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Corser prepara una grande vendetta
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Ieri Haga, oggi l’australiano. La Yamaha lascia il Qatar con la convinzione che la nuova R1 sia già pronta per vincere. La Suzuki progredisce, ma solo con Max, che ci mette del suo, visto che Kagayama non avanza
foto Alex Photo-Cervetti
Troy Corser: un tempone a Losail
Losail – Max Biaggi va forte, ma ancora non basta. Nella seconda giornata dei test di Losail, in Qatar, il pilota romano della Suzuki ha limato un secondo esatto rispetto al giorno precedente concludendo l’estenuante lavoro (160 giri in totale pari ad oltre 860 chilometri!) con un eccellente 1’59”3.
Troy Corser: un tempone a Losail
Losail – Max Biaggi va forte, ma ancora non basta. Nella seconda giornata dei test di Losail, in Qatar, il pilota romano della Suzuki ha limato un secondo esatto rispetto al giorno precedente concludendo l’estenuante lavoro (160 giri in totale pari ad oltre 860 chilometri!) con un eccellente 1’59”3.
Troy Corser però ha fatto meglio: 1’59”1, facendo venire l’acquolina in bocca ai responsabili della Yamaha Italia, ormai convinti di avere una gran moto, la nuova YZF-R1, e un signor pilota. A dodici giorni dal via del campionato, Corser si è presentato in Qatar fisicamente tirato come neppure quando aveva vent’anni. Il coccodrillo è stato cacciato dalla Suzuki per far posto a Biaggi e pare determinatissimo a prendersi una rivincita che farebbe un rumore tremendo.
Max però sarà un grandissimo avversario per tutti. La Suzuki è ancora un cantiere aperto, le parti da provare sono ancora una miriade ma il quattro volte iridato della 250 non si è smarrito. Ha messo insieme le cose migliori e pare aver trovato un pacchetto già estremamente competitivo. A metà pomeriggio Biaggi ha simulato la manche (diciotto giri) e proprio in quel frangente ha realizzato il miglior crono della giornata. Pur utilizzando, non scordiamolo, coperture 2006 e non le ultime evoluzioni che la Pirelli ha sviluppato nei test ufficiali e porterà in Qatar solo per la corsa.
Prima di Natale Troy Bayliss qui aveva coperto la distanza tenendo un ritmo medio sul 1’59” alto: questo significa che Biaggi è già pronto per la battaglia. Mancando il confronto diretto con il campione del mondo è però difficile dire se Max può vincere subito. Di sicuro non lascerà nulla di intentato.
Corser invece ha fatto solo uscite di 5-6 passaggi ciascuna. Ma i tecnici della Yamaha hanno già raggiunto un livello di competitività superlativo ed è un mezzo miracolo considerando che la R1 con testata a quattro valvole e acceleratore elettronico ha esordito solo nel novembre scorso, meno di tre mesi fa!
Oggi è mancato all’appello Noriyuki Haga che invece domenica aveva messo tutti in riga. Corser e Biaggi hanno cambiato marcia, lui no. Il giapponese ha fatto modificare diverse volte assetto e forcellone ma evidentemente non era giornata. Corser invece ha già fatto la scelta finale utilizzando su entrambe le moto il forcellone con ampia capriata di rinforzo inferiore realizzato dal reparto interno di Iwata.
Se non fosse arrivato Max, presumibilmente anche la Suzuki sarebbe in grave ritardo visto che Kagayama non decolla: appena 2’00”3 per lui, un secondo esatto peggio di Max. E dire che su questo tracciato Yukio è sempre andato forte.
Sono in ritardo anche le Honda Alto Evolution che affrontavano qui il primo vero test invernale: Muggeridge ha fatto 2’02”0 precedendo di oltre un secondo il neo compagno Joshua Brookes.
Una curiosità: durante la giornata, un tecnico della Yamaha MotoGP, la squadra di Valentino Rossi, si è sistemato al muretto dei box con una speciale apparecchiatura in grado di rilevare potenza e massimo regime di rotazione di ogni motore che le passa davanti. Dunque adesso alla Yamaha sanno quanto vale la Suzuki di Max. Lo capiremo presto anche noi, basterà aspettare sabato 24 febbraio.
I tempi: 1. Corser (Aus-Yamaha) 1’59”1 (49 giri); 2. Biaggi (Ita-Suzuki) 1’59”3 (80); 3. Haga (Gia-Yamaha) 2’00”0 (61); 4. Kagayama (Gia-Suzuki) 2’00”3 (50); 5. Muggeridge (Aus-Honda) 2’02”0 (37); 6. Brookes (id) 2’03”1 (47).
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