Sbk
1° giorno, Chili è là davanti
Frankie la tigre mette tutti in fila, approfittando anche della caduta di Laconi, relegato in quinta posizione. Sorprende Corser con la Petronas, quarto. In SS è sfida in casa tra le Honda, con Charpentier che tiene dietro le due Ten Kate diMuggeridge e
Le prime prove di Oschersleben ribaltano il verdetto di Monza. Pierfrancesco Chili si è lasciato alle spalle la delusione per il doppio ritiro ed è tornato a ruggire stampando un meraviglioso primo tempo. Invece Laconi, due volte primo sulla pista italiana e nuovo leader iridato, è scivolato a terra nei minuti finali mentre tentava - con la gomma da qualifica - di rispondere al pilota italiano. Il transalpino si è rialzato indenne ma visto che mancavano appena cinque minuti alla fine della sessione non è stato in grado di tornare dentro. "Avrei potuto fare anche meglio, purtroppo ho dovuto usare il muletto perché sulla 998 che preferisco c'era qualcosa che non funzionava a livello di sospensioni" ha spiegato Pierfrancesco Chili. Il pilota del team PSG-1 in Germania ha fatto preparare due 998R lasciando sul camion la 999RS già messa da parte in altre occasioni. "Adesso dovrei portare l'ammortizzatore alla Ohlins per un controllo ma sono un po' dubbioso, ho paura che magari qualche altro team possa copiare qualche la mia regolazione" ha malignato un Pierfrancesco apparso in grandissima forma. La scivolata ha fatto arretrare Laconi al quinto posto: davanti al capoclassifica ci sono anche Steve Martin e Noriyuki Haga con le 999 "clienti" e perfino la Petronas di Troy Corser. La tre cilindri malese è stata addirittura per quattro minuti al comando nella fase centrale della sessione. Oltre a Chili è apparso parecchio incisivo anche Martin che sta recuperando dall'infortunio capitatogli in prova a Monza. "Sono volato alla Ascari a 185 km/h, sulla pista lombarda non potevo guidare bene perché mi facevano molto male il braccio e il ginocchio sinistri pieni di abrasioni, qui va veramente molto meglio" ha spiegato l'australiano. Oschersleben non ha lesinato sorprese. Per esempio il team tedesco Alpha Technik, formazione di punta Honda nella serie nazionale, ha piazzato Michael Schulten al sesto posto, due decimi davanti alla moto gemella di Chris Vermeulen. Schulten non è mai stato un fulmine di guerra e la sua bella prestazione significa che la Fireblade comincia ad andare veramente forte. Tra le due Honda si è inserita la Kawasaki ZX-10 di Mauro Sanchini che è a soli tre decimi da Laconi. "Peccato aver danneggiato la moto numero uno a metà turno quando sono caduto sull'olio lasciato da Fuertes" ha raccontato il grintoso pesarese. Che, oltre a Vermeulen, precede anche Toseland solo nono: per la Ducati ufficiale è stata davvero una giornataccia! Incidenti senza conseguenze anche per Walker (Petronas) e David Garcia ripescato dal team NCR che gli ha affidato la 999 ex Praia: il portoghese adesso corre con la 998.
La notizia è deflagrata nel paddock di Oschersleben come una bomba: la MCRCB ha invitato alcune formazioni del Mondiale Supersport alla gara internazionale che farà da contorno al GP d'Inghilterra MotoGP in programma il 25 luglio a Donington. La MCRCB è l'associazione dei moto club britannici che fino al 2003 gestiva il campionato nazionale. Adesso collabora con la Dorna è non è difficile scorgere dietro tutta l'operazione la longa manus di Carmelo Ezpeleta, boss della MotoGP da sempre in guerra contro la Superbike. La corsa si svolgerà nel pomeriggio, dopo la MotoGP, ed il montepremi è allettante, circa 100 mila dollari. Le squadre Supersport si sono consultate tra di loro e nel pomeriggio è arrivata la risposta, altrettanto clamorosa: un secco no. "I team permanenti del campionato Mondiale Supersport non sono interessati a partecipare all'evento in quanto le sue caratteristiche non garantiscono alcun valore aggiunto al programma corse che è focalizzato in maniera prioritaria sul Campionato Mondiale Supersport" si legge nel comunicato emesso dalla SBK Teams Association. L'ennesima manovra di disturbo della Dorna si è dunque trasformata in clamoroso autogol. La società spagnola che gestisce il motomondiale sta tentando da diversi anni di "uccidire" il pericoloso concorrente Superbike. Ma fino a poco tempo fa le azioni erano molto sotterranee e di lunga gittata temporale. Adesso invece è guerra aperta, su tutti i fronti. Il cambio di strategia potrebbe essere stato imposto dalla constatazione che la Superbike, nonostante le fosche previsioni di fine 2003, non è affatto morta. Anzi proprio in queste settimane sta ritrovando impulso: il pubblico e i media continuano a seguire il "Mondiale alternativo" e la Tv fa ottimi ascolti. In Inghilterra la Superbike è andata per due domeniche in onda dopo la MotoGP (18 aprile e 16 maggio) e ha fatto più ascolto della MotoGP. La Dorna deve aver realizzato che strangolare la SBK è difficilissimo: la guerra aperta basterà? E inoltre: la Federmoto Internazionale, che incassa i diritti sia dalla Dorna che da Flammini, non ha proprio nulla da dire al proposito? Intanto in pista si è conclusa la prima sessione con le Honda dominatrici. Il miglior tempo è del francese Sebastien Charpentier che precede Muggeridge e Parkes. Poi c'è la Yamaha (gestita dal team tedesco) dell'australiano Kevin Curtain. Il capoclassifica Jurgen Van De Goorbergh è appena undicesimo "ma domani spingerò di più perché qui bisogna partire almeno in seconda fila per evitare guai alla prima curva." Il miglior italiano è stato il 18enne Denis Sacchetti, 12° con la Honda ufficiale del team Megabike. Tutti gli altri sperano di uscire dall'anonimato nel turno di domani, bel tempo permettendo.
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