Motogp
Pedro Acosta: il predestinato del Motomondiale
Alla scoperta del fenomeno spagnolo che ha battuto tutti i record e il prossimo anno debutterà in MotoGP nel team GasGas
Alla fine si parla sempre degli stessi: Bagnaia, Martin, Marquez e compagnia bella. Quest’anno, però, nel Motomondiale un nuovo nome promette di rompere la monotonia del 2023. Segnatevelo: è quello di Pedro Acosta.
La sua è una storia quasi da libro Cuore: è nato a Mazarron (una cittadina turistica del sud della Spagna) da una famiglia di umili origini nel 2004. Tanto per dare l’idea, quando Pedrito emetteva i primi vagiti, Andrea Dovizioso vinceva il Mondiale 125, Pedrosa dominava in 250 e Valentino lasciava Gibernau a quasi 50 lunghezze di distanza in MotoGP.
La sua storia, così come quella di tanti campioncini, inizia con una moto da cross regalatagli dal padre quando aveva 5 anni. Poi, il passaggio dal tassello alla velocità.
Nel frattempo il bambino è cresciuto: oggi ha 19 anni ed è uno schiacciasassi. Nel 2017 debutta in pre-Moto3 e vince; nel 2020 è primo nella Rookies Cup organizzata da RedBull. L’anno dopo debutta in Moto3 e vince il Mondiale. Nel 2022 viene frenato da un infortunio e chiude quinto in Moto2, ma quest’anno si è rifatto con gli interessi e ha messo tutti in riga, affermandosi come il più giovane iridato di sempre nella categoria. Insomma, un predestinato. Di lui Jorge Lorenzo ha detto: “Credo che piloti come Pedro Acosta, ne nascano uno o due ogni dieci anni”.
Anche un’altra leggenda del Motomondiale come Alex Crivillé ha avuto parole al miele per il baby fenomeno spagnolo: “Il suo carattere, la sua umiltà, la sua spontaneità, il suo desiderio di imparare, in ogni situazione… tutto questo lo ha portato a raggiungere quei risultati che ha raggiunto. E la cosa più bella di tutte è che raggiungerà quanto si è fissato di raggiungere dato che di Acosta ce n'è solo uno”.
La strada da percorrere è ancora lunga, ma di certo Acosta non è uno che si fa intimorire… anzi, è già sbarcato nel team GasGas MotoGP, pronto a dimostrare di che pasta è fatto. Di certo, per lui è più facile vincere in pista che guidare su strada, visto che (come il suo idolo Marc Marquez) non ha nemmeno la patente.
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