18 J. Günther Honda CBR600RR 46.230
19 B. Nemeth Honda CBR600RR 58.762
20 D. Perret Honda CBR600RR 59.258
21 R. Holland Honda CBR600RR 1'01.131
22 S. Barragan Honda CBR600RR 1'14.306
Magny Cours – E' Foray a portarsi subito al comando della STK 1000, seguito da Simeon, Corti, Smrz e Roberts. Simeon lo supera all'inizio del secondo giro e guadagna subito due lunghezze, mentre Roberts si porta alle spalle di Foray approfittando di una sbandatona di Corti. Cadono Baiocco e Napoleone.
Le due Suzuki di Freddy Foray e Xavier Simeon si alternano al comando, ma non riescono ad allungare sugli inseguitori, il cui gruppo si è nel frattempo infoltito. Al terzo posto è tornato Corti davanti a Roberts, seguito a mezzo secondo da Smrz, che a sua volta precede Millet, Barrier, Polita e Kenny Foray. Polita è in forte rimonta e realizza il giro più veloce in 1'42"910, nuovo primato della Superstock.
Al sesto giro Simeon è ancora al comando, ma alla sua ruota c'è Corti che ha scavalcato Foray, imitato da Smrz, che occupa quindi la terza posizione. Quinto è Roberts a 1"1; Polita si è liberato di Barrier e di Kenny Foray ed ora è settimo a 2"2.
Tre giri ancora e Smrz, autore della pole, passa Corti conquistando il secondo posto, poi insiste e infila anche Simeon strappandogli il comando. Simeon reagisce subito e Smrz torna secondo. La corsa delle Superstock 100, come al solito è di una spettacolarità unica. Mancano quattro giri alla fine e il pilota da tenere sotto stretta osservazione è Alex Polita, che è arrivato nel gruppo dei primi ed ha ridotto il distacco a 1"3. Per lui comunque il difficile comincia adesso: davanti ha sei scatenati che non sarà affatto facile sorpassare.
Intanto Smrz è nuovamente primo e questa volta allunga staccando Simeon di tre decimi, ma è ancora Polita il protagonista: infila prima Millet, poi Roberts ed è quinto a 1"2 dal leader. All'ultimo giro Simeon è tornato al comando, ma Smrz oggi è veramente fortissimo e lo affianca nuovamente e lo costringe alla resa. Il ceko resiste a tutti gli attacchi sino all'arrivo e conquista una bella vittoria mentre alle sue spalle succede di tutto: dal caos dei sorpassi emerge Foray che si appropria del secondo posto lasciando a Corti il terzo gradino del podio. Polita è quarto e Simeon nel volgere di mezzo giro è passato dal primo al quinto posto. Al traguardo manca Roberts, che ha rotto il cambio della sua Ducati all'ultimo giro.
Le due Suzuki di Freddy Foray e Xavier Simeon si alternano al comando, ma non riescono ad allungare sugli inseguitori, il cui gruppo si è nel frattempo infoltito. Al terzo posto è tornato Corti davanti a Roberts, seguito a mezzo secondo da Smrz, che a sua volta precede Millet, Barrier, Polita e Kenny Foray. Polita è in forte rimonta e realizza il giro più veloce in 1'42"910, nuovo primato della Superstock.
Al sesto giro Simeon è ancora al comando, ma alla sua ruota c'è Corti che ha scavalcato Foray, imitato da Smrz, che occupa quindi la terza posizione. Quinto è Roberts a 1"1; Polita si è liberato di Barrier e di Kenny Foray ed ora è settimo a 2"2.
Tre giri ancora e Smrz, autore della pole, passa Corti conquistando il secondo posto, poi insiste e infila anche Simeon strappandogli il comando. Simeon reagisce subito e Smrz torna secondo. La corsa delle Superstock 100, come al solito è di una spettacolarità unica. Mancano quattro giri alla fine e il pilota da tenere sotto stretta osservazione è Alex Polita, che è arrivato nel gruppo dei primi ed ha ridotto il distacco a 1"3. Per lui comunque il difficile comincia adesso: davanti ha sei scatenati che non sarà affatto facile sorpassare.
Intanto Smrz è nuovamente primo e questa volta allunga staccando Simeon di tre decimi, ma è ancora Polita il protagonista: infila prima Millet, poi Roberts ed è quinto a 1"2 dal leader. All'ultimo giro Simeon è tornato al comando, ma Smrz oggi è veramente fortissimo e lo affianca nuovamente e lo costringe alla resa. Il ceko resiste a tutti gli attacchi sino all'arrivo e conquista una bella vittoria mentre alle sue spalle succede di tutto: dal caos dei sorpassi emerge Foray che si appropria del secondo posto lasciando a Corti il terzo gradino del podio. Polita è quarto e Simeon nel volgere di mezzo giro è passato dal primo al quinto posto. Al traguardo manca Roberts, che ha rotto il cambio della sua Ducati all'ultimo giro.
1
M.
Smrz
Honda
CBR1000RR
2 F. Foray Suzuki GSX-R1000 K8 0.463
3 C. Corti Yamaha YZF-R1 0.543
4 A. Polita Ducati 1098R 1.001
5 X. Simeon Suzuki GSX-R1000 1.792
6 J. Millet Yamaha YZF-R1 2.556
7 S. Barrier Yamaha YZF-R1 8.425
8 K. Foray Yamaha YZF-R1 8.701
9 M. Savary Suzuki GSX-R1000 K8 12.636
10 M. Pirro Yamaha YZF-R1 12.776
11 M. Berger Honda CBR1000RR 14.352
12 C. Seaton Suzuki GSX-R1000 K8 22.002
13 D. Colucci Ducati 1098R 23.114
14 B. Burrell Honda CBR1000RR 23.739
15 D. Giugliano Suzuki GSX-R1000 K8 27.654
16 R. Schouten Yamaha YZF-R1 27.893
17 G. Jones Suzuki GSX-R1000 K8 28.672
18 A. Antonelli Honda CBR1000RR 29.861
19 F. Backlund Suzuki GSX-R1000 K8 31.655
20 B. Roberts Ducati 1098R 39.173
21 P. Hickman Yamaha YZF-R1 42.859
22 P. Pekkanen KTM 1190 RC8 43.156
23 M. Bond Suzuki GSX-R1000 K8 43.591
24 M. Jerman Honda CBR1000RR 49.153
25 N. Rosso Honda CBR1000RR 50.458
26 G. Junod Yamaha YZF-R1 53.215
27 J. Stibilj Honda CBR1000RR 1'01.096
28 T. Lorenzetti Suzuki GSX-R1000 K8 1'01.390
29 R. Ten Napel Suzuki GSX-R1000 K8 1'04.057
30 A. Liberini Suzuki GSX-R1000 1'09.566
31 D. De Boer Suzuki GSX-R1000 K8 1'09.815
32 B. Srdanov Yamaha YZF-R1 1'10.142
33 M. Drobný Honda CBR1000RR 1'12.430
34 C. Stronach Kawasaki ZX-10R 1'26.143
35 J. Oliver Yamaha YZF-R1 1'32.485
2 F. Foray Suzuki GSX-R1000 K8 0.463
3 C. Corti Yamaha YZF-R1 0.543
4 A. Polita Ducati 1098R 1.001
5 X. Simeon Suzuki GSX-R1000 1.792
6 J. Millet Yamaha YZF-R1 2.556
7 S. Barrier Yamaha YZF-R1 8.425
8 K. Foray Yamaha YZF-R1 8.701
9 M. Savary Suzuki GSX-R1000 K8 12.636
10 M. Pirro Yamaha YZF-R1 12.776
11 M. Berger Honda CBR1000RR 14.352
12 C. Seaton Suzuki GSX-R1000 K8 22.002
13 D. Colucci Ducati 1098R 23.114
14 B. Burrell Honda CBR1000RR 23.739
15 D. Giugliano Suzuki GSX-R1000 K8 27.654
16 R. Schouten Yamaha YZF-R1 27.893
17 G. Jones Suzuki GSX-R1000 K8 28.672
18 A. Antonelli Honda CBR1000RR 29.861
19 F. Backlund Suzuki GSX-R1000 K8 31.655
20 B. Roberts Ducati 1098R 39.173
21 P. Hickman Yamaha YZF-R1 42.859
22 P. Pekkanen KTM 1190 RC8 43.156
23 M. Bond Suzuki GSX-R1000 K8 43.591
24 M. Jerman Honda CBR1000RR 49.153
25 N. Rosso Honda CBR1000RR 50.458
26 G. Junod Yamaha YZF-R1 53.215
27 J. Stibilj Honda CBR1000RR 1'01.096
28 T. Lorenzetti Suzuki GSX-R1000 K8 1'01.390
29 R. Ten Napel Suzuki GSX-R1000 K8 1'04.057
30 A. Liberini Suzuki GSX-R1000 1'09.566
31 D. De Boer Suzuki GSX-R1000 K8 1'09.815
32 B. Srdanov Yamaha YZF-R1 1'10.142
33 M. Drobný Honda CBR1000RR 1'12.430
34 C. Stronach Kawasaki ZX-10R 1'26.143
35 J. Oliver Yamaha YZF-R1 1'32.485
Bayliss e Haga vincono tutto
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.