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SBK: la Honda torna nel 2004

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A dispetto delle polemiche e del pessimismo, per la SBK sembra prospettarsi un grande futuro. Al rientro della Honda seguirà il debutto della KTM. E le altre non potranno stare a guardare

Walker e Toseland, piloti del Team GSE HM Plant

di Luigi Rivola, foto Alex Photo


La Honda VTR ufficiale con cui Edwards ha vinto il titolo mondiale SBK 2002

La Honda torna a correre nel mondiale Superbike. La voce è rimbalzata nel paddock di Assen durante il GP d'Olanda ed ha trovato autorevoli conferme sia da parte della FGSport che organizza il Mondiale, sia in ambienti molto vicini alla Casa giapponese.

La moto del rientro sarà, senza ombra di dubbio, la CBR 1000 RR, presentata in anteprima ad Amsterdam il 10 settembre, ed esposta al pubblico per la prima volta al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano.


Non si tratterà di una partecipazione ufficiale a tutti gli effetti: la Honda ha sottoscritto il comunicato della MSMA, l'associazione dei costruttori di moto da corsa, in cui si dichiarava apertamente il proposito di non partecipare ufficialmente al Mondiale SBK 2004, quindi non farà un passo indietro, che potrebbe creare grossi problemi in seno alla stessa MSMA, ma si limiterà a fornire le moto al Team Ten Kate Honda, che così assumerebbe la veste di team satellite dalla HRC sia nel Mondiale Supersport, che ha vinto lo scorso anno e sta rivincendo, sia nel Mondiale Superbike, dove probabilmente farà esordire come prima guida Chris Vermeulen, pilota stimatissimo dalla Honda e favorito per il Mondiale SS 2003.

Il Team Ten Kate, che a Brands Hatch era stato promotore di una raccolta di firme contro l'annuncio di Maurizio Flammini - poi confermato - dell'imposizione della "monogomma" (Pirelli), minacciando, se la FGSport avesse continuato su questa strada, di astenersi dal correre, si trova quindi ad essere, a distanza di un solo mese dall'episodio di Brands Htch, la squadra più rappresentativa dei due mondiali, una squadra che probabilmente perderà il consistente supporto economico della Pirelli, ma guadagnerà il ruolo di controfigura della HRC, che non dovrebbe danneggiarla molto... E magari due titoli mondiali a fine stagione.
In sala stampa ad Assen è stato diffuso un comunicato del Team GSE (quello inglese di Toseland e Walker con le moto ufficiali Ducati del 2002) intitolato: "Dichiarazione di intenti" e chiaro solo su un punto: il Team GSE non ha intenzione di continuare a correre nelle condizioni attuali, ha qualcosa da ridire sulle regole 2004 e lascia liberi i piloti e i componenti del Team di cercare altre possibilità.
L'approfondimento del tema ha portato a queste considerazioni: il Team GSE ha sponsor di alto livello che vogliono vincere un Mondiale ed ha indubbiamente la struttura per cogliere questo risultato. Per questo motivo ha chiesto alla Ducati di diventare squadra ufficiale a tutti gli effetti nel 2004, ma la Ducati sarebbe intenzionata a correre col suo team, diretto da Davide Tardozzi, anche l'anno prossimo, assumendo molto probabilmente come pilota ufficiale Regis Laconi attualmente in forza al Team NCR.


Decisioni in tal senso non sarebbero state ancora prese, ma l'orientamento prevalente sarebbe questo, anche se la Casa bolognese dovrà raddoppiare il suo impegno avendo deciso di partecipare ufficialmente anche al Mondiale Supersport con una 749 affidata a Lorenzo Lanzi, attuale leader dell'Europeo Superstock con la 999S.
Così alla GSE Racing - scontato che la veste di team satellite le va stretta - rimangono tre possibilità: cambiare campionato, ma in ambiente MotoGP non è che ci siano possibilità di godere di condizioni migliori di quelle che la squadra inglese già ha con la Ducati in SBK, oppure ottenere ciò che la Ducati non è disposta a concederle da altre Case (giapponesi), oppure smettere. Al momento la terza opzione sembra la più probabile.
Il ritorno della Honda - d'accordo, non ufficiale, abbiamo capito! - rende poco credibile l'idea che la Suzuki abbandoni il campo. Battà, manager del Team Alstare Corona, impegnatissimo da anni al massimo livello nel Mondiale Superbike, in questo momento è ai ferri corti con i fratelli Flammini, titolari della FGSport e del Campionato. Dissente sia sul nuovo regolamento, sia - come la maggior parte dei suoi colleghi - sulla "monogomma". Ritiene la presenza di un Team come il suo, con gli investimenti tecnici, promozionali e pubblicitari che ne conseguono, indispensabile per il futuro della SBK e non crede che la FGSport possa rinunciarvi in favore di preparatori privati dalle risorse economiche estremamente limitate.
"Io so meglio di chiunque altro quanto costi preparare moto per il mondiale SBK e gestire una squadra che punti a vincerlo - spiega con evidente irritazione Battà - senza squadre come la mia e senza la partecipazione ufficiale delle Case, il mondiale è finito. Ho fatto diversi viaggi in Giappone in quest'ultimo periodo e conosco perfettamente la posizione dei costruttori giapponesi e della Suzuki in particolare: se non cambiano le cose, non ci saranno moto ufficiali nel 2004, nemmeno Suzuki".


La Rizla-Suzuki di Kagayama: il Team inglese punta a detronizzare il Team Alstare?

Ma c'è qualcuno che non la pensa allo stesso modo. Qualcuno che valuta la presenza ad Assen, imprevista ad inizio stagione, del Team Rizla Suzuki - il Team semiufficiale inglese - come un approccio più consistente al Mondiale SBK rispetto alla semplice partecipazione alle corse britanniche. E c'è anche chi sostiene che - sempre in Inghilterra - il Team GSE, attualmente semiufficiale Ducati e, come abbiamo visto, in difficoltà dichiarata con la Casa di Borgo Panigale, si sia rivolto anche alla Suzuki per metterle a disposizione la sua squadra e i suoi ambiziosi e danarosi sponsor fin dal 2004.
Anche la Suzuki non correrà ufficialmente l'anno prossimo - la forma in qualche modo va salvata, no? - ma l'idea è che le GSX-R 1000 senza air restrictors saranno al via in forze, e piuttosto ben preparate...
Il Team PSG-1 ha debuttato nel 2003 ed ha raccolto subito eccellenti risultati, fra cui una vittoria di manche. La squadra è soddisfatta, Chili altrettanto, quindi si continua e, ovvio, si cerca di migliorare.
Ecco una confidenza: "L'anno prossimo non correremo nelle stesse condizioni di quest'anno. Una delle ipotesi è di acquistare due 999 e di prepararle per conto nostro, ma non è l'unica, abbiamo contatti con altre Case e ci potrebbero essere novità molto interessanti: Chili fa gola a molti e anche il Team ha dimostrato ciò che vale. Se nel 2003 abbiamo fatto un buon campionato al debutto, con una piccola crescita nel 2004 potremo puntare anche più in alto".
L'anno scorso Chili era in forza al Team NCR, che quest'anno è stato spesso protagonista con Regis Laconi. Guarda caso, Chili e Laconi sono stati accesi avversari in tutte le gare finora svoltesi. L'ex pilota dell'Aprilia MotoGP ha impressionato molto favorevolmente gli addetti ai lavori, tanto che molti lo danno ormai per accasato a Borgo Panigale in sostituzione di Hodgson. Niente di ufficiale per ora, ma anche il Team NCR è al corrente di questa ipotesi e non nega che possa avverarsi.


"A noi certamente piacerebbe che Laconi stesse dov'è - afferma Stefano Caracchi, team manager della NCR - ma se dovesse finire su una 999 del Team Ducati saremmo lieti per lui: significherebbe che stando con noi ha avuto modo di mettersi in luce come meritava".
- E sulle eccellenti Ducati NCR chi potrebbe salire al posto di Laconi?
"Tanto per cominciare abbiamo grande fiducia in Garcia, che è giovane e velocissimo, poi vedremo. Adesso è ancora presto per prendere decisioni: fino a prova contraria Laconi sta ancora correndo per la NCR".
Facciamo noi un'ipotesi: se Laconi andrà alla Ducati, la NCR potrebbe offrire una SBK a Sanna, che stava già per firmare per la scuderia bolognese all'inizio del 2003 e che attualmente sembra un po' in crisi nei rapporti col Team Belgarda per cui corre nel Mondiale Supersport.
La KTM non nasconde la sua intenzione di iscrivere a breve termine una sua supersportiva con motore bicilindrico LC8 al Mondiale Superbike. Potrebbe accadere già nel 2005, visto che un prototipo di questo modello è già pronto, che ha già percorso più di 40.000 km di test e che molto probabilmente debutterà in pubblico al Salone di Tokio che aprirà il prossimo 24 ottobre.
Lo ha confermato recentemente lo stesso Stefan Pierer, titolare dell'industria austriaca, in un'intervista ad Alan Cathcart che riportiamo in sintesi: "La nostra supersportiva uscirà dalle linee di montaggio a pieno ritmo nel 2006. Avrà un telaio in tubi d'acciaio diverso da quello di alcuni modelli concorrenti ed avrà subito una versione da corsa. È ancora presto per indicare la data precisa in cui scenderemo in pista nel Mondiale SBK, ma lo faremo, questo è certo. La nostra sarà una moto stradale strettamente derivata da una superbike, quindi non possiamo esimerci dal cercare di dimostrare la sua superiorità anche nelle competizioni internazionali".

Il manager austriaco ha espresso chiaramente anche la sua opinione sui nuovi regolamenti del Mondiale SBK. E sono in controtendenza: "A mio parere costituiscono un buon passo in avanti. Le nuove regole ridurranno i costi e anche il gap fra team ufficiali e team privati. Il punto più critico è l'imposizione della monogomma, che elimina i privilegi di cui godevano alcuni team. Lo scorso luglio, ebbi una conversazione con Maurizio Flammini che mi espose i piani di trasformazione del suo campionato, e gli diedi subito tutto il mio appoggio".
Lorenzo Lanzi: punta all'Europeo Superstock 2003, ma è già ufficiale Ducati come pilota della 749 che parteciperà al Mondiale Supersport 2004

Il bicilindrico 8 valvole KTM LC8: sarà l'arma della Casa austriaca nel Mondiale SBK (foto Paul Barshon)

Stefan Pierer, l'uomo che guida la riscossa mondiale della KTM (foto Paul Barshon)
Gregorio Lavilla, attuale pilota ufficiale della Suzuki GSX-R 1000 in forza al Team Alstare Corona

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Regis Laconi

La nuova Honda CBR 1000 RR, la moto del rientro in Superbike

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