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Liberty Media compra la MotoGP, ma Ezpeleta non si schioda (per ora)

Marco Gentili
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Liberty Media compra la MotoGP, ma Ezpeleta non si schioda (per ora)

Come anticipato qualche giorno fa, il proprietario della Formula 1 formalizza l'affare per l'acquisizione della Dorna. Lo storico ceo però resta ancora in sella. Ecco cosa potrebbe succedere

Dopo la Formula 1, nel portafoglio di Liberty Media entra anche il mondiale MotoGP. È ufficiale l'acquisizione di Dorna Sports, società proprietaria dei diritti commerciali e di immagine del campionato della massima cilindrata motociclistica, da parte del gruppo americano, che diventa così leader indiscusso degli sport motoristici. L'operazione - che valuta Dorna Sports 4,2 miliardi di euro, debito compreso, e dovrebbe completarsi entro la fine del 2024 - è però ancora sub iudice, visto che adesso sono le autorità competenti in materia di concorrenza e investimenti esteri in varie giurisdizioni, a cominciare da quelle Ue, che dovranno studiarla e dare il via libera. Nel 2006, ad esempio, il fondo lussemburghese CVC fu costretto proprio dalla Commissione europea garante della concorrenza a vendere Dorna, già promotrice del campionato MotoGP, quando voleva acquisire la holding britannica che allora controllava la Formula 1.  
Da sinistra, Carmelo Ezpeleta e il presidente e ad di Formula One Group Stefano Domenicali

EZPELETA RESTA CEO DI DORNA

Nel dettaglio, Liberty Media, già proprietaria della Formula 1 dal 2017, acquisirà, in contanti e in azioni, l'86% di Dorna Sports, mentre i manager della società madrilena (a partire dall'amministratore delegato, Carmelo Ezpeleta, che mantiene la carica) manterranno il controllo delle restanti azioni. "Siamo molto lieti di espandere il nostro portafoglio nel settore dello sport e dell'intrattenimento con l'acquisizione del campionato MotoGP - ha commentato Greg Maffei, Ceo del colosso statunitense - Si tratta di un business in crescita, generatore di importanti flussi di cassa e vogliamo farlo crescere ulteriormente per i fan della MotoGP, i team, i suoi partner commerciali ed i nostri azionisti", ha promesso. "Questo è il passo ideale nell'evoluzione della MotoGP e siamo entusiasti di ciò che questo nuovo traguardo porterà alla Dorna, al paddock della MotoGP e agli appassionati di sport motoristici", ha commentato Ezpeleta, sottolinenado che "Liberty ha un eccellente track record nello sviluppo di imprese sportive e non potremmo chiedere un partner migliore".   

COSA SUCCEDERA' IN FUTURO?

E' chiaramente presto per dirlo, ma se Liberty Media dovesse applicare lo schema Formula 1 anche alla MotoGP, quest'ultima non resterebbe così com'è oggi. A cominciare dal management: se Ezpeleta per adesso continua a fare il "padre-padrone" del circus, la sua posizione potrebbe essere rivista una volta finalizzato al 100% l'accordo per l'acquisto di Dorna. Difficilmente un'azienda internazionale come Liberty Media vorrà mantenere una prima linea di manager così ispanocentrica. L'obiettivo è duplice: da un lato serve una maggiore internazionalizzazione. La MotoGP deve ancora di più uscire dai confini europei: molto è stato fatto, ma è ovvio che il target principale a cui punta Liberty Media è quello del pubblico nordamericano, finora poco toccato dalla febbre della MotoGP. Quindi torneranno più gare negli USA, e verosimilmente si cercherà di potenziare formule ad alta spettacolarità e in grado di intercettare un pubblico più giovane, come la Sprint Race. In secondo luogo, è da ipotizzare anche una sorta di operazione-simpatia per cercare di rivitalizzare l'immagine un po'appannata di uno sport dove, con l'addio di Valentino Rossi, mancano personaggi e duelli in grado di scaldare gli animi e polarizzare le passioni degli sportivi. La Formula 1 ha avuto un boost di popolarità dopo l'uscita della serie Netflix "Drive to survive", dove le vite dei piloti e i loro dualismi sono diventati materia prima per un format di grande successo. Da anni anche nel mondo della MotoGP si ipotizza di lanciare una serie analoga. Adesso pare proprio che sia la volta buona.  

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