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La MSMA spara al Mondiale SBK

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L'associazione dei costruttori da corsa emette un secondo comunicato in cui ribadisce che i suoi soci – Ducati esclusa – non correranno ufficialmente nel 2004, ma non aggiunge nulla a ciò che già si sapeva

Laconi, pilota ufficiale della 999 SBK 2004 ufficiale, al box Ducati durante i recenti test Pirelli a Valencia

I soci
di Luigi Rivola

La MSMA
, ossia l'associazione che riunisce una parte delle industrie impegnate nella costruzione di moto da corsa e nella partecipazione alle corse, ha emesso un secondo comunicato sul boicotaggio dei suoi soci al campionato mondiale Superbike 2004. Il primo, diramato in occasione del GP di Laguna Seca, affermava che le Case non avrebbero preso parte ufficialmente al Mondiale SBK 2004 per protesta contro le nuove regole stabilite congiuntamente dalla FGSport, società di gestione del Campionato, e dalla Federazione Motociclistica Internazionale; il secondo è una replica del primo e ve lo traduciamo di seguito:



"Alla luce delle voci e delle errate informazioni diffuse sui partecipanti al Mondiale Superbike, la MSMA desidera fare chiarezza sulla sua posizione.
I membri della MSMA si erano accordati per l'adozione di un certo numero di regole tecniche molto equilibrate, ma queste regole non sono state adottate. Di conseguenza i membri della MSMA hanno deciso all'unanimità che se queste regole non verranno adottate, e se non si rinuncerà alla decisione di restringere la fornitura di pneumatici ad una sola marca, i membri della MSMA non prenderanno ufficialmente parte al campionato mondiale Superbike 2004 e in aggiunta non presteranno nessuna assistenza tecnica in forma ufficiale. La Ducati è esonerata dal rispetto di questo impegno avendo già in essere accordi con gli sponsor.
La MSMA è profondamente dispiaciuta di dover emettere questo comunicato, ma è stata forzata a farlo. Nel loro ruolo di costruttori di moto, i membri della MSMA devono assumere posizioni risolute contro regole tecniche che si prestano a recar danno agli interessi dei clienti motociclisti e anche contro l'idea di lasciar spazio a un solo costruttore di pneumatici, così che una marca di gomme da moto può diventare campione del mondo semplicemente comprando il campionato e quindi il titolo.
Noi sinceramente auspichiamo che tutti coloro che amano il Campionato apprezzino i motivi che ci hanno spinto ad assumere questa posizione. Infine vogliamo ringraziare gli appassionati, il pubblico, gli organi di informazione, per il loro appoggio e per la loro comprensione in questo difficile momento per lo sport motociclistico".
Takanao Tsubouchi - Segretario Generale MSMA
Tutti pubblicheranno questo comunicato con grande scalpore, ma la realtà è che non è altro che una replica del primo: non aggiunge nulla, non ha maggiore credibilità, non cambia assolutamente niente rispetto alle prospettive del Mondiale SBK 2004 quali erano già note un mese fa e si prospettano adesso.
L'unica conferma che questo comunicato fornisce è che la questione Mondiale SBK non è più affrontata da nessuno su basi razionali, ma è diventata solo una questione personale fra la MSMA e la FGSport dei fratelli Flammini, con Carmelo Ezpeleta e la Dorna che senza farsi notare si sbellicano dalle risate sapendo bene chi è l'unico a trarre vantaggio da questa penosa situazione.
Non cambia nulla perché già si sapeva che la Ducati, avendo assunto come piloti ufficiali Laconi e Toseland ed avendo impegni con gli sponsor, non avrebbe potuto rinunciare al campionato. Difatti la Ducati correrà, perché la Fila non ritiene corretto mandare Laconi e Toseland in catena di montaggio, e i sindacati poi vorrebbero per tutti gli operai gli stessi stipendi dei due privilegiati.


della MSMA sono: Aprilia, Ducati, Honda, MV Agusta, KTM, Kawasaki, Suzuki e Yamaha. Ma non, ad esempio, la Foggy Petronas, che pur inseguendo le Ducati col fiatone, anche nel 2004 sarà, come si sapeva, della partita, tanto è vero che dopo le recentissime prove di Valencia, sia Fogarty che Corser, hanno espresso giudizi estremamente positivi sia sulle gomme Pirelli, sia sulla scelta della "monogomma".
Che l'Aprilia, la Yamaha, la Kawasaki e la Suzuki avrebbero disertato il Mondiale SBK 2004 era pure cosa risaputa, e come non capirle: da qualche parte si deve pur tagliare, se è vero che si sono lasciate irretire dalla MotoGP, dai suoi costi improponibili e hanno moto sulle quali occorre investire continuamente (e fino ad oggi solo con pessimi risultati) per correre dietro a cinque-sei Honda che se la ridono là davanti...
Quanto alla KTM e alla MV Agusta, la prima ha annunciato una sua partecipazione al Mondiale 2005 e fino ad oggi non l'ha mai smentita; la seconda non ha mai nemmeno pensato di correre nel 2004.
Rimane la Honda: anche a proposito della Casa di Tokyo nessuno ha mai scritto che la partecipazione della CBR1000RR Fireblade al Mondiale 2004 sarebbe stata ufficiale. Tutti sappiamo che il Team Ten Kate non è la Honda, anzi, non si conoscono neppure e pur non conoscendosi si detestano, tanto è vero che ad Amsterdam, al grande meeting Honda per la stampa internazionale svoltosi ai primi di settembre 2003, il campione mondiale della Supersport, Chris Vermeulen, per entrare sul palco in tuta e con la moto, la CBR600RR Ten Kate, a fianco di Rossi, e di tutti gli altri campioni ufficiali della Honda, ha dovuto prima uccidere almeno una ventina di guardie giapponesi che tentavano di opporsi al suo ingresso... Ironia? Sì, ma parafrasando il comunicato della MSMA, sono stato forzato a farla



Chris Vermeulen nel 2004 correrà con la CBR1000RR Ten Kate, e la HRC sta sviluppando un kit per rendere competitiva questa moto. Sottobanco si può fare tutto, ma adesso è importantissimo salvare la forma per non fare una figuraccia con gli altri soci della MSMA. Così la Honda, dopo aver celebrato Vermeulen e la CBR Ten Kate assieme agli altri piloti e macchine della Casa ad Amsterdam, a distanza di due mesi li ha rinnegati, almeno di facciata: a Barcellona, quando la Honda ha fatto provare ai giornalisti la RC211V di Valentino, doveva esserci anche la CBR600RR Ten Kate campione del mondo, il TIR del Team era già partito dall'Olanda, ma è tornato indietro perché la Honda ha comunicato a Gerrit Ten Kate, al quale usciva il fumo dalle orecchie per la rabbia, che l'invito era disdetto perché la sua non era una moto ufficiale. Capito?
La Honda CBR1000RR non ufficiale (lo ripetiamo: n o n u f f i c i a l e - va bene, MSMA?) non essendo venuta una smentita al comunicato diramato da un team (campione del mondo negli ultimi due anni) che si chiama sulla carta intestata Ten Kate Honda, correrà quindi nel 2004 come promesso. E di una cosa si può essere certi: se questa moto privata (p r i v a t a) vincerà il Mondiale SBK 2004, o metterà in mostra il potenziale elevatissimo che certamente non le difetta, i kit altrettanto privati (p r i v a t i) per team Kawasaki, Suzuki, Yamaha e magari anche Aprilia, naturalmente sconosciuti alle rispettive Case, spunteranno come i funghi.
Laconi, pilota ufficiale della 999 SBK 2004 ufficiale, al box Ducati durante i recenti test Pirelli a Valencia

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