Sbk
Vallelunga sconvolta dall'uragano Haga
Pagina principale
Grande Yamaha: due vittorie al giapponese e due terzi posti a Corser. Giornata no per Bayliss. Biaggi e Fabrizio secondi. Incidente pauroso a Max in Gara-2. Illeso.
Vallelunga – Grande pubblico, meravigliose corse, immensa fortuna. In sintesi, questo il GP d'Italia disputatosi a Vallelunga alla presenza di 82.000 appassionati che nei tre giorni hanno assistito a prove e a gare tiratissime dal primo all'ultimo giro. In Gara-2 si è anche sfiorato il disastro: Biaggi alla partenza ma con le moto già in piena velocità e in gruppo, è stato sfiorato da un altro pilota (sembra Corser) che gli ha toccato il manubrio, sterzandogli di forza la ruota in rettilineo e facendo impazzire la moto.
Dopo un inutile tentativo di controllo, la Ducati-Sterilgarda ha deviato sulla destra, ha attraversato il gruppo e ha centrato la Honda del sopraggiungente Sofuoglu, causando un'altra terribile caduta. Nessun danno serio per i due piloti, ma la botta è stata pazzesca e la paura tantissima. Chi nega che esista la fortuna si riguardi la sequenza di questo incidente: cambierà idea.
C'è stato uno strascico polemico perché non è stata esposta la bandiera rossa dopo l'incidente, e questo ha fatto sì che i due piloti coinvolti siano stati trattenuti sul posto fino alla fine della corsa. In effetti a volte la bandiera rossa è stata decisa per molto meno.
Le due manche hanno avuto un solo dominatore: Noriyuki Haga, pilota da squalificare due settimane fa a Donington, campione da osannare oggi a Vallelunga. Lui è così: genio e sregolatezza, talento inarrivabile un giorno, errori a ripetizione un altro. Non è l'unico così fatto in questo ambiente, ma certamente è uno degli esponenti di spicco della categoria.
A Vallelunga la Ducati era pronta a celebrare il terzo titolo di Troy Bayliss, ma tutto è stato rimandato a Magny Cours o a Portimao. Il motivo? Una gomma dura in Gara-1 e una caduta all'ultimo giro in Gara-2. Caduta banale, quasi ridicola per un campione del suo calibro, lui infatti ci ha riso sopra: arrivato al box fra gli applausi scroscianti di incoraggiamento e di consolazione del pubblico e dei suoi meccanici, si è seduto, ha chiesto un bicchier d'acqua e ha risposto divertito a un fan che gli aveva urlato "You are the best" ("sei il più grande"). "Grazie, oggi no" gli ha detto Troy in Italiano.
Festa grande al box Ducati Xerox anche per il secondo posto in Gara-2 del riconfermato Michel Fabrizio, autore di una delle sue celebri rimonte. Contiamo di vedere altri risultati del genere l'anno prossimo...
C'è stato uno strascico polemico perché non è stata esposta la bandiera rossa dopo l'incidente, e questo ha fatto sì che i due piloti coinvolti siano stati trattenuti sul posto fino alla fine della corsa. In effetti a volte la bandiera rossa è stata decisa per molto meno.
Le due manche hanno avuto un solo dominatore: Noriyuki Haga, pilota da squalificare due settimane fa a Donington, campione da osannare oggi a Vallelunga. Lui è così: genio e sregolatezza, talento inarrivabile un giorno, errori a ripetizione un altro. Non è l'unico così fatto in questo ambiente, ma certamente è uno degli esponenti di spicco della categoria.
A Vallelunga la Ducati era pronta a celebrare il terzo titolo di Troy Bayliss, ma tutto è stato rimandato a Magny Cours o a Portimao. Il motivo? Una gomma dura in Gara-1 e una caduta all'ultimo giro in Gara-2. Caduta banale, quasi ridicola per un campione del suo calibro, lui infatti ci ha riso sopra: arrivato al box fra gli applausi scroscianti di incoraggiamento e di consolazione del pubblico e dei suoi meccanici, si è seduto, ha chiesto un bicchier d'acqua e ha risposto divertito a un fan che gli aveva urlato "You are the best" ("sei il più grande"). "Grazie, oggi no" gli ha detto Troy in Italiano.
Festa grande al box Ducati Xerox anche per il secondo posto in Gara-2 del riconfermato Michel Fabrizio, autore di una delle sue celebri rimonte. Contiamo di vedere altri risultati del genere l'anno prossimo...
SBK Gara-1: Haga resiste a Biaggi
Vallelunga – Bayliss scatta in testa con a ruota Biaggi, Haga e Corser. Haga non perde tempo e attacca subito, e molto duramente, Biaggi, superandolo e portandosi su Bayliss. Si incolla alla ruota della Ducati, le succhia la scia, poi di colpo ne esce, affianca Troy e lo supera, imitato poco dopo da Biaggi, che dopo appena un giro ha già il dente avvelenato.
Il secondo giro inizia con Haga al comando seguito da Biaggi, Bayliss, Corser e Kiyonari; cadono Muggeridge e Sofuoglu. Kiyonari supera Bayliss portandosi al terzo posto, poi scivola ed è fuori gara mentre risale Carlos Checa. Al quarto giro Haga ha tre decimi su Biaggi, attaccato da Corser e Checa, Bayliss è arretrato al quinto posto e perde vistosamente terreno. Xaus rientra al box.
La corsa è appassionante per la battaglia accesissima fra i primi quattro, racchiusi in sette decimi . Le posizioni non cambiano, ma può accadere di tutto, e al quinto posto se ne sta un Bayliss che ha smesso di arretrare, e sembra in grado di abbandonare da un momento all'altro il temporeggiamento per attaccare alla sua maniera.
All'undicesimo giro Corser sbaglia una traiettoria e Checa gli strappa il terzo posto; poco dopo è Checa a sbagliare e l'australiano della Yamaha recupera la posizione. La classifica a questo punto vede Haga al comando con due decimi su Biaggi, 1"3 su Corser e 1"4 su Checa. Bayliss è quinto a 2"2, seguito da Neukirchner, Fabrizio, Kagayama, Lanzi e Nieto. Badovini è quindicesimo in duello con Laconi che lo segue a ruota e che poco dopo lo supera senza riuscire a staccare l'italiano.
A sei giri dal termine Haga e Biaggi conducono una corsa a parte, mentre Corser dà fondo alle sue risorse per recuperare 1"5 e riagganciarsi alla coppia di testa. Checa è quarto in solitudine e Bayliss è quinto con 1" abbondante su Neukirchner. Sembra ormai scontato che ci sarà un ultimo giro di quelli da scintille, almeno fra Haga e Biaggi, che tra l'altro hanno vecchia ruggine fra loro... Ma anche Corser potrebbe essere della partita perché è ormai a ruota di Max.
A due giri dal traguardo finale Biaggi allarga un po' una traiettoria e perde qualche metro, poi recupera, ma Haga tiene il comando con autorità e non gli concede nulla; il giapponese resiste fino all'ultimo e taglia vittoriosamente il traguardo di Gara-1 davanti a Biaggi e Corser.
Il secondo giro inizia con Haga al comando seguito da Biaggi, Bayliss, Corser e Kiyonari; cadono Muggeridge e Sofuoglu. Kiyonari supera Bayliss portandosi al terzo posto, poi scivola ed è fuori gara mentre risale Carlos Checa. Al quarto giro Haga ha tre decimi su Biaggi, attaccato da Corser e Checa, Bayliss è arretrato al quinto posto e perde vistosamente terreno. Xaus rientra al box.
La corsa è appassionante per la battaglia accesissima fra i primi quattro, racchiusi in sette decimi . Le posizioni non cambiano, ma può accadere di tutto, e al quinto posto se ne sta un Bayliss che ha smesso di arretrare, e sembra in grado di abbandonare da un momento all'altro il temporeggiamento per attaccare alla sua maniera.
All'undicesimo giro Corser sbaglia una traiettoria e Checa gli strappa il terzo posto; poco dopo è Checa a sbagliare e l'australiano della Yamaha recupera la posizione. La classifica a questo punto vede Haga al comando con due decimi su Biaggi, 1"3 su Corser e 1"4 su Checa. Bayliss è quinto a 2"2, seguito da Neukirchner, Fabrizio, Kagayama, Lanzi e Nieto. Badovini è quindicesimo in duello con Laconi che lo segue a ruota e che poco dopo lo supera senza riuscire a staccare l'italiano.
A sei giri dal termine Haga e Biaggi conducono una corsa a parte, mentre Corser dà fondo alle sue risorse per recuperare 1"5 e riagganciarsi alla coppia di testa. Checa è quarto in solitudine e Bayliss è quinto con 1" abbondante su Neukirchner. Sembra ormai scontato che ci sarà un ultimo giro di quelli da scintille, almeno fra Haga e Biaggi, che tra l'altro hanno vecchia ruggine fra loro... Ma anche Corser potrebbe essere della partita perché è ormai a ruota di Max.
A due giri dal traguardo finale Biaggi allarga un po' una traiettoria e perde qualche metro, poi recupera, ma Haga tiene il comando con autorità e non gli concede nulla; il giapponese resiste fino all'ultimo e taglia vittoriosamente il traguardo di Gara-1 davanti a Biaggi e Corser.
La classifica - Gara 1
1
N.
Haga
Yamaha
YZF-R1
2 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 0.129
3 T. Corser Yamaha YZF-R1 0.535
4 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 5.188
5 C. Checa Honda CBR1000RR 6.693
6 T. Bayliss Ducati 1098 F08 7.993
7 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 16.976
8 R. Rolfo Honda CBR1000RR 18.359
9 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 19.214
10 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 19.386
11 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 21.230
12 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 24.956
13 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 25.186
14 G. Lavilla Honda CBR1000RR 31.799
15 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 33.949
16 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 34.050
17 D. Checa Yamaha YZF-R1 34.665
18 C. Walker Honda CBR1000RR 52.420
19 S. Aoyama Honda CBR1000RR 1'02.555
20 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 1'06.475
21 M. Smrz Honda CBR1000RR 1'16.985
22 M. Lynn Honda CBR1000RR 1 Lap
2 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 0.129
3 T. Corser Yamaha YZF-R1 0.535
4 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 5.188
5 C. Checa Honda CBR1000RR 6.693
6 T. Bayliss Ducati 1098 F08 7.993
7 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 16.976
8 R. Rolfo Honda CBR1000RR 18.359
9 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 19.214
10 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 19.386
11 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 21.230
12 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 24.956
13 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 25.186
14 G. Lavilla Honda CBR1000RR 31.799
15 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 33.949
16 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 34.050
17 D. Checa Yamaha YZF-R1 34.665
18 C. Walker Honda CBR1000RR 52.420
19 S. Aoyama Honda CBR1000RR 1'02.555
20 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 1'06.475
21 M. Smrz Honda CBR1000RR 1'16.985
22 M. Lynn Honda CBR1000RR 1 Lap
SBK Gara-2: Haga concede il bis
Vallelunga – La gara iniziata da pochi istanti e si sfora la tragedia: due moto in piena velocità si scontrano, impazziscono, sono proiettate in alto, gli altri scansano fortunatamente i piloti a terra: è successo un incidente pazzesco, ma la buona sorte ci ha messo del suo e nessuno si è fatto male. I piloti coinvolti sono Max Biaggi e Kenan Sofuoglu: la Ducati nunero 3 si è intraversata al centro del gruppo, Max ha tentato di controllarla ma non c'è riuscito, la Ducati impazzita si è diretta a destra e ha colpito in pieno la Honda di Sofuoglu. La gara continua.
In testa c'è Bayliss che sta battendosi come un leone contro un Haga scatenato e decisissimo a liberarsi dell'australiano. Lui, che l'anno prossimo sostituirà Bayliss sulla Ducati, vuole dimostrare che la Casa italiana non ha scelto solo il migliore dei secondi...
Al quinto giro Haga passa e guadagna subito tre lunghezze. Bayliss sembra aver rinunciato a un pericolosissimo duello e si limita a controllare Corser, che ha appena firmato il giro più veloce e nuovo record della pista. Quarto è Fabrizio davanti a Neukirchner, Nieto, Checa, Kagayama, Laconi e Nakatomi.
Ancora quattro giri e Haga accumula 1" di margine su Bayliss che a sua volta ne ha 1"6 su Corser. Non è una gran gara dal punto di vista dello spettacolo, la mancanza di Biaggi si fa sentire.
Ma ci pensa Bayliss ad eccitare nuovamente il pubblico: dopo un riposino, si rimette in carena e si riavvicina ad Haga. In realtà, guardando i tempi, si constata che non è Bayliss ad aver accelerato, ma Haga che rallentato. Che cosa succede? Vedremo. Intanto Bayliss attacca Haga all'interno dell'ingresso della curva Roma e lo passa; il giapponese tenta di resistere sgomitando in rettilineo a fianco di Bayliss, poi cede, impegnato a controllare anche le pretese di Corser.
Adesso è Bayliss ad aver guadagnato un paio di lunghezze, ma Haga recupera ancora e poco dopo la sua Yamaha è nuovamente incollata alla ruota della Ducati. Al quindicesimo giro Bayliss lascia un piccolo varco in curva e Haga si infila; rimane in testa per pochissimo, dopodiché Bayliss gli rende la pariglia, ma il giapponese non è convinto: insiste nell'attaccare e torna al comando. Manca Biaggi, sì, ma ci sono loro...
Intanto si sta facendo sotto Fabrizio: mancano sette giri alla fine e il romano ha 2"3 di distacco dal leader. Difficile pensare che possa recuperarli, ma le rimonte miracolose sono una delle specialità di Michel.
Bayliss torna in testa ai Cimini, Haga gli concede meno di mezzo giro al comando, poi lo ripassa. Corser è terzo a mezzo secondo e Fabrizio rema come un matto e ha ridotto il distacco a 1"7. Lanzi fa un dritto e rientra in pista.
Mancano tre giri al traguardo finale e Bayliss è ancora a ruota di Haga, mentre Fabrizio è a pochi metri da Corser e comincia a vedere il podio. Arriva il gran finale e il primo ad attaccare è Fabrizio che punta su Corser e lo infila nel tripudio dei suoi fans romani. Davanti a lui Bayliss fa il possibile per trovare un buco in cui infilarsi, ma non c'è. Arriva il Tornantino e fra Haga e Bayliss c'è almeno un paio di metri; al centro della curva, quasi da fermo, Bayliss perde la ruota anteriore, cade e scivola nello spazio di fuga. Per Haga è fatta e per Fabrizio c'è un regalo insperato, il secondo posto davanti a Corser.
In testa c'è Bayliss che sta battendosi come un leone contro un Haga scatenato e decisissimo a liberarsi dell'australiano. Lui, che l'anno prossimo sostituirà Bayliss sulla Ducati, vuole dimostrare che la Casa italiana non ha scelto solo il migliore dei secondi...
Al quinto giro Haga passa e guadagna subito tre lunghezze. Bayliss sembra aver rinunciato a un pericolosissimo duello e si limita a controllare Corser, che ha appena firmato il giro più veloce e nuovo record della pista. Quarto è Fabrizio davanti a Neukirchner, Nieto, Checa, Kagayama, Laconi e Nakatomi.
Ancora quattro giri e Haga accumula 1" di margine su Bayliss che a sua volta ne ha 1"6 su Corser. Non è una gran gara dal punto di vista dello spettacolo, la mancanza di Biaggi si fa sentire.
Ma ci pensa Bayliss ad eccitare nuovamente il pubblico: dopo un riposino, si rimette in carena e si riavvicina ad Haga. In realtà, guardando i tempi, si constata che non è Bayliss ad aver accelerato, ma Haga che rallentato. Che cosa succede? Vedremo. Intanto Bayliss attacca Haga all'interno dell'ingresso della curva Roma e lo passa; il giapponese tenta di resistere sgomitando in rettilineo a fianco di Bayliss, poi cede, impegnato a controllare anche le pretese di Corser.
Adesso è Bayliss ad aver guadagnato un paio di lunghezze, ma Haga recupera ancora e poco dopo la sua Yamaha è nuovamente incollata alla ruota della Ducati. Al quindicesimo giro Bayliss lascia un piccolo varco in curva e Haga si infila; rimane in testa per pochissimo, dopodiché Bayliss gli rende la pariglia, ma il giapponese non è convinto: insiste nell'attaccare e torna al comando. Manca Biaggi, sì, ma ci sono loro...
Intanto si sta facendo sotto Fabrizio: mancano sette giri alla fine e il romano ha 2"3 di distacco dal leader. Difficile pensare che possa recuperarli, ma le rimonte miracolose sono una delle specialità di Michel.
Bayliss torna in testa ai Cimini, Haga gli concede meno di mezzo giro al comando, poi lo ripassa. Corser è terzo a mezzo secondo e Fabrizio rema come un matto e ha ridotto il distacco a 1"7. Lanzi fa un dritto e rientra in pista.
Mancano tre giri al traguardo finale e Bayliss è ancora a ruota di Haga, mentre Fabrizio è a pochi metri da Corser e comincia a vedere il podio. Arriva il gran finale e il primo ad attaccare è Fabrizio che punta su Corser e lo infila nel tripudio dei suoi fans romani. Davanti a lui Bayliss fa il possibile per trovare un buco in cui infilarsi, ma non c'è. Arriva il Tornantino e fra Haga e Bayliss c'è almeno un paio di metri; al centro della curva, quasi da fermo, Bayliss perde la ruota anteriore, cade e scivola nello spazio di fuga. Per Haga è fatta e per Fabrizio c'è un regalo insperato, il secondo posto davanti a Corser.
La classifica - Gara 2
1
N.
Haga
Yamaha
YZF-R1
2 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 1.507
3 T. Corser Yamaha YZF-R1 2.268
4 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 11.813
5 C. Checa Honda CBR1000RR 17.922
6 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 18.281
7 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 19.368
8 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 19.717
9 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 23.868
10 R. Rolfo Honda CBR1000RR 24.198
11 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 25.426
12 R. Xaus Ducati 1098 RS 08 28.384
13 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 30.436
14 S. Gimbert Yamaha YZF-R1 36.490
15 C. Walker Honda CBR1000RR 42.903
16 T. Bayliss Ducati 1098 F08 43.758
17 S. Aoyama Honda CBR1000RR 44.993
18 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 48.469
19 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 58.868
20 D. Checa 9a4maha YZF-R1 1'18.547
21 M. Smrz Honda CBR1000RR 1'42.272
22 M. Lynn Honda CBR1000RR 1 Lap
2 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 1.507
3 T. Corser Yamaha YZF-R1 2.268
4 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 11.813
5 C. Checa Honda CBR1000RR 17.922
6 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 18.281
7 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 19.368
8 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 19.717
9 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 23.868
10 R. Rolfo Honda CBR1000RR 24.198
11 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 25.426
12 R. Xaus Ducati 1098 RS 08 28.384
13 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 30.436
14 S. Gimbert Yamaha YZF-R1 36.490
15 C. Walker Honda CBR1000RR 42.903
16 T. Bayliss Ducati 1098 F08 43.758
17 S. Aoyama Honda CBR1000RR 44.993
18 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 48.469
19 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 58.868
20 D. Checa 9a4maha YZF-R1 1'18.547
21 M. Smrz Honda CBR1000RR 1'42.272
22 M. Lynn Honda CBR1000RR 1 Lap
SS: Rea vince, Pitt nella polvere
Vallelunga – Due Honda Ten Kate subito davanti a tutti. Sono la numero 65 di Jonathan Rea e la numero 88 di Andrew Pitt, compagni di squadra e avversari diretti nella corsa al titolo mondiale. Rea guadagna poco meno di mezzo secondo nel primo giro, ma è un margine che Pitt recupera agevolmente, mentre per il terzo posto lottano Harms e Parkes, che avanza dopo aver superato Veneman. Sesto è Lascorz che precede il nostro Nannelli.
Parkes gira nettamente più forte degli avversari, stabilisce il nuovo primato, ma Harms è duro e lo tiene dietro. I giri scorrono e l'australiano della Yamaha non trova un varco. A dire il vero non sembra nemmeno provarci, pago di controllare l'avversario che lo precede. Tattica o rassegnazione?
Intanto Rea tiene caparbiamente il comando e riesce anche a guadagnare un po' di strada su Pitt, che all'ottavo passaggio denuncia 1"2 di ritardo e viene anche superato da Harms, autore di una "staccatona". Che fa Parkes? Sta lì. E adesso il suo ritardo sul leader è di 2"6 e Laverty, anche lui con la Yamaha, lo ha raggiunto.
Al decimo giro gli aspiranti al secondo posto sono diventati addirittura sei: li guida un Laverty scatenato, che precede Pitt, Harms e Parkes, che ha ancora un paio di lunghezze su Veneman e Lascorz. Nannelli è ottavo e bada a difendersi da Van Keymeulen.
Tre giri più tardi, l'evento: Parkes supera finalmente Harms e in un attimo si porta su Pitt, che passa nella tornata successiva. Ma non poteva decidersi prima? La sua Yamaha infatti si dimostra, tempi alla mano, di essere velocissima, forse avrebbe potuto disturbare anche Rea...
Il colpo di scena della corsa arriva al diciottesimo giro, quando Pitt commette un errore e scivola eliminandosi: al box della Yamaha si fregano le mani e ci scappa anche qualche gestaccio all'indirizzo del caduto. Intanto Rea si avvicia all'ultimo traguardo senza nessun problema. Ha condotto una corsa quasi perfetta e la conclude con una meritatissima vittoria e un grosso passo avanti verso il titolo mondiale. Secondo si classifica Parkes a 2"9 e terzo Laverty, che ha la meglio su un arrembante Lascorz. Veneman è quinto e regola nell'ordine Harms e Nannelli. Prima delle Triumph è quella di Aitchison, nono, ma buono anche l'undicesimo posto del suo compagno di squadra Clementi, che precede un osso duro come Brookes.
Parkes gira nettamente più forte degli avversari, stabilisce il nuovo primato, ma Harms è duro e lo tiene dietro. I giri scorrono e l'australiano della Yamaha non trova un varco. A dire il vero non sembra nemmeno provarci, pago di controllare l'avversario che lo precede. Tattica o rassegnazione?
Intanto Rea tiene caparbiamente il comando e riesce anche a guadagnare un po' di strada su Pitt, che all'ottavo passaggio denuncia 1"2 di ritardo e viene anche superato da Harms, autore di una "staccatona". Che fa Parkes? Sta lì. E adesso il suo ritardo sul leader è di 2"6 e Laverty, anche lui con la Yamaha, lo ha raggiunto.
Al decimo giro gli aspiranti al secondo posto sono diventati addirittura sei: li guida un Laverty scatenato, che precede Pitt, Harms e Parkes, che ha ancora un paio di lunghezze su Veneman e Lascorz. Nannelli è ottavo e bada a difendersi da Van Keymeulen.
Tre giri più tardi, l'evento: Parkes supera finalmente Harms e in un attimo si porta su Pitt, che passa nella tornata successiva. Ma non poteva decidersi prima? La sua Yamaha infatti si dimostra, tempi alla mano, di essere velocissima, forse avrebbe potuto disturbare anche Rea...
Il colpo di scena della corsa arriva al diciottesimo giro, quando Pitt commette un errore e scivola eliminandosi: al box della Yamaha si fregano le mani e ci scappa anche qualche gestaccio all'indirizzo del caduto. Intanto Rea si avvicia all'ultimo traguardo senza nessun problema. Ha condotto una corsa quasi perfetta e la conclude con una meritatissima vittoria e un grosso passo avanti verso il titolo mondiale. Secondo si classifica Parkes a 2"9 e terzo Laverty, che ha la meglio su un arrembante Lascorz. Veneman è quinto e regola nell'ordine Harms e Nannelli. Prima delle Triumph è quella di Aitchison, nono, ma buono anche l'undicesimo posto del suo compagno di squadra Clementi, che precede un osso duro come Brookes.
La classifica - SS
1
J.
Rea
Honda
CBR600RR
2 B. Parkes Yamaha YZF-R6 2.971
3 E. Laverty Yamaha YZF-R6 6.461
4 J. Lascorz Honda CBR600RR 7.135
5 B. Veneman Suzuki GSX-R600 10.945
6 R. Harms Honda CBR600RR 14.412
7 G. Nannelli Honda CBR600RR 14.557
8 D. Van Keymeulebnel Suzuki GSX-R600 19.286
9 M. Aitchison Triumph 675 23.854
10 J. Hayes Honda CBR600RR 31.193
11 I. Clementi Triumph 675 31.327
12 J. Brookes Honda CBR600RR 39.771
13 M. Praia Honda CBR600RR 40.957
14 T. Toti Suzuki GSX-R600 41.196
15 G. Vizziello Honda CBR600RR 41.337
16 R. Holland Honda CBR600RR 43.421
17 M. Roccoli Yamaha YZF-R6 44.790
18 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 45.564
19 D. Salom Yamaha YZF-R6 54.098
20 C. Martin Kawasaki ZX-6R 58.063
21 G. Gowland Honda CBR600RR 1'01.773
22 P. Vostárek Honda CBR600RR 1'16.595
23 D. Perret Honda CBR600RR 1'16.917
24 J. Crowe Yamaha YZF-R6 1'17.279
25 B. Nemeth Honda CBR600RR 1'17.539
26 D. Sacchetti Honda CBR600RR 1'28.143
27 A. Cudlin Triumph 675 1'29.485
2 B. Parkes Yamaha YZF-R6 2.971
3 E. Laverty Yamaha YZF-R6 6.461
4 J. Lascorz Honda CBR600RR 7.135
5 B. Veneman Suzuki GSX-R600 10.945
6 R. Harms Honda CBR600RR 14.412
7 G. Nannelli Honda CBR600RR 14.557
8 D. Van Keymeulebnel Suzuki GSX-R600 19.286
9 M. Aitchison Triumph 675 23.854
10 J. Hayes Honda CBR600RR 31.193
11 I. Clementi Triumph 675 31.327
12 J. Brookes Honda CBR600RR 39.771
13 M. Praia Honda CBR600RR 40.957
14 T. Toti Suzuki GSX-R600 41.196
15 G. Vizziello Honda CBR600RR 41.337
16 R. Holland Honda CBR600RR 43.421
17 M. Roccoli Yamaha YZF-R6 44.790
18 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 45.564
19 D. Salom Yamaha YZF-R6 54.098
20 C. Martin Kawasaki ZX-6R 58.063
21 G. Gowland Honda CBR600RR 1'01.773
22 P. Vostárek Honda CBR600RR 1'16.595
23 D. Perret Honda CBR600RR 1'16.917
24 J. Crowe Yamaha YZF-R6 1'17.279
25 B. Nemeth Honda CBR600RR 1'17.539
26 D. Sacchetti Honda CBR600RR 1'28.143
27 A. Cudlin Triumph 675 1'29.485
Galleria fotografica