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Dorna-Pirelli: un accordo obbligato

Ottaviano SIlano il 14/03/2025 in Motogp
Dorna-Pirelli: un accordo obbligato
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Dorna-Pirelli: un accordo obbligato

Pirelli ha vinto il braccio di ferro con Michelin per essere fornitore unico della MotoGP a partire dal 2027 e per i successivi 5 anni. Quali movimenti si celano dietro questo accordo?

Monogomma atto terzo: dopo Bridgestone (2009-2015) e Michelin (2016-2026), è il turno di Pirelli che diventerà fornitore unico della MotoGP dal 2027 ad almeno il 2031. La motivazione ufficiale della scelta è la volontà di Dorna di uniformare la fornitura delle tre categorie del motomondiale. Motivazione che sembra del tutto ragionevole, ma è solo questo o c’è dell’altro?

Iniziamo col dire che la lunga avventura di Michelin nel massimo campionato è stata irta di ostacoli, dalle critiche al feeling dell’anteriore dei primi anni alle recenti dispute sulla sensibilità alla temperatura (vedi incidente di Jorge Martin nei test di Sepang). Al contrario, non può passare inosservato il fatto che Pirelli, nei suoi dieci anni di presenza in SBK, ha permesso ai tempi sul giro stabiliti dalle derivate di serie di avvicinare quelli dei prototipi: sulle piste comuni ai due campionati, le SBK sono soltanto 1,5 – 2 secondi più lente, pochissimo considerando le enormi differenze tecnologiche e il fatto che Pirelli ha dichiaratamente sposato la filosofia di fornire alla SBK gli stessi pneumatici che qualsiasi comune mortale potrebbe acquistare.

 

La paura di Dorna: SBK più veloce della MotoGP

Nel 2027 questo altissimo livello di competitività della SBK diventerà un problema per Dorna: con il cambio regolamentare, si stima che le nuove MotoGP da 850 cc saranno più lente delle attuali 1000 di circa 2 secondi, finendo per allinearsi alle SBK: qualcosa che non farebbe troppo bene all’immagine della massima serie.

Il pericolo è soprattutto in qualifica, dove oltretutto la SBK può contare su una gomma dedicata come la SCX, e nei primi giri; poi la tenuta della gomma sull’arco della gara sembra a favore della MotoGP, dove i piloti attualmente (era Michelin) sono in grado di avere una variazione massima nel tempo sul giro intorno ai 0,5-0,8 secondi, abbastanza costante per tutti i piloti; mentre in SBK, nonostante le gare siano più corte, il calo si attesta sul secondo al giro.

È dunque lecito pensare che al tavolo della trattativa Pirelli abbia potuto far pesare non solo la possibilità di fornire tutte le categorie (cosa che Michelin ha dichiarato di non essere interessata a fare), ma anche il fatto di essere fornitore di quella che sarebbe potuta diventare una potenziale “minaccia” per la MotoGP. In caso di sconfitta nel braccio di ferro con Michelin, Pirelli avrebbe potuto decidere di sviluppare per la SBK gomme più estreme e, nel 2027, cercare di attuare un “golpe” ottenendo la migliore pubblicità possibile per un appassionato: battere i prototipi con le moto derivate dalla serie.

 

Dorna, FIM, Pirelli: l’alleanza per la MotoGP

Che Pirelli abbia esplicitamente fatto riferimento a questa possibilità o meno, al tavolo di Dorna sicuramente tutti ne erano consapevoli, e la cosa non può non aver pesato. Nel frattempo Jorge Viegas, il presidente della FIM, ha dichiarato che pur di far rimanere la MotoGP il campionato più veloce, verranno cambiate le regole della SBK: e il limite di flusso del carburante introdotto quest'anno sembra proprio andare in direzione di una progressiva riduzione prestazionale negli anni 25-26-27 per assicurarsi di avere tempi sul giro inferiori a quelli della MotoGP 850 cc.

Ma visto che le gomme restano assolutamente fondamentali in ogni disciplina su pista, senza il controllo su questo elemento ogni sforzo rischiava di risultare vano, o quanto meno grossolano. Avere un fornitore unico per MotoGP e SBK semplifica il lavoro regolamentare e mette Dorna al riparo da spiacevoli sorprese.

Insomma: oltre a mettersi alle spalle le critiche mosse negli anni a Michelin (dalle gomme in qualche caso difettose alla controversa regola della pressione minima in gara), grazie all’accordo con l’azienda italiana Dorna acquisisce un alleato fondamentale per mantenere la classe regina come apice del motorsport a due ruote.

 

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