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Losail: Biaggi-Toseland 1 a 1

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Due duelli formidabili fra il romano e l’inglese. Max vince quello iniziale, facendo clamorosamente centro al primo colpo in Superbike, ma James replica con una faticosa vittoria in gara-2. La Ducati si salva con Lanzi e attende circuiti più favorevoli.

Il campione del mondo sferra il suo attacco al gregario Sofuoglu, lo costringe alla resa, ma esagera e cade


Max Biaggi è stato fantastico ma non è riuscito a fare bottino pieno nel GP del Qatar. Perché in gara 2 un James Toseland superlativo ha restituito pan per focaccia al fuoriclasse Suzuki regalando la prima soddisfazione ’07 alla Honda Ten Kate. “Non avevo più lo stesso feeling con la moto, l’erogazione era cambiata e mi ha un po’ messo in difficoltà, ma la svolta decisiva di gara 2 sono stati i due errori che mi hanno fatto perdere contatto con Toseland – ha ammesso Biaggila giornata è stata comunque eccellente.
Adesso andiamo a Phillip Island e spero di essere così competitivo anche là, anche se non sarà facile. Toseland va forte, le Yamaha pure e in Australia torneranno davanti anche le Ducati”.


Biaggi ha fatto un quadro perfetto di una Superbike che non è facile per nessuno. Neppure per un talento come Max piovuto nelle moto di serie con una voglia di riscatto enorme dopo le amarezze della MotoGP e l’annata di stop.
Gara 2 è stata la copia fedele della prima. Biaggi è partito benissimo, ma dopo due curve ha fatto un errore scivolando dietro a Toseland, Haga e Corser. Il britannico ha imposto alla corsa un ritmo altissimo, ma la svolta è arrivata al nono passaggio, quando Biaggi ha commesso un secondo errore all’ultima curva perdendo contatto da James e finendo di nuovo nelle grinfie dei piloti della Yamaha. Quando si è districato la Honda aveva ormai due secondi di vantaggio “ma ci ho provato fino alla fine, rischiando molto nel finale quando le coperture erano ormai andate” - ha raccontato Biaggi.
La Superbike quindi vola in Australia con Max e James appaiati in vetta al mondiale. E’ stata la miglior partenza che il promoter Flammini potesse immaginare: la vittoria di Biaggi ha suscitato grande clamore mediatico, la risposta di Toseland ha fatto capire anche ai più scettici che i protagonisti Superbike non scherzano affatto.

La Yamaha ha parzialmente riscattato la prima uscita disastrosa con il terzo di Corser: “Ho fatto punti preziosi, va bene così” e il quarto di Haga.
La Ducati è clamorosamente mancata all’appello. Lanzi è arretrato in settima posizione di nuovo davanti al compagno di squadra Troy Bayliss: “Abbiamo montato la gomma anteriore utilizzata lo scorso anno, ero convintissimo che sarebbe andata meglio e invece ho peggiorato il rendimento. Ci rifaremo a Phillip Island”.
Discreta prova della Kawasaki, che dopo l’harakiri di gara 1 (collisione Nieto-Laconi) ha portato lo spagnolo al quinto posto. Male anche Michel Fabrizio finito dodicesimo dopo il rovinoso volo della prima manche. Positivo debutto invece per Polita di nuovo a punti (quindicesimo).
Superlativo Max Biaggi! Il fuoriclasse romano ha messo al tappeto gli specialisti Superbike nella gara del debutto con le moto derivate dalla serie. Biaggi è tornato alla vittoria dopo quasi tre anni (Sachsenring 2004 in MotoGP) chiudendo nel modo migliore l’amara pagina del 2006 di stop. Max ha pianto di goia appena tagliato il traguardo: si è tolto pure la soddisfazione di battere la Honda che lo aveva cacciato a fine 2005!


“Non sapete quanta gioia sto provando in questo momento, ho accettato una sfida molto difficile e vincere al debutto è stata impresa molto grande – ha detto Biaggi visibilmente emozionato – Pochissimi campioni sono stati un anno fermi e poi sono tornati vincendo. Mi viene in mente Carl Lewis”.
La prima vittoria è stata comunque molto difficile da raggiungere. Biaggi è partito bene ma è arrivato lungo alla prima curva venendo superato dalle due Yamaha di Haga e Corser e dalla Honda di Toseland. Nei primi nove giri di corsa c’è stata grande lotta e all’arrivo lo scarico sinistro della Suzuki K7 presentava una vistosa traccia di gomma. “Forse mi ha toccato Toseland, ma non sono sicuro” - ha detto.


Poi le Yamaha sono uscite di scena: Troy Corser ha dovuto rallentare perché la gomma posteriore ha girato sul cerchio mentre Haga ha pagato la sua guida aggressiva con il cedimento dell’anteriore. Il giapponese è arrivato solo ottavo, Corser, scattato dalla pole, addirittura nono!
La seconda parte è stata un duello tra Biaggi e James Toseland. Il britannico della Honda si è rivelato un osso durissimo e i due si sono superati una decina di volte, tre volte addirittura in poche curve nel corso del nono dei diciotto giri.


Nel finale però Biaggi ha fatto la differenza, gestendo in maniera perfetta le gomme e la meccanica della Suzuki K7, rivelatasi la più veloce in rettilineo: 312 km/h la punta massima. Toseland ci ha provato fino a tre giri dalla conclusione, poi ha rinunciato. E per Max è stato il trionfo.
La Ducati, campione in carica, non si è vista. Troy Bayliss ha cercato di restare aggganciato al gruppo ma dopo un pauroso fuoripista si è calmato dovendo dare strada anche all’ottimo Lorenzo Lanzi, che, galvanizzato dal sorpasso in famiglia, si è poi catapultato su Yukio Kagayama strappandoli il terzo posto di un podio di grande soddisfazione per i colori italiani. Bayliss siè classificato quinto staccato di ben 17 secondi da Biaggi. Un’eternità. Rivincita nel pomeriggio.
Intanto si lecca le ferite la Kawasaki che ha visto scontrarsi al termine del rettilineo Nieto e Laconi per un patatrac davvero clamoroso. I due comunque si sono rialzati abbracciandosi, una bella scena di sport.
Che la Honda Ten Kate vincerà il sesto Mondiale di fila appare quasi scontato. L’apertura della Supersport però ha segnato un significativo cambio della guardia. Sèbastien Charpentier è caduto a due giri dalla fine mentre era in testa consegnando la vittoria all’ex scudiero Kenan Sofuoglu. Il 23enne turco già nei test invernali aveva fatto tremare il ruolo di prima guida del francese, che però l’aveva presa con filosofia: “Quando conterà tornerà tutto a posto”. Invece non è andato a posto un bel niente.


Dopo il breve lampo di Kevin Curtain, le Honda sono andate avanti con Sofuoglu a menare la danza e Charpentier in agguato. Sembrava una tattica perfetta, quella del francese. Ma dopo aver operato il sorpasso, a tre giri dalla fine, il campione del Mondo ha preso una bella imbarcata, avvisaglia della scivolata che, poche curve dopo, lo ha tolto di scena. Sofuoglu così ha vinto la sua terza prova iridata (la terza in quattro gare sommando anche il finale dello scorso campionato) facendo capire forte e chiaro che in questo momento il candidato al titolo è lui.


La Yamaha ha piazzato Curtain secondo, ma l’impressione è che nonostante tutti i progressi invernali della moto di Iwata, la nuova Honda CBR-RR abbia ristabilito in un colpo solo le distanze. Il podio è stato completato dall’altra CBR-RR di Katsuaki Fujiwara che su questa pista lo scorso anno si era fratturato lo scafoide.
La sorpresa del giorno è venuta dalla Kawasaki che nei test arrancava e qui invece è arrivata a ridosso del podio con Foret, quarto davanti al compagno Riba. Gli Italiani hanno ripreso il solito tran tran del passato. Gianluca Nannelli aveva illuso nelle prime prove (secondo) ma poi la sua Ducati è andata in tilt (noie all’avantreno), il toscano si è innervosito ed è venuto fuori un ottavo posto inferiore alle attese. Nannelliall’ultimo giro è stato infilato anche da Massimo Roccoli (Yamaha) che dopo prove un po’ così così alla fine è stato il più veloce della pattuglia azzurra.
Hanno centrato la zona punti, ma lontano dai primi, anche Lorenzo Alfonsi, all’esordio con la Honda, e Gianluca Vizziello, quindicesimo. Debutto difficile per il 17enne Davide Giugliano arrivato ventesimo: dalla Stock 600 al Mondiale il passo è decisamente lungo.


Per Troy Bayliss una giornata nera, ma in Australia sarà protagonista

Anche Toseland è preso e passato. Ora c'è solo il traguardo...

Non ci mette molto, Biaggi, a liberarsi della coppia della R1, ma davanti c'è Toseland

La partenza di gara-1: Biaggi è in testa, arriva lungo alla prima curva e le due Yamaha lo passano

Losail –
James Toseland sul gradino più alto del podio di gara-2

Sul podio del Qatar, da sinistra: Kevin Curtain, Kenan Sofuoglu e Katsuaki Fujiwara
Sofuoglu rompe presto gli induci e passa a condurre con Charpentier a ruota

Toseland, Haga, Biaggi e Corser ancora in un solo gruppo. Poi le Yamaha cederanno alla distanza

Losail –
Kagayama, Nieto, Lanzi e Laconi. Lo spagnolo della Kawasaki sarà alla fine il meglio classificato (quinto)di questo gruppo

Subito dopo il via Curtain tenta la fuga con la Yamaha, la Sofuoglu e Charpentier non lo mollano

Losail –
Nieto e Laconi, compagni di squadra, si sono urtati e sono caduti entrambi. Si sono rialzati senza un graffio e si sono abracciati

Il campione del mondo sferra il suo attacco al gregario Sofuoglu, lo costringe alla resa, ma esagera e cade

Artisti locali in costumi tradizionali
Biaggi fa esperienza alla guida del cammello
Scimitarre al vento
La foto di rito con tutti i piloti SBK e SS al via del primo GP
Il podio di gara-1: Biaggi e Guidotti sul gradino più alto, Toseland sul secondo e Lanzi sul terzo
Duello duro fra Corser e Haga, seguiti da Kagayama
Al lavoro sulla Ducati di Xaus
Bayliss “arabizzato”
Biaggi esultante dopo la vittoria al debutto in Superbike
Una bellezza in Qatar
Il nostro Giugliano, debuttante nella Supersport
Laconi e Nieto, la coppia del Team Kawasaki PSG-1
La Yamaha di Haga ben assistita
Sofuoglu impenna dopo la vittoria
Toseland sul podio della sua prima vittoria stagionale
Le ragazze dell’Alfa Romeo
L’impressionante gruppone delle Supersport, guidato da Nannelli (69) subito dopo il via
La caduta di Charpentier nella SS
La caduta di Fabrizio subito dopo il via
Biaggi, Corser, Haga e Kagayama
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