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Quanto guadagna chi lavora in MotoGP?
Parliamo di tecnici, meccanici, insomma di tutte quelle figure che lavorano dentro ai box, nel retrobottega del Motomondiale. Gli stipendi? Dipende dal ruolo: ecco le cifre
In MotoGP non conta solo il pilota, ma anche la squadra che c'è dietro di lui, ossia quel gruppo operativo che fa sì che tutto funzioni nel migliore dei modi. Si tratta di figure professionali di cui si parla solo in modo marginale, ma il cui ruolo è ovviamente cruciale nell'economia di una stagione sportiva.
Ma quanto guadagnano gli addetti ai lavori? Andando ad analizzare alcuni dati, abbiamo scoperto che gran parte di queste figure sono liberi professionisti, costretti a dimostrare di giorno in giorno di meritarsi quel posto all’interno del paddock.
C’è chi deve anche “scalare la vetta”, costruendo passo dopo passo il proprio percorso verso una carica più alta. Questo avviene ad esempio nel passaggio da categorie minori, come Moto3 e Moto2, verso la classe regina: una crescita personale, ma anche in termini di profitto.
Vediamo però nello specifico quanto guadagnano alcune figure chiave.
QUANTO GUADAGNA UN CAPOTECNICO
Una delle figure di riferimento, con maggiori responsabilità all’interno del box. Può essere considerato l’uomo di fiducia, del pilota prima di tutto, ma non solo. Questo carico di responsabilità viene riconosciuto con uno stipendio tra i più alti all’interno del paddock. Le stime di aggirano tra i 400mila e i 130mila euro, a seconda se il capotecnico lavori per un top team oppure no.
QUANTO GUADAGNA UN TELEMETRISTA
Parliamo di un’altra figura cardine all’interno del box. Il suo compito è infatti quello di analizzare i dati e decidere, insieme al pilota, i cambiamenti da apportare alla moto. È uno dei principali confidenti del pilota. Anche in questo caso l’esperienza accumulata nel corso degli anni fa la differenza nel momento in cui bisogna stabilire il prezzo di mercato. Generalmente si parla di somme che vanno dai 35.000 agli 80.000 euro.
QUANTO GUADAGNA UN MECCANICO
Il meccanico invece è “l’artista”, quello che si sporca le mani, facendo in modo che tutte le componenti della moto siano messe a punto per garantire la massima prestazione. Un loro errore potrebbe costare carissimo al pilota, motivo per il quale la fiducia va costruita nel corso del tempo. Sono pochi i meccanici che rimangono nello stesso team per diversi anni consecutivi, spesso ci sono cambiamenti interni sotto questo punto di vista.
Nonostante il loro compito sia quello più fisico e frenetico, gli stipendi partono da una soglia minima di 25.000 a un massimo di 70.000 euro circa.
UNA VITA IN TRASFERTA
Bisogna infine considerare anche gli addetti stampa e tutto lo staff che si occupa delle hospitality: in questo caso i guadagni sono spesso inferiori ai 30.000 euro lordi l’anno. Una cifra piuttosto bassa, considerati i ritmi da sostenere e il tempo trascorso fuori casa nel corso dell’anno.
Facendo una stima approssimativa, infatti, ci rendiamo conto che il tempo da trascorrere a casa è molto limitato per un addetto ai lavori in questo settore: 20 gare da calendario, vale a dire 20 weekend in trasferta. Il weekend di gara inizia generalmente il mercoledì, giorno di partenza dei team nelle tappe europee, siamo già a 100 giorni. A questi vanno poi aggiunti i test e le partenze anticipate per le tappe extra europee, che richiedono più giorni di viaggio. Insomma, il lavoro in questo settore non è per tutti, servono grande passione e dedizione.
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