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Sbk
Monza: doppietta di un grande Haga
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
il 13/05/2007 in Sbk
Il campione della Yamaha imbattibile nel GP d’Italia: dopo la superpole, due vittorie senza discussioni. Per il secondo posto furente battaglia fra Toseland, Bayliss Biaggi e Rolfo in entrambe le manche. Per la Honda la corsa più dura dall’inizio della stagione
Monza – Laconi è il più pronto allo scatto, ma Toseland lo supera in uscita dalla variante. Il gruppo si scompone nella chicane, e ne fa le spese Bayliss, che arretra al tredicesimo posto. Per due giri Laconi resiste al secondo posto, poi lo cede a Rolfo, che non resiste però all’incalzare di Haga. Al sesto giro Toseland è al comando con 1”5 su Haga in rimonta, autore del giro più veloce in 1’46”0.
Al terzo posto è Rolfo che precede Corser e Biaggi in duello e Bayliss, che ha già recuperato sui primi.
Ancora un giro e Haga raggiunge Toseland e lo supera di slancio, ma lo spettacolo più grande è per il terzo posto, con quattro piloti racchiusi in pochi metri a scambiarsi continuamente le posizioni. Escono dalla Parabolica in fila uno a ruota dell’altro, si allargano a ventaglio sul rettilineo del traguardo per ostacolare lo sfruttamento delle scie e si riuniscono alla staccata rischiando ogni volta di toccarsi. Sono Rolfo, Biaggi, Corser e Bayliss, un quartetto che raggruppa quattro marche diverse e quattro fra i più grandi assi della superbike.
Haga oggi è inavvicinabile, inarrestabile. Guida pulitissimo con la sua R1 che emette poderose fiammate in rilascio, e Toseland lo segue a tre lunghezze aspettando probabilmente un errore del giapponese. Che non arriva.
A quattro giri dalla fine Toseland ha ormai tirato i remi in barca. Teme di finire il carburante? Forse. Fatto sta che Haga accumula su di lui oltre 2” e i giochi a questo punto sono fatti. Non lo sono invece per il tezo posto, dove Biaggi, Rolfo e Bayliss sono ancora in lotta, anche se sgranati con due lunghezze fra l’uno e l’altro, mentre Corser ha mollato e resiste al sesto posto, difendendolo da Kagayama. Ottavo è Laconi che precede Muggeridge, Smrz, Xaus e Fabrizio.
A due giri dal traguardo la classifica rischia un nuovo sconvolgimento: Haga non è in discussione, ma Toseland è stato raggiunto da Biaggi, Bayliss e Rolfo. Ultimo giro: Biaggi infila Toseland in staccata, ma arriva Bayliss come un treno e beffa entrambi. All’orizzonte si mostra la Parabolica, vigilia dell’ultimo rettilineo: i quattro vi si inseriscono uno sull’altro, cercando la staccatona e contemporaneamente stando attenti a non lasciare varchi, ma Toseland è il più bravo: si inventa uno spazio, ci si inserisce, esce dalla Parabolica per primo e resiste fino al traguardo vincendo la volata con Bayliss, Rolfo e Biaggi che tagliano il traguardo nell’ordine.
Ancora un giro e Haga raggiunge Toseland e lo supera di slancio, ma lo spettacolo più grande è per il terzo posto, con quattro piloti racchiusi in pochi metri a scambiarsi continuamente le posizioni. Escono dalla Parabolica in fila uno a ruota dell’altro, si allargano a ventaglio sul rettilineo del traguardo per ostacolare lo sfruttamento delle scie e si riuniscono alla staccata rischiando ogni volta di toccarsi. Sono Rolfo, Biaggi, Corser e Bayliss, un quartetto che raggruppa quattro marche diverse e quattro fra i più grandi assi della superbike.
Haga oggi è inavvicinabile, inarrestabile. Guida pulitissimo con la sua R1 che emette poderose fiammate in rilascio, e Toseland lo segue a tre lunghezze aspettando probabilmente un errore del giapponese. Che non arriva.
A quattro giri dalla fine Toseland ha ormai tirato i remi in barca. Teme di finire il carburante? Forse. Fatto sta che Haga accumula su di lui oltre 2” e i giochi a questo punto sono fatti. Non lo sono invece per il tezo posto, dove Biaggi, Rolfo e Bayliss sono ancora in lotta, anche se sgranati con due lunghezze fra l’uno e l’altro, mentre Corser ha mollato e resiste al sesto posto, difendendolo da Kagayama. Ottavo è Laconi che precede Muggeridge, Smrz, Xaus e Fabrizio.
A due giri dal traguardo la classifica rischia un nuovo sconvolgimento: Haga non è in discussione, ma Toseland è stato raggiunto da Biaggi, Bayliss e Rolfo. Ultimo giro: Biaggi infila Toseland in staccata, ma arriva Bayliss come un treno e beffa entrambi. All’orizzonte si mostra la Parabolica, vigilia dell’ultimo rettilineo: i quattro vi si inseriscono uno sull’altro, cercando la staccatona e contemporaneamente stando attenti a non lasciare varchi, ma Toseland è il più bravo: si inventa uno spazio, ci si inserisce, esce dalla Parabolica per primo e resiste fino al traguardo vincendo la volata con Bayliss, Rolfo e Biaggi che tagliano il traguardo nell’ordine.
1
Haga N.
Yamaha YZF-R1
32'05.318
2 Toseland J. Honda CBR1000RR 32'08.009
3 Bayliss T. Ducati 999 F07 32'08.159
4 Rolfo R. Honda CBR1000RR 32'08.506
5 Biaggi M. Suzuki GSX-R1000 K7 32'08.869
6 Corser T. Yamaha YZF-R1 32'18.352
7 Kagayama Y. Suzuki GSX-R1000 K7 32'22.564
8 Laconi R. Kawasaki ZX-10R 32'23.728
9 Muggeridge K. Honda CBR1000RR 32'34.335
10 Smrz J. Ducati 999 F05 32'35.004
11 Fabrizio M. Honda CBR1000RR 32'35.689
12 Neukirchner M. Suzuki GSX-R1000 K6 32'37.300
13 Xaus R. Ducati 999 F06 32'37.483
14 Pietri R. Yamaha YZF-R1 33'37.610
15 Ellison D. Ducati 999RS 33'47.158
16 Borciani M. Ducati 999 F06 27'40.436
2 Toseland J. Honda CBR1000RR 32'08.009
3 Bayliss T. Ducati 999 F07 32'08.159
4 Rolfo R. Honda CBR1000RR 32'08.506
5 Biaggi M. Suzuki GSX-R1000 K7 32'08.869
6 Corser T. Yamaha YZF-R1 32'18.352
7 Kagayama Y. Suzuki GSX-R1000 K7 32'22.564
8 Laconi R. Kawasaki ZX-10R 32'23.728
9 Muggeridge K. Honda CBR1000RR 32'34.335
10 Smrz J. Ducati 999 F05 32'35.004
11 Fabrizio M. Honda CBR1000RR 32'35.689
12 Neukirchner M. Suzuki GSX-R1000 K6 32'37.300
13 Xaus R. Ducati 999 F06 32'37.483
14 Pietri R. Yamaha YZF-R1 33'37.610
15 Ellison D. Ducati 999RS 33'47.158
16 Borciani M. Ducati 999 F06 27'40.436
Monza – Pochi metri dopo il via la Suzuki gialla e blu numero 3, il numero di Max Biaggi, è già al comando. Arriva la prima variante e una Ducati, la n.57 di Lorenzo Lanzi, sfreccia come un fulmine, infila tutti e “drizza” la variante lasciando poi scorrere il gruppo scusandosi con un braccio alzato.
In testa passa Roberto Rolfo, seguito da una muta di assatanati. Rolfo resiste al comando per tutto il primo giro, poi cede a Toseland che prova ad allontanarsi mentre Rolfo frena, fin che può, l’impeto di Haga, che però sul finire del giro lo supera, facendosi però subito ripassare. Haga comunque non molla Toseland e inizia il terzo giro già davanti a Rolfo, che alle spalle ha Biaggi, Corser, Kagayama e Bayliss.
Intanto Haga stabilisce il giro più veloce e si accoda a Toseland, si prepara ad attaccarlo e affonda la staccata al quarto giro passando al comando. Poche curve e la Yamaha di Haga sbanda vistosamente, il giapponese è costretto a correggere e Toseland torna davanti. La coppia di testa, nonostante la bagarre, ha guadagnato un certo vantaggio sugli inseguitori: 1”su Rolfo, che tiene gagliardamente la terza posizione, 1”9 su Biaggi che ha passato Corser e 2”5 su Bayliss, sesto davanti a Kagayama, Laconi, Muggeridge, Fabrizio, Lanzi e Xaus.
L’ottavo giro vede Haga nuovamente al comando con Toseland a ruota e Rolfo che, staccato sempre di 1”, tiene il passo dei primi due. Le posizioni non mutano fino all’undicesimo giro, quando Bayliss vince il duello con Biaggi e guadagna il quarto posto, che però il romano della Suzuki si riprende una tornata più tardi.
La corsa attraversa un momento di fiacca e Haga ne approfitta per staccare Toseland di mezzo secondo. Ci pensa Biaggi a vivacizzare la cronaca facendo un bel dritto alla seconda di Lesmo; riesce ad evitare la caduta, ma si ferma a bordo pista e rientra perdendo più di 3” rispetto a Bayliss che gli strappa così il quarto posto.
A quattro giri dalla fine la corsa è praticamente finita: Haga è solo al comando e Toseland è in crisi: il leader del campionato si lascia superare da Rolfo e arretra vistosamente, tanto che Bayliss lo ragiunge e lo supera quando mancano due tornate al traguardo. Ma per Toseland il travaglio non è ancora finito: da dietro arriva anche Biaggi e l’inglese deve cedergli anche la quarta posizione.
Per Haga è una vittoria solitaria, meritatissima, ma mentre il giapponese, a poche curve dal traguardo comincia a salutare il pubblico, alle sue spalle succede l’incredibile: Rolfo è raggiunto e superato prima da Bayliss, poi anche da Biaggi, che tagliano il traguardo nell’ordine: la sua Honda procede sulla spinta e il rettilineo conclusivo diventa quasi un miraggio. Toseland, nonostante le difficoltà, è quarto davanti a Corser, Kagayama, Lanzi e Fabrizio. Rolfo è diciottesimo, l’impressione è che abbia finito il carburante. La Honda alla fine comunica che Toseland aveva tentato la carta della gomma morbida, ma la scelta si è rivelata sbagliata perché il pneumatico si è deteriorato con grande anticipo, mentre Rolfo ha avuto problemi di alimentazione: c'era ancora benzina nel serbatoio, ma la pompa non riusciva a pescarla.
Intanto Haga stabilisce il giro più veloce e si accoda a Toseland, si prepara ad attaccarlo e affonda la staccata al quarto giro passando al comando. Poche curve e la Yamaha di Haga sbanda vistosamente, il giapponese è costretto a correggere e Toseland torna davanti. La coppia di testa, nonostante la bagarre, ha guadagnato un certo vantaggio sugli inseguitori: 1”su Rolfo, che tiene gagliardamente la terza posizione, 1”9 su Biaggi che ha passato Corser e 2”5 su Bayliss, sesto davanti a Kagayama, Laconi, Muggeridge, Fabrizio, Lanzi e Xaus.
L’ottavo giro vede Haga nuovamente al comando con Toseland a ruota e Rolfo che, staccato sempre di 1”, tiene il passo dei primi due. Le posizioni non mutano fino all’undicesimo giro, quando Bayliss vince il duello con Biaggi e guadagna il quarto posto, che però il romano della Suzuki si riprende una tornata più tardi.
La corsa attraversa un momento di fiacca e Haga ne approfitta per staccare Toseland di mezzo secondo. Ci pensa Biaggi a vivacizzare la cronaca facendo un bel dritto alla seconda di Lesmo; riesce ad evitare la caduta, ma si ferma a bordo pista e rientra perdendo più di 3” rispetto a Bayliss che gli strappa così il quarto posto.
A quattro giri dalla fine la corsa è praticamente finita: Haga è solo al comando e Toseland è in crisi: il leader del campionato si lascia superare da Rolfo e arretra vistosamente, tanto che Bayliss lo ragiunge e lo supera quando mancano due tornate al traguardo. Ma per Toseland il travaglio non è ancora finito: da dietro arriva anche Biaggi e l’inglese deve cedergli anche la quarta posizione.
Per Haga è una vittoria solitaria, meritatissima, ma mentre il giapponese, a poche curve dal traguardo comincia a salutare il pubblico, alle sue spalle succede l’incredibile: Rolfo è raggiunto e superato prima da Bayliss, poi anche da Biaggi, che tagliano il traguardo nell’ordine: la sua Honda procede sulla spinta e il rettilineo conclusivo diventa quasi un miraggio. Toseland, nonostante le difficoltà, è quarto davanti a Corser, Kagayama, Lanzi e Fabrizio. Rolfo è diciottesimo, l’impressione è che abbia finito il carburante. La Honda alla fine comunica che Toseland aveva tentato la carta della gomma morbida, ma la scelta si è rivelata sbagliata perché il pneumatico si è deteriorato con grande anticipo, mentre Rolfo ha avuto problemi di alimentazione: c'era ancora benzina nel serbatoio, ma la pompa non riusciva a pescarla.
1
Haga N.
Yamaha YZF-R1
32'04.428
2 Bayliss T. Ducati 999 F07 32'12.831
3 Biaggi M. Suzuki GSX-R1000 K7 32'14.131
4 Toseland J. Honda CBR1000RR 32'18.015
5 Corser T. Yamaha YZF-R1 32'19.326
6 Kagayama Y. Suzuki GSX-R1000 K7 32'19.382
7 Lanzi L. Ducati 999 F07 32'23.945
8 Fabrizio M. Honda CBR1000RR 32'28.548
9 Muggeridge K. Honda CBR1000RR 32'29.110
10 Neukirchner M. Suzuki GSX-R1000 K6 32'33.625
11 Brookes J. Honda CBR1000RR 32'37.082
12 Xaus R. Ducati 999 F06 32'38.482
13 Borciani M. Ducati 999 F06 32'41.814
14 Polita A. Suzuki GSX-R1000 K6 32'42.132
15 Smrz J. Ducati 999 F05 32'45.805
16 Martin S. Honda CBR1000RR 32'47.158
17 Sanchini M. Kawasaki ZX-10R 33'03.524
18 Rolfo R. Honda CBR1000RR 30'21.525
19 Laconi R. Kawasaki ZX-10R 27'06.036
20 Morelli L. Ducati 999RS 22'20.453
21 Pietri R. Yamaha YZF-R1 22'44.019
22 Svoboda M. Yamaha YZF-R1 20'40.232
23 Ellison D. Ducati 999RS 15'36.218
24 Nieto F. Kawasaki ZX-10R 12'56.564
2 Bayliss T. Ducati 999 F07 32'12.831
3 Biaggi M. Suzuki GSX-R1000 K7 32'14.131
4 Toseland J. Honda CBR1000RR 32'18.015
5 Corser T. Yamaha YZF-R1 32'19.326
6 Kagayama Y. Suzuki GSX-R1000 K7 32'19.382
7 Lanzi L. Ducati 999 F07 32'23.945
8 Fabrizio M. Honda CBR1000RR 32'28.548
9 Muggeridge K. Honda CBR1000RR 32'29.110
10 Neukirchner M. Suzuki GSX-R1000 K6 32'33.625
11 Brookes J. Honda CBR1000RR 32'37.082
12 Xaus R. Ducati 999 F06 32'38.482
13 Borciani M. Ducati 999 F06 32'41.814
14 Polita A. Suzuki GSX-R1000 K6 32'42.132
15 Smrz J. Ducati 999 F05 32'45.805
16 Martin S. Honda CBR1000RR 32'47.158
17 Sanchini M. Kawasaki ZX-10R 33'03.524
18 Rolfo R. Honda CBR1000RR 30'21.525
19 Laconi R. Kawasaki ZX-10R 27'06.036
20 Morelli L. Ducati 999RS 22'20.453
21 Pietri R. Yamaha YZF-R1 22'44.019
22 Svoboda M. Yamaha YZF-R1 20'40.232
23 Ellison D. Ducati 999RS 15'36.218
24 Nieto F. Kawasaki ZX-10R 12'56.564
Monza - Parkes, Nannelli, Charpentier e Harms escono nell’ordine dalla prima variante; Sofuoglu, partito male, comincia a rimontare e alla fine del primo giro supera Harms portandosi alle spalle del campione del mondo. Entro il secondo giro il turco passa anche Charpentier, poi Nannelli e a metà del terzo aggancia Parkes, lo batte di slancio ed è primo. Nel corso dello stesso passaggio cade Harms all’uscita della seconda variante: il danese compie un volo pazzesco, atterra su una spalla, sbatte violentemente contro il guardrail privo di qualsiasi protezione e fortunatamente – ma non si può scherzare così con la sorte – si rialza coi suoi mezzi.
Intanto Sofuoglu cerca di allontanarsi, complice il ritiro di Parkes per guasto. Al secondo posto gli subentra Nannelli con la Ducati, che sembra poter controllare agevolmente Charpentier e la sua Honda. Quarto è Foret che precede Veneman, West e Fujiwara.
Al nono giro Sofuoglu è ormai solitario al comando con 2”7 su Nannelli, che a sua volta ha più di 1” sul rimontante Foret che ha avuto ragione di Charpentier. A quattro tornate dal termine, Sofuoglu amministra il vantaggio senza forzare e Nannelli è incalzato da Foret e anche da West con la seconda Yamaha ufficiale. L’italiano compie miracoli con staccate oltre il limite, e West supera Foret per cercare di riuscire dove non è riuscito il francese, ossia strappare il secondo posto alla Ducati, ma Foret non ci sta e torna davanti all’avversario, quindi affianca in rettilineo Nannelli, gli succhia la scia e lo supera in fondo al rettilineo del traguardo. “Nanna” resiste, fino all’ingresso della variante, ma poi deve cedere l’ingresso all’ex campione del mondo. Il giro dopo anche West passa Nannelli, che vede svanire il sogno del podio. West insiste e riesce a mettersi dietro anche Foret; arriva l’ultimo giro e mentre Sofuoglu si avvia indisturbato a vincere, alle sue spalle si scatena il finimondo: Foret infila nuovamente West all’ingresso della Parabolica , West gli torna a fianco all’uscita, i due affrontano il rettilineo appaiati portandosi a pochi centimetri dal muretto del box e Foret vince la volata per un soffio, mentre Nannelli deve accontentarsi di tagliare il traguardo al quarto posto precedendo Veneman, Fujiwara, Tiberio e Alfonsi. Decimo Sanna che controlla Roccoli e Riba.
Intanto Sofuoglu cerca di allontanarsi, complice il ritiro di Parkes per guasto. Al secondo posto gli subentra Nannelli con la Ducati, che sembra poter controllare agevolmente Charpentier e la sua Honda. Quarto è Foret che precede Veneman, West e Fujiwara.
Al nono giro Sofuoglu è ormai solitario al comando con 2”7 su Nannelli, che a sua volta ha più di 1” sul rimontante Foret che ha avuto ragione di Charpentier. A quattro tornate dal termine, Sofuoglu amministra il vantaggio senza forzare e Nannelli è incalzato da Foret e anche da West con la seconda Yamaha ufficiale. L’italiano compie miracoli con staccate oltre il limite, e West supera Foret per cercare di riuscire dove non è riuscito il francese, ossia strappare il secondo posto alla Ducati, ma Foret non ci sta e torna davanti all’avversario, quindi affianca in rettilineo Nannelli, gli succhia la scia e lo supera in fondo al rettilineo del traguardo. “Nanna” resiste, fino all’ingresso della variante, ma poi deve cedere l’ingresso all’ex campione del mondo. Il giro dopo anche West passa Nannelli, che vede svanire il sogno del podio. West insiste e riesce a mettersi dietro anche Foret; arriva l’ultimo giro e mentre Sofuoglu si avvia indisturbato a vincere, alle sue spalle si scatena il finimondo: Foret infila nuovamente West all’ingresso della Parabolica , West gli torna a fianco all’uscita, i due affrontano il rettilineo appaiati portandosi a pochi centimetri dal muretto del box e Foret vince la volata per un soffio, mentre Nannelli deve accontentarsi di tagliare il traguardo al quarto posto precedendo Veneman, Fujiwara, Tiberio e Alfonsi. Decimo Sanna che controlla Roccoli e Riba.
1
Sofuoglu K.
Honda CBR600RR
29'44.471
2 Foret F. Kawasaki ZX-6R 29'48.463
3 West A. Yamaha YZF-R6 29'48.514
4 Nannelli G. Ducati 749R 29'49.069
5 Veneman B. Suzuki GSX-R600 29'52.819
6 Fujiwara K. Honda CBR600RR 29'54.794
7 Tiberio Y. Honda CBR600RR 30'07.092
8 Alfonsi L. Honda CBR600RR 30'10.084
9 Salom D. Yamaha YZF-R6 30'10.139
10 Sanna S. Honda CBR600RR 30'10.173
11 Roccoli M. Yamaha YZF-R6 30'10.328
12 Riba P. Kawasaki ZX-6R 30'11.033
13 Kallio V. Suzuki GSX-R600 30'11.089
14 Checa D. Yamaha YZF-R6 30'15.545
15 Lascorz J. Honda CBR600RR 30'18.208
16 Ivanov V. Yamaha YZF-R6 30'18.921
17 Gimbert S. Yamaha YZF-R6 30'28.442
18 Velini A. Yamaha YZF-R6 30'28.931
19 Enjolras J. Yamaha YZF-R6 30'29.729
20 Vizziello G. Yamaha YZF-R6 30'41.946
21 Praia M. Honda CBR600RR 30'44.425
22 Polzer Y. Ducati 749R 30'50.750
23 Milovanovic N. Honda CBR600RR 30'54.043
24 Günther J. Honda CBR600RR 30'54.127
25 Forner D. Yamaha YZF-R6 31'20.822
26 Charpentier S. Honda CBR600RR 24'16.480
27 Boccolini G. Kawasaki ZX-6R 24'37.799
28 Leblanc G. Honda CBR600RR 25'25.314
29 Lagrive M. Honda CBR600RR 19'38.345
2 Foret F. Kawasaki ZX-6R 29'48.463
3 West A. Yamaha YZF-R6 29'48.514
4 Nannelli G. Ducati 749R 29'49.069
5 Veneman B. Suzuki GSX-R600 29'52.819
6 Fujiwara K. Honda CBR600RR 29'54.794
7 Tiberio Y. Honda CBR600RR 30'07.092
8 Alfonsi L. Honda CBR600RR 30'10.084
9 Salom D. Yamaha YZF-R6 30'10.139
10 Sanna S. Honda CBR600RR 30'10.173
11 Roccoli M. Yamaha YZF-R6 30'10.328
12 Riba P. Kawasaki ZX-6R 30'11.033
13 Kallio V. Suzuki GSX-R600 30'11.089
14 Checa D. Yamaha YZF-R6 30'15.545
15 Lascorz J. Honda CBR600RR 30'18.208
16 Ivanov V. Yamaha YZF-R6 30'18.921
17 Gimbert S. Yamaha YZF-R6 30'28.442
18 Velini A. Yamaha YZF-R6 30'28.931
19 Enjolras J. Yamaha YZF-R6 30'29.729
20 Vizziello G. Yamaha YZF-R6 30'41.946
21 Praia M. Honda CBR600RR 30'44.425
22 Polzer Y. Ducati 749R 30'50.750
23 Milovanovic N. Honda CBR600RR 30'54.043
24 Günther J. Honda CBR600RR 30'54.127
25 Forner D. Yamaha YZF-R6 31'20.822
26 Charpentier S. Honda CBR600RR 24'16.480
27 Boccolini G. Kawasaki ZX-6R 24'37.799
28 Leblanc G. Honda CBR600RR 25'25.314
29 Lagrive M. Honda CBR600RR 19'38.345
Monza – Le due moto bianco-azzurre della Yamaha Italia prendono il largo abbandonando la linea di partenza; Corti si porta al comando seguito da Pirro che gli si incolla a ruota trascinando a sua volta la terza Yamaha di Van Keymeulen, mentre una quarta, guidata da Baiocco, segue leggermente staccata. Dionisi è quinto e guida il gruppetto delle Suzuki, composto anche da Aitchison e Simeon che hanno alle spalle le Ducati di Morais e Canepa. La prima delle MV è al quattordicesimo posto con Del’Omo.
Al terzo giro Van Keymeulen passa Pirro e si mette a ruota di Corti, che in uscita di curva intraversa la moto che impazzisce e lo proietta a terra. Van Keymeulen è costretto a una manovra diversiva per non essere coinvolto e Pirro ne approfitta per guadagnare la testa della corsa. Al sesto giro Pirro comanda la corsa con autorità e Van Keymeulen sembra stentare a tenere il suo passo. Terzo è Baiocco a 1”4 con incollati Dionisi e Aitchison. Bella rimonta di Dell’Omo, che dal quattordicesimo è passato al decimo posto superando anche Canepa con la 1098 ufficiale. La prima delle Ducati è comunque all’ottavo posto col sudafricano Morais del Team Pedercini.
A due giri dal termine Baiocco supera Van Keymeulen e guadagna la seconda posizione, mentre Pirro continua a guidare la gara con il tranquillizzante margine di 2”3. Anche Dionisi attacca e batte Van Keymeulen che passa quarto, insidiato a questo punto da Aitchison. Al termine del giro il colpo di scena: Michele Pirro, che era solo, senza problemi, forse mentalmente già pronto a festeggiare una bellissima vittoria e un consistente vantaggio in campionato, perde improvvisamente il davanti in staccata e vola nello spazio di fuga dando addio ai sogni di gloria. Assurdo.
L’ultimo giro inizia con una tremenda caduta collettiva alla staccata della prima variante: ancora in pieno rettilineo cadono Depoorter, Biliotti e Giuseppetti, le moto carambolano ad altissima velocità, volano altissime e ricadono fortunatamente senza colpire nessuno dei piloti a terra. La scena è terribile e ricorda episodi tragici che Monza ha vissuto in tempi passati, ma la sorte questa volta è benigna e non ci sono conseguenze Mancano pochi chilometri all’arrivo e si accende una lotta furibonda fra quattro piloti. In testa è Aitchison, il vincitore di Valencia, ma Baiocco, Dionisi e Van Keymeulen gli sono addosso; Aitchison resiste, resiste, tiene duro, affronta l’ultima curva, ma Baiocco tenta il tutto per tutto e riesce a portare la sua Yamaha davanti alla Suzuki dell’australiano e a concludere una corsa dura con una meritata vittoria.
Al terzo giro Van Keymeulen passa Pirro e si mette a ruota di Corti, che in uscita di curva intraversa la moto che impazzisce e lo proietta a terra. Van Keymeulen è costretto a una manovra diversiva per non essere coinvolto e Pirro ne approfitta per guadagnare la testa della corsa. Al sesto giro Pirro comanda la corsa con autorità e Van Keymeulen sembra stentare a tenere il suo passo. Terzo è Baiocco a 1”4 con incollati Dionisi e Aitchison. Bella rimonta di Dell’Omo, che dal quattordicesimo è passato al decimo posto superando anche Canepa con la 1098 ufficiale. La prima delle Ducati è comunque all’ottavo posto col sudafricano Morais del Team Pedercini.
A due giri dal termine Baiocco supera Van Keymeulen e guadagna la seconda posizione, mentre Pirro continua a guidare la gara con il tranquillizzante margine di 2”3. Anche Dionisi attacca e batte Van Keymeulen che passa quarto, insidiato a questo punto da Aitchison. Al termine del giro il colpo di scena: Michele Pirro, che era solo, senza problemi, forse mentalmente già pronto a festeggiare una bellissima vittoria e un consistente vantaggio in campionato, perde improvvisamente il davanti in staccata e vola nello spazio di fuga dando addio ai sogni di gloria. Assurdo.
L’ultimo giro inizia con una tremenda caduta collettiva alla staccata della prima variante: ancora in pieno rettilineo cadono Depoorter, Biliotti e Giuseppetti, le moto carambolano ad altissima velocità, volano altissime e ricadono fortunatamente senza colpire nessuno dei piloti a terra. La scena è terribile e ricorda episodi tragici che Monza ha vissuto in tempi passati, ma la sorte questa volta è benigna e non ci sono conseguenze Mancano pochi chilometri all’arrivo e si accende una lotta furibonda fra quattro piloti. In testa è Aitchison, il vincitore di Valencia, ma Baiocco, Dionisi e Van Keymeulen gli sono addosso; Aitchison resiste, resiste, tiene duro, affronta l’ultima curva, ma Baiocco tenta il tutto per tutto e riesce a portare la sua Yamaha davanti alla Suzuki dell’australiano e a concludere una corsa dura con una meritata vittoria.
1
Baiocco M.
Yamaha YZF-R1
20'19.109
2 Aitchison M. Suzuki GSX-R1000 K6 20'19.117
3 Dionisi I. Suzuki GSX-R1000 K7 20'19.245
4 Van Keymeulen D. Yamaha YZF-R1 20'19.619
5 Simeon X. Suzuki GSX-R1000 K6 20'25.058
6 Jerman M. Yamaha YZF-R1 20'26.821
7 Morais S. Ducati 1098S 20'27.241
8 Mahr R. Yamaha YZF-R1 20'33.802
9 Dell'Omo D. MV Agusta F4 312 R 20'33.852
10 Canepa N. Ducati 1098S 20'34.302
11 Sutter D. Yamaha YZF-R1 20'39.522
12 Tode A. Honda CBR1000RR 20'39.840
13 Tangre C. Yamaha YZF-R1 20'40.244
14 Rohtlaan M. Honda CBR1000RR 20'40.674
15 Roberts B. Ducati 1098S 20'40.903
16 Millet F. MV Agusta F4 312 R 20'43.635
17 Smrz M. Honda CBR1000RR 20'43.645
18 Baroni L. Ducati 1098S 20'47.323
19 Burrell B. Honda CBR1000RR 20'48.136
20 Gieseler T. Yamaha YZF-R1 20'57.812
21 Schouten R. Yamaha YZF-R1 20'57.840
22 Nedog L. Ducati 1098S 20'57.989
23 Lorenzetti T. Kawasaki ZX-10R 20'59.767
24 Moore N. Ducati 1098S 21'00.362
25 Nemeth B. Suzuki GSX-R1000 K6 21'00.392
26 Bond M. Suzuki GSX-R1000 K6 21'22.061
27 Kispataki V. Suzuki GSX-R1000 K6 21'24.247
28 Rosso N. Ducati 1098S 21'24.350
29 Filice R. Suzuki GSX-R1000 K6 21'42.065
30 Depoorter O. Yamaha YZF-R1 18'46.993
31 Biliotti L. MV Agusta F4 312 R 18'47.016
32 Giuseppetti D. Yamaha YZF-R1 18'47.267
33 Pirro M. Yamaha YZF-R1 16'34.565
34 Badovini A. MV Agusta F4 312 R 11'34.422
35 Verdini L. Yamaha YZF-R1 11'51.680
36 Corti C. Yamaha YZF-R1 5'33.050
37 Gianfardoni R. Yamaha YZF-R1 2'02.230
38 Appelo B. Honda CBR1000RR 2'03.774
39 Van Den Broeck W. Yamaha YZF-R1 2'15.590
2 Aitchison M. Suzuki GSX-R1000 K6 20'19.117
3 Dionisi I. Suzuki GSX-R1000 K7 20'19.245
4 Van Keymeulen D. Yamaha YZF-R1 20'19.619
5 Simeon X. Suzuki GSX-R1000 K6 20'25.058
6 Jerman M. Yamaha YZF-R1 20'26.821
7 Morais S. Ducati 1098S 20'27.241
8 Mahr R. Yamaha YZF-R1 20'33.802
9 Dell'Omo D. MV Agusta F4 312 R 20'33.852
10 Canepa N. Ducati 1098S 20'34.302
11 Sutter D. Yamaha YZF-R1 20'39.522
12 Tode A. Honda CBR1000RR 20'39.840
13 Tangre C. Yamaha YZF-R1 20'40.244
14 Rohtlaan M. Honda CBR1000RR 20'40.674
15 Roberts B. Ducati 1098S 20'40.903
16 Millet F. MV Agusta F4 312 R 20'43.635
17 Smrz M. Honda CBR1000RR 20'43.645
18 Baroni L. Ducati 1098S 20'47.323
19 Burrell B. Honda CBR1000RR 20'48.136
20 Gieseler T. Yamaha YZF-R1 20'57.812
21 Schouten R. Yamaha YZF-R1 20'57.840
22 Nedog L. Ducati 1098S 20'57.989
23 Lorenzetti T. Kawasaki ZX-10R 20'59.767
24 Moore N. Ducati 1098S 21'00.362
25 Nemeth B. Suzuki GSX-R1000 K6 21'00.392
26 Bond M. Suzuki GSX-R1000 K6 21'22.061
27 Kispataki V. Suzuki GSX-R1000 K6 21'24.247
28 Rosso N. Ducati 1098S 21'24.350
29 Filice R. Suzuki GSX-R1000 K6 21'42.065
30 Depoorter O. Yamaha YZF-R1 18'46.993
31 Biliotti L. MV Agusta F4 312 R 18'47.016
32 Giuseppetti D. Yamaha YZF-R1 18'47.267
33 Pirro M. Yamaha YZF-R1 16'34.565
34 Badovini A. MV Agusta F4 312 R 11'34.422
35 Verdini L. Yamaha YZF-R1 11'51.680
36 Corti C. Yamaha YZF-R1 5'33.050
37 Gianfardoni R. Yamaha YZF-R1 2'02.230
38 Appelo B. Honda CBR1000RR 2'03.774
39 Van Den Broeck W. Yamaha YZF-R1 2'15.590
Monza: doppietta di un grande Haga
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