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La Ducati ha una nuova stella

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Lorenzo Lanzi perde la prima manche – vinta da Vermeulen – solo per un banale errore iniziale punito con una penalità, ma si rifa nella seconda vincendo dopo aver costretto alla resa i più forti piloti del Mondiale. Nella Supersport cade Charpentier e si

Lanzi saluta i suoi amici e compaesani venuti a Lausitz da San Piero in Bagno a tifare per lui
di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Un emozionatissimo Lorenzo Lanzi, vincitore di gara-2 davanti a Vermeulen e Haga

Lausitz –
Corser, Haga e Lanzi affrontano nell’ordine la prima curva dopo il via della seconda manche del GP di Germania SBK. Questa volta Lanzi non sbaglia nulla e sbaglia invece Corser, che a metà del primo giro, mentre è al comando, scivola in uscita di curva e finisce nell’erba.
Si rialza, perde molto tempo e rientra penultimo. Intanto Lanzi, superato da Muggeridge, si vendica subito con un atto di forza e attacca Haga, che gli si arrende in una staccata da brivido. Lanzi al secondo giro è quindi al comando davanti ad Haga, Muggeridge, Pitt, Toseland, Vermeulen, Kagayama, Neukirchner, Abe e Chili. Haga non si rassegna affatto e cerca di passare l’italiano della Ducati ad ogni curva, ma questi resiste e non gli concede nessuno spiraglio.


Al quinto giro Vermeulen è a ruota di Toseland e spinge; poche curve e lo infila, poi fa lo stesso con Mugeridge, imitato dal campione del mondo della Ducati. Per pochi decimi Vermeulen è il più veloce in pista e tenta il ricongiungimento con Haga, che lo precede di appena 1”. Al nono giro però Haga riesce a portare la sua Yamaha davanti alla Ducati di Lanzi, ma il romagnolo attende solo una curva per restituirgli lo sgarbo. Il duello fra i due è tremendo: tra le due corse, Lanzi ci aveva detto: “In prova Haga non mi aveva impressionato affatto, ma in corsa mi sono accorto che è un vero mastino”. Ebbene, se Haga è un mastino, Lanzi non gli è da meno: replica colpo su colpo, si batte come un leone e sembra che corra sulla 999 ufficiale da tutta la vita. Toseland in effetti non ci fa un figurone...


A metà gara la coppia di testa diventa un tris col sopraggiungere di Vermeulen, mentre Toseland fa un dritto e perde molte posizioni, ritrovandosi tredicesimo alle spalle di Bostrom. Grazie al duello che si sviluppa alle sue spalle fra Vermeulen e Haga, con l’australiano che ci mette poco a liberarsi del giapponese, Lanzi riesce a staccarsi di mezzo secondo, che diventa 1”5 al quindicesimo giro. Quarto è Kagayama, poi vengono Muggeridge, Pitt, Neukirchner, Abe, Martin e Chili. La Ducati al comando, finalmente libera da avversari scomodi, fila come un missile e Lanzi giro dopo giro riesce addirittura a guadagnare altri decimi preziosissimi.
Dopo aver raggiunto quasi 2”, il margine di Lanzi comincia ad assottigliarsi: Vermeulen e Haga in coppia, a quattro giri dalla fine lo riducono a 1”3 e continuano a girare più forte del pilota della Ducati, che ha diminuito il ritmo. A due giri dal termine Lanzi ha ancora 1”1 su Vermeulen che ha staccato Haga di quasi mezzo secondo. All’inizio dell’ultimo giro Vermeulen è a ruota di Lanzi che stringe i denti e riesce a riguadagnare qualche metro in poche curve. Probabilmente è stanchissimo il romagnolo, ma non può rinunciare alla sua prima vittoria mondiale. Resiste, Vermeulen non ce la fa ad avvicinarglisi tanto da provare un attacco in extremis e finalmente arriva il traguardo. Lanzi e la Ducati vincono la seconda manche del GP di Germania. Forse con questa vittoria è iniziato già, per la Casa bolognese, il 2006. Corser, tredicesimo, rimanda la celebrazione del titolo a Imola.
di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Il podio di gara-1: Vermeulen tra Haga e Corser

Lausitz –
Parte bene Lanzi, e arriva sulla prima curva assieme a Corser e Vermeulen, ma è lungo, troppo lungo e si infila nella via d’uscita. Non rientra, continua e torna in pista inserendosi al terzo posto. Non si sa che cosa succederà.
In testa è Vermeulen seguito da Corser, poi viene Haga che ha avuto ragione di Lanzi, quindi Pitt, Toseland, Chii e Neukirchner. Haga attacca Corser e lo supera guadagnando la seconda posizione; lo imita Lanzi che passa terzo; il romagnolo ha ripreso il controllo della situazione, è sicuro sulla 999 di Laconi e si permette il lusso di restituire il sorpasso ad Haga, portandosi poi a ruota di Vermeulen. Intanto al box Ducati c’è tensione e Tardozzi discute di regolamenti.


Vermeulen sembra in grado di controllare gli avversari con l’unica Honda Ten Kate in gara – l’altra, quella di Muggeridge, è già al box dopo una caduta – ma Lanzi non molla: sente odore di vittoria e la vuole; al settimo giro l’australiano sbaglia una curva, allarga e Lanzi lo infila portandosi al comando. Intanto Chili si ferma col motore muto.
In testa alla gara c’è un terzetto composto da Lanzi, Vermeulen e Haga, quando a Lanzi viene comunicato che deve effettuare un passaggio lento nella pit-lane come penalità per il taglio di percorso. Lanzi obbedisce, rallenta, passa dalla corsia box e rientra in pista all’undicesimo posto, a 18”8 da Vermeulen.


Poco olre la metà della gara la situazione è stabile, con Vermeulen a fare il passo e Haga a ruota che si risparmia in attesa dell’attacco finale. Corser è a 2” e un Toseland rinunciatario naviga in quarta posizione a oltre 5”, pago di aver regolato Pitt. Sesto è Neukirchner che precede Kagayama, e Lanzi che ha superato Schulten e Abe.


A tre giri dal termine, l’unica novità viene da Kagayama, che riesce vincere il duello con Pitt e lo sostituisce al sesto posto. Comincia a piovere e immediatamente viene esposta la bandiera rossa, che blocca la classifica al ventesimo giro. Vincitore è quindi Vermeulen davanti ad Haga, Corser e Toseland. Lanzi è ottavo, ma per lui ci sarà una seconda occasione...
Curtain e Parkes con le Yamaha-Germania onorano la pista di casa con una fulminea partenza che li proietta in testa alla corsa mentre Charpentier sgomitando cn Chambon conqista subito il terzo posto. Curtain prova ad allungare il passo per distanziare il campione del mondo, ma non ce la fa, mentre al quarto posto resiste Harms che contiene la rimonta di Foret; sesto è Chambon davanti a Fujiwara, Fabrizio e Corradi.
Le Yamaha R6 sembrano aver ritrovato qui a Lausitz la competitività perduta da tempo; Charpentier appare molto impegnato a tenere la ruota di Parkes e al terzo giro addirittura esagera: piega troppo e scivola a centro curva ando addio alla corsa.


Curtain e Parkes a questo punto sono soli al comando, con 4” di vantaggio su Foret che ha passato Harms ma non riesce a tenere il ritmo dei primi due. Fabrizio si sforza di raggiungere a sua volta Harms, ma deve guardarsi le spalle da Fujiwara che gli sta incollato a ruota.
La corsa è addormentata dalla superiorità delle Yamaha che tengono tutte le altre moto a rispettosa distanza. Curtain è saldamente primo e Parkes occupa il secondo posto a oltre 2”, evidentemente rassegnato a lasciare la vittoria al compagno di squadra. L’unica incertezza riguarda il terzo posto, che è una questione dura da risolvere fra Foret e Harms.
Al decimo giro comincia a piovere e Curtain rallenta; Parkes lo raggiunge e lo supera, ma viene esposta la bandiera rossa e la corsa è sospesa.


Quasi un’ora più tardi la corsa riprende con le due Yamaha nuovamente davanti a tutti, ma a posizioni invertite: Parkes davanti e Curtain alla sua ruota; terzo è Harms che precede Fabrizio, Fujiwara, Foret e Corradi. Parkes tiene duro, anche perché Curtain sa di avere 2” di vantaggio sul collega della Yamaha, accumulati nella prima parte della corsa, ma al quindicesimo dei ventitre giri previsti, Curtain passa a condurre e Parkes rientra nei ranghi. Per il terzo posto è battaglia dura fra Harms e Foret, con Fujiwara che sembra intenzionato a recuperare e Fabrizio invece rassegnato ad una corsa incolore. Al diciottesimo giro Foret opera un sorpasso magistrale su Harms e guadagna terreno anche su Parkes. A tre giri dalla fine finisce a terra Harms e dà l’addio a un bellissimo piazzamento; Foret si toglie la soddisfazione di sorpassare Parkes senza comunque avere nessuna speranza di strappargli il secondo posto finale: il francese ha trovato il ritmo giusto e adesso attacca anche Curtain, che lo lascia passare senza opporre resistenza, avendo ben 12” di vantaggio nella somma dei tempi quando manca un solo giro alla fine della corsa.
Foret taglia quindi il traguardo per primo, ma vincitore è Curtain che regala alla Yamaha la prima vittoria del 2005. Parkes è secondo davanti a Foret, Fujiwara, Fabrizio, Chambon e Corradi.
Alla prima curva Iannuzzo cade coinvolgendo altri due piloti, mentre Sofuoglu va subito in testa trascinandosi in scia Van Keymeulen, Scassa, Chiarello, Coxhell, Roccoli e Polita. Al secondo giro Roccoli passa Coxhell e si avventa su Chiarello che supera due giri più tardi. Il terzetto che guida la corsa vede Sofuoglu in vantaggio di 1” su Van Keymeulen che fatica a tenersi dietro Scassa; quarto è Roccoli che stacca progressivamente Chiarello, ma continua a perdere terreno rispetto a Sofuoglu. Badovini con la MV è undicesimo, ma è in gruppo con Rocamora e Cooper che possono permettergli di avanzare ancora almeno di due posizioni.


Intanto da dietro matura la bella rimonta di Polita, il vincitore di Assen, che al settimo giro raggiunge e sorprende Roccoli strappandogli il quarto posto e mostrando di poter guadagnare ancora terreno. Roccoli non si rassegna e i due si misurano in una staccata che porta entrambi fuori; rientrano immediatamente, ma intanto Chiarello e Coxhell sono già passati. Polita dà inizio a una nuova rimonta, invece Roccoli esagera e al decimo giro vola nello spazio di fuga e si ritira.


Al dodicesimo giro Polita umilia Coxhell infilandolo all’esterno, ma è in testa che succede qualcosa di strano: Sofuoglu senza apparente ragione sbaglia un ingresso di curva, arriva lungo e Van Keymeulen ne approfitta per portarglisi nuovamente a ridosso; il turco per recuperare il comando taglia la curva, ritorna primo e ristabilisce le distanze. Passa vittoriosamente il traguardo, esulta, ma poco dopo arriva una cocente delusione: la giuria gli infligge una penalità di 20” per aver tagliato il percorso e lo retrocede in sesta posizione. Vince quindi Van Keymeulen davanti a Scassa, Chiarello, Polita e Coxhell. Badovini è ottavo, battuto nella volata finale per soli 36 millesimi da Rocamora.
Sofuoglu precede il compagno di squadra Van Keymeulen e l'italiano Scassa. La giuria lo ha retrocesso dalla prima alla sesta posizione per aver tagliato il tracciato

Corser al comando prima della scivolata che lo ho costretto al tredicesimo posto finale

Curtain, Parkes e Foret, giunti nell'ordine sul traguardo della classe Supersport

Lausitz –
La gara è stata fermata anzitempo a causa della pioggia quando Vermeulen e Haga si stavano giocando la vittoria

La caduta che ha tolto di scena il neo-campione del mondo Sebastien Charpentier

Lanzi a stretto contatto con Haga: il ventitreenne di Bagno di Romagna non si è lasciato intimorire dal giapponese della Yamaha, dimostrando grinta e determinazione

Siamo alla prima curva: tutti impostano la traiettoria corretta, mentre Lanzi arriva troppo forte e finisce largo...

Curtain davanti a Foret nella seconda frazione di gara (interrotta per pioggia). Il francese ha poi superato l'australiano, ma la somma dei tempi tra le due frazioni li ha visti rispettivamente terzo e primo nella classifica finale

L'italiano riesce a rientrare e si porta in scia a Vermeulen, ma la direzione gara gli impone un drive through per aver tagliato il percorso

Van Keymeulen, Scassa e Chiarello festeggiano sul podio della classe Superstock 1000

Lausitz –
Chiarello, davanti a Coxhell e Polita, lanciato verso il terzo gradino del podio

Haga teso prima della gara
Una miss
Altre due miss
Ancora una miss
Una bella addetta ai lavori
Andrew Pitt – Yamaha R1 Team Yamaha Italia
Lanzi in posa da pilota ufficiale con la Ducati 999F05
Stefano Cruciani, per una volta sulla Kawasaki del Team PSG-1
Pubblicità della birra Corona sulla linea di partenza
La prima fila dello schieramento di partenza
Sulla linea di partenza, Vermeulen ha voluto augurare a Chris Walker pronta guarigione
Max Neukirchner al via
Le faraoniche tribune del Lausitzring
Norino Brignola ha sostituito Lanzi sulla 999RS del Team Caracchi
Pierfrancesco Chili – Honda Fireblade Team Klaffi
Troy Corser in piena velocità con la Suzuki GSX-R 1000
Lanzi, Haga e Vermeulen
Lanzi tallonato da Haga
Cardoso a terra
La caduta del neo-campione del mondo delle Supersport, Sebastien Charpentier
L’impennata di Sofuoglu dopo la vittoria nella STK 1000 (e prima della penalità che l’ha retrocesso al sesto posto)
L’impennata liberatoria di Lanzi
Lanzi saluta i suoi amici e compaesani venuti a Lausitz da San Piero in Bagno a tifare per lui
Lorenzo Lanzi esulta sul podio di Gara-2
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SBK 2005

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