Sbk
Per gli USA, Pirelli invia la flotta
L’azienda italiana, in forte crescita sul mercato americano, affronta Laguna Seca con uno schieramento di mezzi imponente per non sfigurare nella pista di prova della Dunlop. Nuovi slick messi a punto apposta per il circuito californiano
di Luigi Rivola
Il circuito di Laguna Seca è in California, a nove ore di fuso orario dall’Italia, una distanza notevole anche per chi ha ormai fatto suoi gli obiettivi della globalizzazione, come la Pirelli, che ha mire ben precise sui mercati di tutto il mondo e su quello ricco e prestigioso del nordamerica in particolare.
A Laguna Seca la Pirelli quest’anno non ha ancora provato le gomme che fornisce in esclusiva ai piloti che partecipano ai campionati mondiali Superbike e Supersport ed è un’incognita che la Casa italiana non ha sottovalutato, ritenendo che la pista nei pressi di Monterey sia una delle più carenti di grip nel panorama dei circuiti che ospitano le SBK.
La Pirelli quindi si è preparata con dovizia di mezzi per non sfigurare nell’unico appuntamento americano del WSBK, perché, tra l’altro, essendo in programma anche una prova del campionato AMA, dove Dunlop e Michelin corrono ufficialmente, il confronto, per quanto indiretto, sarà inevitabile. La Dunlop non solo corre ufficialmente, ma corre in casa, essendo Laguna Seca la sua pista di prova, quanto alla Michelin, partecipa con un solo pilota – Eric Bostrom su Ducati 999 ufficiale – ma con un’equipe tecnica di prim’ordine e gomme specialissime. E che fra “i gommisti” ci sia sfida rovente lo dimostra il veto col quale la Dunlop, sponsor della pista, ha impedito alla Michelin di provare prima della corsa.
È probabile quindi che l’impegno della Pirelli in America, pur inquadrato nel compito di fornitura di pneumatici di cui si è assunta in esclusiva l’onere, si traduca, per i piloti del Mondiale, nella disponibilità di gomme particolarmente efficaci, che a differenza di quelle specialissime per pochi piloti, saranno a disposizione di tutti. E se il risultato sarà quello che la Casa italiana si aspetta, non passerà inosservato.
Il GP USA SBK per la Pirelli è iniziato pochi giorni dopo la conclusione del GP d’Italia a Monza, quando, via nave, sono stati spediti in California i primi 800 pneumatici. Il costo del trasporto marittimo è nettamente inferiore a quello aereo, ma la Pirelli ha aspettato fin dopo Silverstone per inviare a Monterey – via aerocargo – i rimanenti 1600 pneumatici, in modo tale da poter fare tesoro anche delle esperienze maturate negli ultimi due GP.
A Laguna seca non saranno ovviamente presenti i sette inconfondibili bilici gialli che seguono le corse europee: la Pirelli ne ha però presi a nolo due in America e si è dotata in loco di un paio di grossi container in funzione di magazzini specializzati. I macchinari e le attrezzature per la fornitura del servizio nel paddock sono stati noleggiati presso i rivenditori Pirelli locali; il personale specializzato, quattordici tecnici arrivati dall’Italia e insostituibili perché già perfettamente allenati al compito e conosciuti di persona dagli uomini dei team, è affiancato in questa occasione da alcuni aiutanti americani.
Nello specchietto che la Pirelli ci ha fornito, e che dà una chiara dimensione del suo sforzo, si nota la prevalenza, fra le gomme posteriori slick, di pneumatici che scenderanno in pista per la prima volta a Laguna Seca e realizzati dichiaratamente in funzione delle caratteristiche della pista americana. Considerando che la Pirelli opera in regime di monopolio, questa evoluzione continua è un’apprezzabile dimostrazione di serietà, ma è anche una sfida lampante: con pneumatici prodotti in grandi numeri, la nostra azienda vuole battersi coi pezzi unici della concorrenza. Il “cavatappi” di Laguna Seca farà da arbitro...
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