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Magny Cours Q1: Haga sferra l’attacco

il 06/10/2006 in Sbk

Inizio allo sprint del pilota della Yamaha, che stabilisce il miglior tempo all’inizio del turno di qualifica e lo mantiene fino alla fine precedendo Toseland e Lanzi. Charpentier ipoteca la corsa delle Supersport e Corti quella delle Superstock 1000

Magny Cours Q1: Haga sferra l’attacco
Andrea Antonelli

di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Noriyuki Haga

Magny Cours –
Il GP che sigla la conclusione del Mondiale SBK 2006 si apre con un Haga intenzionato a far dimenticare l’opaca prestazione di Imola. Il giapponese della Yamaha si piazza terzo nelle libere della mattinata di venerdì, svoltesi con tempo nuvoloso ma complessivamente in buone condizioni atmosferiche, poi balza subito al vertice della classifica dei tempi il pomeriggio, quando, in coincidenza con l’avvio delle prime prove ufficiali, il tempo peggiora decisamente, con temperatura in repentino calo, vento forte e teso e nuvoloni che non rometono niente di buono.

Ciò nonostante, il giro di Haga, in 1’40”4 è di mezzo secondo più veloce di quello che nelle libere era valso a Corser il miglior tempo, ed è la prima incursione sotto il primato ufficiale della pista, stabilito l’anno scorso da Lanzi in 1’40”601.


Alle spalle di Haga si piazza Toseland, tallonato da Pitt e da Corser e Bayliss. Siamo ancora ben lontani dalla frenesia finale del turno, ma quasi tutti i piloti hanno già nettamente abbassato i tempi della mattina. Cade Lanzi, senza conseguenze, lo imita poco dopo Clementi, poi, quando stanno per scoccare gli ultimi dieci minuti, va a terra anche Bayliss.
Il tempo scorre e non ci sono novità: Haga mantiene la leadership e Toseland non migliora quel tamto che basterebbe a strappagli la pole provvisoria. Arriva invece a sorpresa Lorenzo Lanzi, che con un gran giro strappa la terza posizione a Pitt, e risale di forza Fonsi Nieto, portando la sua Kawasaki al settimo posto alle spalle di Corser e Kagayama.
Il turno finisce con questa classifica che vede Bayliss solo ottavo davanti a Muggeridge e Barros; il margine di miglioramento appare ancora elevato e probabilmente domani, meteo permettendo, la battaglia si farà molto più vivace.


Il pronostico dice Charpentier e lui, il campione del mondo in carica, lo conferma giocando subito le cue carte migliori nel primo turno di prove ufficiali del gran premio di casa. La sua Honda Ten Kate fila come un missile e demolisce letteralmente il primato assoluto della pista. Il secondo pilota di Ten Kate, il turco Kenan Sofuoglu, dopo aver tenuto il comando delle operazioni per lungo tempo, cede di schianto e si fa da parte conservando il secondo miglior tempo, anche lui sotto il record (ufficioso) assoluto.


L’impressione è che qui a Magny Cours non ci siano molte possibilità di affermazione per Kevin Curtain, che tra l’altro è incappato in una caduta in cui ha demolito la sua R6. Curtain in qualifica ottiene il terzo tempo a quasi 1” da Charpentier e precede Fujiwara con la Honda CBR600RR del Team Megabike e Nannelli, ancora una volta il miglior interprete della Ducati 749.
Parkes, certamente non ancora rientrato in possesso della forma migliore, è sesto a 1”5, mentre Vizziello e Roccoli navigano all’undicesimo e dodicesimo posto davanti al reintrante Sanna.


Scassa in questo finale di stagione è decisamente il pilota più in forma della Coppa Superstock 1000. Abbandonata ogni speranza di poter tornare in lizza per il titolo, dopo la vittoria di Imola annullatagli a a tavolino, il toscano alla guida di una MV F4 curata dal Team Ormeni punta senza mezzi termini alla vittoria in questo Gran Premio conclusivo, non fosse che per dimostrare che la superiorità manifestata a Imola non era né un caso, né frutto di irregolarità tecniche.

Secondo nelle prove libere, svoltesi con asfalto umido e qualche spruzzata di pioggia, Scassa si porta subito in testa al via delle prove ufficiali col tempo di 1’45”196, buono ma non eccellente a causa delle difficoltà imposte dal forte vento che spazza la pista francese.
A metà del turno, tre MV F4 occupano i primi tre posti della classifica provvisoria: dietro a quella di Scassa ci sono infatti quelle di Badovini e di Dionisi; ad interrompere questa parata arriva Corti che sistema la sua R1 al terzo posto, poi il pilota lombardo della Yamaha, trovato il ritmo giusto, allunga ancora e, con 1’44”818, sorprende nel finale Scassa strappandogli la pole. Le tre MV chiudono il turno al secondo, terzo e quarto posto rispettivamente con Scassa, Badovini e Dionisi, mentre al quinto si piazza Chiarello. L’australiano Roberts, protagonista delle ultime corse e vincitore del GP di Imola, al momento è solo nono.


Cinque marche ai primi cinque posti. La Superstock 600, nonostante il titolo già assegnato a Simeon, promette una gara combattuta, o almeno più combattuta del solito, visto che quest’anno l’Europeo, nonostante l’affollata griglia di partenza, è sempre stata una disputa limitata a tre o quattro piloti.
Canepa, vittima di una caduta nella gara finale del campionato italiano a Imola tre settimane fa, è stato estromesso dalla corsa al titolo continentale, che è andato a Simeon, e non è in gara neanche nel GP di Francia, ma i colori dello Junior Team Ducati sono difesi bene in questa gara, stando almeno ai primi risultati, da Colucci, che al termine delle prime prove ufficiali è quarto.


In pole provvisoria è il neo-campione, il belga Xavier Simeon col tempo di 1’49”344, ampiamente al di sopra del primato che appartiene a Canepa in 1’48”023. Alle sue spalle tre italiani: il bravo Antonelli, con la Honda dello Junior Team Italia, a 6 decimi dal leader, il vincitore di Imola, Giugliano, con la Kawasaki Lightspeed, a una manciata di millesimi da Antonelli, infine Colucci, che da Simeon è staccato di 1” esatto.


Magny Cours Q1: Haga sferra l’attacco
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