Motogp
Bagnaia e Bezzecchi, anche ad Assen è dominio Ducati
In una gara caratterizzata da contatti e scivolate, il pilota torinese e la Ducati bissano la vittoria dello scorso anno
Doppietta di piloti italiani sul podio di Assen, tripletta di marchi tricolori. La Ducati ufficiale e Francesco Bagnaia si sono regalati la vittoria, bissando quella dello scorso anno, così come Marco Bezzecchi ha replicato il secondo posto del 2022 con la sua Desmosedici del team Mooney VR46. Terza l'Aprilia di Aleix Espargaro, anche se grazie all'errore di Brad Binder che nell'ultimo giro ha invaso la zona verde a margine della pista ed è stato penalizzato con la perdita di una posizione. Un fine settimana che ha confermato il dominio Ducati in questa prima parte della stagione e da applausi per i due italiani, ieri - seppure a parti invertite - protagonisti della gara Sprint.
Pecco è il primo a vincere due volte di fila in Olanda dopo Valentino Rossi, che ci riuscì nel 2004 e 2005. Una piccola impresa, caduta proprio nell'anniversario dell'ultimo successo di Vale in MotoGP, sempre ad Assen, il 25 giugno 2017. Grazie a questa vittoria - la quarta della stagione, dopo Portogallo, Spagna e Italia - il campione del mondo potrà godersi le vacanze dall'alto di una leadership ancora più solida: fin qui ha raccolto 194 punti e precede di 35 lo spagnolo della Ducati Pramac Jorge Martin (oggi quinto) e di 36 lo stesso Bezzecchi. Quarto Binder a -80.
«Non è stata un gara semplice - ha spiegato Bagnaia, che poco dopo il via ha passato il poleman Bezzecchi, così come Binder - perché dietro spingevano tanto. Questa mattina abbiamo fatto una modifica importante e mi sono trovato subito meglio». «Non ci aspettavamo un caldo del genere ad Assen. La gomma scivolava tanto» nonostante la scelta della media, ha aggiunto, «ed il grip era veramente al limite». Bagnaia ha anche confessato di preferire la lunga distanza rispetto alla Race, potendo gestire meglio la strategia.
«Negli ultimi sette giri la moto vibrava tanto - ha commentato Bezzecchi - e dovremo capire perché. Comunque mi sono divertito tanto, in un circuito che mi piace sempre. Alla fine ho preso un grosso spavento ed ho deciso che il secondo posto andava bene».
TRA SCIVOLATE E FORFAIT
È stato effettivamente un GP scandito da diverse cadute. E orfano di Marc Marquez, che ha preferito non schierarsi sulla griglia. Troppo il dolore che gli causava la costola rotta in Germania. Meglio non rischiare e dedicare al pieno recupero il mese abbondante che manca a Silverstone «per tornare rinfrancato nel corpo e nella mente», ha auspicato Marc, alle prese con «il periodo più complicato della carriera».
La serie delle scivolate è stata inaugurata da Jack Miller e proseguita con il contatto tra Fabio Quartararo e Johann Zarco. L'ex campione del mondo, già menomato dall'alluce fratturato mentre faceva jogging, ha avuto la peggio, riportando una distorsione al gomito sinistro e la frattura di un piede. «Credo di dovermi operare in settimana. Vedremo dopo nuovi esami» ha detto in sala stampa.. Sull'asfalto è finita anche la gara di Maverick Vinales, così come quelle di Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio.
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