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Tutto sul Mondiale SBK 2005

il 14/10/2004 in Sbk

Squadre, piloti, moto: a neanche due settimane dalla fine dell’edizione 2004, il campionato 2005 è quasi pronto a partire. Sarà un Mondiale esagerato, con almeno 20 moto in pista per vincere, schierate da 6-7 Case diverse. Mai visto prima!

Tutto sul Mondiale SBK 2005
Francis Batta, titolare del Team Alstare Suzuki, da anni collaboratore strettissimo della marca giapponese

di Luigi Rivola, foto Alex Photo

I fratelli Paolo e Maurizio Flammini, titolari della FGSport che gestisce il campionato mondiale Superbike

Il campionato mondiale SBK è finito in gloria per la Ducati, per Toseland e soprattutto per la FGSport, la società dei fratelli Flammini che gestisce il campionato stesso, che può tirare un sospiro di sollievo e gioire per il successo ormai indiscutibile delle scelte fatte lo scorso anno e pesantemente criticate fino all’avvio della stagione appena conclusa.


Se la situazione si è completamente rovesciata dall’inizio alla fine del campionato 2004, il merito, è giusto riconoscerlo, va alla coraggiosa scelta della monogomma Pirelli, che ha eliminato un consistente ed esclusivo vantaggio di pochissimi in favore di una competizione molto più allargata; va anche alla Pirelli, che ha saputo essere all’altezza della situazione sia in termini di prodotto che di organizzazione, ma soprattutto va alla Honda, che facendo prevalere il buon senso e intelligenti ragioni di interesse, ha evitato che il Mondiale SBK fosse trasformato in un deludente monomarca che la monogomma non avrebbe salvato da una fatale monotonia.

Bene. Tornano tutti all’ovile e con largo anticipo rispetto a ciò che avevamo previsto e scritto ripetutamente su Motonline. L’anno prossimo – e questa non è più una speranza o una previsione, bensì, dopo Magny Cours, una certezza, saranno in pista Ducati, Petronas, Honda, Suzuki, Kawasaki e Yamaha, tutte con squadre che mirano senza mezzi termini a vincere, e che forniranno moto ad altri team per rinnovare ed arricchire il parco partenti, così che il campionato 2005 sarà in assoluto il più qualificato e il più variegato della storia del Mondiale SBK. E il 2006 potrebbe vedere altre adesioni di grande prestigio da parte dell’Aprilia, della MV Agusta e della KTM.

E’ un panorama decisamente entusiasmante, e questo è il pericolo principale. La MotoGP non starà a guardare. La Dorna sa benissimo che, come è successo in passato, un Mondiale Superbike in perfetta forma può rivaleggiare col pompatissimo Mondiale MotoGP, che riempie le pagine dei giornali con le imprese e le polemiche di Valentino Rossi, ma svuota gradualmente e inesorabilmente le tasche di tutti i costruttori che non hanno Valentino o che sono costretti ad investimenti notevolmente superiori alle loro possibilità, col rischio concretissimo che questi investimenti producano non immagine, ma figuracce.

La Dorna politicamente sa muoversi con grande abilità, lanciando il sasso e nascondendo la mano. Chi ha voluto i quattro tempi nella MotoGP? I costruttori giapponesi. Ma va... Come mai la cilindrata prescelta è stata la 990, pur sapendo che avrebbe generato potenze e costi eccessivi? Ancora i Giapponesi. E la Dorna, che è servizievole, per fare un favore ai Giapponesi si è adeguata...
Poi, sempre con questo lodevole spirito di servizio, la Dorna è andata a dare una mano alla FGSport assumendosi la gestione del campionato inglese SBK, uno dei più importanti campionati nazionali della categoria, infine ha concluso un accordo col circuito di Laguna Seca, in California, dove le SBK avevano la sede americana più prestigiosa, facendo sì che il Mondiale Superbike non debba più accollarsi una trasferta faticosa e costosa negli USA. Sembra che si stia muovendo per ottenere lo stesso risultato a Brands Hatch, dove sono ogni anno più di 100.000 gli appassionati che assistono al GP SBK.
Nonostante tutto questo, il Mondiale Superbike è risorto e l’anno prossimo non saranno meno di una ventina le moto in lotta per la vittoria.
Troppe? Allora scendiamo nei dettagli: magari scopriamo che sono di più...

Cominciamo dalla Ducati.
La Casa di Borgo Panigale è intenzionata a correre ufficialmente con un team principale, che potrebbe essere ancora composto da Toseland e Laconi, e molto probabilmente con un team satellite, i cui piloti potrebbero essere Bayliss o Hodgson e Lanzi, i primi due reduci dalla MotoGP e il terzo promosso sul campo dopo la splendida corsa in America di domenica scorsa, dove per due volte di seguito è andato più forte di Laconi. I quattro piloti designati possono essere miscelati a piacere, ma rimane il fatto che le Ducati “buone” in campo saranno quattro.
Nella Supersport la 749R non sarà più ufficiale al 100%, ma verrà affidata al Team NCR che la farà correre con Nannelli.


La Honda sarà sicuramente in campo con Ten Kate che affiderà le sue moto a Muggeridge e a Vermeulen; con la Honda sarà anche Chili, che potrebbe correre con un proprio team allestito assieme a Domenico Brigaglia, ipotesi che più lo attira, oppure come pilota di un’altra squadra. Il Team Klaffi è chiaramente orientato al passaggio in Superbike e con la Honda; nel caso che Chili non trovi una sistemazione italiana, la Honda di Klaffi potrebbe forse essere a disposizione, ma il Team austriaco punta a far tornare Ben Bostrom al Mondiale SBK e se trova il gruzzolo necessario probabilmente ci riuscirà.
In Supersport la Honda sarà rappresentata da diverse squadre, prima fra tutte quella campione del mondo di Gerrit Ten Kate, che schiererà Fujiwara e forse Chambon al posto di Parkes, che ha firmato a sorpresa per il team tedesco della Yamaha dopo che si era data per certo anche un suo inserimento nella squadra italiana Megabike.
Prima di passare a un’altra marca, c’è una postilla che riguarda ancora Chili: il bolognese è in trattativa anche col Team Renegade, che ha Haslam, ma non più Haga; la squadra inglese sarebbe disposta anche a correre con le Honda e si è mossa in tal senso mettendosi in contatto con Ten Kate, ma sta premendo sulla Ducati per avere un rapporto privilegiato col Team Ufficiale, cosa che comunque la Ducati sembra intenzionata ad escludere e che lo scorso anno determinò l’uscita dalla scena mondiale del Team GSE. Se la Ducati aderirà alle richieste del Team Renegade, Chili e Haslam potrebbero ancora essere in sella alle desmo nel 2005, altrimenti potrebbe diventare vincente l’opzione Honda.

Kawasaki, Suzuki e Petronas

La Kawasaki sarà in pista col Team PSG-1, che schiererà i piloti Sanchini e Walker sulle ZX-10R ufficiali. Lo sviluppo, per conto della squadra di Pierguido Pagani, sarà curato inizialmente da uno studio di engineering francese, poi dovrebbe intervenire direttamente la Casa giapponese con un kit evoluto la cui messa a punto richiederà comunque più tempo. Ai primi di novembre comunque la squadra sarà già in pista con le Kawasaki. Con le verdi giapponesi sarà anche il Team Bertocchi, che potrà contare ancora su Clementi e Cruciani e che gestirà la partecipazione della Kawasaki al Mondiale Supersport, oltre a disporre anche di una o più Superbike.


Il Team Suzuki Alstare Corona di Francis Batta ha annunciato ufficialmente il rinnovo del contratto che da anni lo lega alla Casa giapponese. E’ una bella notizia per Batta, per la Suzuki e per tutti gli sportivi, nonché il trionfo del buon senso. E’ dunque certo che la Suzuki GSX-R 1000 SBK sarà della partita nel 2005 ed è certo anche il nome del pilota n.1: Troy Corser, del quale supponiamo la voglia di rifarsi maturata dopo due anni di purgatorio in sella alla Foggy Petronas. Con Corser sarà in squadra anche un secondo pilota, che potrebbe essere il nostro Michel Fabrizio. Ciò che non è chiaro è se il Team Alstare continuerà anche nel Mondiale Supersport e con che piloti, ma lo sapremo presto.

La Foggy Petronas è dunque a piedi per quanto riguarda i piloti. Con un suo comunicato ha salutato e ringraziato Corser, al quale deve due miracolose superpole nel 2004, ma non ha fatto cenno a Walker, che risulta già accasato col Team PSG-1 nonostante le deboli smentite di Fogarty. Chi saranno i nuovi piloti della tre cilindri anglo-malese? Per ora non è dato saperlo. C’era stata anche una voce riguardante Chili, ma non sembra proprio credibile. In ogni caso il comunicato della Foggy Petronas che annuncia l’addio di Corser ribadisce anche l’intenzione della squadra di continuare, per cui nel 2005 non mancheranno due Petronas FP1 nella griglia di partenza del Mondiale SBK.

La Yamaha parla poco e agisce con molta concretezza. Zitta, zitta, è tornata in Superbike e col team migliore e più esperto di cui dispone: il team Yamaha-Italia, privatissimo, per carità, ma che nel suo piccolo ha sempre fatto correre le Yamaha ufficiali in SBK e Supersport, e che ha fornito il team manager alla squadra ufficiale che corre nella MotoGP con Valentino Rossi. Insomma, è come dire che mio figlio non è figlio di sua madre perché porta il mio cognome...
Però sembra proprio che, almeno nel 2005, la Yamaha-Italia dovrà fare proprio tutto da sola (ma col sostegno diretto della Yamaha-Europa): trovare i soldi, curare lo sviluppo, ingaggiare i piloti, salvo poter chiedere qualche consiglio a Iwata se servirà. Ma non ne avrà molto bisogno: tanto per cominciare le R1 Superstock hanno demolito tutte le concorrenti nel 2004 con tempi da SBK e quando sono state in competizione diretta con le Superbike, come in Inghilterra con Ellison e in Francia con Gimbert, hanno fatto faville. Certi che la Yamaha-Italia saprà estrarre il meglio dal quattro cilindri giapponese, ci aspettiamo che già nelle prime gare del Mondiale 2005 la R1 sia competitiva, e forse anche qualche cosina di più...


Quante saranno le Yamaha in griglia? Difficile rispondere. La Yamaha Italia ha due piloti in parcheggio: Vd Goorbergh e Foret; uno dei due andrà, l’altro rimarrà, e la mia personale sensazione è che il candidato a rimanere sia il francese. Perché non tutti e due? Perché c’è Haga dietro l’angolo con la penna pronta per la firma del contratto. Questione di pochi giorni e dovrebbe essere fatta.
Con la Yamaha R1 correrà anche il Team Pedercini: le moto sono in arrivo e verranno provate al Mugello il 18 ottobre. Lucio Pedercini è raggiante e si aspetta anche un buon sostegno da parte della Yamaha-Italia, ma ci sarà anche un’altra R1 in pista e con un pilota che la conosce a fondo e la fa filare come un missile: Vizziello, che affronterà l’esperienza SBK con lo stesso team con cui ha colto tante soddisfazioni in Superstock.


Fino a pochi giorni fa il panorama del Mondiale SBK 2005 era questo. Oggi non più. In lontananza si vede una sagoma luminosa che sembra avvicinarsi: è quella della MV, la marca che ha vinto 75 titoli mondiali e 275 Gran Premi. Sembrava che fosse stata presa la decisione di correre nel Mondiale SBK a partire dal 2006, invece la F4 1000 potrebbe debuttare già nel 2005, magari gestita dal Team DFX in stretta collaborazione col reparto corse di Varese.
Dopo i test fatti la settimana scorsa al Mugello, dove con una moto più vicina alla Superstock che alla SBK Marco Borciani ha spuntato un soddisfacente 1’58”6 con un incredibile traffico in pista, l’ipotesi di vedere già dal prossimo anno la MV in pista è presa in considerazione anche da Claudio Castiglioni, che entro il 26 di questo mese deve dare una risposta alla proposta fattagli da Daniele Carli del Team DFX: un sì o un no. Una grossa responsabilità in entrambi i casi.

Questa tabella riassume ciò che è stato scritto nell’articolo. I punti interrogativi sono ancora tanti perché indicano situazioni non ancora contrattualizzate, ma in gran parte già ben definite e reali.

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