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SBK: grande Haga e grande Yamaha

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Due perentorie affermazioni del giapponese e della R1. In Gara-1 Noriyuki vince davanti a Bayliss, in Gara-2, fermata in anticipo per la pioggia, davanti a Corser. Danni limitati per il capoclassifica, che guadagna su Checa

Haga (41) in lotta con Bayliss (21), Corser (11) e Neukirchner
Nurburgring – Ancora un'eccellente avvio di Bayliss seguito da Neukirchner che cede ai due della Yamaha, Haga e Corser. Buona partenza anche per Checa, quinto, Xaus e Biaggi, sesto e settimo. All'inizio del secondo giro Corser supera Bayliss e va in testa, mentre Neukirchner fa lo stesso con Haga. I primi quattro non si risparmiano: Haga torna terzo ai danni di Neukirchner e Bayliss si ripende il comando respingendo Corser al secondo posto.
Intanto Checa si avvicina, ma è in bella progressione anche Biaggi, che si è liberato di Xaus.
Al quarto giro Bayliss e Corser arrivano lunghissimi in una curva, devono frenare per non finire fuori pista e Haga ne approfitta per superarli entrambi, lo stesso fa Neukirchner, mentre Checa coglie l'occasione per ricongiungersi e poco dopo supera Bayliss. Da questo caos, la classifica è così stravolta: primo Haga, seguito da Neukirchner e Corser a 1", da Checa a 2"3, da Bayliss a 2"6 e da Biaggi a 3"4. Due giri più tardi cadono prima Smrz, quindi, assieme, i compagni di squadra Iannuzzo e Badovini, mentre in testa Corser ha superato Neukirchner ed è a ruota di Haga. Le due Yamaha non fanno certo passerella: Haga e Corser "giocano" a pochi millimetri l'uno dall'altro e l'australiano non sembra in vena di regalare nulla, anzi, al nono giro infila un varco strettissimo e si porta al comando.
Alle spalle della coppia terribile della R1 c'è, in totale solitudine, Max Neukirchner. Affollatissimo invece il gruppo che lotta per la quarta piazza: davanti c'è Checa con qualche decimo su Biaggi, attaccato da Bayliss e da Fabrizio. Il dodicesimo giro si chiude col sorpasso di Haga su Corser, che però non cede affatto e un giro più tardi restituisce il favore, salvo poi cedere subito dopo la posizione al nuovo attacco di Haga. Le traiettorie delle due R1 si incrociano continuamente e non è difficile immaginare la cappa di silenzio scesa nel box del team Yamaha-Italia...
Lotta dura anche nelle posizioni di immediato rincalzo: Bayliss è in recupero e riconquista il quarto posto a spese di Checa, mentre Fabrizio è sesto davanti a Biaggi in arretramento.
Al quindicesimo giro nuovo sorpasso di Corser su Haga, i due si sfiorano, Haga replica immediatamente e subito dopo entrambi rallentano e fanno segno col braccio verso l'alto. Piove. Viene esposta la bandiera rossa e la corsa è fermata e si conclude in anticipo.
Vittoria e doppietta dunque per Noriyuki Haga davanti al compagno di squadra Corser. Neukirchner coglie nuovamente il terzo gradino del podio con un distacco di 5"3 e Bayliss è quarto a 7"6. Seguono Checa, Fabrizio, Biaggi e Xaus.
1 N.Haga Yamaha YZF-R1
2 T. Corser Yamaha YZF-R1 0.150
3 M.Neukirchner Suzuki GSX-R1000 5.316
4 T. Bayliss Ducati 1098 F08 7.651
5 C. Checa Honda CBR1000RR 7.951
6 M.Fabrizio Ducati 1098 F08 9.027
7 M.Biaggi Ducati 1098 RS 08 9.420
8 R. Xaus Ducati 1098 RS 08 9.916
9 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 12.862
10 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 13.559
11 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 13.960
12 K. Muggeridge Honda CBR1000RR 16.172
13 M.Tamada Kawasaki ZX-10R 17.946
14 G.Lavilla Honda CBR1000RR 22.815
15 D. Checa Yamaha YZF-R1 23.758
16 S. Gimbert Yamaha YZF-R1 24.127
17 R. Rolfo Honda CBR1000RR 24.421
18 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 25.356
19 R. Holland Honda CBR1000RR 25.729
20 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 28.846
21 K. Sofuoglu Honda CBR1000RR 33.107
22 L. Napoleone Yamaha YZF-R1 54.255
23 J. Pridmore Honda CBR1000RR 1'04.877
Il podio di Gara-1: da sinistra, Bayliss, Haga e Neukirchner
Nurburgring – Partenza bruciante di Bayliss, seguito da Corser, Haga, Neukirchner e Fabrizio. Nel gruppone qualcuno tocca Lavilla e lo spagnolo cade senza conseguenze. Appena concluso il primo giro, Haga attacca e supera sia Corser che Bayliss portandosi in testa alla corsa; in mezzo secondo ci sono tutti e cinque i piloti del primo gruppo, seguiti a 2" da Xaus, a 3"3 da Checa. Biaggi è quindicesimo.
Dopo quattro giri tiratissimi, Haga riesce ad accumulare un piccolo vantaggio su Bayliss, marcato stretto da Neukirchner, mentre Fabrizio riesce a mettersi dietro Corser conquistando la quarta posizione. Intanto avanza Xaus, che non riesce a guadagnare sul leader, ma punta a ricongiungersi almeno con la coppia Corser – Fabrizio. Gira molto forte anche Checa, ma lima solo qualche decimo al giro, mentre il distacco da Haga è di 3"7.
La situazione all'ottavo giro è la seguente: in testa Haga, seguito da Bayliss, Neukirchner e Fabrizio; i quattro sono racchiusi in 1". Seguono, a pochi metri, Fabrizio e Corser che non hanno perso contatto, quindi, sgranati, Xaus, Checa, Nieto, Tamada, Muggeridge, Kiyonari, Laconi, Biaggi, Smrz, Gimbert, Lanzi, Badovini e Rolfo. A metà gara Haga e Bayliss procedono di conserva, ma il giapponese abbassa il primato sul giro e rifila due decimi all'australiano. Neukirchner invece sembra volersi accontentare del terzo posto, infatti si è lasciato staccare di oltre 1" e controlla Fabrizio e Corser che gli sono a ridosso. Ottima la posizione di Fabrizio, che sembra in grado di attaccare il tedesco portandosi alle spalle del suo caposquadra in vista di un podio prezioso per lui e per la Ducati.
Dietro non c'è storia e l'unico motivo di vivacità è il duello fra Tamada e Muggeridge per il nono posto e fra Kiyonari, Laconi e Smrz per l'undicesimo. Biaggi è in evidente difficoltà, bloccato in quattordicesima posizione e gira 1" più lento di Haga.
Al tredicesimo giro Bayliss, che ha ripreso la ruota di Haga stabilendo il nuovo record sul giro, lo attacca e lo supera di forza, ma poco dopo sbaglia un ingresso di curva, è costretto ad allargare e il giapponese non esita a ripassare al comando. Fra loro e Neukirchner corrono ormai oltre 2" e il tedesco deve guardarsi da Corser, mentre Fabrizio ha mollato: è a 4", perde visibilmente terreno ed è a tiro di Xaus e Checa, che poco dopo lo superano.
Bayliss invece è tornato a condurre: guida inventadosi una traiettoria per ogni curva. Nello sforzo di staccare Haga, arriva spesso lungo, ma poi si ricompone e riesce a mantenersi in testa fino alla curva successiva: una guida non pulita, tutta di cuore, di coraggio e di esperienza, ma l'unica che può permettergli di resistere alla pressione dell'avversario.
Non dura a lungo: al diciassettesimo giro il campionissimo della Ducati esagera davvero, esce di pista coi freni attaccati, li molla, rientra, ma nel frattempo Haga è andato e si è preso 2" di margine.
L'ultimo giro non riserva sorprese: Haga mantiene il suo fortissimo ritmo in sicurezza, tiene duro con la sua clavicola appena operata e conclude trionfalmente mentre Bayliss, col secondo posto limita i danni. Terzo è Neukirchner che vince il duello con Corser, mentre Checa conquista il quinto posto superando nel finale il bravo Xaus che precede Fabrizio. Biaggi chiude tredicesimo davanti a Laconi.
1 N.Haga Yamaha YZF-R1
2 T. Bayliss Ducati 1098 F08 2.025
3 M.Neukirchner Suzuki GSX-R1000 2.792
4 T. Corser Yamaha YZF-R1 5.458
5 C. Checa Honda CBR1000RR 10.225
6 R. Xaus Ducati 1098 RS 08 10.462
7 M.Fabrizio Ducati 1098 F08 17.018
8 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 20.520
9 M.Tamada Kawasaki ZX-10R 21.162
10 K. Muggeridge Honda CBR1000RR 22.650
11 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 22.845
12 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 25.555
13 M.Biaggi Ducati 1098 RS 08 25.879
14 R. Laconi Kawasaki ZX-10R 26.288
15 S. Gimbert Yamaha YZF-R1 32.824
16 R. Rolfo Honda CBR1000RR 42.157
17 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 42.486
18 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 52.232
19 R. Holland Honda CBR1000RR 52.387
20 V. Iannuzzo Kawasaki ZX-10R 1'00.099
Il podio tuto australiano della Supersport. Da sinistra, Brookes, Pitt e Parkes.
Nurburgring – Pitt e Parkes iniziano il loro duello al momento stesso in cui si spegne il semaforo rosso. Dietro di loro si scatena la bagarre, ognuno cerca di guadagnare subito spazio, ma c'è chi perde il lume della ragione: è il tedesco Tode, che arriva sulla prima curva esattamente come se la curva non ci fosse, centra un collega e nel gruppone è il caos: cade Tode e volano anche Nannelli, Aitchison, Jones e altri potenziali protagonisti. La corsa viene sospesa con la bandiera rossa.
Nuova partenza senza Veneman, De Gea e Hill. Il tutto per un errore da principiante da parte di un pilota che corre nel mondiale.
Scatta al via Pitt con a ruota Jones, ma al termine del primo giro balza prepotentemente al comando Parkes seguito da Pitt, Brookes, Lascorz, Harms, Jones, Foret, Lagrive e Tode. Il primo degli Italiani è Roccoli, sedicesimo. Cade Aitchison e si ritira Alfonsi per problemi tecnici. Al quarto giro, in testa posizioni immutate, i primi tre sono i soli a girare in 2'00" e viaggiano sgranati, distanziati di mezzo secondo l'uno dall'altro. Quarto è Foret, il più veloce degli inseguitori, ma ha ruota un pericoloso Jones, che in prova ha fatto faville.
La corsa appare monotona e poco combattuta, si registra anche il ritiro di Nannelli e cadono assieme Lagrive e Harms che erano in lotta per il settimo posto.
A metà gara Parkes ha 4 decimi su Pitt, che tiene comunque bene il passo dell'avversario. Terzo è Brookes, staccato di 1"7. Tre Australiani ai primi tre posti. Foret e Jones sono ancora in bagarre per il quarto, mentre sesto è Lascorz che precede Rea, Van Keymeulen, Tode, Walker e Roccoli.
A cinque tornate dal traguardo finale, il terzetto di testa si è ricompattato e la vittoria non ha un partner certo. Al quarto posto invece passa Jones, che ha avuto ragione di Foret. Roccoli è ancora il primo dei nostri e duella con Walker per il decimo posto, ma un giro più tardi cade e dice addio alla corsa.
Mancano due giri e Pitt forza il ritmo e porta la sua Honda davanti alla Yamaha di Parkes. Poco dopo Brookes lo imita e l'australiano della Yamaha si ritrova respinto in terza posizione dopo aver condotto per tutta la gara. Gomme finite? Fatto sta che non accenna nemmeno a un replica, perde terreno e lascia che le due Honda si giochino la vittoria. Brookes prova l'affondo all'ultima curva, ma Pitt tiene duro e vince una delle corse più insignificanti della storia del mondiale Supersport. Quasi quasi c'è da ringraziare Tode per lo spettacolo iniziale...
Il quarto posto va a Foret che lo strappa nel finale a Jones e sesto si piazza Rea. Vizziello è quattordicesimo.
1 A. Pitt Honda CBR600RR
2 J. Brookes Honda CBR600RR 0.387
3 B. Parkes Yamaha YZF-R6 1.379
4 F. Foret Yamaha YZF-R6 10.279
5 C. Jones Honda CBR600RR 11.624
6 J. Rea Honda CBR600RR 19.211
7 D. Van Keymeulen Suzuki GSX-R600 28.775
8 A. Tode Triumph 675 28.890
9 C.Walker Kawasaki ZX-6R 28.990
10 V. Kallio Honda CBR600RR 37.853
11 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 43.101
12 J. Lascorz Honda CBR600RR 51.843
13 M.Praia Honda CBR600RR 54.459
14 G.Vizziello Honda CBR600RR 54.653
15 J. Crowe Yamaha YZF-R6 54.705
16 B. Nemeth Honda CBR600RR 54.818
17 G.Leblanc Honda CBR600RR 58.623
18 W.De Angelis Honda CBR600RR 1'03.132
19 G.Gowland Honda CBR600RR 1'08.323
20 D. Dell'omo Honda CBR600RR 1'08.443
21 A. Magda Honda CBR600RR 1'25.250
Una fase del duello fra Roberts (155) e Giugliano
Nurburgring – Un ampio segno della croce e Davide Giugliano è pronto per il via. Scatta bene dalla prima fila, e scatta bene anche Brendan Roberts, autore della pole; all'uscita dalla prima curva Giugliano è primo e Roberts secondo; alle loro spalle cadono tre piloti: Perotti, Schouten e Barrier, fortunatamente senza conseguenze nonostante si trovassero ancora nel gruppone. Poco prima del termine del primo giro un altro brivido: cade uno dei protagonisti delle prove, il tedesco Lammert, e la sua Suzuki rimane in mezzo alla pista, miracolosamente evitata da tutti.
Giugliano tira come un matto, ma Roberts non lo molla e nemmeno Simeon e Pirro. In testa i quattro filano con una marcia in più rispetto agli altri, ma chi ha più margine è Roberts, che al terzo giro rompe gli indugi e passa a condurre con la sua Ducati 1098R, riuscendo ad aver ragione, non senza doversi impegnare parecchio, dell'indomabile Giugliano.
Roberts forza il ritmo e guadagna qualche lunghezza, mentre tra Giugliano e Simeon, il primo con una Suzuki Cruciani, il secondo con una Suzuki Alstare, si accende un duro duello. Simeon passa e Giugliano gli si accoda caparbio, mentre Pirro perde terreno e difende la quarta posizione. Alla fine del settimo giro I due della Suzuki si sono ricongiunti a Roberts e Giugliano nella curva che immette sul traguardo guadagna due posizioni e il comando con un grande sorpasso. Le sorti della gara tornano ad essere incertissime. All'ottavo giro è Simeon ad azzardare il sorpasso, che ha successo e lo porta in testa, ma gli avversari non lo mollano.
Quando mancano tre giri alla fine Giugliano è nuovamente primo, con 55 millesimi su Simeon e tre decimi su Roberts. Quarto è Pirro a 6" dal leader, seguito a 4" da Magnoni e Corti. Ma ciò che accade nelle retrovie è quasi inesistente rispetto alla battaglia incredibile che si sviluppa nel terzetto di testa. Ogni giro ci sono sorpassi a ripetizione, tutti di strettissima misura, tutti azzardati, tutti da cuore in gola.
L'ultimo giro inizia con Roberts leader, Giugliano alla sua ruota e Simeon pronto ad infilarli entrambi. Sembra chiaro che nella Ducati Roberts abbia un po' di margine sulle Suzuki, ma vallo a spiegare a Giugliano! L'italiano entra velocissimo nell'ultima curva allargando parecchio, lo "frega" all'interno Simeon che punta su Roberts, ma Giugliano ha allargato proprio prevedendo questa mossa e replica immediatamente prendendo l'interno di Simeon in uscita. La traiettoria non gli è affatto favorevole, ma Giugliano tiene aperto e la Suzuki si ribella iniziando a sbacchettare in modo paurso. Non solo: la ruota della Suzuki di Giugliano si solleva da terra e lui non chiude, insiste, percorre il finale del curvone con ruota impennata e retrotreno che sbacchetta. E' matto? Forse un po', ma due Suzuki si arrendono: la sua, che si lascia domare, e quella di Simeon, che perde il secondo posto a vantaggio di Giugliano.
Il primo? Roberts, per tre decimi, ma, scusate, ci eravamo persi. In un arrivo del genere la classifica dice che c'è un vincitore, ma in realtà ce ne sono stati tre. E passiamo al quarto: Pirro, con una corsa "tranquilla" e un distacco di 8"7. Quinto è Smrz che vince il duello con Corti, sesto, mentre Magnoni nel finale arretra al nono posto.
1 B. Roberts Ducati 1098R
2 D. Giugliano Suzuki GSX-R1000 0.307
3 X. Simeon Suzuki GSX-R1000 0.444
4 M.Pirro Yamaha YZF-R1 8.763
5 M.Smrz Honda CBR1000RR 9.786
6 C. Corti Yamaha YZF-R1 10.713
7 M.Berger Honda CBR1000RR 13.766
8 F. Foray Suzuki GSX-R1000 K8 18.348
9 M.Magnoni Yamaha YZF-R1 19.419
10 Y. Tiberio Kawasaki ZX-10R 22.772
11 C. Seaton Suzuki GSX-R1000 K8 23.827
12 B. Burrell Honda CBR1000RR 23.962
13 A. Antonelli Honda CBR1000RR 25.179
14 G.Jones Suzuki GSX-R1000 K8 25.778
15 M.Savary Suzuki GSX-R1000 K8 25.924
16 A. Polita Ducati 1098R 27.910
17 K. Foray Yamaha YZF-R1 29.311
18 M.Baiocco Kawasaki ZX-10R 31.642
19 F. Backlund Suzuki GSX-R1000 K8 33.424
20 A. Aldrovandi Kawasaki ZX-10R 34.341
21 G.Junod Yamaha YZF-R1 42.169
22 O.Skach Suzuki GSX-R1000 K8 44.654
23 M.Bond Suzuki GSX-R1000 K8 44.894
24 D. Sacchetti Ducati 1098R 45.219
25 D. Colucci Ducati 1098R 45.379
26 M.Jerman Honda CBR1000RR 47.406
27 M.Drobný Honda CBR1000RR 47.537
28 R. Ten Napel Suzuki GSX-R1000 K8 48.312
29 T. Lorenzetti Suzuki GSX-R1000 K8 50.950
30 D. De Boer Suzuki GSX-R1000 K8 51.219
31 C. Stronach Kawasaki ZX-10R 52.173
32 B. Srdanov Yamaha YZF-R1 57.482
33 R.Mähr KTM 1190 RC8 1'16.859
34 J. Stibilj Honda CBR1000RR 1'33.598
Il podio di Gara-1 con Haga, Bayliss e Neukirchner
Il gruppone dei piloti della Superbike si snoda lungo le prime due curve del Nurburgring
I tre protagonisti di Gara-1 in azione sul tracciato tedesco
Uno striscione realizzato da alcuni fan di Neukirchner, idolo di casa
Il podio della Superstock 1000, con Roberts, Giugliano e Simeon
La partenza della Superstock 1000, con l'incidente che ha coinvolto Perotti, Schouten e Barrier
La sequenza della caduta innescata alla staccata della prima curva nella gara della STK 1000
Perotti, Schouten e Barrier se la sono cavata senza conseguenze, nonostante la spettacolare carambola
Una hostes della Alfa Romeo
Il percorso stilizzato del Nurburgring con all'interno i nomi di tutti i piloti di auto e moto che hanno vinto su questo tracciato
Uno dei tabelloni con le foto dei grandi campioni del Nurburgring: come si vede, Chiron e Nuvolari sono stati scambiati...
La Mercedes di Fangio del 1954, il cui monumento è all'entrata del Nurburgring. Si tratta della Formula 1 desmodromica che vinse il titolo e che ispirò l'Ingegner Fabio Taglioni convincendolo ad applicare il Desmo sulle Ducati
Il podio di Gara-2: da sinistra, Corser, Haga e Neukirchner
Una fase del duello in famiglia fra Corser e Haga
Neukirchner con un bufo travestimento sulla linea di partenza di Gara-2
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Andrew Pitt esulta dopo la vittoria al Nurburgring
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SBK 2008

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