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MotoGP Insider: c'è spazio per i privati?
Martin o Bagnaia: siamo sicuri che per Ducati non cambia nulla, oppure la bilancia pende dalla parte dell'ufficiale? Ah, saperlo...
Manca sempre meno all’assegnazione del titolo di campione del mondo MotoGP per la stagione 2023. Solo cinque gare ancora (si parte questo weekend in Australia) per decretare chi tra Francesco Bagnaia e Jorge Martin assaporerà la vittoria.
La caduta di Martin nella gara di domenica ha riaperto di nuovo tutto. A questo punto la sfida si gioca in casa, con due moto alla pari, ma con una sola differenza: da una parte Ducati ufficiale, dall’altra Ducati Pramac, ovvero un team privato. E quindi come si comporterà Ducati? A rigor di logica la casa madre dovrebbe rimanere neutrale, lasciando il via libera e che vinca il migliore. A voler guardare i fatti però non sembra essere esattamente così, a partire dall’evidente sforzo da parte dei membri del team ufficiale, di nascondere il sollievo per la caduta di Martin.
Del resto, la storia del Motomondiale ci insegna che nessun team privato ha mai trionfato, anche quando ce n’è stata l’occasione. Vogliamo ricordare la sfida tra Doohan e Biaggi? Venne persa dal pilota italiano a causa di una squalifica per non aver scontato una sanzione, attribuitagli a seguito di una “misteriosa bandiera gialla” esposta nel corso della gara.
Si tratterà di un caso ma, ad oggi, i fatti parlano da soli. Sarà per caso questo l’anno della svolta? Lo scopriremo…