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Bayliss fantascientifico
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L’australiano della Ducati distrugge il primato SBK di Valencia e si avvicina al record assoluto della MotoGP. Con lui altri due piloti della 999 al vertice della classifica: Xaus e Lanzi. Charpentier ancora primo in Supersport, ma Curtain è più vicino.
foto Alex Photo
Troy Bayliss: un giro incredibile!
Valencia - La Ducati conclude in maniera trionfale i test di Valencia. Troy Bayliss, non contento delle entusiasmanti prestazioni ottenute lunedi e martedi, si è scatenato: con la gomma soffice ha stracciato il precedente primato fissando il nuovo riferimento SBK della pista spagnola a 1'33"758, a 7 decimi dal primato 2005 di Melandri con la Honda MotoGP in 1’33”043.
Troy Bayliss: un giro incredibile!
Valencia - La Ducati conclude in maniera trionfale i test di Valencia. Troy Bayliss, non contento delle entusiasmanti prestazioni ottenute lunedi e martedi, si è scatenato: con la gomma soffice ha stracciato il precedente primato fissando il nuovo riferimento SBK della pista spagnola a 1'33"758, a 7 decimi dal primato 2005 di Melandri con la Honda MotoGP in 1’33”043.
Poi, con le coperture da gara, ha ripetuto la simulazione sulla distanza migliorandosi di circa quindici secondi rispetto a martedi. Il pilota della Ducati ha migliorato di trenta secondi il tempo sulla distanza impiegato da Troy Corser nella vittoriosa gara 1 dello scorso anno. In quella occasione le bicilindriche italiane non si videro, Laconi era caduto nel warm up, Toseland non esisteva. Ma con Bayliss è cambiato tutto ed è ormai chiaro che nel round spagnolo del 23 aprile la Ducati potrà giocare il jolly per allungare nella classifica del Mondiale nei confronti degli inseguitori Toseland (-1 punto), Corser (-12), Barros (-20) e Haga (-30).
Ma non c'è solo Bayliss a far tremare il Giappone perché a fine giornata la marca italiana ha piazzato davanti tre moto con Ruben Xaus secondo e Lorenzo Lanzi terzo. Lo spagnolo cammina ancora aiutandosi con le stampelle, la frattura di fine anno è ancora dolorosa ma in moto il catalano non sente niente e apre il gas. Con notevole decisione, a quanto pare. Con la gomma soffice è andato fortissimo anche Lanzi che pur finendo ad un secondo dal caposquadra ha ritrovato lo smalto. "Qui a Valencia Bayliss è inavvicinabile ma io ho ritrovato fiducia dopo il botto di Losail e sulle piste più adatte tenterò di avvicinarmi, e anche di batterlo, perché alla fine è umano anche Troy." Già, anche se a guardare i tempi non sembra.
La Suzuki si è trovata al quarto posto, decisamente staccata, ma a fine giornata Troy Corser era tutt'altro che contrariato. "Qui abbiamo fatto tante prove di materiale nuovo, non era la priorità fare tempi a sensazione, quando ce ne sarà bisogno arriverò anch'io" ha assicurato il campione del Mondo. La Suzuki ha lavorato a fondo sulla frizione, risolvendo i problemi meccanici che avevano rallentato Corser in Qatar e, parzialmente, in Australia. Ma pare anche che sia arrivato un motore decisamente rinnovato.
Ha stupito Cuor di Leone Steve Martin, quinto con la Petronas 900 che qui ha portato un motore con albero motore più pesante per migliorare la coppia. Soddisfatto anche Noriyuki Haga che ha giudicato favorevolmente i progressi compiuti dall'elettronica della R1 e ha finalmente giudicato la forcella 2006 migliore della 2005 che aveva usato nelle prime due gare.
In casa Honda Alex Barros è partito bene (terzo lunedi) ma la successiva caduta con distruzione di una delle due CBR-RR ha rallentato i lavori facendo scivolare il brasiliano in undicesima posizione. Dietro anche a Michel Fabrizio che con la gomma soffice ha fatto il nono tempo finendo per rivelarsi il miglior pilota Honda in questa circostanza.
Test da dimenticare invece per la Ten Kate. James Toseland, caduto al mattino, si è parcheggiato in sedicesima posizione ma è andata peggio al compagno di squadra Karl Muggeridge che è volato per la seconda volta in tre giorni fratturandosi la dodicesima vertebra dorsale e la seconda vertebra lombare. Dovrà portare il busto per circa sessanta giorni, poi i medici faranno altri esami e diranno quando Karl potrà riprendere l'attività. Intanto la Honda Europa è già in cerca di un sostituto. Ronald Ten Kate ha subito fatto il nome di Jurgen van den Goobergh, amico di famiglia, mentre alla Honda Europa è venuto in mente il nome di Rijuchi Kiyonari, pilota ufficiale HRC nel campionato inglese Superbike. Che però usa abitualmente le Michelin (ufficialissime) e non ha mai girato con le Pirelli. Lo sponsor Winston preferirebbe un italiano per la gara di Monza, per evidenti motivi d'immagine, e qui tornerebbe in ballo Gianluca Nannelli con il quale la Honda Europa è in debito avendolo lasciato a piedi quando sembrava sicuro l'approdo in Supersport. A Monza tra l'altro Nannelli va fortissimo e con il motore bomba di Ten Kate sicuramente potrebbe fare bene.
Ha fatto qualche passettino avanti rispetto all'Australia anche la Kawasaki che qui ha provato un motore evoluzione portando Fonsi Nieto in settima posizione. Lo spagnolo si sta imponendo sempre più come guida tecnica mentre Walker balbetta (dodicesimo) e Laconi affonda (diciassettesimo).
Ma non c'è solo Bayliss a far tremare il Giappone perché a fine giornata la marca italiana ha piazzato davanti tre moto con Ruben Xaus secondo e Lorenzo Lanzi terzo. Lo spagnolo cammina ancora aiutandosi con le stampelle, la frattura di fine anno è ancora dolorosa ma in moto il catalano non sente niente e apre il gas. Con notevole decisione, a quanto pare. Con la gomma soffice è andato fortissimo anche Lanzi che pur finendo ad un secondo dal caposquadra ha ritrovato lo smalto. "Qui a Valencia Bayliss è inavvicinabile ma io ho ritrovato fiducia dopo il botto di Losail e sulle piste più adatte tenterò di avvicinarmi, e anche di batterlo, perché alla fine è umano anche Troy." Già, anche se a guardare i tempi non sembra.
La Suzuki si è trovata al quarto posto, decisamente staccata, ma a fine giornata Troy Corser era tutt'altro che contrariato. "Qui abbiamo fatto tante prove di materiale nuovo, non era la priorità fare tempi a sensazione, quando ce ne sarà bisogno arriverò anch'io" ha assicurato il campione del Mondo. La Suzuki ha lavorato a fondo sulla frizione, risolvendo i problemi meccanici che avevano rallentato Corser in Qatar e, parzialmente, in Australia. Ma pare anche che sia arrivato un motore decisamente rinnovato.
Ha stupito Cuor di Leone Steve Martin, quinto con la Petronas 900 che qui ha portato un motore con albero motore più pesante per migliorare la coppia. Soddisfatto anche Noriyuki Haga che ha giudicato favorevolmente i progressi compiuti dall'elettronica della R1 e ha finalmente giudicato la forcella 2006 migliore della 2005 che aveva usato nelle prime due gare.
In casa Honda Alex Barros è partito bene (terzo lunedi) ma la successiva caduta con distruzione di una delle due CBR-RR ha rallentato i lavori facendo scivolare il brasiliano in undicesima posizione. Dietro anche a Michel Fabrizio che con la gomma soffice ha fatto il nono tempo finendo per rivelarsi il miglior pilota Honda in questa circostanza.
Test da dimenticare invece per la Ten Kate. James Toseland, caduto al mattino, si è parcheggiato in sedicesima posizione ma è andata peggio al compagno di squadra Karl Muggeridge che è volato per la seconda volta in tre giorni fratturandosi la dodicesima vertebra dorsale e la seconda vertebra lombare. Dovrà portare il busto per circa sessanta giorni, poi i medici faranno altri esami e diranno quando Karl potrà riprendere l'attività. Intanto la Honda Europa è già in cerca di un sostituto. Ronald Ten Kate ha subito fatto il nome di Jurgen van den Goobergh, amico di famiglia, mentre alla Honda Europa è venuto in mente il nome di Rijuchi Kiyonari, pilota ufficiale HRC nel campionato inglese Superbike. Che però usa abitualmente le Michelin (ufficialissime) e non ha mai girato con le Pirelli. Lo sponsor Winston preferirebbe un italiano per la gara di Monza, per evidenti motivi d'immagine, e qui tornerebbe in ballo Gianluca Nannelli con il quale la Honda Europa è in debito avendolo lasciato a piedi quando sembrava sicuro l'approdo in Supersport. A Monza tra l'altro Nannelli va fortissimo e con il motore bomba di Ten Kate sicuramente potrebbe fare bene.
Ha fatto qualche passettino avanti rispetto all'Australia anche la Kawasaki che qui ha provato un motore evoluzione portando Fonsi Nieto in settima posizione. Lo spagnolo si sta imponendo sempre più come guida tecnica mentre Walker balbetta (dodicesimo) e Laconi affonda (diciassettesimo).
SBK: classifica terzo giorno
SS: Curtain scavalca Sofuoglu
Sèbastien Charpentier aveva realizzato il record Supersport martedi, 1'37"437, e nella giornata finale ha lasciato tutta la ribalta dei test all'altro cannibale Troy Bayliss. Nella giornata finale l'iridato Supersport si è concentrato sulla simulazione di gara risultando molto veloce e consistente, come sempre. Le Yamaha però hanno fatto un deciso balzo in avanti: Kevin Curtain è arrivato ad appena quattro decimi dal miglior riferimento Honda e ad un solo decimo da Charpentier se consideriamo solo i tempi di mercoledi.
Quindi l'insidia R6 comincia ad incutere un po' di timore ad una Honda che per adesso non può contare sullo scudiero Kenan Sofuoglu, terzo tempo ma volato via con estrema violenza nell'ultima sessione. Il turco ha rischiato di essere investito e ha lasciato il circuito visibilmente scosso.
La Yamaha ha fatto progressi anche con Broc Parkes, quarto, e con baby Massimo Roccoli, 21 anni. "Le prime due gare in Qatar e Australia sono andate così così perché non conoscevo le piste, sapevo che in Europa mi sarei riavvicinato ai primi" ha detto il campioncino riminese. Ha perso terreno invece l'altro azzurro Gianluca Vizziello, quarto lunedi ma solo undicesimo alla fine. Meglio di lui ha fatto l'esordiente William De Angelis ottavo con la Honda della formazione ceka.
Quindi l'insidia R6 comincia ad incutere un po' di timore ad una Honda che per adesso non può contare sullo scudiero Kenan Sofuoglu, terzo tempo ma volato via con estrema violenza nell'ultima sessione. Il turco ha rischiato di essere investito e ha lasciato il circuito visibilmente scosso.
La Yamaha ha fatto progressi anche con Broc Parkes, quarto, e con baby Massimo Roccoli, 21 anni. "Le prime due gare in Qatar e Australia sono andate così così perché non conoscevo le piste, sapevo che in Europa mi sarei riavvicinato ai primi" ha detto il campioncino riminese. Ha perso terreno invece l'altro azzurro Gianluca Vizziello, quarto lunedi ma solo undicesimo alla fine. Meglio di lui ha fatto l'esordiente William De Angelis ottavo con la Honda della formazione ceka.
SS: classifica terzo giorno
STK 1000: Polita insiste
Tutti aspettano con impazienza di vedere cosa saprà combinare la rivelazione Claudio Corti con la Yamaha R1. Il diciottenne comasco nel 2005 ha fatto faville con la R6 vincendo l'Europeo ma il difficile per lui viene adesso. Nei test aveva cominciato bene, ma poi Alessandro Polita, più esperto di Corti, ha riportato davanti la Suzuki.
"I test sono stati importanti perché mi sono fatto un'idea del livello degli avversari" ha ammesso Corti "Qui vanno tutti forte ma non mi preoccupo, ho fatto il secondo tempo e non potevo chiedere di più. Polita me lo aspettavo, invece mi ha sorpreso il terzo tempo di Badovini con la MV. Meglio per lui".
In effetti il diciottenne piemontese è stato la rivelazione di questi test, anche se pure nel 2005 aveva disputato buone gare, sempre con la quattro cilindri progettata da Massimo Tamburini. Tra le novità da segnalare la bella prestazione di Danilo Dall'Omo, sesto tempo davanti al più smaliziato Matteo Baiocco sceso dal Mondiale Supersport.
"I test sono stati importanti perché mi sono fatto un'idea del livello degli avversari" ha ammesso Corti "Qui vanno tutti forte ma non mi preoccupo, ho fatto il secondo tempo e non potevo chiedere di più. Polita me lo aspettavo, invece mi ha sorpreso il terzo tempo di Badovini con la MV. Meglio per lui".
In effetti il diciottenne piemontese è stato la rivelazione di questi test, anche se pure nel 2005 aveva disputato buone gare, sempre con la quattro cilindri progettata da Massimo Tamburini. Tra le novità da segnalare la bella prestazione di Danilo Dall'Omo, sesto tempo davanti al più smaliziato Matteo Baiocco sceso dal Mondiale Supersport.
STK 1000: classifica terzo giorno
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