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Sbk
Corser in vetta, Lanzi a ruota
il 04/12/2005 in Sbk
Prima giornata di test in Qatar: il campione del mondo è il più veloce e straccia il record 2005 con Pirelli di nuova generazione. Il romagnolo della Ducati a pochi decimi, ma con gomme standard. Terzo tempo a Bayliss, che sta crescendo. Toseland meglio d
Foto Alex Photo/Cervetti
Corser tallonato da Haga a Losail
LOSAIL – La voce del padrone infiamma la prima giornata dei test Superbike sul tracciato in mezzo al deserto del Qatar. Troy Corser nella precedente tappa di Valencia aveva girato solo sul bagnato e nelle tre ore di tregua concesse dal maltempo era spuntato fuori il nome nuovo di Lorenzo Lanzi.
Ma l’australiano ha chiarito subito le idee: la Suzuki non ha intenzione di mollare il numero uno appena conquistato.
In condizioni meteo praticamente perfette (29°C di temperatura, 40°C sull’asfalto) ad aprire la battaglia è stato Lanzi rivelatosi il più veloce nella prima metà della giornata. Ma dopo la pausa pranzo Corser ha alzato il ritmo e ha metà pomeriggio, utilizzando coperture evoluzione, ha stampato un clamoroso 2’00”44 che rappresenta il nuovo primato ufficioso di Losail: il miglior tempo realizzato nei tre giorni del round iridato del febbraio scorso era stato 2’01”244 che lo stesso Corser aveva fatto in qualifica approfittando di un raro scorcio di pista asciutta. La pioggia infatti aveva imperversato per tutto il week end trasformando l’appuntamento del deserto nella gara più bagnata dell’anno!
Quei riferimenti dunque fanno poco testo anche perché nel frattempo la Pirelli ha realizzato una generazione di nuove gomme che dovrebbero risolvere i problemi d’anteriore che un po’ tutte le squadre avevano lamentato. L’industria italiana ha portato 2500 gomme con 70 specifiche diverse per struttura, profilo e mescola.
La prestazione di Corser non è stato un lampo isolato, nella stessa uscita è sceso più volte sul passo di 2’01”netto dando l’impressione di essere solo all’inizio della sua opera di demolizione dei vecchi primati.
invece ha utilizzato solo gomme di vecchia generazione partendo dalle stesse soluzioni usate nella gara. L’emergente Ducati però è stato velocissimo: al mattino ha fatto 2’00”88 dopo essersi rialzato senza un graffio da una caduta a bassa velocità all’ultima curva. “Sono arrivato un po’ lungo, volevo starci dentro e la moto mi è scappata” ha detto Lorenzo. Che nel pomeriggio è scivolato di nuovo procurandosi una leggera escoriazione all’avanbraccio sinistro. Domani sarà regolarmente in pista. Anche questa volta Lanzi è riuscito a fare meglio del caposquadra Troy Bayliss, 2’01”22; l’ex iridato però sta ancora prendendo le misure. La Ducati ha portato due sole moto, una ciascuna per pilota, ma sono in versione F06.
Segni di risveglio arrivano dalla Honda: James Toseland sta prendendo confidenza con la CBR-RR e dopo la figuraccia rimediata a Valencia qui è arrivato a poco più di un secondo da Corser. Il britannico, caduto senza problemi dopo appena cinque minuti di prova, è già più veloce di Muggeridge a rischio di “taglio” per far posto ad Alex Barros: se il brasiliano trova i soldi l’australiano potrebbe essere dirottato nel team Klaffi.
Giornata interlocutoria per la Yamaha: Haga ha preso un secondo e mezzo da Corser, peggio ancora ha fatto Pitt che ha chiesto e ottunuto di cambiare capomeccanico. Senza gran costrutto, per adesso. La Petronas si è fatta notare solo per aver inondato d’olio il rettilineo a metà pomeriggio per la rottura del tre cilindri di Steve Martin che rientra in pista dopo aver subìto l’asportazione di un rene affetto da un tumore.
Insieme ai top team Superbike (manca all’appello solo la Kawasaki che farà debuttare le nuove ZX-10R a metà gennaio in Australia) gira anche la Honda Supersport. Sèbastien Charpentier ha stracciato il record girando in 2’03 netto, sette decimi sotto la pole 2005. C’era curiosità per il debutto sulla CBR-RR ufficiale del turco Kenan Sofuoglu. Il vice campione della Stock 1000 ha girato 3”6 più piano del caposquadra che a metà turno ha ricevuto ordine di “scortarlo” lungo la pista per mostrare le traiettorie ideali. Restando sconcertato: “Giravo a quattro secondi dal limite, ho tirato due curve mi sono voltato e il turco non c’era più…” ha rivelato il Francese. A fine giornata anche il volto corrucciato di Ronald Ten Kate era tutto un programma: per ragioni di mercato, la Winston ha preferito Sofuoglu al ben più preparato Gianluca Nannelli, trionfatore di Imola. Ma di questo passo il povero Kenan non farà una gran pubblicità al motociclismo turco.
In condizioni meteo praticamente perfette (29°C di temperatura, 40°C sull’asfalto) ad aprire la battaglia è stato Lanzi rivelatosi il più veloce nella prima metà della giornata. Ma dopo la pausa pranzo Corser ha alzato il ritmo e ha metà pomeriggio, utilizzando coperture evoluzione, ha stampato un clamoroso 2’00”44 che rappresenta il nuovo primato ufficioso di Losail: il miglior tempo realizzato nei tre giorni del round iridato del febbraio scorso era stato 2’01”244 che lo stesso Corser aveva fatto in qualifica approfittando di un raro scorcio di pista asciutta. La pioggia infatti aveva imperversato per tutto il week end trasformando l’appuntamento del deserto nella gara più bagnata dell’anno!
Quei riferimenti dunque fanno poco testo anche perché nel frattempo la Pirelli ha realizzato una generazione di nuove gomme che dovrebbero risolvere i problemi d’anteriore che un po’ tutte le squadre avevano lamentato. L’industria italiana ha portato 2500 gomme con 70 specifiche diverse per struttura, profilo e mescola.
La prestazione di Corser non è stato un lampo isolato, nella stessa uscita è sceso più volte sul passo di 2’01”netto dando l’impressione di essere solo all’inizio della sua opera di demolizione dei vecchi primati.
invece ha utilizzato solo gomme di vecchia generazione partendo dalle stesse soluzioni usate nella gara. L’emergente Ducati però è stato velocissimo: al mattino ha fatto 2’00”88 dopo essersi rialzato senza un graffio da una caduta a bassa velocità all’ultima curva. “Sono arrivato un po’ lungo, volevo starci dentro e la moto mi è scappata” ha detto Lorenzo. Che nel pomeriggio è scivolato di nuovo procurandosi una leggera escoriazione all’avanbraccio sinistro. Domani sarà regolarmente in pista. Anche questa volta Lanzi è riuscito a fare meglio del caposquadra Troy Bayliss, 2’01”22; l’ex iridato però sta ancora prendendo le misure. La Ducati ha portato due sole moto, una ciascuna per pilota, ma sono in versione F06.
Segni di risveglio arrivano dalla Honda: James Toseland sta prendendo confidenza con la CBR-RR e dopo la figuraccia rimediata a Valencia qui è arrivato a poco più di un secondo da Corser. Il britannico, caduto senza problemi dopo appena cinque minuti di prova, è già più veloce di Muggeridge a rischio di “taglio” per far posto ad Alex Barros: se il brasiliano trova i soldi l’australiano potrebbe essere dirottato nel team Klaffi.
Giornata interlocutoria per la Yamaha: Haga ha preso un secondo e mezzo da Corser, peggio ancora ha fatto Pitt che ha chiesto e ottunuto di cambiare capomeccanico. Senza gran costrutto, per adesso. La Petronas si è fatta notare solo per aver inondato d’olio il rettilineo a metà pomeriggio per la rottura del tre cilindri di Steve Martin che rientra in pista dopo aver subìto l’asportazione di un rene affetto da un tumore.
Insieme ai top team Superbike (manca all’appello solo la Kawasaki che farà debuttare le nuove ZX-10R a metà gennaio in Australia) gira anche la Honda Supersport. Sèbastien Charpentier ha stracciato il record girando in 2’03 netto, sette decimi sotto la pole 2005. C’era curiosità per il debutto sulla CBR-RR ufficiale del turco Kenan Sofuoglu. Il vice campione della Stock 1000 ha girato 3”6 più piano del caposquadra che a metà turno ha ricevuto ordine di “scortarlo” lungo la pista per mostrare le traiettorie ideali. Restando sconcertato: “Giravo a quattro secondi dal limite, ho tirato due curve mi sono voltato e il turco non c’era più…” ha rivelato il Francese. A fine giornata anche il volto corrucciato di Ronald Ten Kate era tutto un programma: per ragioni di mercato, la Winston ha preferito Sofuoglu al ben più preparato Gianluca Nannelli, trionfatore di Imola. Ma di questo passo il povero Kenan non farà una gran pubblicità al motociclismo turco.
SUPERBIKE
1. Corser Suzuki 2’00”44
2. Lanzi Ducati 2’00”88
3. Bayliss Ducati 2’01”22
4. Toseland Honda 2’01”76
5. Haga Yamaha 2’01”90
6. Kagayama Suzuki 2’01”97
7. Muggeridge Honda 2’02”18
8. Pitt Yamaha 2’02”60
9. Martin Petronas 2’04”00
10. Jones Petronas 2’04”54
SUPERSPORT
1. Charpentier Honda 2’03”00
2. Sofuoglu Honda 2’06”70
Corser in vetta, Lanzi a ruota
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