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SBK Losail: Bayliss stratosferico
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Si scalda il clima e si arroventa la competizione. La Ducati 999 numero 21 straccia il record della pista e solo la nuova Yamaha, guidata da Corser, e la Suzuki K7 di Biaggi riescono a contenere il distacco dal campione del mondo sotto 1’’. Curtain il più
foto Alex Photo
Nella giornata finale dei test Superbike sviluppo Pirelli conclusi a Losail, in Qatar, il freddo dei giorni scorsi ha dato un po’ di tregua e si è girato in condizioni quasi ideali, circa 20°C di temperatura esterna, 27°C sull’asfalto. Il grosso problema per piloti, team e tecnici della Pirelli però è stata la sabbia, portata in pista dal diluvio della vigilia che ha reso le condizioni d’aderenza molto particolari.
Nella giornata finale dei test Superbike sviluppo Pirelli conclusi a Losail, in Qatar, il freddo dei giorni scorsi ha dato un po’ di tregua e si è girato in condizioni quasi ideali, circa 20°C di temperatura esterna, 27°C sull’asfalto. Il grosso problema per piloti, team e tecnici della Pirelli però è stata la sabbia, portata in pista dal diluvio della vigilia che ha reso le condizioni d’aderenza molto particolari.
Infatti tutti, chi più, chi meno, hanno avuto grossi problemi di tenuta. Anche con le coperture che in corsa nel Mondiale 2006 avevano reso meglio.
Al mattino Bayliss ha aperto le danze con uno strepitoso 1’58”1, nuovo primato ufficioso della pista, quasi due secondi sotto il record e 1”4 meglio della pole da lui stesso stabilita lo scorso febbraio. Il ducatista ha usato la più tenera delle gomme da gara disponibili. Nel primo pomeriggio ha compiuto una simulazione sulla distanza scendendo sette volte sotto il primato della pista.
Biaggi, al debutto assoluto sulla Suzuki K7, qui non era tecnicamente in grado di raccogliere la sfida. Il nuovo missile di Hamamatsu era alla prima uscita e non è ancora a posto, come dimostrano le difficoltà incontrate da Kagayama che ha incassato più di un secondo dal neo compagno di squadra. Il romano con la gomma soffice ha fatto 1’58”9, mentre come passo gara anche lui si è posizionato sul 2’00”, più o meno come Bayliss.
La grande sorpresa dei test è venuta dalla Yamaha che con la nuova R1 è già in grado di impensierire Ducati e Suzuki. La quattro cilindri di Iwata sembra nata bene, ma il vero cambio di ritmo lo ha portato Troy Corser, fuoriuscito Suzuki che sente in maniera particolare il confronto con Biaggi che gli ha preso il posto. L’australiano è sceso fino a 1’58”9, lo stesso tempo di Max, e anche nel long-run è andato forte. Molto.
Nel campionato d’inverno continua a splendere anche la stella di Lorenzo Lanzi che sul tracciato dov’era incappato in un volo clamoroso durante il week end di gara si è ritrovato arrivando fino a 1’59”3. Nel long run è stato veloce più o meno come Bayliss: scusate se è poco!
Le novità non finiscono qui perché anche la Kawasaki si sta avvicinando a grandi passi al vertice. Règis Laconi ha fatto 1’59”2 con la soffice, ma anche nel long run ha tenuto un ottimo ritmo. Non come i due Troy, ma neppure troppo distante. Il compagno di squadra Nieto ha rotto il motore a metà pomeriggio e non è riuscito a brillare come nei giorni scorsi.
Anche James Toseland è andato molto bene con la Honda. Almeno come prestazione sul giro, sempre sul 1’59” molto basso. Il problema della CBR-RR, almeno qui a Losail, è stato il repentino consumo della gomma anteriore. “La vedo dura arrivare in fondo ai 18 giri di gara” ha ammesso Toseland, che pure in Qatar ha vinto una manche nel febbraio scorso.
Natale in grigio invece per Noriyuki Haga che ormai pare aver perso i galloni di pilota leader della Yamaha Italia: adesso tutte le attenzioni sono per il nuovo arrivato Corser, l’uomo che potrebbe portare a Gerno di Lesmo il primo mondiale della storia.
È ancora lunga la strada di Roberto Rolfo, che sta ancora prendendo confidenza con la Honda CBR-RR. “In Australia la situazione migliorerà” assicura il piemontese. A Phillip Island il rombo delle Superbike risuonerà presto: si gira dal 13 al 15 gennaio.
Al mattino Bayliss ha aperto le danze con uno strepitoso 1’58”1, nuovo primato ufficioso della pista, quasi due secondi sotto il record e 1”4 meglio della pole da lui stesso stabilita lo scorso febbraio. Il ducatista ha usato la più tenera delle gomme da gara disponibili. Nel primo pomeriggio ha compiuto una simulazione sulla distanza scendendo sette volte sotto il primato della pista.
Biaggi, al debutto assoluto sulla Suzuki K7, qui non era tecnicamente in grado di raccogliere la sfida. Il nuovo missile di Hamamatsu era alla prima uscita e non è ancora a posto, come dimostrano le difficoltà incontrate da Kagayama che ha incassato più di un secondo dal neo compagno di squadra. Il romano con la gomma soffice ha fatto 1’58”9, mentre come passo gara anche lui si è posizionato sul 2’00”, più o meno come Bayliss.
La grande sorpresa dei test è venuta dalla Yamaha che con la nuova R1 è già in grado di impensierire Ducati e Suzuki. La quattro cilindri di Iwata sembra nata bene, ma il vero cambio di ritmo lo ha portato Troy Corser, fuoriuscito Suzuki che sente in maniera particolare il confronto con Biaggi che gli ha preso il posto. L’australiano è sceso fino a 1’58”9, lo stesso tempo di Max, e anche nel long-run è andato forte. Molto.
Nel campionato d’inverno continua a splendere anche la stella di Lorenzo Lanzi che sul tracciato dov’era incappato in un volo clamoroso durante il week end di gara si è ritrovato arrivando fino a 1’59”3. Nel long run è stato veloce più o meno come Bayliss: scusate se è poco!
Le novità non finiscono qui perché anche la Kawasaki si sta avvicinando a grandi passi al vertice. Règis Laconi ha fatto 1’59”2 con la soffice, ma anche nel long run ha tenuto un ottimo ritmo. Non come i due Troy, ma neppure troppo distante. Il compagno di squadra Nieto ha rotto il motore a metà pomeriggio e non è riuscito a brillare come nei giorni scorsi.
Anche James Toseland è andato molto bene con la Honda. Almeno come prestazione sul giro, sempre sul 1’59” molto basso. Il problema della CBR-RR, almeno qui a Losail, è stato il repentino consumo della gomma anteriore. “La vedo dura arrivare in fondo ai 18 giri di gara” ha ammesso Toseland, che pure in Qatar ha vinto una manche nel febbraio scorso.
Natale in grigio invece per Noriyuki Haga che ormai pare aver perso i galloni di pilota leader della Yamaha Italia: adesso tutte le attenzioni sono per il nuovo arrivato Corser, l’uomo che potrebbe portare a Gerno di Lesmo il primo mondiale della storia.
È ancora lunga la strada di Roberto Rolfo, che sta ancora prendendo confidenza con la Honda CBR-RR. “In Australia la situazione migliorerà” assicura il piemontese. A Phillip Island il rombo delle Superbike risuonerà presto: si gira dal 13 al 15 gennaio.
Supersport: Curtain beffa Parkes
Mancava la Honda, rimasta in Europa per completare l’assemblaggio delle nuove CBR-RR, per cui i test Supersport hanno avuto un valore abbastanza relativo. Si è capito comunque che la Yamaha sta crescendo e che Nannelli con la Ducati potrebbe recitare un ruolo di primissimo piano nel prossimo Mondiale.
Con la R6 Kevin Curtain ha stabilito il nuovo primato, 2’02”5, facendo meglio del compagno Broc Parkes un po’ disorientato da una scivolata.
Stesso destino di Nannelli che al mattino aveva fatto un eccezionale 2’03”3, in quel momento miglior tempo, utilizzando coperture 2006. Il toscano aveva lasciato da parte le coperture evoluzione per il pomeriggio, ma una violenta caduta nel tratto veloce, risolta per fortuna senza danni al pilota, ha mandato tutto all’aria: il team Caracchi ha portato infatti una sola 749R. Se ne riparlerà a Phillip Island. Franco Farnè ha in serbo una bella lista di novità tecniche e tutta la squadra è convinta di potersela giocare alla pari – o quasi – almeno con la Yamaha. Riguardo alla Honda, il discorso è diverso. La vecchia versione era imbattibile e adesso siamo curiosi di vedere quanto andrà la nuova. L’attesa non sarà lunga: il campione Charpentier e lo scudiero Sofuoglu raggiungeranno la comitiva nella prossima uscita di Phillip Island (13-15 gennaio).
I tempi finali dei test Superbike a Losail
Superbike
1. Bayliss (Aus-Ducati) 1’58”1;
2. Biaggi (Ita-Suzuki) 1’58”9;
3. Corser (Aus-Yamaha) 1’58”9;
4. Laconi (Fra-Kawasaki) 1’59”2;
5. Lanzi (Ita-Ducati) 1’59”3;
6. Toseland (GB-Honda) 1’59”4;
7. Haga (Gia-Yamaha) 1’59”7;
8. Kagayama (id-Suzuki) 2’00”1;
9. Nieto (Spa-Kawasaki) 2’00”5;
10. Rolfo (Ita-Honda) 2’01”7.
Supersport
1.Curtain (Aus-Yamaha) 2’02”5;
2. Parkes (id) 2’02”6;
3. Nannelli (Ita-Ducati) 2’03”3;
4. Foret (Fra-Kawasaki) 2’04”5;
5. Riba (Spa-id) 2’05”2.
(fonte Pirelli)
1. Bayliss (Aus-Ducati) 1’58”1;
2. Biaggi (Ita-Suzuki) 1’58”9;
3. Corser (Aus-Yamaha) 1’58”9;
4. Laconi (Fra-Kawasaki) 1’59”2;
5. Lanzi (Ita-Ducati) 1’59”3;
6. Toseland (GB-Honda) 1’59”4;
7. Haga (Gia-Yamaha) 1’59”7;
8. Kagayama (id-Suzuki) 2’00”1;
9. Nieto (Spa-Kawasaki) 2’00”5;
10. Rolfo (Ita-Honda) 2’01”7.
Supersport
1.Curtain (Aus-Yamaha) 2’02”5;
2. Parkes (id) 2’02”6;
3. Nannelli (Ita-Ducati) 2’03”3;
4. Foret (Fra-Kawasaki) 2’04”5;
5. Riba (Spa-id) 2’05”2.
(fonte Pirelli)
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