Sbk
Chili partirà in quarta fila
Se fosse caduto, il regolamento lo avrebbe retrocesso al massimo all’ottavo posto della griglia di partenza, ma poiché si è ritirato dalla superpole per la rottura del motore, allora deve partire sedicesimo. Assurdo, ma vero. E Chili reagisce con uno sche
di Luigi Rivola
Chili in relax coi suoi tifosi inglesi al termine della sua sfortunata superpole
Silverstone - Ha ottenuto il miglior tempo in entrambi i turni di prove ufficiali, aveva molte probabilità di conquistare anche la superpole, o quantomeno di partire in prima fila, invece, essendoglisi rotto il motore durante le prime fasi del giro lanciato della superpole il regolamento lo condanna a partire dal sedicesimo posto della griglia.
“Ho quarant’anni e non sono più capace di arrabbiarmi come una volta – reagisce Chili insolitamente calmo, mentre firma quintali di poster per i suoi tifosi inglesi che fanno ordinatamente la fila davanti al suo box – Se me la prendo, che cosa concludo? Ho solo una possibilità per sfogarmi: vincere tutte e due le corse domani, e non è detto che non ci riesca. Mi dispiace solo perché i ragazzi della squadra hanno lavorato come matti per mettermi a posto la 998R in tempo per la superpole, ed è andata a finire così...”.
Il danno è notevole: costringere un potenziale vincitore a partire sedicesimo significa tagliargli di netto almeno metà delle possibilità di vincere, visto che chi parte in prima fila è tutt’altro che fermo. Ma è il regolamento. Che prevede anche una deroga nella quale Chili però non ricade. Se un pilota che in prova si è guadagnato l’ingresso in superpole non prende il via perché infortunato, oppure prende regolarmente il via, ma non completa il giro per una caduta, allora viene retrocesso al massimo all’ottavo posto della griglia di partenza. Nel caso di rottura del motore durante la superpole non è prevista invece nessuna deroga. Strano, assolutamente illogico, ma è così. I federali presenti a Silverstone hanno valutato la cosa, ne hanno discusso, hanno riscontrato l’anomalia, ma hanno detto che per questa volta non ci si può fare nulla.
Qualcuno ha fatto notare a Chili che per risalire di otto posti nello schieramento di partenza sarebbe stato sufficiente, a termini di regolamento, che una volta fermo a causa della rottura del motore si fosse buttato per terra con la moto.
Lui, a dimostrazione che il suo morale non ha risentito affatto di questa batosta, dapprima ha riso, poi ne ha pensata una delle sue. “Dovevo cadere? Dovevo farmi male?” Ha preso un foglietto e ha scritto in stampatello: “Attesto che il pilota Pierfrancesco Chili si è rotto i co.....ni durante la Superpole”. Poi ha inforcato il motorino elettrico con cui si sposta nel paddock ed è andato alla clinica mobile, dal dott. Corbascio a farselo firmare...
Chili in relax coi suoi tifosi inglesi al termine della sua sfortunata superpole
Silverstone - Ha ottenuto il miglior tempo in entrambi i turni di prove ufficiali, aveva molte probabilità di conquistare anche la superpole, o quantomeno di partire in prima fila, invece, essendoglisi rotto il motore durante le prime fasi del giro lanciato della superpole il regolamento lo condanna a partire dal sedicesimo posto della griglia.
“Ho quarant’anni e non sono più capace di arrabbiarmi come una volta – reagisce Chili insolitamente calmo, mentre firma quintali di poster per i suoi tifosi inglesi che fanno ordinatamente la fila davanti al suo box – Se me la prendo, che cosa concludo? Ho solo una possibilità per sfogarmi: vincere tutte e due le corse domani, e non è detto che non ci riesca. Mi dispiace solo perché i ragazzi della squadra hanno lavorato come matti per mettermi a posto la 998R in tempo per la superpole, ed è andata a finire così...”.
Il danno è notevole: costringere un potenziale vincitore a partire sedicesimo significa tagliargli di netto almeno metà delle possibilità di vincere, visto che chi parte in prima fila è tutt’altro che fermo. Ma è il regolamento. Che prevede anche una deroga nella quale Chili però non ricade. Se un pilota che in prova si è guadagnato l’ingresso in superpole non prende il via perché infortunato, oppure prende regolarmente il via, ma non completa il giro per una caduta, allora viene retrocesso al massimo all’ottavo posto della griglia di partenza. Nel caso di rottura del motore durante la superpole non è prevista invece nessuna deroga. Strano, assolutamente illogico, ma è così. I federali presenti a Silverstone hanno valutato la cosa, ne hanno discusso, hanno riscontrato l’anomalia, ma hanno detto che per questa volta non ci si può fare nulla.
Qualcuno ha fatto notare a Chili che per risalire di otto posti nello schieramento di partenza sarebbe stato sufficiente, a termini di regolamento, che una volta fermo a causa della rottura del motore si fosse buttato per terra con la moto.
Lui, a dimostrazione che il suo morale non ha risentito affatto di questa batosta, dapprima ha riso, poi ne ha pensata una delle sue. “Dovevo cadere? Dovevo farmi male?” Ha preso un foglietto e ha scritto in stampatello: “Attesto che il pilota Pierfrancesco Chili si è rotto i co.....ni durante la Superpole”. Poi ha inforcato il motorino elettrico con cui si sposta nel paddock ed è andato alla clinica mobile, dal dott. Corbascio a farselo firmare...