Per la festa della Repubblica le Ducati si tingono d'azzurro. E le azzurre (per l'occasione) di Borgo Panigale portano in trionfo l'Italia al Mugello, il più italiano di tutti i GP.

Ma a dispetto dell'ordine sul podio, non è stata una gara facile. A lunghi tratti magari poco divertente, ma di certo non facile. Tutte le emozioni si concentrano in pochi highlights. Primo: la partenza. Qui Bagnaia, che partiva dalla quinta posizione (in virtù della penalità che lo ha retrocesso dal secondo al quinto posto) nel giro di due curve si porta in testa. E, di fatto, qui vince la sua gara.

Da allora la gestione di Pecco è stata come al solito da manuale: in testa dall'inizio alla fine, quasi senza brividi (almeno in apparenza): Martin, secondo per tutta la gara, ci ha comunque provato, ma Pecco lo ha tenuto costantemente dietro dai 5 agli 8 centesimi. Una distanza di sicurezza, che si è assottigliata solamente a tre giri dalla fine: qui Martin ha provato a dar fondo alla tenuta delle sue gomme portandosi all'attacco, ma ha sempre visto Pecco solo da dietro.

Il suo è stato uno sforzo inutile: nell'ultimo giro la sua Pramac non ne aveva più. E il vero capolavoro lo mette a segno Bastianini: a sei giri dalla fine si fa superare da Marc Marquez, due giri dopo lo controsorpassa e va all'attacco di Martin. A curva 15, a pochi metri dal traguardo, lo sorpassa in volata e chiude al secondo posto.

Alla fine è festa per tutti. In primo luogo per Bagnaia che festeggia a suon di rock, imbracciando una chitarra elettrica in una mano ("Rock'n roll all nite", citazione dei Kiss riportata sul suo casco, non casuale) e la bandiera tricolore nell'altra. In secondo luogo per Bastianini, che dimostra di non essere solo il secondo di Bagnaia ma un signor pilota. E poi per Ducati e per il pubblico del Mugello che in fondo una giornata così se la sognava.

MOTOGP MUGELLO: RISULTATI

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MOTOGP MUGELLO: LA CLASSIFICA DOPO LA GARA